Capitolo 2.
Mai fare
piani.
(andranno tutti irrimediabilmente a rotoli)
“Ho fatto un sogno questa notte.
La mia vita era pacifica e tranquilla. Nessuna
fonte di stress e nessun problema mi turbava.
Vivevo in campagna immerso nella pace e nel
silenzio, con 12 gatti, 36 conigli e due pastori bavaresi. Di giorno
lavoravo
nel mio orticello le primizie che usavo in cucina e curavo le genziane
del
giardino, e di sera passavo il tempo con il mio amore, cantando canzoni
popolari campagnole e crogiolandoci nel nostro idillio amoroso.
Tutto era perfetto.
Ero in paradiso.
Poi la realtà mi ha preso a pugni in
faccia.”
La
così detta realtà
per Do Kyungsoo si concretizzò nel suono della sveglia - che
lo fece piombare
nel temutissimo day after Tomorrow -
e in un foglio. Un semplicissimo foglio bianco in formato A4, appeso
allo
sportello del frigo con una calamita di Pororo.
Non era
emotivamente
pronto per affrontare anche quello
-
non che lo sarebbe mai stato in nessun caso - ma ciò che era
successo il giorno
prima l’aveva sfiancato. Aveva esaurito la forza morale per
sopportare la
sregolatezza dei suoi amici.
Come
ciliegina sulla
torta alla sera Jongin aveva chiamato - ad un orario improponibile a
detta del
leader, le 10 e mezzo di sera - per avvertire che sarebbe rimasto da
Taemin a
dormire, perché tanto anche la mattina dopo erano liberi.
Il povero
Kyungsoo
c’era rimasto male. Non si erano visti per tutto il giorno e
aveva sperato che
almeno la sera potessero passarla insieme a chiacchierare e rilassarsi,
lontano
da sale prove, impegni lavorativi e psicopatici vari.
Non
pretendeva nulla e
non chiedeva tanto, solo di poterlo vedere a fine giornata, magari
scambiarci
due parole, e poi addormentarsi con l’immagine del suo viso
davanti. E invece
niente.
Era
andato a letto
solo e triste, con le minacce di Bakehyun che gli trapanavano il
cervello.
Minacce
concretizzate
in quel foglio bianco appeso sul frigo.
- E
questo che diavolo
è?!?! - sbraitò completamente viola in faccia,
pietrificato dinanzi a quell’ennesima
presa in giro.
- Il
nostro modo i
aiutarti principessa! - gli spiegò Baekhyun con un
sorrisetto, accorso in
cucina al grido dell’amico.
- E voi
mi aiutate
sputtanandomi sulla pubblica piazza?! - gridò di nuovo
sempre più agitato
indicando il foglio, come se fosse stato una di quelle foto di quando
sei
piccolo, più sferico di una boccia per pesci e nudo come un
verme, che alle
mamme piace tanto mostrare alle amiche, in formato cartellone
pubblicitario
appeso all’esterno del SM Building.
-
Rilassati, è solo
sul nostro frigo. Non sulla bacheca nell’atrio... -
-
E’ geniale vero? Io
e Becon ci abbiamo messo tutta la notte per finirla! - disse Chanyeol
arrivato
anche lui sul luogo del misfatto.
Il foglio
in questione
era una semplice lista. Di una ventina di punti o giù di li.
E
partendo dal titolo
fino all’ultima riga non era altro che una sequela infinita
di pessime idee
destiate a finire malissimo.
Piano
per la
conquista di Kai!
a.
Misurare le proprie
forze e possibilità
b.
Studiare il terreno
di caccia
c.
Scoprire i punti
deboli della preda
E quelli
erano solo i
primi punti sotto la voce “Preparativi per
l’attacco”.
- Voi
siete fuori di
testa! Non una di queste è una buona idea. In generale
tentare di combinare
questa cosa non è una buona idea!! – disse il
più piccolo agitatissimo
mangiandosi le parole.
- Tu
fidati e basta! –
gli disse Chanyeol cingendogli le spalle con un braccio e
allontanandolo
dall’elettrodomestico. – Abbiamo una certa
esperienza in campo amoroso, non hai
idea di quante fan fiction e shoujo manga abbiamo letto io e Becon!!
–
Quella
frase fu la
goccia che fece traboccare il vaso, ed erano solo le nove di mattina.
Con uno scatto degno di un centometrista Kyungsoo si allungò
verso il
frigorifero nel tentativo di togliere da lì il motivo della
sua vergogna. Anche
perché se l’avesse visto qualcuno di sbagliato -
tipo il manager o peggio
Joonmyun - tutto quel casino sarebbe diventato di proporzioni
galattiche.
Quando
ormai aveva le
dita a un millimetro dal suo obiettivo Baekhyun lo fermò con
un magistrale
placcaggio da rugby, e Chanyeol ne approfittò per prendere
il foglio e tenerlo
al sicuro, in alto sopra la sua testa fuori dalla portata di chiunque in quel dormitorio.
- Non
capisco perché
ti agiti tanto. Noi ci applichiamo per te e tu ci ringrazi
così! - si lamentò
il rapper, visibilmente offeso.
- Voi non
vi state
applicando, vi state divertendo!! - li accusò il ragazzo
steso a terra, con
Baekhyun ancora addosso aggrappato alla sua vita.
A quelle
parole il suo
amico si stacco da lui, quel tanto che bastava per afferrarlo per le
spalle e
voltarlo dalla sua parte. Glie le agguantò per bene
premendolo di nuovo a terra
in modo che lo vedesse in faccia senza che potesse scappare.
- Ci
prendi per scemi?
-
“Beh...
!”
- Guarda
che l’abbiamo
notato come sei ultimamente. -
- C-cosa?
Come? -
chiese Kyungsoo, spiazzato dal tono serio dell’altro.
- Triste!
– disse
Chanyeol serissimo anche lui – Distratto,
malinconico… ed è talmente evidente
che l’ho capito persino io! –
-
Veramente te l'ha
detto Suho … -
- Era per
enfatizzare
il concetto. –
- Suho ha
detto cosa??
– Kyungsoo era sempre più allibito.
- Ha
notato che sei
strano, ma non ha voluto chiederti niente perché
conoscendoti ti saresti chiuso
a riccio negando tutto per non farci preoccupare! – disse
Baekhyun scostandosi
appena per farlo sedere.
- Esatto!
Ci ha detto
di lasciarti in pace, voleva capire da solo che cos’hai e
Sehun era d’accordo
con lui, ma se aspettavamo in altro po’ facevamo in tempo a
far arrivare il
come back. – [1]
-
Così io e il mio
amico Chanyeol abbiamo deciso di intervenire e prendere la faccenda di
petto! –
continuò Baekhyun. – Quindi ora, caro il mio D.O,
ci dici chiaramente dove sta
il problema e ti lasci aiutare. Siamo tuoi amici no? Serviamo anche a
questo. -
Kyungsoo
era allibito,
esterrefatto, incredulo. Non conosceva abbastanza aggettivi per
descrivere il
suo stato d’animo di quel momento.
Raramente
nella vita
si era sentito così incondizionatamente voluto bene, da
persone che non facevano
parte della sua famiglia, e tutto quell’affetto da parte dei
suoi amici lo fece
crollare.
Tentò
per un secondo
di non commuoversi senza successo, poi si lasciò andare, e
insieme a due grossi
lacrimoni tirò fuori anche la voce.
-
È-è che, insomma,
Jongin… -
- Ti
piace, quello
l’abbiamo capito! –
-
Sì… ma ecco, vedi…
lui, mi andava bene essere suo amico. Nel senso, ero contento lui mi
piaceva~ - gli si incrinò la voce e
non riuscì a terminare la frase.
- Ssssh
tranquillo...
- gli disse Chanyeol dopo essersi seduto per terra di fianco a lui e
avergli
passato una mano sulla schiena. - Spiegati con calma. -
Kyungsoo
prese un
profondo respiro e incoraggiato dai suoi amici cominciò a
spiegare tutto.
La realizzazione era avvenuta mesi prima.
Quando aveva capito di essersi innamorato di Jongin la cosa lo aveva
turbato
non poco, perché era un suo amico ed erano compagni di band,
e non ci si
innamora degli amici e tanto meno dei compagni di band.
Per
fortuna di natura
lui è un’anima tranquilla, così era
riuscito a far pace con se stesso,
decidendo di tenersi i suoi sentimenti senza piagnistei, e non dicendo
niente a
nessuno per mantenere le cose come stavano.
Ma poco
tempo dopo si
era visto costretto a costatare che il suo piano non funzionava neanche
un po’,
e che stare vicino a Jongin solo da amico non gli bastava e lo faceva
stare
male, decidendo così di tenerlo a distanza per farsela
passare.
Anche
quel secondo piano
era finito malissimo, perché Jongin aveva notato la sua
freddezza, gli aveva
chiesto spiegazioni credendo di avergli fatto qualcosa di male e
scusandosi con
lui, con l’unico risultato di farlo sentire ancora di
più un verme e far
tornare tutto com’era prima.
E quella
cosa era
andata avanti per mesi, fino al giorno precedente. Quando era scoppiata
la
bomba e loro quattro erano venuti a sapere - più che altro
glie l’avevano
estorto con l’inganno - dei suoi sentimenti, e lui si era
spaventato a morte,
perché se lo fosse venuto a sapere anche Jongin non gli
sarebbe rimasta altra
alternativa che scavarsi la fossa.
Per la
vergogna e per
il sicuro rifiuto da parte dell’altro che lo avrebbe
distrutto ancora di più.
- Beh...
era tutto
abbastanza prevedibile... - commentò Baekhyun alla fine del
racconto struggente
di Kyungsoo.
- Eh!? -
- Te
l’abbiamo detto...
fan fiction... – spiegò il più grande
con cipiglio professionale.
A quella
affermazione
così seria di Baekhyun la tensione si smorzò di
colpo e a Kyungsoo scappò da
ridere. E se hai appena smesso di piangere come un moccioso, e ti cola
anche il
naso, ridere non è mai una buona idea. Ma non poteva farne a
meno, Chanyeol lo
guardava con i lucciconi agli occhi e la scritta “my
feelings” stampata a
caratteri cubitali in fronte, mentre Baekhyun si studiava la manicure
facendo
commenti cinici sulla faccenda. Il risultato fu che gli venne un
singhiozzo da
guinness dei primati per la combinazione lacrime/risate.
E in
quell’idilliaco
quadretto di – si presuppone – tre ragazzi ormai
adulti seduti per terra in una
cucina che sbuffano singhiozzano o piagnucolano, fece la sua entrata in
scena
Sehun, che più che alzare un sopracciglio al loro indirizzo
non seppe che commentare.
- Fino a
ieri ti
vantavi di essere l’unico normale qui dentro Kyungsoo-hyung.
Che diavolo è
successo? –
- Oh
Sehun! Sappi che
l’abbiamo convinto a seguire i nostri piani!! –
disse raggiante Chanyeol,
puntando un dito contro il nuovo arrivato e cambiando stato
d’animo come si
cambiano i calzini.
-
Umh… ci avete messo
anche meno del previsto… bravi. – disse Sehun.
- Cos-che
piani!? Io
non ho mai detto niet… -
- Bene!
– disse Baekhyun
tirandosi su da terra spolverandosi i pantaloni – E ora
diamoci una mossa che
oggi pomeriggio abbiamo le prove e abbiamo un po’ di
preparativi da fare! –
- Ma
avete ascoltato
anche solo una parola di quello che ho detto!? –
-
Naturalmente! Per
questo penso che dovremmo impegnarci a mettere in pratica la nostra
lista il
prima possibile!! – concluse il più grande con un
ghigno.
- Punto
numero uno!
“Misurare le proprie forze e
possibilità”. Appena fatto, e direi che di forze
ne hai poche, e di conseguenza anche di possibilità, ma
c’è un ampio margine di
lavoro. Quindi non ti disperare! – commentò
Chanyeol leggendo la lista.
- No.
Ragazzi. Dai! –
- Lascia
fare a noi.
Abbiamo predisposto tutto. Diviso i compiti e organizzato la caccia.
– disse
Sehun dandogli una rassicurante
pacca
sulla spalla.
- Tu
preoccupati
soltanto di essere collaborativo! – concluse Baekhyun.
L’avevano
raggirato,
di nuovo. Decise che non poteva più prendersela con loro,
era definitivamente
colpa sua e della sua ingenuità.
***
Note:
[1]
piccola
frecciatina alle ere geologiche che abbiamo aspettato per il ritorno
dei 12
pischelli. (comunque a me Wolf non piace L, cioè loro sono stratosfericamente
meravigliosi e la coreografia è da
panico, ma la canzone… nah…)
D. S.
Che cosa
ho imparato
da questo capitolo?
Che
scrivere a
singhiozzo - un po’ su un quadernino, su pezzi di carta
random, sul computer al
lavoro e su il proprio pc - così alla cazzo quando viene
l’ispirazione, non
favorisce la scorrevolezza del testo.
Siete
autorizzati a
lanciarmi tutte le ingiurie che volete in nome del sacro dio della
sintassi.
Ah,
comunque v’amo!
Soprattutto chi ha recensito, segue o ricorda!
See ya.
Dorin