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Autore: Harriett_    09/06/2013    13 recensioni
Harriett aveva subito un trauma che le aveva cambiato la vita. La sua testa non era più grado di ragionare se si trattava di Harry. Era peggio del vortice dell'amore, più terribile di quello della morte: era accettare la realtà, e la realtà era che Harry era morto.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 3
 
Solitamente a Harriett piaceva il sole. Preferiva di gran lunga la neve, ma il sole non le dispiaceva. Le piaceva stare alla finestra e guardare la neve cadere, ma anche sedere sotto il sole ad ascoltare la musica. Erano i due opposti, ma lei li amava lo stesso. Ad Harriett aveva sempre attratto tutto quello che le era opposto, il mistero, la notte. Questo le ricordava che quel 5 maggio era dannatamente caldo e soleggiato. Harriett odiava decisamente quel giorno. Teoricamente quel giorno non le aveva fatto nulla, priaticamente era iniziato e questo bastava per essere odiato.
Pensare positivo.
Harriett doveva decisamente pensare positivo.
Il sole spendeva, gli uccellini cantavano, era appena stato comprato un nuovo barattolo di nutella, era domenica e non c'era scuola. Non doveva svolgere compiti e non c'erano in vista verifiche particolarmente difficili.
Patetico.
Non c'era niente di più patetico.
Harriett si girò verso sinistra, poi verso destra, infine decise di scoprirsi e di alzarsi con la schiena. 
Quella giornata era iniziata e nulla poteva fermarlo.
Harriett prese un elastico, che teneva al polso, e si fece una coda alta. Dopo qualche secondo si alzò dal letto e andò in bagno, ma la sua mente era ancora dell'idea che quella giornata non sarebbe mai dovuta iniziare.

 
23 settembre 2009
Harriett era ancora una volta in ritardo per la scuola. La sua guardia del corpo le teneva la borsa mentre lei, frettolosamente, cercava la tessera da passare davanti all'entrata dell'edificio più comunemente chiamato 'scuola'. 
Boris ridacchiava a causa della faccia buffa della ragazza che faceva mentre era concentrata a cercare la tessera.
'Sempre la solita sbadata' pensò la guardia del corpo, provando tenerezza nei suoi confronti.
Primo tentativo: fallito.
Secondo tentativo: fallito.
Al terzo tentativo il compiuterino riconobbe la tessera di Harriett e le permise di passare. 
Harriett entrò a scuola proprio nel momento in cui la campanella suonò. 
'Se questa non è fortuna non so cosa sia' pensò la ragazza, lodandosi mentalmente.
«Forza Harriett, non vorrai arrivare in ritardo» la prese in giro Boris, la guardia del corpo, ma l'attenzione di Harriett era dedicata totalemnte ad una persona: Harry Wilsor.
«Classe 1994, nato a Washington il 4 gennaio. Studia Economia e Scienze Politiche in questa scuola» disse Harriett, notanto lo sguardo che le stava rivolgendo Boris.
«Quanto tempo?» chiese ridacchiando la guardia del corpo. 
«Un anno» rispose Harriett facendo una smorfia. Un giorno si sarebbe fatta avanti, ma non quello. Domani, forse.

 
«Ciao.» disse a denti stretti, Harriett, mentre entrava nella sala da pranzo. Nessun sorriso, nessun 'buongiorno', solo un bellissimo e freddissimo 'ciao'. In fondo era un gran passo avanti: avrebbe benissimo potuto ignorare tutti ed andare diritta per la sua strada.
«Buongiorno Harriett» quella voce. No, no e no. Non poteva essere quella voce. 
Harriett si girò di scatto verso i divanetti e mise a fuoco la figura che le si presentava davanti. Improvvisamente tutti rimasero in silenzio e le cameriere si fermarono: tutti aspettavano quel momento da due anni.
«...Camille» sussurrò la ragazza, come se stesse parlando ad un fantasma. Forse lo era, rappresentava il fantasma del suo passato, il suo passato con Harry. 
Tutti i presenti continuavano a rimanere in silenzio, la testa di Harriett scoppiava. Cosa ci faceva Camille alla casa bianca? 
«Come stai, Harriett?» chiese la donna, notando che la ragazza non aveva ancora intenzione di aprire un dialogo. 
«Bene.» Harriett mentì, mostrando il sorriso più falso che avesse mai fatto. Oh, se ci fosse stato Harry... Lui si che avrebbe capito il suo sorriso falso.
Ancora silenzio.
Due anni di silenzio. Per Harriett quei due anni potevano anche trasformarsi in persempre, o fino alla morte, ma ancora non capiva il motivo.
Camille le ricordava così dannatamente tanto Harry. 
Harriett non resse il colpo ed abbassò la testa. «Vado a dire alle cuoche cosa cucinarmi per colazione» inventò una scusa per uscire da quella stanza, che era decisamentre troppo affollata e troppo silenziosa. 
Con passo veloce uscì dalla sala e si diresse verso l'uscita della casa bianca. Doveva andarsene. Harriett non era una codarda, non voleva semplicemente rielaborare il suo trauma. In molti pensavano che Harriett ingigantisse la sua situazione, che infondo non fosse nulla di così tragico.
Un attacco di stato. Obbiettivo: Harriett Moor.
Avvenimenti: Gli assassini entrarono furtivi all'annuale ballo che si teneva alla casa bianca. Aspettarono il momento giusto. Presero la mira, sbagliarono a sparare colpendo il fidanzato, Harry Wilsor, di Harriett Moor. Spararono altre volte, colpendo altri invitati creando il panico totale. Presero in ostaggio due camerieri per poi ucciderli davanti alla famiglia del presidente come segno di rilittanza nei loro confronti. Harriett aveva solo 16 anni.
Si, dai, tutto sommato era una cosa da niente. 
Harriett era quel tipo di ragazza che esprimeva sempre un desiderio alle 11:11 o quando vedeva una stella cadente. Era quel tipo di ragazza che credeva nei sogni e nell'amore. Ormai non lo dava più a vedere. Per la gente era scontato che lei stesse male, e lei li accontentava. Ormai non sapeva più cosa voleva dire provare dolore o gioia. Lei era mite. Continuamente e inesorabilmente mite.
Mite: parola fottutamente inutile.
Paparazzi, fotografi e persone. Paparazzi, fotografi e persone. La casa di Zack. 
«..Sono sotto casa tua» sussurrò Harriett al telefono, dopo che Zack le ebbe risposto al secondo squillo. Zack, sorpreso dalla ragazza, corse giù per le scale e si precipitò da lei.
Zack, una volta arrivato davanti alla ragazza, non disse nulla e l'accolse tra le sue braccia. Il profumo di lui era diverso da quello di Harry, ma ad Harriett piaceva lo stesso, le piaceva davvero tanto.
«....Scusa» mormorò la ragazza con la testa appoggiata al petto di Zack.
«Hey, che succede?» chiese il ragazzo con dolcezza accarezzandole la testa. Harriett sospirò leggermente, stringendosi ancora di più al ragazzo.
«Mi dispiace... Non ti meriti tutto questo» continuò la ragazza, in preda ai rimorsi. Harriett era a piena conoscenza che Zack fosse innamorato di lei, ma lei non riusciva mai a fare quel passo in più con lui. C'era ancora troppo di Harry in lei. Zack sorrise e le baciò i capelli. 
«Al cuore non si comanda, piccola Harriett - rispose il ragazzo abbassando la testa e baciandole la guancia - Lo so che sei ancora innamorata di Harry, lo so che non sarò mai come Harry, ma se mi lascierai provare, prometto che cercherò di farti sorridere, perchè il tuo sorriso è bellissimo.» continuò cullando tra le sue braccia Harriett, che in quel momento era ridotta ad un leggero alito di vita.
 
Harriett teneva la testa appoggiata al petto di Zack quando il suo telefono iniziò a suonare. Aveva raccontato l'incontro con Camille che si era tenuto la mattina a Zack. Erano nella camera di lui, straiati sul letto. Lui continuava ad accarezzarle i capelli durante il suo sacconto e ad ogni sospiro la stringeva di più. Harriett si sentiva protetta tra le braccia di Zack, tornava a sentirsi amata. Era passato così tanto tempo che aveva paura di non riconoscere più l'amore.

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Spazio autrice


Ciao a tutte c:
SCUSATEMI SCUSATEMI SCUSATEMI. Scusatemi se ci ho messo secoli ad aggiornare, ma la scuola mi stava uccidendo. In più ci ho messo ORE a cercare di incastrare tutti gli avvenimenti. Sembra tutto facile, ma sto incastrando due storie in una ed è un lavoraccio cwc
Tornando al capitolo: AMO il mini discorso di Zack che fa ad Harriett, sto iniziando ad amare la coppia Zarriett jhgfdfrt voi che ne pensate?
Ed acco il prima problema di Harriett: il 'ritorno' di Camille, la madre di Harry. A me fa impazzire la reazione di Harriett e il fatto che quasi instintivamente va da Zack, è dolse dolse (?) ahahah
Vorrei ringraziare tutte quelle che hanno recensito, che stanno leggendo la storia e quelle che l'hanno segnalata all'aministratrice tra le storie scelte c: Davvero, siete magnifiche!

Avrei sperato in qualche recensione in più, ma fa lo stesso c:
D'ora in poi seguiranno due storie 'parallele', come avrete potuto notare: La vita reale di Harriett e la sua vita passata con Harry.
Vi prego di continuare a recensiere perchè è molto importante per me, davvero. Ditemi che ne pensae di questi tre capitoli e il vostro punto di vista sulla storia! E grazie soprattutto per le 24 recensioni in questi tre capitoli, siete l'amore <3
Come già detto in precedenza ci sarà una 'specie' di triangolo amoroso tra Harriett Moore - Harry Wilsor - Zack Mills. 
Spero vi sia piaciuto e vi prometto che già dal prossimo capitolo capirete un pò di più.

Vi volevo avvisare che questa storia sarà 'commentata' in questo pagina: https://www.facebook.com/pages/Let-me-tell-you-a-story/622129334465149 se aprite il link capirete meglio c:
Ciaoooooo c:

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