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Autore: HoranYouAreMyLife    10/06/2013    2 recensioni
Aisha ed Harry, da migliori amici a fidanzati, tutto sembrava essere perfetto ma qualcosa accadde che fu capace di cambiare totalmente la vita di Aisha.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ero appena uscita da scuola, come al solito, andata male.
Le troiette della scuola insultano in continuazione ed io non le reggevo più. Per fortuna che c'era Harry, il mio migliore amico, qui al mio fianco. Già, per fortuna che c'era lui.
Parlammo per mezz'ora di cose inutili mentre invece io volevo solo baciarlo, dato che ero innamorata di lui da quattro anni.
"Aspetta un secondo, Harry, ma dove stiamo andando? La strada per casa è dall'altra parte." Dissi io ad un certo punto. Mi ero distratta e non mi ero accorta che stavamo facendo la strada opposta alla nostra casa. "Nostra", si fa per dire, abitavamo vicino, tutto qui.
"Ehehe, vuoi sapere troppo." 
"Io me ne ritorno a casa.. Mia madre starà già sbraitando."
"No dai, tua madre sa tutto tranquilla, ci ho già parlato io." Disse prendendomi per un braccio. 
"Uhm.. Ma dove vuoi portarmi?"
"Ti fidi di me?"
"Ciecamente, Harry."
"Perfetto, allora seguimi."
Camminammo per poco e ci trovammo di fronte una casa tutta verde acqua, casa che io non avevo mai visto.
Harry si voltò verso di me e mi sorrise.
"Allora, che ne pensi?" Mi chiese.
"Che dovrei pensare? E' una casa.."
"No, ma davvero? Pensavo fosse una barca. 
Alloraa, ti piace?"
"Si, è carina."
"Ti va di entrarci?"
"E come entriamo? Mica hai le chiavi."
"La porta è rotta." Disse sottovoce avvicinandosi al mio orecchio.
"Tu sei pazzo. No. E se ci vedono? E se passiamo guai? E se lo viene a sapere la mia e la tua famiglia? No, Harry, torniamo indietro."
"No, tu vieni con me. Non succederà nulla, te lo prometto." Mi fissò negli occhi. Era impossibile dirgli di no.
"Va bene." Dissi.
Mi diede un bacio nella guancia e in quel momento pensai a quanto fosse stato bello se mi avesse baciato le labbra e a come mi sarei sentita. Ma Harry era fidanzato da tre settimane e io dovevo stare lontana da questi pensieri. La sua ragazza mi aveva chiesto di stare lontana anche da Harry, ma no. Io non potevo farcela.
Entrammo in quella casa, era profumata, nonostante fosse abbandonata.
C'erano cinque camere: un soggiorno, una cucina, un bagno, e due camere da letto. In quel momento pensai che magari fosse stata perfetta per me e Harry, da grandi, con una bimba, me e lui e la nostra bambina, una famiglia. Mi immaginavo me e lui su quel letto matrimoniale, la bimba che giocava in soggiorno e i giocattoli sparsi per casa. Intanto sorridevo.
"Perché sorridi?"
La voce di Harry servì a farmi tornare nella realtà, purtroppo.
"Sorrido perché.. No, non lo so, sto sorridendo?"
"Si.. Dai ti prego, dimmi a cosa stai pensando."
"Non sto pensando a nulla." Dissi freddamente.
"Okay." 
Ci furono dieci secondi di silenzio ed io abbassai lo sguardo.
"Vieni con me." Mi disse Harry prendendomi per mano.
Il cuore mi sobalzò.
Mi portò in camera da letto e aprì le finestre.
Si sdraio nel letto e mi invitò a fare lo stesso ed io lo feci.
"Sai, questa casa mi piace molto. Vorrei creare una famiglia qua dentro. Avere tanti bambini che girano urlando e ridendo per le stanze.. Non sarebbe bellissimo?"
"Si." 
Si girò verso di me.
"E tu quanti bambini vuoi avere?" Mi chiese.
"Una femminuccia."
"Soltanto una bambina? Io invece voglio avere tanti figli." Sorrise.
Abbassai lo sguardo.
"E li voglio avere adesso." Continuò.
"Adesso? Hai solo diciotto anni.."
"Sono già grande. Desidero avere tanti bambini adesso."
Rise ed io feci lo stesso.
"Questa casa è perfetta." Disse.
In quel momento pensai che sì, quella casa era perfetta, ma solo per noi due. Per me e per Harry.
Mi abbracciò.
Dovevo essere felice, ma non lo ero. Anzi, stavo anche per esplodere a piangere. Sapevo che fra quelle braccia ci sarebbe stata e ci era stata la sua ragazza e non solo io. Odiavo quella ragazza, la odiavo a morte. Era solo una troia che aveva conosciuto in uno di quei soliti locali in cui Harry va a notte fonda. Una che la dava a tutti, una che lo stava solo prendendo in giro. 
Alzai la testa per fissarlo negli occhi e notai che c'era una distanza minima fra le mie labbra e le sue. Avevo la tentazione di baciarlo.
Chiusi gli occhi e lui mi strinse di più a sè.
Mi addormentai mentre Harry accarezzava i miei capelli.
Mi svegliai nella stessa posizione in cui mi ero addormentata. Credo che era ormai sera. Alzai la testa e notai che Harry stava dormendo.
Quant'era bello. Avevo solo voglia di baciarlo.
Si svegliò e mi sorrise.
"E' tardi." Dissi.
"No, non lo è."
"Mia madre mi uccide."
"Sa che dormi da Alicia. Alicia ci regge il gioco."
Io sorrisi e gli misi le dita sulle labbra e gliele sfiorai delicatamente.
"Che scemo che sei.."
"Tu lo sei più di me."
"No, non è vero."
"Si che lo è!"
Cominciò a farmi il solledico. E finimmo l'uno sopra l'altro. 
Diventammo seri. Misi le mie mani sul suo volto e lui le sue le avvolse attorno la mia schiena.
Un silenzio infinito. Si sentivano solo i nostri respiri. 
Ci avvicinammo pian piano. Stavamo quasi per baciarci, ma io mi tolsi di scatto su di lei mettendomi al suo fianco. Volevo scoppiare in lacrime.
"Scusa." Mi disse.
Io stetti in silenzio.
"In fondo, siamo solo migliori amici. Giusto?"
Io annuì mentre una lacrima percorreva il mio viso.
"Hai.. Hai un po' di fame? Beh io sì, ti va se.. Ordiniamo una pizza? O magari andiamo a prenderla noi, così magari facciamo due passi.. Che.. Che ne dici?"
"Va bene tutto per me, Harry. Scegli tu."
"Beh, allora la ordino."
"Okay."
Sentivo il bisogno di piangere.
"Vado un attimo in bagno."
"Aspetta, tieni la candela.. Sai, la casa è abbandonata e non c'è la corrente.."
"Ah, grazie."
Presi la candela che Harry aveva appena accesso e andai verso il bagno.
Cominciai a piangere ripensando alla scena di prima e mi ripetevo che Harry non era me che voleva. Se ci fossimo baciati sarebbe solo stato un danno per entrambi. Era meglio così.
"Aisha, va tutto bene?" 
"Si, tutto okay."
Asciugai le lacrime e uscì dal bagno.
"Hai pianto?"
"No, per niente, perché?"
"Hai gli occhi gonfi e tristi. Aisha, so che qualcosa non va. Vuoi parlarmene?"
"Tranquillo Harry, va tutto bene, sono solo un po' raffreddata." Cercai di sorridere.
Harry mi abbracciò e mi invitò a sederci sui gradini davanti la porta mentre aspettavamo la pizza.
Portò con se un pacco di marshmellow che li finimmo nel giro di cinque minuti tra risate e chiacchere.
Mi raccontò di Celina, la sua ragazza e di come era il loro rapporto. Mi disse che non si sentivano mai e che quando si vedevano l'unica cosa a cui lei pensava era fare sesso.
Sì, io ed Harry eravamo molto intimi, mi raccontava tutto della sua vita, tutto e io facevo lo stesso.
Se ve lo state chiedendo, si, sapeva che ero vergine.
"Non hai ancora trovato nessuno?" Mi chiese.
"Sono innamorata di un ragazzo, ma lui non lo sa e nemmeno voglio dirglielo."
"Perché?"
"Perché so che si rovinerebbe tutto."
"Spiegati.. Dimmi anche di chi sei innamorata.. Siamo migliori amici e ci diciamo tutto, no?"
Sospirai.
"Allora? Aisha.." 
Arrivò la pizza che mi salvò.
La mangiammo la fuori.
"Aisha, mi consideri o no il tuo migliore amico? Questo voglio capire."
"Si."
"Allora perché non vuoi dirmi di chi sei innamorata?"
Lo fissai negli occhi e stetti in silenzio. Harry anche.
"Harry.."
Non riuscì più a controllarmi. Lo baciai.
Volevo morire.
Harry stranamente ricambiò il bacio.
Ci staccammo. Io abbassai lo sguardo.
"Aisha.."
"Ho rovinato tutto. Tanto lo sapevo."
Stetti in silenzio e Harry fece lo stesso.
Mi coprì il volto con le mani e Harry mi fissò.
No, non lo so se era arrabbiato o meno, non lo so. Non avevo il coraggio di guardarlo.
Mi alzai.
"Io non so come stai in questo momento e probabilmente sarai incazzato con me, ma scusa. Io provo qualcosa per te da quattro anni, Harry, quattro fottutissimi anni, tu non puoi nemmeno immaginare quanto ho sofferto quando trovavi una ragazza, quanto ho sofferto quando ti sei lasciato con quelle centomila ragazze e quanto ho sofferto quando mi dicevi che ti stavi frequentando con qualcuna, sì Harry, sì è così. Io ti voglio. Ho tenuto segreto tutto questo per il tuo bene, per il nostro bene, per la nostra amicizia, Harry so di averti perso e sappi che sto già morendo dentro. Forse è meglio che io vada, tu rifletti, io anche, cerco di dimenticare tutto, di dimenticare che le tue labbra sono state sulle mie e cerco di dimenticare quanto cazzo mi sono sentita bene quando ti ho baciato, voglio dimenticare ogni cosa di questa sera, ogni cosa. E se sarà il caso, Harry.. Se tu lo vorrai, io dimenticherò anche te. Adesso vado. Ciao, Harry."
Scappai via e scoppiai in lacrime.
Harry corse verso di me mi afferrò per un braccio.
"Lasciami andare, non ti merito."
"Smettila."
Lo fissai con le lacrime agli occhi.
"Perché non mi hai detto tutto questo quattro anni fa?"
"Avevo paura."
"Ma di cosa, Aisha?"
"Di perderti.
Infatti adesso ti ho perso!"
"No."
Lo fissai sorpresa.
"Non mi hai perso. Non mi perderai."
"Non sarà più lo stesso."
"Lo so."
Io annuì e abbassai lo sguardo.
Harry mi baciò.
"Non sarà più lo stesso perché da oggi in poi tu sarai la mia ragazza."
Mi baciò di nuovo.
"Cosa?"
"Si Aisha. Voglio te. Da tantissimo tempo.
Mi avevano detto che per farti innamorare dovevo farti sorridere, ma ogni volta che sorridevi, mi innamoravo io."
Il cuore mi scoppiava.
Tornammo in quella casa. Ci sdraiammo sul letto.
"In questa casa ci sarà la nostra famiglia. I nostri bambini. Il nostro amore." 
Mi fissò.
Io sorrisi, non riuscivo a smettere.
Si voltò verso di me, mi sorrise.
"Qui dentro, in questa casa, ci saremo io e te."
"Per sempre?"
"Sì, per sempre."
Io sorrisi, lui anche, mi baciò e poi ci addormentammo.
Il mattino dopo, ci svegliammo e guardando l'orario, ci arcogemmo che era davvero tardi.
"Harry, è tardissimo, come facciamo?!"
Dissi dal bagno mentre mi sciacquavo il viso.
"Tranquilla, possiamo farcela.. Ne hai ancora per molto? Dovrei andare in bagno.."
Uscì dal bagno e lo fissai sorridendo, prima di entrare in bagno, mi baciò.
Io andai in camera da letto e mi sistemai i capelli, dopo mi voltai e fissai il letto. Quel letto, presto, avrebbe sostenuto me e lui e magari anche un bambino tutto nostro.
Avevo solo diciasette anni e lui diciotto, ma volevo già avere una famiglia insieme ad Harry. E' una pazzia, una cosa folle, ma lo volevo.
Lui uscì dal bagno e mi strinse da dietro.
"Harry, è tardissimo, andiamo!"
Lo trascinai con me fuori da quella casa mentre lui cercava invano, di baciarmi, ci riuscì e tirandomi per la mano cominciò a correre.
Urlavamo come dei bambini e ridavamo come deficenti. Era tutto bellissimo.
Arrivammo a scuola, sudati, stanchi, affannati, ma in orario, per fortuna.
Harry mi accompagnò in classe e mi baciò, poi mi lascio andare.
Le ore passarono velocemente stranamente, così appena uscì dalla classe trovai Harry che mi aspettava. Appena mi vide mi prese in braccio e mi baciò, ci fissarono tutti strani e noi sorridemmo.
Uscimmo mano nella mano da scuola e ci dirissimo verso casa mia, avevo telefonato a mia madre e le avevo detto che Harry veniva da noi per studiare, effettivamente era vero, ormai mia madre c'era abituata e non sospettava minimanete, lei sapeva che eravamo migliori amici, effettivamente lo eravamo fino a qualche ora prima.
Appena arrivammo, aprì la porta e trovai la casa vuota, tutto ciò era strano, dato che mia madre era in ferie, così mi dirissi in cucina dove trovai un bigliettino.
"Aisha, sono dovuta correre in ospedale, tua sorella Elisea sta male. Non preoccuparti, nulla di grave. Ti voglio bene."
No, qualcosa che non andava c'era, sicuro, era qualcosa di grave. 
Mi voltai verso Harry, pallida dopo aver ricordato quello che avevo visto un mese prima, in camera di Elisea. 
Ero semplicemente entrata a prendere la mia pennetta USB, ma appena entrai in quella camera, tutto ciò che vidi era sangue. Gocce di sangue che conducevano al bagno in camera di mia sorella. Mi avvicinai alla porta del bagno, si sentiva il rumore della doccia, mi accorsi che la porta era aperta, entrai, la trovai a terra, stava tagliando i suoi polsi, stava piangendo, stava male. Ricordo ancora il suo sguardo triste, malinconico, pieno di angoscia rivolto verso di me.
"Elisea, che stai facendo?"
"Vattene, vattene via! Vattene!" Disse agitata mentre cercava di fermare il sangue che scivolava dai suoi polsi.
Io mi dirissi verso di lei, la abbracciai.
"Perché? Perché lo fai?" Cominciai a piangere.
"Perché voglio morire."
"Non dire così, ti prego. Qui ti amano tutti, TUTTI, perché lo fai? Perché vuoi morire? Perché? Elisea, non posso sopportare il fatto che tu ti faccia del male, smettila, ti prego!"
"Smetterò solo se non dirai nulla alla mamma."
"Sì, te lo prometto!"
Da quel giorno, sembrava andare tutto bene, non si faceva più del mare, mi mostrava i suoi polsi tutte le sere, solo cicatrici, nessun taglio.
Era sicuramente successo qualcosa di grave e sentivo che tutto ciò era collegato a questo discorso, me lo sentivo dentro.
"Aisha, che succede?" Mi chiese Harry.
"Devo andare all'ospedale, è successo qualcosa di grave a mia sorella."
"Andiamo!"
Andammo prima a casa di Harry dove prendemmo la sua macchina e ci dirissimo all'ospedale, l'unico della zona.
Prima di trovare mia madre, lo girammo tutto, intanto il cuore non smetteva di battere per la paura e l'ansia saliva.
"Aisha, c'è tua madre!"
Io corsi verso di lei.
"Aisha, che ci fai qui?"
"Dimmi cos'è successo ad Elisea. Ora!"
Mia madre sospirò. Aveva le lacrime agli occhi. 
"Sono tornata da lavoro e come al solito stavo preparando il pranzo, quando all'improvviso vedo colare acqua dalle scale, così salgo e vedo che l'acqua proveniva dalla stanza di Elisea, pensai che si fosse dimenticata la doccia aperta, così mi dirissi direttamente verso il suo bagno in camera, quando vidi che era chiuso a chiave. Andai in camera tua per prendere la chiave del tuo bagno dato che le porte sono uguali, e mentre cercavo di aprire la porta del bagno di Elisea, notai che da sotto la porta spuntava acqua rossa, sporca di sangue, così urlai a tua sorella, appena riuscì ad aprire quella maledetta porta, la trovai in bagno con i polsi tagliati, dentro la doccia, accasciata, svenuta non so da quanto tempo, il sangue non smetteva di uscire, aveva tagli profondi su ogni sua parte del corpo. L'ho subito portata qui.. Si presuppone che non possa resistere.."
"No.." Dissi.
"Non può essere, dimmi che non è vero, ti prego." Scoppiai a piangere e mi lasciai cadere a terra. Harry mi abbracciò. Piangeva anche lui.
Le ore passavano, intanto i medici non ci davano nessuna risposta alle nostre domande. 
Venne sera e mandai mia madre a casa a riposare, era distrutta. Io rimasi in ospedale, Harry volle farmi compagnia.
"Ce la farà." Mi disse Harry abbracciandomi.
Io lo strinsi.
"Lei è forte, lei può farcela. Ne sono sicuro."
Lo strinsi ancora di più.
Andai a sedermi ed Harry mi seguì, mi appoggiai a lui e mi addormentai.
Mi svegliai a notte fonda, erano circa le quattro del mattino e vidi un dottore, così gli chiesi di mia sorella, ma lui non mi seppe dire nulla.
Mi andai a sedere, chiedendomi come fosse possibile che nessuno ci sapeva dare notizie.
Tornò quel dottore con cui avevo parlato cinque minuti prima e si avvicinò verso di me.
"Aveva detto che sua sorella si chiamava Elisea Artinson?"
"S..Si chiamava? Si CHIAMA! Si chiama così!"
Abbassò lo sguardo.
"Ci dispiace."
"Vi dispiace cosa?!"
Il dottore sospirò, io capì tutto.
"Sua sorella non ce l'ha fatta. Ho parlato con il dottore che l'ha trattenuta, mi ha detto che quando vostra madre l'ha portata era già morta. Ha perso troppo sangue. Questa è la causa della sua morte."
Urlai, scoppiai a piangere.
"Non è possibile, smettetela, lei è viva! E' viva! Smettetela! Fatemela vedere, fatela venire qui!"
Harry si svegliò e capì subito tutto.
"Oh no." Le uniche sue parole furono queste.
Venne verso di me e mi abbracciò mentre piangeva.
"Avevi detto che ce l'avrebbe fatta! L'avevi detto!"
Sbattevo pugni sul suo petto e piangevo.
Mi staccai da Harry e rivolgendomi al dottore gli chiesi se potevo vederla. Lui annuì.
Entrai in quella stanza gelida insieme ad Harry.
Era sdraiata su quel letto gelido anch'esso, era bianca, aveva le labbra violacee, era bella. Sembrava che stesse solo dormendo.
Mi avvicinai a lei, le accarezzai il viso, era gelido, sembrava di porcellana.
"Amore mio, perché mi hai abbandonata? Mi avevi fatto una promessa, mi avevi promesso che non l'avresti più fatto. Eri felice fino a due giorni fa, sorridevi, hai dormito in camera mia e mi hai raccontanto tutti i tuoi segreti ed io i miei. Mi hai chiesto di accompagnarti domani a quel concerto, sai, quello al quale desideravi tanto andare ed io avevo accettato, avevamo comprato anche i vestiti adatti. Ti ricordi?
Te ne sei andata via troppo presto. Hai solo quindici anni. Solo quindici. Sei piccola, avevi tutta una vita davanti, ma hai deciso di fermarla, perché? Volevi restare per sempre quindicenne? 
Non so cosa ti tormentava, cosa ti ha spinto a fare questo.. Io volevo ancora crescere con te. Averti al mio fianco, non solo nel mio cuore.
Sei stata, sei e sarai una principessa. Sì, lo sei anche adesso. Già, anche adesso. 
Vorrei che aprissi questi occhi, questi occhioni bellissimi, vorrei che mi fissassi ancora, vorrei stringerti ancora, vorrei.. Vorrei che tu fossi viva. Eri una ragazza forte e credevo che tu potessi farcela, ma hai rinunciato a tutto e a tutti. Anche a me, alla mamma.
Vorrà dire che adesso starai meglio, sarai in un posto migliore, magari hai incontrato papà, chi lo sa, magari adesso vi starete abbracciando e mi starete guardando dall'altro, magari siete in questa stanza entrambi e mi state stando accanto. Magari, dico magari, mi starete abbracciando.
Ti amo Elisea. Ti amo. Mi manchi."
La abbracciai per l'ultima volta e mi parve di sentire il suo cuore battere, ma era solo una mia immaginazione.
Presi i suoi polsi, tagliati, li baciai. Mi voltai verso di Harry, era in lacrime, singhiozzava anche lui.




Salve allora, è la primissima FanFiction che scrivo.. Continuo solo se vedo che a voi piace e vedo delle vostre recensioni.. Un bacione(:
  
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