Come il sole dell' Avana.
L' aria dell' Avana era sempre molto calda, un po' umida.
Tanto che a volte sul mare si vedeva della foschia che avanzava e si arrestava davanti al sole che si innalzava.
Sinceramente quello spettacolo lo sbalordiva sempre.
In piedi.
Incurante di qualsiasi dolore.
Lui restava ed era sempre li.
Come il sole dell' Avana.
Certo, di tanto in tanto un uragano o una tempesta tropicale la facevano da padrone, ma quel sole spuntava sempre fuori.
Come lui.
Non importava di essere ricoverato in un ospedale, legato a qualche flebo.
Come il sole, lui sorge.
Anche nel bianco asettico dell' ospedale.
Seppur vestito con un pigiama, che stona con la figura alta che la sua anima emanava.
Anche nei suoi anni avanzati.
Lui sapeva di forza.
In ogni sua più piccola particella.
Era per questo che Cuba lo ammirava.
Così, di tanto in tanto, contro ogni parere medico gli portava un paio di sigari cubani e una piccola bottiglia di rhum.
E attraversando quei corridoi, si potevano sentire delle risate provenire da una stanza particolare.
Nessuno poteva entrarci.
Ma fra le pareti aleggiava un intenso profumo di sigaro, il tintinnio di un brindisi e qualche parola famosa.
Era questo il sole dell' Avana.
Un raggio che filtrava una bottiglia dorata, una nube che saliva pigra nell'aria.
E un uomo
Fidel.
Fidel Castro.
Salve ragazzi!
Bhe, non credo ci sia molto da dire, sappiamo tutti chi è Fidel Castro, sappiamo anche che qualche anno fa si è sentito male, quindi in pratica in questa storia Cuba va a trovare in ospedale Fidel!
Spero vivamente che vi sia piaciuta, anche se breve.
Dedico la storia ad Ale_Be, scusa il ritardo.
Un caloroso saluto,
Sachi93