30
# Diverso ma familiare
A
svegliarlo, quella mattina, è un odore acre.
L’odore di un predatore.
In un lampo nero, Fenrir è sulle proprie zampe, le orecchie appiattite contro il cranio, i denti scoperti in un ringhio… L’istante successivo, quel suono minaccioso si spegne in un mugolio perplesso.
A fronteggiarlo, è un lupo piccolo, dal pelo chiaro e gli occhi limpidi.
E il suo odore è diverso, sì, ma familiare.
Esitante, remissivo, il lupetto si avvicina, e Fenrir scorge il sangue incrostato sulla sua pelliccia, sotto la gola.
Con estrema cautela, spinge il muso in avanti e lecca via ogni goccia.
L’odore di un predatore.
In un lampo nero, Fenrir è sulle proprie zampe, le orecchie appiattite contro il cranio, i denti scoperti in un ringhio… L’istante successivo, quel suono minaccioso si spegne in un mugolio perplesso.
A fronteggiarlo, è un lupo piccolo, dal pelo chiaro e gli occhi limpidi.
E il suo odore è diverso, sì, ma familiare.
Esitante, remissivo, il lupetto si avvicina, e Fenrir scorge il sangue incrostato sulla sua pelliccia, sotto la gola.
Con estrema cautela, spinge il muso in avanti e lecca via ogni goccia.
Note:
Scusate per le posticipazioni, negli ultimi giorni mi sono dedicata interamente allo studio…
Spero che questa drabble vi sia piaciuta, e vi do appuntamento a lunedì 17 giugno!
(Oddio. Questa è la trentesima drabble?! E dire che, secondo il progetto originale, avrebbero dovuto essere solo quindici...)