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Autore: Nephilim13    09/06/2013    5 recensioni
Cosa succederebbe se i draghi non fossero cinque, ma sei?
Rebel si è incarnata tramite l'occhio della mente in un'umana per dare una mano ai suoi amici Guardiani nell'ultima battaglia contro Nidhoggr, il fratello di Thuban. Come la prenderanno i Draconiani e il professore?
Dal quarto libro, I gemelli di Kuma.
Dal testo:
Sofia aprì le palpebre e non riuscì a credere a ciò che i propri occhi stavano guardando. La ragazza emanava luce da tutti i pori. Le ali che le spuntavano dalla schiena erano semplicemente uno spettacolo unico. Erano bianche, grandi e maestose. E non erano squamose, come tutte le loro ali, bensì erano ricoperte di piume, come quelle degli angeli. All'improvviso una parola esplose nella mente di Sofia: Rebel!
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Ce ne sono altri, come v... come noi? - disse Ewan.

Sofia apprezzò lo sforzo del ragazzo ed abbozzò un sorriso, cosa che Fabio sembrò notare subito.

-No. I draghi Guardiani dell' Albero Mondo sono 5. Di conseguenza anche i Draconiani sono 5. Beh, in questo caso sei. -spiegò Schlafen.

Gillian e suo figlio si scambiarono un' occhiata. Fabio capì subito cosa significava. Quell'occhiata rappresentava un'indecisione. Un'indecisione a rivelare un segreto. Anche lui e sua madre ne scambiavano spesso di simili.

Ewan parlò per primo. -Noi ne conosciamo un'altra. Un'altra come noi.

Una strana botta proveniente dall'esterno non diede loro il tempo nemmeno di stupirsi.

Tutti schizzarono in piedi tranne Ewan e Gillian, la quale si portò le mani agli occhi, coprendoli. Suo figlio invece era quasi divertito.

-Oh, per l'amor del cielo.. - borbottò Gillian.

-Non uscite! Potrebbe essere pericoloso. - disse cauto Karl.

-Se per pericoloso intendi due adolescenti che sbattono contro le pareti ogni volta che si sbacciucchiano, non so quale sia il tuo senso del pericolo.

Uscirono tutti fuori, e la situazione, in effetti, proprio come l'aveva descritta la madre di Ewan e Chloe. Due ragazzi si stavano baciando con un pò troppa passione per i gusti del professore. Lei era spalle alla parete, lui aveva le mani appoggiate al muro, ai lati della testa della ragazza.

Appena si accorsero di essere fissati, si separarono, ma continuarono comunque a tenersi la mano. Lei cominciò ad arrossire, mentre la faccia di lui era impassibile. L'unica emozione che trapelava dal suo sguardo magnetico era irritazione.

-Andiamo, ragazzi! Qualche giorno mi ritroverò a dover ristrutturare la casa.. - farfugliò Gillian.

Erano entrambi molto affascinanti. No, affascinanti non era la parola giusta. Erano semplicemente perfetti.

La carnagione della ragazza era quella di una bambola di porcellana. Aveva dei profondi occhi verdi e dei capelli biondo platino che scendevano in morbide onde fino alla fine della schiena. Era un tantino più alta di Sofia ed aveva delle bellissime curve, oltre al suo fisico slanciato.

Se lei era l'alba, lui era la mezzanotte: capelli scuri e ondulati, occhi neri e imperturbabili, carnagione pallida. Aveva un fisico che avrebbe fatto invidia a Raoul Bova; Era ovvio che faceva palestra. E tanta. Ma c'era una cosa che attirò l'attenzione degli ospiti di Gillian: la ragazza aveva un neo in faccia. Sulla fronte. Dove è posizionato l'occhio della mente.

-Oh. Mio. Dio. - sussurrò Schlafen

-Non p-può essere, insomma, i-i draghi sono c-cinque... - balbettò Lidja.

-Che sta succedendo? - chiese timida lei. Aveva una voce soffice e dolce. Sembrava un angelo.

Il ragazzo si mise dinanzi a lei con fare protettivo.

-No, Tristan non c'è bisogno. Beth, mostra loro le tue ali – disse dolcemente Gillian, come se stesse parlando ad una bambina.

-Cosa! Quali ali!? Io... non.. -cominciò lei.

-Perchè dovremo fidarci di loro? - concluse pacato il ragazzo.

-No, Tristan. Sento che possiamo fidarci. Me lo sta dicendo lei. -sussurrò la ragazza al suo fidanzato.

Tristan guardò in faccia la sua ragazza. Le parlò tanto piano che Sofia fece fatica ad udirlo.

-Sei sicura, angelo?

-Si. Mi fido di loro. Non so perchè, ma sento che ci possiamo fidare.

Lui annuì e tornò a guardare in faccia i ragazzi.

Si fida ciecamente di lei. - pensò Sofia con un pizzico di gelosia. -potrebbe anche dirgli che Hitler sta per resuscitare, lui le crederebbe senza esitazioni.

-Quindi, volete vedere le.. ali? - chiese lei.

-Si. - rispose Fabio schietto. Sofia gli scoccò un'occhiata di fuoco. Beth era già nervosa così. Non c'era bisogno di gettare benzina sul fuoco.

-Ma...possiamo... ecco... andare in un luogo più... -fece una pausa per trovare il termine giusto. -appartato?

-Andiamo sul retro. Lì la vista da sulle campagne. -disse Gillian.

Lei annuì e tutti seguirono la donna sul retro.

Il professore si aggiustava continuamente i suoi occhiali dorati, segno che stava riflettendo. Per Sofia il professore era ormai un libro aperto: riusciva a capire i suoi pensieri tramite i movimenti del corpo, come se lei e il suo padre adottivo fossero una sola identità.

-Non ti sembra strano? – gli sussurrò Sofia all'orecchio.

-Mi sembra impossibile- replicò il professore. -Mi sembra impossibile che un altro drago possa essersi rifugiato tra gli umani tramite l'Occhio della Mente.

Arrivati, lei si tolse la maglietta e rimase solo con una canottiera nera, lasciando intravedere un reggiseno di pizzo. Nero. Ora che Sofia ci pensava era tutta vestita di nero, tranne che per i jeans.

Francesine con il tacco. Nere. La maglietta che si era appena sfilata. Nera. Lui invece indossava comunque jeans, ma aveva una maglia bianca e scarpe da ginnastica rosse. Erano tutti accerchiati intorno a Beth. Sembrava stessero assistendo ad uno spogliarello.

Lei cominciò a concentrarsi e il suo Occhio della Mente si illuminò di bianco.

Sofia sentì al professore sussurrare qualcosa tipo Teber , ma non riuscì a distinguere bene il suono, perchè la luce che emanava la ragazza la stava accecando. E non era l'unica. Avevano tutti le braccia davanti agli occhi per ripararsi da quella immensa luce bianca.

Così come era arrivata, la luce sparì. Sofia aprì le palpebre e non riuscì a credere a ciò che i propri occhi stavano guardando. La ragazza emanava luce da tutti i pori. Le ali che le spuntavano dalla schiena erano semplicemente uno spettacolo unico. Erano bianche, grandi e maestose. E non erano squamose, come tutte le loro ali, bensì erano ricoperte di piume, come quelle degli angeli. All'improvviso una parola esplose nella mente di Sofia: Rebel!

-Ribelle.. - disse senza accorgersi di aver parlato ad alta voce.

Il professore le scoccò un'occhiata orgogliosa per il suo inglese, per poi tornare a concentrarsi su quello che aveva davanti.

-Come è possibile, lei non si è mai reincarnata negli umani... - riflettè tra sè e sè.

L'unica persona a cui Beth aveva osato rivolgere una sola, breve occhiata era Tristan.

Per il resto, contemplare le sue scarpe le sembrava il passatempo più bello del mondo.

E' troppo spaventata.

Karl la stava studiando come se fosse stata su un vetrino di un microscopio, Fabio la guardava scettico, Lidja incredula.

-Allora? - chiese Tristan.

-Allora non so che dire. - rispose il professore grattandosi il capo.

-So io cosa dire.

Quella maledetta voce. Era fin troppo familiare ai Draconiani.

-Consegnatemi la ragazza e nessuno si farà male.

Nida era proprio dietro di loro, circondata da donne mezze corvo e mezze umane: arpie.

-Perchè dovrei seguirti? - chiese Beth con una calma che incuteva quasi paura. I suoi occhi erano socchiusi, il mento alzato, quasi per indicare una sfida.

-Se non vuoi che i tuoi amichetti qui presenti ci rimangano secchi, ti conviene seguirmi senza fare storie.

Beth sorrise.

-Cosa ti fa credere che io ti lasci ucciderli così? - chiese con una voce che non apparteneva a quella ragazza bionda.

-Sono qui apposta per aiutarli a sconfiggere il tuo signore, mia cara Nida.

Dei viticci verdi si innalzarono dal terreno, andando ad imprigionare la maggior parte delle arpie. Erano cresciuti così rapidamente che nessuno di loro si era accorto di niente. Era stato un movimento fulmilineo, che li aveva colti tutti alla sprovvista. Inclusa Nida.

Le arpie libere si scagliarono contro Beth, ignorando completamente gli altri Draconiani che gridavano invano il suo nome. Stavano per intervenire, ma non ce ne fu alcun bisogno. Tutte le arpie che avevano superato la soglia di distanza di due centimetri dalla ragazza avevano preso fuoco. Il fuoco si diresse anche verso le altre arpie, senza però sfiorare un capello ai ragazzi. Il resto delle arpie prese fuoco nello stesso identico modo in cui si erano carbonizzate anche le loro amichette, lasciando Nida completamente sola. Non sembrava minimamente turbata o spaventata. Più che altro sembrava compiaciuta di ciò che aveva appena visto.

-Proprio ciò che avevo bisogno di sapere. - sussurrò. Poi, semplicemente, scomparve.

   
 
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