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Autore: Ellies    09/06/2013    1 recensioni
Perché, prima di un addio, ci sono stati tanti momenti, vissuti assieme.
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Lorcan Scamandro, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Our first times.

 
 
{Il primo incontro.}

"Ciao, io sono Jeremy."
Il bambino che si è appena seduto accanto a te, ti tende la manina, con un sorriso smagliante. Beh, ti conviene proprio farci amicizia, dato che sarà il tuo compagno di stanza per i successivi sette anni, e gli altri sembrano tutti troppo riservati per aprirsi davvero. Alzi il volto verso il suo, osservando i capelli castani incorniciargli il volto, e gli occhi dorati spalancati e luminosi che fissano l'azzurro cristallino dei tuoi. Non puoi fare a meno di incantarti un momento in essi, per poi afferrare la mano che egli ti tende. "Piacere, io sono Lorcan."
 



{La prima bugia.} 

L'afa di Giugno impregna tutto il Dormitorio, mentre tu e Jeremy siete sul davanzale della finestra, cercando disperatamente un po' d'aria fresca, il fumo delle sigarette che si perde nella notte. L'orologio del castello batte la mezzanotte, e vi voltate insieme, l'uno verso l'altro, e sorridete. I G.U.F.O sono finiti, avete del tempo libero ed è appena scoccata la mezzanotte del 18 giugno. Vedi il volto del ragazzo avvicinarsi, e le labbra appoggiarsi al tuo orecchio. "Buon compleanno." Poi le senti sulle tue, morbide, calde e bagnate e non puoi non rispondere a quel bacio. "Non ti lascerò mai, Lorcan." Sussurra, al tuo orecchio, facendoti perdere un battito. 
Fai un sorriso che vale mille parole, prima di riappropriarti di nuovo delle sue labbra, intrecciando le mani tra le ciocche castane.
Che regalo meraviglioso.
 



{Il primo bacio.}

"Lorcan, smettila di evitarmi."
Non ascolti la voce che ti arriva, mentre passi a testa bassa davanti al tuo migliore amico, mordendoti il labbro. Chiudi la tenda del baldacchino attorno a te, senza rispondere, cercando solo di non pensare a lui.

"Lorcan, Merlino! Parla con me! Che cosa c'è che non va?"

Non senti le tende che vengono tirate, ma percepisci il materasso abbassarsi sotto di te, e ti volti di scatto, trovandoti precisamente davanti al suo viso. Senti il suo respiro vicino alla pelle, l'odore di menta del suo fiato, e non riesci a pensare ad altro se non a ciò che potrebbe succedere se solo fossi un po' più coraggioso e meno riflessivo come un Corvonero. Non ti accorgi di aver posato la mano sul suo viso e di esserti avvicinato al lui fino a quando non senti le sue labbra morbide sulle tue, e la lingua che si fa strada nella tua bocca, e spegni totalmente il cervello.
Non pensavi che il primo bacio potesse essere tanto meraviglioso.
 



{La prima volta.}

Il 14 febbraio, da quando sei ad Hogwarts, non è mai stato il giorno degli innamorati, per te. Era il giorno in cui prendevi Jeremy per mano, vi infiltravate nelle cucine, vi facevate caricare di dolci e festeggiavate il suo compleanno. Questa è una tradizione che non avete mai spezzato. 
Quindi vi siete ritrovati anche quest'anno a correre per i corridoi, carichi di cibo, chiudendovi poi a chiave nel Dormitorio e gettando i dolci sul tuo letto.
Ma la situazione è degenerata, perché Jeremy, fresco dei suoi sedici anni, ha deciso che sarebbe stato decisamente più dolce leccare via il cioccolato dalla tua pelle che mangiarlo in un cioccolatino.
Così, poco dopo, vi siete ritrovati senza maglietta e pantaloni, eccitati e in una situazione mai sperimentata da nessuno dei due.
Cominci a gemere sotto la sua lingua che ti tortura il collo, mentre le dita si fanno strada verso i tuoi glutei, accarezzandoli e facendoti rabbrividire di aspettativa. Poi ti cala i boxer neri, con un sorrisetto, liberando la tua erezione fin troppo sveglia.
Pensi di vedere le stelle, letteralmente, quando comincia ad entrare dentro di te con un dito, stringendo le labbra per il dolore che sapevi sarebbe arrivato. Jeremy è sempre stato il tipo di persona che va subito al sodo, senza troppi preliminari, esattamente come piace a te, ma quella volta è addirittura dolce e premuroso, sebbene senti l'insicurezza farsi strada anche sotto i gesti che sembrano esperti. 
Apri gli occhi, quando senti le sue dita uscire da te, e andare a posarsi sui suoi boxer, calandoseli. Segui famelico la discesa della stoffa, passandoti involontariamente la lingua tra le labbra nel vedere comparire il suo membro.
Una mano si posa sul tuo petto, tenendoti schiacciato contro il materasso, mentre il suo corpo si china sul tuo, e la sua erezione si va a posare sulla tua entrata. Chiudi gli occhi, allacciando le gambe attorno il suo bacino, ma non ti muovi, aspettando che lo faccia lui.
E quando succede, quando -Merlino- senti il suo membro entrare in te per la prima volta, ti sembra di spezzarti e di andare a fuoco nello stesso istante.
Alcune lacrime di dolore ti scendono sulle guance, ripetendoti che passerà, che Jeremy farà passare il dolore. E avevi proprio ragione, perché quando il ragazzo entra totalmente in te, rimanendo fermo, e si china sul tuo volto, asciugandoti le lacrime, non esiste più nulla. Né il dolore, né il Dormitorio o i dolci dimenticati sul comodino. Esiste solo lui, i suoi occhi nei tuoi, le carezze gentili sul volto e le labbra vicine alle tue. "Va tutto bene?"
La voce gli esce calda e roca, e tu puoi solo annuire, perché stai davvero bene. Quando comincia a spingersi in te, facendoti boccheggiare per le sensazioni che ti travolgono, pensi che San Valentino, alla fine, è davvero una gran bella festa.
 



{Il primo "Ti amo".}

La pioggia scroscia incessante sui tetti, scivolando in spessi rivoli giù dalle tettoie. Ti stringi nelle spalle, portando le gambe al petto, in quel luogo riparato a sufficienza per non bagnarsi e per non farti scoprire.
Guardi la pioggia che cade e non puoi fare a meno di restare in quella posizione, come a proteggerti. Non vuoi vedere nessuno, nemmeno Jeremy, che hai lasciato in Dormitorio, dopo essere fuggito. Le lacrime ti scendono sulle guance, silenziose, e sei anche pronto a rimanere lì per sempre, se è necessario. Non senti arrivare una figura dietro di te, fino a quando non ti si lancia praticamente contro. "Oh, mio Dio, Lorcan. Mi hai fatto preoccupare così tanto. Sei congelato, vieni..."
Sgrani gli occhi, allontanandoti da lui e finendo sotto la pioggia scrosciante, che fa quasi male al contatto con la pelle. 
"Lorcan, non fuggire di nuovo..."
Quando cerca di nuovo di abbracciarti non lo allontani, ma ti stringi tra le sue braccia. "Perché mi insegui sempre? Perché ti prendi cura di me? Perché non mi lasci semplicemente andare e..."
"Perché ti amo."
Il cuore ti si ferma per qualche istante e nel momento in cui pronuncia quelle parole sai che è vero, che quello che vi lega è qualcosa di forte così simile all'amore. "Anche io ti amo, Jeremy."
E ti lasci stringere, perché è sempre stato Jeremy quello forte, e quello che ti ha sempre protetto da tutto e tu, tra le sue braccia, ti senti davvero amato.
 



{Il primo addio.}

"Lorcan." 
"Jeremy?" 
Alzi lo sguardo su di lui e sai già che c'è qualcosa che non va, dalla sua espressione tesa e le labbra torturate dai denti.
"Io... Mi dispiace." Abbandoni la piuma sulla pergamena, alzandoti in piedi e guardandolo in viso, preoccupato. "My? Che cosa succede, stai bene?"
"Lorcan..." Senti la sua voce tremare e giuri di non averlo mai visto così sconvolto, triste, vulnerabile. Ti accorgi degli occhi lucidi e lo fai sedere sul letto, accarezzandogli i capelli con una mano, mentre l'altra va a cercare la sua, stringendola.
"Devo andarmene." 
Sei sicuro di non aver sentito bene, perché Jeremy non può davvero aver detto "andarmene".
"C-Cosa?"
"Devo andarmene, Lorcan. Mia madre deve tornare in Germania e io... Devo seguirla, alla fine dell'anno, lo sai, per..."
"No." La voce ti esce come un sussurro, ma sai che ti ha sentito perché si è bloccato, e lo vedi voltarsi verso di te, guardando spaventato i tuoi occhi.
"No... Jeremy... Non puoi andartene." Anche i tuoi occhi si riempiono di lacrime, e senti tutta la forza che ti eri imposto di avere, scivolare via.
"Non è una mia scelta, Lulù..." Ti ritrovi a fare uno sbuffo a quel soprannome, con le lacrime che ti scendono lungo il viso. "My... Ti prego. Devi per forza? Io... Puoi stare da me... Mamma non dirà niente, lo so. Non puoi andartene, Jeremy, non puoi lasciarmi da solo e... La Germania è lontana, non potrò scriverti, non potremo fare nulla... Io ti amo."
Sussurri, come ultima cosa, sperando che quello possa farlo restare.
Ma invece le lacrime scendono copiose anche sulle sue guance, e tu non puoi fare altro che fermare le tue e abbracciarlo.
Perché non può essere sempre Jeremy quello forte, in fin dei conti.
Gli sussurri che è tutto a posto, che si risolverà ogni cosa, anche se sai che è una stratosferica bugia, e che niente sarà mai più a posto, se vi allontanerete.
Nessuno dei due riesce a dire quella parola, però, quella parola che segnerebbe la fine di tutto, come un muro insormontabile.

Nessuno dei due riesce a dare quel doloroso addio.
 



{Il primo litigio.}

Saluti Albus con un sorriso, e ti incammini verso il Dormitorio, fischiettando una delle vecchie canzoni delle Sorelle Stravagarie che hai trovato nei dischi di tua madre. Ti senti afferrare per un polso, e due labbra morbide si posano sulle tue. "Ehi, Lulù."
"My! Come mai questa accoglienza?"
"Mi mancavi..."
Fai un altro sorriso, allacciandogli la vita con le braccia e sorridendo sui suoi capelli. 
"Stavi parlando con Potter." Ora il sorriso si affievolisce, sostituito da un broncio, e alzi il viso verso il suo, fingendo di mordergli il labbro.
"È solo un amico." Senti Jeremy irrigidirsi e scostarsi bruscamente, riprendendo a camminare verso il Dormitorio. Non capisci il brusco cambiamento, e lo rincorri, riuscendo davvero a fermarlo solo quando ormai siete nel Dormitorio, perché non sembra volerti parlare, prima di allora. "Cosa ti prende?" Gli chiedi, sospirando.
"Cosa mi prende? Potrei farti la stessa domanda sai, Lorcan?"
"Che diavolo stai dicend-"
"Non fingere con me, Lorcan. Ti conosco troppo bene e so quando mi stai mentendo. So cosa vogliono dire quegli sguardi."
E all'improvviso capisci tutta la sua gelosia, le parole dure e i gesti bruschi. Li capisci, ma ti viene da ridere, perché quello che sta dicendo Jeremy è assolutamente assurdo. "Oh, ti prego, non puoi davvero credere che...-
"Certo che posso! Credi che sia stupido, che non veda nulla?"
"Perché te la stai prendendo tanto, ho solo...-" 
Ti interrompe di nuovo, voltandosi, e tu puoi vedere i suoi occhi rossi fissare i tuoi.
"Perché una volta guardavi anche me in quel modo, cazzo!"
Non l'avevi mai sentito rivolgersi così a te, furioso, incontrollabile. "Guardavi anche me così, e non posso dire che tu non lo faccia più, okay? Ma quando me ne andrò, non esiterai un momento a cedere ai suoi adorabili occhi verdi." Ti fa il verso, e arrossisci, ricordando come una volta tu lo abbia apostrofato in quel modo. Ma se ben ricordi, Jeremy non c'era... "Adesso origli addirittura le conversazioni? Ma che diavolo ti prende, Jeremy? Smettila di farti questi complessi inutili!"
"Inutili? Sarebbero inutili? Io ti amo solamente con tutto il mio cuore, e ho rinunciato a tante cose pur di stare con te! Tu non mi ami come ti amo io."
E con quelle parole taglienti se ne va di nuovo dal Dormitorio, lasciandoti solo. Senti un dolore al petto, e alla bocca dello stomaco, mentre ti siedi sul letto, ripensando a quelle parole.

Non avresti mai creduto che il vostro primo litigio potesse fare tanto male.
 




{Il primo incontro.} 

Stai uscendo dalla Biblioteca, con alcuni libri in mano. Il sole di settembre è sempre delizioso: non troppo caldo, ma ancora presente per permettere di uscire senza sentire il freddo dell'autunno. Senti un profumo di rose e pensi che potresti coglierne alcune per Albus, dato che fra pochi giorni sarà il vostro decimo mesiversario.
Sei quasi arrivato al portone, quando vedi entrare da esso una figura, che non sai perché ti colpisca così tanto. Ti sembra familiare, ma non sai dove potresti averla vista. Poi si volta, e i suoi occhi incrociano i tuoi, e il cuore ti si ferma decisamente per più di qualche attimo. Ti perdi per troppo tempo nelle iridi dorate del ragazzo, senza nemmeno esserti accorto di aver lasciato cadere i libri dalle mani e, quando si avvicina, non esiti a buttarti tra le sue braccia. "Sei qui... Non posso crederci, sei davvero tu..."
Continui a ripetere quelle parole sulla sua maglia, mentre ti accarezza i capelli con dolcezza, sussurrando dei semplici "Sì".
E ti allontani da lui, gettandogli ora le braccia al collo e lasciandogli un bacio sulla guancia, prima di aprirti in un grande sorriso che viene prontamente ricambiato.
E sei felice, perché sai che quel sorriso significa solo una cosa: il tuo migliore amico è tornato.
 
 
 
 

Angolo dell’autrice.

Lalalala. Eccomi di nuovo qui con una cosuccia tutta Jercan. *Prende un ombrello.* Non tiratemi mattoni o angurie, e sopprimete l‘istinto di uccidermi, vi prego.
Jeremy doveva tornare almeno in una storia, perché è stato tanto puccioso con Lorcan prima che se ne andasse e che cominciasse l’Alburcan (che amo con tutto il cuore, lo sapete).
Questa cosa era pure nata come raccolta di Drabbles, ma alla fine non ce l'ho fatta proprio a tenerle tutte drabble ed è uscita una cosa strana.
Beh, quindi eccola qui. Spero vi sia piaciuta tanto quanto è piaciuto a me scriverla.

Alla prossima, di nuovo. (Ma quanto ho pubblicato, oggi?)

El.
   
 
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