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Autore: Sybelle    25/12/2007    13 recensioni
Un ragazzo correva per le strade di Tokyo...correva veloce,sapendo già che in quella buia notte,solo un luogo poteva illuminare la sua fuga,correva perchè sapeva che se si fosse fermato sarebbe stata la fine. Salve a tutti!Questa è la mia prima fic di Beyblade,e vi prego,vi supplico,lasciate un commentino,anche negativo!Thanks! kissone
Genere: Triste, Azione, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kei Hiwatari, Nuovo personaggio
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Salveeee! Eccomi con il penultimo capitolo!!! Se vi dico che mi dispiace un mondo per il ritardo, mi perdonate é_è ? Davvero, ma ho avuto, e tuttora sto avendo, problemi con internet.
Grazie per il perdono e…100 RECE RAGAZZI!!!
Ok che l’ultima è mia, però…^///^…WAW! E sono molto contenta di vedere nuove recensitrici…sono realmente commossa!!!
Grazie ancora di cuore, non vi dimenticherò!!!
Kissone e buona lettura, la vostra Sybelle

La nostra vita insieme

Tutti si voltarono simultaneamente: effettivamente, due sagome avanzavano tra la neve…Ma qualcosa non andava, e Yuri se ne accorse immediatamente.
Kei non stava camminando verso di loro…si stava strascinando, sorretto quasi totalmente dall’uomo sconosciuto.
Hayley stava per correre verso l’amato genitore, quando il rosso, con lo sguardo distante, la fermò: osservò brevemente Boris, che immediatamente capì, e prese Hayley, per potarla lontana da una scena che era meglio non vedesse…Lei iniziò a dimenarsi, urlando, gemendo forte, singhiozzando, chiedendo perché, invocando il padre, cercando, con le lacrime che scorrevano sul dolce visino, di raggiungerlo…Mai scena può essere più straziante, ecco cosa pensarono tutti, niente è peggio che separare una bimba dal proprio padre, dopo tanta lontananza.
I due oramai erano vicini, e le urla di Hayley erano lontane, acquietate dai sussurri tranquillizzanti di Boris.
E quando furono sulla porta, l’uomo che tentava invano di sorreggere Kei, e Kei con il volto straziato dal dolore, Yuri non potè fare altro che andargli incontro, aiutandolo appena in tempo…Guardò l’uomo con sguardo interrogativo, difatti entrambi, sia lui che Kei – nonostante le sue condizioni - sorridevano; l’uomo si affrettò, colmo di eccitazione e preoccupazione al contempo, a chiarire: “Ce l’abbiamo fatta!”
Tutti, assai perplessi, sorrisero flebilmente, felici…mentre Sergay, che nel frattempo era uscito, parcheggiava lì davanti un furgone, dove issarono Kei e si stiparono, per andare all’ospedale…Boris, Hayley, Lena e Anja li avrebbero raggiunti in seguito, sistemate le cose e dato da mangiare al lupo di Yuri, lo stesso che fedele era andato a cercare con lui Hayley ed i ragazzi, una volta che erano arrivati in Russia.
In macchina, nonostante i gemiti di Kei, Yuri sorrideva: Xiao, così l’uomo aveva rivelato chiamarsi, lo guardò orripilato, insieme agli altri…
Xiao: “Come puoi sorridere?! Pensavo fossi il suo migliore amico…ti piace vederlo soffrire?! POTREBBE MORIRE E TU TE LA RIDI?!”
Yuri rise: “Me la rido perché oggi ho trovato quella che potrebbe essere la cura alla sua malattia!”
Tutti rimasero sorpresi, e Rei prese in mano la situazione: “Fammi capire, TU hai trovato una MEDICINA?”
Yuri: “Potrà non sembrarti, ma dopo il racconto che vi ho narrato, avresti dovuto immaginarlo che sono un ottimo medico…e non solo a curare ferite superficiali…”
Per il resto del viaggio rimasero zitti, con solo Kei che, febbricitante, con il respiro irregolare, gemeva.

Yuri uscì dalla stanza, dirigendosi verso gli altri: in quelle ore avevano chiamato il presidente Daitenji, che stava arrivando con un jet privato.
Per prima cosa si rivolse a Hayley, abbassandosi alla sua altezza: “Mi dispiace di averti portata via, potrai vedere il tuo papà molto presto, ora sta bene, è al sicuro, lo siete tutti e due – la bambina espresse la sua gioia con un largo sorriso, mentre Yuri si rivolgeva a Xiao- o sbaglio forse? Cosa è successo?”
Takao: “Prima dicci come sta Kei! Siete stati dentro quella DANNATISSIMA sala operatoria per ore!”
Max: “Takao ha ragione, Kei come sta?”
Yuri sorrise, sebbene sembrasse un sorriso un po’ sforzato: “Bene NON sta, migliorerà, ma al momento non posso dirvi se e quando lo farà…a proposito, siamo riusciti a rimarginare e cicratizzare i tagli, ma cos’è quella bruciatura a forma di croce? Per quella non c’è stato rimedio…Tu Xiao ne sai qualcosa?”
Xiao: “Non molto…il viaggio per arrivare in Siberia, e poi qui, non è stato affatto facile…ha sofferto davvero molto, più volte ho pensato che non ce l’avrebbe fatta…comunque, qualcosa l’ha detta, ma era delirante…un certo Demetri –i Demolition Boys e consorti repressero il disgusto a quel nome, mentre il destino volle che Hayley, intenta a giocare con Hilary e Brooklyn, non lo sentisse - gli ha impresso uno stampo di ferro rovente a forma di croce sulla spalla, credo per ridicolizzare la sua fede…”
Ivan mormorò rabbioso: “Che sadico…che possa morire tra atroci dolori…”
Anja lo guardò male, ma vedendo che erano tutti d’accordo, lasciò stare le buone maniere e si unì al gruppo, concorde pure lei.
Yuri: “Dovevo immaginare che si sarebbe vendicato…vedete ( rivolgendosi ai Bladebreakers ), Demetri era il sicario incaricato di andare a recuperare Kei ogni qual volta fuggisse…Anche se Kei è sempre riuscito a scappargli, umiliandolo in ogni modo a lui possibile…”
Boris sorrise compiaciuto: “Ci godo…quanto vorrei prendere quella sua dannata pistola e ficcargliela su per il c…”
Anja: “BORIS! Un po’ di contegno, per favore!”
Boris: “Ufff…scusa Anja…”
Selene: “Ma adesso raccontaci: cosa è successo?”
E Xiao iniziò a raccontare, di quando Kei gli aveva chiesto aiuto, di Lahsa, di quando aveva trovato il mantello e la mappa, ma non il ragazzo, della paura, del rapimento, dei giorni che invano aveva aspettato sperando di poterlo andare a salvare, delle fiamme, e del dolore di Kei nel viaggio verso la Siberia . Raccontò dei corridoi, delle trappole di villa Vittoria, dell’alfa e dell’omega, della nuova stanza, della delusione…poi arrivò all’ ultima parte della storia, la più importante:
“ …poi, quando tutto ci era parso inutile, vidi una cosa che non avevo notato prima…”

*Flashback*

Kei: “NIENTE!NIENTE DI NIENTE!TUTTO VUOTO!!!”
Cercando in quella stanza,avevano scoperto che era TOTALMENTE vuota…
Kei si sedette a terra, stanco e sconfitto: “Eppure era qui…”
Cercavano dei fogli, fogli di diari…lì vi erano il testamento di sua madre,e le sue testimonianze riguardo al marito ed al suocero…Erano vitali per Kei, e NON c’erano…
Xiao si andò a sedere vicino a lui,cercando di consolarlo…poi notò un particolare, prima sfuggito ad entrambi: “…E quello?”
Kei alzò lo sguardo, stupito: “Quello cosa?”
L’uomo si alzò, come una calamita attirato verso un punto preciso, lo sguardo vacuo...gli indicò un mobile: “Non sono esperto in falegnameria, ma questo armadio mi sembra troppo grosso per dover portare solo dei fogli e dei libri…non ti pare?”
Il blader della fenice si alzò, speranzoso, e si diresse verso il fianco del massiccio mobilio…: “Hai ragione, è troppo spesso, e sembra…- battè il pugno contro il legno- come immaginavo, è vuoto dentro…dev’esserci un passaggio! Aiutami ad aprirlo, da solo non ce la faccio!”
Così i due, con non pochi sforzi, riuscirono ad aprire quella che si era scoperta essere una porta, ed entrarono nello spazio angusto…
Kei, entrato per primo, fermò con una mano Xiao, che stava prendendo un accendino per fare luce in quello che credeva essere un antro buio…: “Quello non ci servirà…è…è…”
Xiao si preoccupò: “Kei, ragazzo, tutto bene?! Cosa c’è lì dentro?”
Il giovane entrò completamente, per fare spazio al cinese, che solo in quel momento notò le luci rosse che illuminavano l’interno dell’armadio…
Entrato completamente, si voltò verso la parete, che scoprì non esistere: il varco era aperto, e Kei era già entrato, in quello che sembrava uno scenario da film fantascientifico.
Lo raggiunse, senza trovare le parole…
Kei: “Incredibile…è incredibile…io, io non credevo…non sapevo…waw!”
Xiao annuì solamente, osservando la lava colare, e ringraziando il cielo che sulla loro bollente piattaforma non arrivasse il fuoco…
Xiao: “Un vulcano…ci troviamo dentro un vulcano attivo Kei! Com’è possibile che sotto una semplice villa possa esserci una cosa simile?!?!”
Kei sorrise beffardo, nonostante il caldo e il resto, si sentiva nuovamente energico…era nel suo elemento ora! Si voltò verso l’uomo, e commentò tranquillamente: “Ma questa non è una semplice villa!”
Il sig. Lin assentì, oramai non si stupiva più di nulla!
Comunque una domanda l’aveva: “Bene…dove saranno i documenti? Spero per te non siano nella lava rovente!!!!”
Kei si guardò attorno, per poi indicare un punto nella roccia: “Là c’è una cavità, andiamo a vedere!”
Senza esitare nemmeno un momento, il ragazzo entrò nella caverna, chinandosi per non sbattere la testa, e proseguendo, noncurante delle sue condizioni fisiche e della razionalità della sua scelta di entrare in quell’antro buio.
Xiao: “TU SEI PAZZO! Cosa pensi di trovare in questo BUCO?!”
Kei: “Io sono ottimista…un po’ di fiducia Lin!”
Xiao: “ Oh va al diavolo! Ti ho seguito finora, figurati se non continuo!”
Kei rise, la voce roca e un po’ strozzata, ma piuttosto allegra.
Dopo un cunicolo interminabile, finalmente giunsero in una stanza con il soffitto più alto, c’era solo un problema…
Xiao si rivolse timoroso al suo compagno di viaggio: “Kei…andiamocene…che è MOLTO meglio…non può esserci nulla qui…su…usciamo…KEI!!!”
Ma lui non lo  ascoltava…
Kei: “Wow…è portentoso…lo sento, è qui che sono i documenti!”
Xiao: “E dove?!Non so se te ne sei accorto, ma questa stanza non ha nulla, se non la lava che cola DAPPERTUTTO!!!”
Kei rispose con tranquilla razionalità: “Però non tocca il terreno no? Quindi non corriamo pericoli”
Xiao sbuffò: “Sto sudando freddo Kei, e data la temperatura che c’è qui, dovrebbe farti pensare, NO?! Dai, scaviamo, i documenti saranno in terra no?”
Kei guardò le pareti di lava con sguardo perso, per poi sussurrare: “No…i documenti non sono lì…”
Xiao: “MA ALLORA DOVE DIAVOLO…no…oh no…KEI NO! Non sono dove pensi tu, NO!”
Ma era troppo tardi, il giovane temerario aveva già allungato la mano verso il fuoco incandescente, e prima che il signor Lin potesse fermarlo, aveva già oltrepassato la parete infuocata. Quando la mano ne uscì, teneva un libro ed entrambi erano intatti.
Xiao: “Non smetterai mai di stupirmi…”
Una volta usciti, erano euforici. Ripresero il viaggio, stavolta verso la capitale della Russia, Mosca. Xiao andò a mettere i documenti al sicuro, e a sporgere denuncia, mentre Kei, in macchina, si era aggravato ulteriormente…Faticava a respirare, ed iniziava a perdere sangue dalle ferite malamente curate…La situazione era insostenibile, ed in più la febbre aumentava rapidamente, raggiungendo i 40 gradi.
Così erano andati fino al monastero, e lì…

*Fine Flashback*

Sergay sorrise: “Allora quel luogo esiste davvero…sua madre gliene aveva parlato, ma nessuno di noi ci credeva veramente”
Anja sembrò offesa: “E perché non ne sapevo nulla IO?!”
Sergay le prese la vita, sfiorandole il ventre con la mano: “Ah, questo non lo so!”
Gli altri risero inteneriti, mentre lei si abbandonava all’abbraccio di quello che era suo marito.
Ma improvvisamente si sentì l’urlo di una donna:
“YURI TESOROOOO!”
Tutti si voltarono verso l’entrata della sala d’attesa adiacente alla stanza di Kei, a cui avevano accesso solo gli amici del malato ed i medici. Aveva appena fatto la sua comparsa un uomo, piuttosto basso e dalla costituzione magra, ma non per questo poco atletica. Era pelato, portava dei pantaloni MOLTO attillati ed un dolcevita di colore, incredibile a vedersi, ROSA CONFETTO. Agli occhi portava grandi occhiali da sole ed in mano aveva un sacchetto. Si accorsero sconvolti che questo era la stessa persona che aveva urlato…e sembrava proprio…DELL’ALTRA SPONDA!
Si avvicinò, e baciò sulle guance tutti –e quindi anche gli uomini- i Demolition Boys.
Prese per una mano Anja e le fece fare una piccola giravolta, per poi esclamare:
“Ma stai di incanto AMORE!”
La giovane rise: “Grazie Alex”
Poi si rivolse a chi ancora non conosceva: “OOOH! I Bladebreakers e compari! Molto piacere CARI, io sono Alexander Gale, un CARISSIMO amico dei vostri amici russi!”
Hilary e Ming Ming sussultarono: “ALEXANDER GALE? Il famoso stilista?”
Alex: “Esatto CARE! Se avrete bisogno di vestiti, chiamatemi!”
Porse loro un biglietto da visita finemente colorato con il suo numero di telefono.
Si voltò verso Hayley, che lo osservava con un velo di curiosità: “MA TU DEVI ESSERE HAYLEY! Ma che TESORO! Ti avrei riconosciuta ovunque, sei identica al tuo papà! Ma fatti vedere!  Guarda, ho un regalo per te!”
Hayley rise timidamente, abbassando lo sguardo e posando un dito sulla bocca, mentre Alexander toglieva dal sacchetto un pacchettino.
Hayley guardò Yuri, che le sorrise incoraggiandola: “Forza, aprilo”
Nel pacchetto vi era uno splendido peluche, un pulcino di ottima fattura, morbido al tatto.
A quel punto Alex si rivolse al rosso: “Sono venuto per sapere di Kei…come sta ora? Povero tesoro, quante ne ha passate! E povera piccola (guardò la biondina mentre giocava con il suo nuovo – e forse primo – giocattolo)!”
Yuri: “La situazione non è buona, ma credo che il peggio sia passato…anche se non del tutto; il processo deve ancora arrivare, e Dio solo sa se Kei guarirà”
Alex tirò fuori dal sacchetto una stoffa ripiegata ordinatamente: “E comunque sono venuto per darti questo”
Mostrò la sciarpa che Kei esibiva ad ogni mondiale: “Me l’ha ridotta veramente MALISSIMO! Ma io non so, se deve metterci dentro il PIOMBO per allenarsi! Uffa, ma lo AMO troppo per rifiutargli qualsiasi favore! Anzi, appena torno a casa gli faccio subito dei nuovi vestiti, a lui e alla piccola! Hanno gli occhi rossi ora, vero CARISSIMO?”
Takao: “Ecco, a proposito! Come mai ha gli occhi sempre diversi?!”
Tutti affermarono la domanda con mormorii, mentre Yuri, che oramai era diventato il Virgilio (quello di Dante, cioè che gli spiega ogni cosa nd Autrice :P) della situazione, si affrettava a rispondere: “Crediamo dipenda sempre da quei poteri: fino ai 12 anni li aveva rossi, poi mano a mano, con la perdita della memoria, sono diventati prima marroni, poi grigi – nel momento di maggiore estraniazione alle sue capacità – poi viola, quando iniziava a riacquisire le sue capacità…infine sono tornati rossi”
Tutti: “Ah…”
Sergay parlò all’eccentrico stilista: “Grazie Alex per tutto quello che stai facendo, te ne siamo veramente gratissimi…come possiamo ripagarti?”
Alex: “MA FIGURATI CARO! Come se per me fosse un peso! Rimpiango anzi di non avervi potuto REGALARE altro denaro! Poi te l’ho detto, per gli amici del mio AMORE farei di tutto!”
Rei si avvicinò a Selene, e le sussurrò all’orecchio: “Ma perché continua a chiamare Kei amore?”
Selene rispose con un risolino altrettanto sommessamente: “Devi sapere che Alex ama alla follia Kei…Kei l’ha ricambiato per meno di un mese in QUEL senso, ma sono rimasti più che ottimi amici!”
Rei: “Kei e LUI sono stati INSIEME?!” O_O
Alex gli rispose tranquillamente, avendo sentito il loro discorso: “Già CARO! Peccato che non sia durata!!!”
Hayley non sembrò turbata dalla notizia, mentre i nipponici (compresi anche Xiao, Max e Rei) rimasero LEGGERMENTE scioccati! Che Kei avesse avuto anche rapporti omosessuali non se lo aspettavano proprio! A 17 anni era più vissuto di Nonno Jai!
Alex: “Comunque ora devo andarmene TESORI! Chiamatemi appena ci saranno novità, correrò subito qui! BACIO BACIO A TUTTI!”
Proprio mentre lui usciva, entrava il presidente Daitenji, che si voltò a osservarlo strabuzzando gli occhi.
Presidente: “Ragazzi! Ora spiegatemi cosa è successo!”
Così gli raccontarono ogni cosa, e gli fecero conoscere Xiao e la piccola Della Prusa, che lui trovò a dir poco adorabile, come tutti.
Presidente: “Beh ragazzi, sarò più che felice di darvi una mano! Questa situazione è inaccettabile!”

5 giorni dopo.
“SI è SVEGLIATO!”
Tutti sorrisero raggianti al russo, che sembrava al settimo cielo. Non l’avevano mai visto così felice prima d’allora.
I presenti iniziarono a chiedere di andare a trovarlo, mentre Yuri faceva fatica a capire cosa stessero dicendo, data la confusione.
Li zittì tutti con un gesto: “Basta ora! Kei è molto debole al momento, non può ricevere troppe visite. Mi spiace dovervelo chiedere ragazzi, ma dovrete pazientare.” Si rivolse alle persone non appartenenti ai Demolition Boys: “E mi spiace anche dire a voi di pazientare più a lungo…avete fatto molto per tutti noi, ma preferirei che prima andassimo noi a trovarlo…”
Loro parvero delusi e rattristati, ma nonno Jai li fece ragionare: “Sono questi ragazzi la sua famiglia, non noi. È giusto che prima di tutti vadano loro.”
La bambina non se lo fece ripetere due volte, logicamente.
Ivan la prese in braccio: “Hey calma! Non facciamo troppo casino!”
Hayley mostrò la lingua: “Scusa zio Ivan!”
Sergay, Anja, Lena e Boris si alzarono, dirigendosi verso la stanza, mentre Selene si avvicinò a Yuri, che la abbracciò possessivamente, affondando il viso nell’incavo del collo.
Selene: “Grazie a Dio si è svegliato e sta meglio, ed è merito tuo se è successo…dovresti esserne fiero.”
Yuri: “Avrei preferito non dovere fare nulla, avrei preferito per lui una vita migliore di quella che ha sopportato…per fortuna ora le cose stanno andando per il meglio.”
 Così anche loro si diressero nella stanza, le dita lievemente ed indissolubilmente intrecciate.

“papà!”
Il ragazzo sussultò, illuminato nella penombra da un debole fascio di luce.
Si issò sul letto, sorridendo affettuosamente alla sua piccola tempesta che gli correva incontro. Lei balzò sul letto, mentre Yuri provava inutilmente a farla scendere.
Kei gli si rivolse allegro, la voce bassa e pacata, reduce da intense operazioni mediche e da un sonno prolungato, sotto l’effetto dei farmaci: “Lascia stare Yu, non mi darà mai fastidio”
La piccola lo abbracciò forte, forse non rendendosi conto dell’effettiva debolezza del genitore. Kei le scompigliò i capelli, e l’abbracciò delicatamente a sua volta; non avrebbe più voluto staccarsi.
Anja gli andò affianco, carezzandogli una guancia: “Mi hai fatta spaventare, sai?”
Kei chiuse gli occhi alla carezza: “Lo so, mi spiace”
Lena come suo solito gli rivolse parole aspre e dure, sotto sotto contenta di vederlo stare bene, anche se il suo orgoglio non le permetteva di manifestarlo apertamente: “Potevi chiamare stupido! Sei sempre il solito, dovresti vergognarti!”
Tutti la guardarono stupiti un momento, poi scoppiarono a ridere, mentre lei spostava il viso da un lato, rossa e indignata.
Boris le diede un buffetto veloce, prima di avvicinarsi all’amico e dargli una pacca sulla schiena, gesto quotidiano per i due pseudo- fratelli.
Boris: “Certo che te finisci sempre per sanguinare!”
Kei rise dolorosamente: “Dai! Non farmi ridere, che mi fa male!”
Selene e Ivan gli si avvicinarono come gli altri.
Ivan: “Ora sei qui però!”
Kei: “Devo ringraziare Xiao per questo. L’avete conosciuto?”
Yuri rispose dal fondo della stanza, camminando verso il letto: “Sì, è una brava persona…speriamo rimanga un po’ di tempo qui.”
Kei: “Già…”
Selene osservò attentamente padre e figlia, e capì che volevano, dovevano, stare soli per un po’…Sembrò che anche gli altri capissero, perché ad un cenno di Kei, tutti lasciarono la stanza…

Takao: “E ALLORA?”
Ivan: “Non potete ancora entrare, ora è il turno di LEI…”

Hayley: “…e poi ho conosciuto giusto poco fa un tipo tutto strano che si chiama Alex e mi ha regalato questo pulcino! Non è carinissimo e coccolososissimo?”
Kei rise quieto; in quel poco tempo lo aveva inondato di chiacchiere, ma a lui non dispiaceva per niente sentirla raccontare di ciò che aveva fatto. Aveva scoperto che adorava i Bladebreakers e nonno Jai, come lui; in più era diventata molto amica di Brooklyn, e nonostante lui non lo conoscesse a fondo, si fidava dei gusti della figlia. Non gli dispiaceva avesse fatto tante conoscenze.
Kei: “Coccolosissimo Hayley, non coccoloSOsissimo…E dimmi, ti è stato simpatico questo Alex? È una persona a me molto cara, sai? Per breve tempo l’ho anche amato.”
Hayley annuì convinta: “Sì, mi piace un sacco!”
Kei le sorrise benevolo. Come l’amava!
Rimasero un momento in silenzio, lei accovacciata sul petto di lui, lui esausto e pensieroso.
Hayley: “Ora dovremo tornare dal CAPRONE?”
Kei: “No no no…non torneremo lì, non ancora perlomeno…Vedi, ci sarà un processo, e se lo vinceremo, staremo sempre insieme, con gli zii e tutti i nostri amici, come Xiao, Alex, Brooklyn e tutti gli altri.”
Hayley: “Ma lo vinceremo vero?”
Kei: “Sì, ne sono certo…ehm…Hayley…sai che, se non vinceremo questo processo…insomma…tutto tornerà come prima, e forse LUI…vorrà vendicarsi, ed io non so cosa potrà…”
Hayley lo interruppe: “Andrà tutto bene vedrai! Io mi fido di te, sei in gamba, e ce la faremo!”
Come aveva fatto tutto quel tempo senza di lei? Come aveva fatto a sopravvivere tutto quel tempo senza quella piccola e dolce creatura?
Kei: “E invece pensa, se vinceremo noi, ci attenderà una nuova vita…non dico che sarà facile, anzi; però…La verità è che ti ho mentito, amore: sto male, e per lungo tempo dovrò prendere delle medicine…ma tu non temere, guarirò! Ma avrai la pazienza di supportarmi? Sei ancora disposta a vivere con me? Sei disposta a sopportare altri problemi ed altre sofferenze?”
La biondina lo abbracciò, perché non servivano le parole in quel momento. La porta si aprì, e apparve la sagoma di Yuri.
Yuri: “Dai Hayley, ora vieni, lasciamolo riposare”
Hayley guardò implorante il padre, che le fece cenno di andare, era davvero molto stanco, anche se avrebbe voluto rimanere tutto il tempo con lei.
E mentre la vedeva uscire, pensò a quanto era stato fortunato, nonostante tutto…
“Il mio piccolo miracolo…il mio tesoro”

Fine 11° capitolo

Ok, che ne pensate? Mi sono fatta perdonare? È abbastanza lungo il capitolo? Mi pare un bel regalo di Natale!!! Bene, dopo l’epilogo, che voglio postare il prima possibile, ho finito! CHE TRISTEZZA! Mi ero affezionata a voi recensitrici!
Vi voglio bene e buon Natale a tutte!  (se c’è qualche recensitore maschio imploro perdono! ^^)
 P.s.=  ora non ho il tempo di rispondere ad ognuna/o di voi! Mi dispiace, ma nell’epilogo risponderò! Chiedo perdono ad Eagle Fire, Padme e Iria se non ho ancora letto le loro storie, scusatemi!

   
 
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