03:
floating in the wave
La
corrente si faceva sempre via via più impetuosa,
trascinando con sé tutto ciò che trovava sulla
sua strada: alghe, giovani
pesciolini, sabbia. E una piccola bambola di porcellana.
Il
tempo correva velocemente come loro, nella marcia
verso Suna: erano già passati quasi tre giorni, e ancora non
erano in vista
della città. Hinata temeva che fosse per colpa sua, anche se
nessuno le diceva
niente, o la degnava di uno sguardo. Era strano per lei, abituata ad
essere
sotto gli occhi di tutti durante quasi tutta la giornata, occhi che
giudicavano, accusavano, compativano, era strano per lei non sentirsi
osservata, controllata. A nessuno importava niente di lei.
D’altronde quella
era la missione, portarla a Suna a morire, non certo riempirla di
attenzioni,
però… però era strano lo stesso. Non
sapeva se fosse meglio o peggio, non
sapeva nemmeno se era una sensazione conosciuta o no, e neanche le
importava.
Voleva solo andare avanti, avanti fino alla fine. Per questo non si
risparmiava, correva finché le gambe la reggevano; quando si
doveva fermare, i
muscoli in fiamme, si addormentava subito di un sonno senza sogni,
tentando di
recuperare velocemente le energie per scattare nuovamente quando la
svegliavano.
Correvano
notte e giorno, fermandosi il più
raramente possibile, eppure non erano ancora arrivati. Erano come una
corrente
che via via si trasforma in un’onda, aspettando di
infrangersi violentemente
sulla scogliera. Ci sarebbe stato da spaventarsi quando
quell’onda sarebbe
arrivata. Anche se ancora non lo era.
Hinata
Hyuuga cadde in ginocchio appena il capitano
diede l’ordine di fermarsi; Dio, quanto era stanca. Sentiva
nelle membra un
senso di torpore che non provava più da tanto tempo
– da quando si allenava con
la sua squadra praticamente ogni giorno. Kiba, Shino, e la maestra
Kurenai…
quanto sembravano lontani nel tempo! Era come se appartenessero ad
un’altra
epoca. Sospirò. E probabilmente era proprio così.
La voce dell’Anbu la riportò
al presente.
-Hyuuga…
tutto a posto?
La
squadrò. Era seduta, inginocchiata, come una
marionetta a cui fossero stati tagliati i fili. Una marionetta dipinta
ad arte,
con cura, creata apposta per essere esposta, e che ora era stata
buttata nella
polvere. Faceva pena.
La
giovane donna si limitò ad alzare lo sguardo
vacuo e ad annuire. Certo che era tutto a posto. Erano anni che tutto
era a
posto (anche se non lo era affatto, proprio per niente),
perché i proprietari
della bambola dicevano che lo era. Perché doveva cambiare,
adesso? Una bambola
non può decidere per se stessa, ma solo sottostare a quello
che era il suo
compito. Il suo compito, in quel momento, era quello di continuare a
correre
senza lamentarsi, anche se si sentiva morire, e di andare a combattere
suicida
a Suna. Lo stava svolgendo, e quindi era tutto a posto, come al solito.
Tutto a
posto.
L’Anbu
la fissò ancora per qualche secondo, poi si
allontanò. Era un vero peccato, una bambola così
bella, rovinata e quindi da
buttare via. In ogni modo con loro non stava funzionando troppo male;
con un
po’ di fortuna sarebbe arrivata a Suna senza troppi problemi,
e finalmente non
sarebbe più stata sotto la loro responsabilità.
Hinata
si accoccolò per dormire: doveva recuperare
un po’ di forze, e rilassare i muscoli. Avrebbe preso un
tonico da guerra al
risveglio, per nutrirsi, ma in quel momento aveva davvero bisogno di
dormire
almeno per poche ore. Chiuse gli occhi. Avrebbe fatto un sogno senza
sogni,
come tutte le notti da quando era ufficialmente diventata
l’erede (la bambola
d’esposizione) della famiglia,
perché, si sa, le bambole non possono sognare.
~~~
I
suoi piedi si muovono da soli. Un passo, e poi un altro, senza
fermarsi. Dove
si trova? Non lo sa. Non conosce quel luogo, non sembra casa sua. La
sua casa è
bella, ed elegante, e con tanti oggetti raffinati. Lì
invece… è solo desolato.
Un’immensa distesa deserta illuminata dal sole.
C’è così tanta luce che ferisce
gli occhi. Guarda in alto. Non c’è neanche una
nuvola. In effetti, non c’è
neanche il sole: la luce proviene direttamente dal cielo, è
per questo che è
così forte. I suoi piedi continuano a camminare.
Perché è così infinito e
deserto lì? Non le piace per niente, si sente minuscola e
soprattutto sola. Non
le piace affatto sentirsi sola. E poi è freddo, tanto freddo.
~
Il
terreno sotto di lei è diventato neve, e il paesaggio
è di un bianco accecante.
Non si distingue quasi più il cielo
dall’orizzonte, c’è solo una sterminata
distesa bianca. Chissà se finisce da qualche parte, o
continua per sempre,
all’infinito? E intanto i suoi piedi camminano.
~
Quanto
tempo è passato? Un’ora? Un anno? Tutta
l’eternità? Lei non ha mai smesso di
camminare, e comincia a sentirsi stanca. Vorrebbe sedersi, ma non ci
riesce. È
come se i suoi piedi non appartenessero a lei, ma fossero comandati da
qualcun
altro, che non vuole farli fermare. Osserva per un po’ i suoi
piedi camminare,
lasciando piccole orme nella neve. Ma lì non
c’è davvero nessuno? Vorrebbe
urlare, ma non ha voce. Non ci sono rumori in quello strano posto, non
c’è
niente di niente. Ed è così freddo.
~
Alza
lo sguardo e lo dirige all’orizzonte. Non
c’è più. Intorno a lei è
solo bianco,
senza fine. Ha paura. Ma forse… sì,
laggiù c’è qualcosa che interrompe il
nulla
di quel luogo. Una piccola figurina nera, lontana, ma
c’è. Sorride di gioia.
Allora non è sola. I suoi piedi continuano a camminare
piano, senza
affrettarsi, ma va bene così. Prima o poi
arriverà, no? E insieme si
riscalderanno dal freddo eterno di quel posto.
~~~
Hinata
si sentì scuotere delicatamente. Aprì gli
occhi piano, ma la luce del sole li raggiunse comunque, ferendoli . Il
suo
corpo era ancora molle di sonno, e la giovane donna ci mise un
po’ a capire
dov’era: già, erano ormai tre giorni che non
dormiva più a casa. Tutte le volte
lo dimenticava. Che i suoi ingranaggi fossero consumati fino al punto
di
renderla inadatta in quel modo ai cambiamenti? Sembrava dipendente
dall’abitudine. Sorrise amara. In fondo che importava? Tanto
non sarebbe durato
ancora a lungo.
Si
alzò, mentre la squadra, frenetica, le vorticava
attorno smaniosa di partire. Sembrava una videocassetta con
l’avanti veloce
agli occhi della bambola rallentata dai suoi meccanismi danneggiati. Si
mosse
lentamente, macchinalmente, gli ordini dell’Anbu che la
guidavano nelle sue
azioni: lo zaino, il tonico da guerra e l’accampamento e le
loro tracce da
occultare. E il più velocemente possibile.
Mentre
obbediva, assente a ciò che faceva,
rifletteva. C’era qualcosa di strano, qualcosa di diverso nel suo svegliarsi, quella volta.
Una sensazione come di
incompiutezza, di sospensione, ma che tuttavia era piacevole. La
conosceva,
quella sensazione? Era… familiare in qualche modo,
l’aveva già provata, ne era
quasi sicura. Forse quando ancora si allenava da kunoichi…
sì, adesso
ricordava. Era collegata a sbiaditi ricordi dolceamari di cose che, un
tempo,
avrebbe giudicato troppo importanti per essere dimenticate: le sue rare
conversazioni con Naruto-kun, il tempo passato a ridere con la sua
vecchia
squadra, i sogni che faceva tanto spesso. Hinata si interruppe per un
attimo
nel compito che stava svolgendo. Un sogno… ecco
cos’era. Ma non era possibile.
Non aveva più sognato dal maledetto giorno in cui
l’avevano designata come
stendardo della casata. Le bambole non
sognano. Semplicemente non possono, perché non
hanno un’anima. Un ninja la
richiamò al suo dovere, e lei riprese a nascondere le tracce
del loro
passaggio. Già, le bambole non possono sognare. Ma forse
quelle rotte sì.
Alla
fine tutto fu pronto, la folle corsa poteva
ricominciare. La squadra si mosse all’unisono, come
un’onda irrefrenabile.
Galleggiando, trasportata in mezzo ad essa, si trovava una fragile
bambolina.
Sì, l’onda sarebbe stata davvero terribile al suo
arrivo, si sarebbe infranta
con violenza contro le scogliere che difendevano Suna, le sue alte
mura. Chissà
se quell’oggi sarebbe finalmente arrivata.
next- 04: collision
_____________________
Ohayo!!
Non ci credo, sono arrivata
ben al 3 capitolo! Per una one-shottista che non si è
(quasi) mai cimentata con
una fic a capitoli non è un cattivo risultato, via! Ah,
avviso importante:
scusate del ritardo già per il 3 capitolo, ma temo che per
il 4 dovrete
aspettare ancora di più ^.^’’
perché tra poco vado in montagna e non potrò
toccare tastiera per un bel po’! Imploro perdono! E buone
feste a tutti!! Mi raccomando
recensite!!
E ora… risposte alle recensioni!!
Happiness!!
LEA91:
Curiosità di sapere cosa
succederà quando Hinata e Gaara si incontreranno?
..Anch’io!^^ In effetti non
so ancora come risolvere la questione.. Nel frattempo descrivo e mi
preparo il
terreno (leggi: prendo tempo), sperando che mi venga in mente qualcosa!
No, sclero
a parte, in un paio di capitoli dovrebbero incontrarsi! Spero.. Graccie
per i
complimenti!! E per avermi messo tra i preferiti.. *Wiwo arrossisce*
(ah beh..
tra Hiashi e Hanabi non so chi potrei odiare di più.. penso
che quando avrò un
altro attacco di sadismo ci rimetteranno loro
è________é kukuku)
Tifalockhart:
Quella che deve scusarsi
per il ritardo sono io, non te! Le recensioni fanno sempre piacere, non
importa
quando vengono lasciate.. mentre io dovrei darmi più da fare
probabilmente..
^.^’’ la pigrite cronica è una brutta
cosa! Ehm.. Suna e Konoha.. è una cosa
che ho lasciato un po’ abbozzata: mi serviva un pretesto per
una guerra, e l’unica
cosa che mi è venuta in mente è Gaara che vuole
cancellare il suo villaggio
dalla faccia della terra (fantasia malata di Wiwo..)! Praticamente ha
dichiarato
guerra a tutti gli altri paesi, compresa Konoha. Non ha molto senso, me
ne
rendo conto, ma era l’unica soluzione che sono riuscita a
trovare..^^ Per l’incontro
tra Gaara e Hinata… waaaah, devo lavorare, lavorare!
Comunque penso che
in uno o due capitoli si incontreranno..
Cecia
chan: Amicia! Ti ho fatto
venire i lucciconi? Allora ho raggiunto lo scopo! Anche tu tra i
preferiti? Oh,
che meraviglia!! Me molto soddisfatta di me stessa!! ^______^ e per
quel che
riguarda gli aggiornamenti… devo essere più
puntuale! *Wiwo lo scrive tra i
propositi per il 2008* Ci proverò con tutta la mia forza!
(sese..) Anche te,
però, Che!! Quando
aggiornerai ‘Aishiteru,
Gaara!’? me col fiato sospeso!!
..Ah,
già! Oggi è il compleanno di
Hinata! Auguri alla nostra Hyuuga preferita!!
Via, alla prossima (sperando
abbastanza presto)!
Wiwo