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Autore: cauldron    10/06/2013    0 recensioni
Cath Loyd, è un punto interrogativo per molti, “chi è?”, è una domanda che si pongono quando la vedono per la prima volta. Lei ha voglia di scappare, ha voglia di guardare tutto quello che il mondo ha da offrirle e invece è prigioniera in un posto dove la lasciano solo sognare. Liam Payne, un ragazzo apparentemente normale ma distrutto dentro, ormai vuoto. Quando si incontraranno, cosa accadrà?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1.

La sveglia segna le 4.53 del mattino, un’altra nottata passata in bianco per colpa di quel sogno, o incubo. Ricordo solo me stessa che corro lungo un viale alberato per scappare da qualcuno, di questo qualcuno riesco a vedere le grandi mani affusolate e gli occhi, due magnetici occhi color nocciola scuro, io amo la nocciola. Quando riesce ad afferrarmi, urlo e mi sveglio di soprassalto, tutta sudata e con le lacrime agli occhi. Ma con una strana sensazione addosso, è come se quella persona mi appartenesse e quando mi sveglio, ne sento la mancanza. Di solito, dopo qualche minuto entra in camera mia nonna con in mano un bicchiere d’acqua e un biscotto alla vaniglia, ma sta notte, purtroppo non è così. La nonna è andata a trovare una sua vecchia amica in un paesino qui vicino, che si trova all’ospedale per essersi rotta qualche osso, quindi tornerà nei prossimi giorni.
 Intanto il frusciare delle foglie e la leggera pioggerella non mi permettono di riaddormentarmi, così mi alzo dal letto e vado in cucina per prepararmi una camomilla. E’ quasi Novembre e non si sta per nulla bene in pantaloncini e maglietta a maniche corte, così risalgo in camera per mettermi qualcosa di più pesante addosso, ma passando davanti la finestra qualcosa cattura la mia attenzione. E’ una specie di ombra o un corpo, che non riesco a definire bene per via della scarsa luce, ed è stesa accanto alla grande quercia che c’è in giardino, al limitare del bosco. E’ terrificante, anzi no, rettifico è molto terrificante perché si è appena mosso. Potrebbe essere un animale ferito o un barbone che è arrivato qui a piedi e sta schiacciano un pisolino. Ma sarebbe meglio controllare, non si sa mai. Coprendomi bene e facendo attenzione a non andare a sbattere contro qualcosa, mi avvicino con molta cautela. Da sotto uno strato di foglie rinsecchite, si intravede una scarpa da uomo. Pian piano che giro intorno all’albero, riesco a distinguere meglio la sagoma. E’ un ragazzo, però non riesco a capire bene di chi si tratta perché è tutto coperto di fango e qualcos’altro che penso sia sangue, dato il colore rossastro. Mi abbasso molto lentamente verso il suo viso e gli sposto le erbacce che lo ricoprivano, penso di capire di chi si tratta, è Liam Payne, il ‘ragazzo fantasma’ è così che hanno iniziato a chiamarlo qui in paese, per colpa del suo stato comatoso che ha da quando la sorellina è morta.
Adesso che ci penso, in questi giorni molte persone, quindi quasi tutto il paese, hanno iniziato ad addentrarsi nel bosco, cosa che di solito non si azzarderebbero mai a fare, è probabile che dato che il ‘ragazzo fantasma’ si è volatilizzato nel nulla, abbiano pensato che si fosse nascosto lì, cosa improbabile perché assomiglia molto ad uno di quelle foreste che vengono descritte nelle favole, buie, sinistre, oscure dove nessuno vorrebbe mai mettere piede. Io invece penso che tutto questo risentimento nei confronti di una semplicissima radura, sia esagerato e stupido. Andiamo, chi crede ancora che nella foresta si nascondano mostri cattivi?! Forse qualche pazzo che ci crede e che vive in questo villaggio, esiste ancora e non riesco a sorprendermene. Di solito non presto molta attenzione alle notizie di cronaca di questo paese, perché la maggior parte delle volte, sono concentrate sui pettegolezzi che mettono sulla bocca di tutti le signore più anziane, e dato che io e mia nonna veniamo sempre prese di mira, cerco di ignorarle. Ma tutti loro, non hanno fatto bene i conti, perché il ‘ragazzo fantasma’ e qui, nel mio giardino e in un pessimo stato.  L’ho invidiato fino a quel momento, pensavo davvero che lui avesse avuto il coraggio di fuggire da questa sottospecie di paesino, io vorrei tanto farlo. Non capisco però che cosa ci faccia nel mio giardino a quest’ora del mattino ormai, e chi lo abbia potuto ridurre in questo stato.
 Mi avvicino ancora di più e con sollievo sento il suo respiro, questo vuol dire che è ancora vivo, per fortuna! Di scatto apre la bocca per dire qualcosa, ma riesce ad emettere solo gorgolii indefiniti e mi tende con molta fatica la mano, per chiedere aiuto. Gliela stringo e con tutta la forza che ho, lo alzo così da portarlo dentro casa. Una volta all’impiedi, faccio in modo di poggiarmi il peso del suo corpo sul mio e lo trascino attraverso il giardino, assomiglia ad un sacco di patate, non riesce a camminare e questo non mi costa poco sforzo, in più qui fuori si gela. Una volta dentro, lo faccio stendere sul divano in salotto e guardandolo con attenzione, riesco a vedere meglio in che situazione si trova, è spaventoso.
E’ ricoperto di foglie secche, fango e sangue, senza muoverlo troppo, cerco di capire da dove proviene tutto quel sangue, ha molti graffi in sulle braccia e il viso e storpiato, ha un occhio nero, le labbra entrambe spaccate e dei lividi su tutta la mascella. Il sangue proviene per forza da altre ferite sotto la maglietta. Quest’ultima, è talmente incrostata di fango e attaccata alla pelle lurida che per toglierla devo usare un paio di forbici. Quando riesco a staccare una buona parte della maglia, per poco non vomito, è uno spettacolo nauseante. Ha dei tagli che gli ricoprono tutto il torace, sono molto profondi e ne esce ancora del sangue, ma quello uscito precedentemente, è ormai incrostato e rappreso e si è andato a mischiare con il fango e la sporcizia. Non riesco neppure ad intravedere la pelle. Corro in bagno a prendere un’enorme bacinella e una grande quantità di acqua ossigenata per disinfettare tutte quelle ferite. Devo fare in fretta oppure si infetteranno, chissà da quanto tempo era lì fuori, forse addirittura giorni, non so se lo hanno portato nel mio giardino o ci è arrivato da solo, quindi da dove arriva?
Troppe domande di cui non posso avere una risposta se non aspettando che il ‘ragazzo fantasma’ si svegli. Mentre cerco di togliere i residui di sporcizia dalle braccia, spalanca gli occhi e la bocca boccheggiando. Vado subito a prendergli un bicchiere d’acqua e lo faccio bere. Cerca di dire di nuovo qualcosa, “ Shh, non sforzarti e riposati” gli dico e rilassandosi un po’, chiude gli occhi e si addormenta. I suoi occhi, il suo sguardo mi sembra familiare, sono così simili a quelli del ragazzo che mi insegue nell’incubo. Ma deve essere sono una coincidenza, non possono essere la stessa persona, altrimenti perché dovrei sognare ogni notte Liam Payne?
Rimango con la sola compagnia del mio cucciolone Athos. Ricordo che prima di essermi trasferita in questo posto maledetto, una volta vidi alla televisione il film ‘Beethoven’, e da quel giorno anch’io desiderai un cane, grosso come quello perché se mi fosse successo qualcosa, sarebbe subito corso in mio aiuto. Dopo tanto, troppo tempo riuscii a convincere mia nonna che mi accompagnò in un canile e insieme scegliemmo il mio nuovo amico.
Dopo svariati giorni spesi a sorvegliare il sonno conciliante del ‘ragazzo fantasma’, Athos mi fa notare che il nostro ospite si sta svegliando, si muove con estrema cautela e ha dipinta sul volto un’espressione agonizzante, causata da tutte quelle ferite non ancora richiuse. Si guarda intorno, capendo che non è a casa sua, o a questo punto nel suo rifugio.
 “Devo andare” mi dice come se non fosse successo nulla, io interdetta lo blocco e lo faccio risedere sul divano.
“dove vorresti andare scusa, non hai visto in che condizioni ti rovi?!”
“che c’è, ancora non hai preso abbastanza informazioni da poter raccontare ai tuoi ‘amichetti’? immagino che sia questo il motivo del tuo gesto, giusto? Non vi siete divertiti abbastanza alle mie spalle?!”  Tutto questo discorso è insensato, io non sono come quegli scimmioni che si credono di essere i migliori prendendo in giro persone che hanno passato l’inferno nelle loro vite, non potrei mai. Sarebbe come prendere in giro me stessa. 
“conosco la tua storia, come tutti quanti in questo posto di merda, ma non ti ho di certo aiutato per questo!  All’inizio non ti avevo nemmeno riconosciuto. Se fossi stato al mio posto, avresti lasciato qualcuno agonizzante nel tuo giardino? E poi tu non mi conosci, non puoi permetterti di giudicarmi, non so con che persone hai a che fare tu, ma io non sono come loro”.
“comunque, non ho bisogno del tuo aiuto”. Tutta questa situazione è assurda, sto litigando in casa mia, con uno sconosciuto che si è appena ripreso, quasi magicamente, da uno stato pietoso. Forse, sto delirando. Ma il suo corpo davvero, sembra che non risenta tutto quel dolore, riesce a muoversi come se nulla gli fosse successo.
 “allora non avevi bisogno del mio aiuto nemmeno quando ti trovavi sotto l’albero nel mio giardino, in un pessimo stato, ricoperto di fango e sangue e con delle enormi ferite sul petto ancora non rimarginate, giusto?”
“nessuno ti ha chiesto di aiutarmi, tantomeno io, potevi lasciarmi morire in giardino”.
Detto questo, si guarda intorno per essere sicuro di non aver lasciato niente e si avvicina alla porta di casa, supera Athos e se ne va. Senza una parola, uno sguardo, nulla. Se ne va così come è venuto, senza lasciare tracce. 


Hi to everyone!

Okay, spero he il capitolo non faccia schifo e che vi piaccia! Non sono ancora del tutto sicura su questa pubblicazione, quindi mi farebbe davvero piacere se lasciaste una recensione facendomi sapere cosa ne pensate. Per sfortuna, non ho twitter, ma potete contattare una mia amica, che è stato obbligata da me, ad essere la mia portavoce. Potete chiedere qualsiasi cosa a lei, che poi riferirà a me e io vi farò sapere! 

@noma_loyd  spero che vi piaccia la storia, già mi sono innamorata dei miei personaggi e non vorrei lasciarli così. Alla prossima!



Xxxx Vale.
  
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