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Autore: Chocola88    11/06/2013    4 recensioni
«Ciao, sono Zayn»
«Che sei venuto a fare qui, lo stalker? »
«Sono il tuo nuovo baby-sitter. »
«Cosa? Zayn, esci di qui! »
«Non fare troppe domande, mocciosetta. Se non ti dispiace, dovrei entrare in casa e controllare che tu non faccia danni.» L'unica parola che riuscivo a pensare in quel momento era 'istinto'. Non omicida, non mi sarei mai sporcata così le mani, ma suicida. Un ragazzo figo quanto Brad Pitt, che ho conosciuto a scuola, bussa alla mia porta e dice di essere il mio baby-sitter? E per giunta ha solo tre anni in più di me! Da quel giorno però, speravo sempre che i miei uscissero il sabato sera. Non mi dispiaceva avere una 'balia' (e che balia!) a 16 anni. O almeno, non se era Zayn Malik, nonostante il mio odio represso verso di lui.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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A Francesca, che mi aiuta sempre.
Ti adoro. 
Ora dovevo semplicemente sbarazzarmi di Zayn, e sapevo già come fare...
 
Lasciai la scheda di Facebook aperta così come il computer, e scesi in cucina dove era comodamente seduto Zayn. Mi schiarii la voce abbastanza forte per farmi sentire.
«Ehm, ciao Zayn. Volevo dirti che ho iniziato anzi abbiamo iniziato, con il piede sbagliato...» giocai nervosamente con le dita. «Quindi, ricominciamo da zero. Non sono stata così ospitale prima, vuoi qualcosa da bere?» tirai fuori uno dei sorrisi più dolci che mi fosse possibile fare in quel momento.
Zayn rimase un po' perplesso, tuttavia decise di credermi. Infondo non potevo essere pentita?
Certo che no, ma lui non poteva di certo saperlo.
«No, ti ringrazio.» sorrise anche lui, tornando a guardare la tv. La questione non gli interessava nemmeno un po'?
«Oh non fare i complimenti Zayn, ti prego! Ovvio che vuoi da bere. Coca-cola va bene? Che sciocca sono, certo che va bene.»  Non so se in quel momento era più preoccupante la sua espressione o il mio modo di fare da ragazza con un'evidente doppia personalità.
Non persi tempo e mi diressi in cucina. Tirai fuori dal frigo della coca-cola, e intanto frugai nella credenza alla ricerca dei sonniferi che usava mamma quando non riusciva ad addormentarsi.
 
«Trovati!» esclamai euroforica quello che doveva rimanere solo un pensiero.
«Trovato cosa, Amber?» la voce di Zayn tuonò dalla sala.  
Oddio, e adesso? Non potevo permettere che il mio piano andasse distrutto.
«Trovati? Ehm sì, ho trovato...ho trovato i bicchieri! Cristo, mia madre li nasconde sempre e non li trovo mai. Quella donna è esasperante! La tua invece è simpatica?» mentre improvvisavo la conversazione, cercai di non fare rumore e togliere una pasticca dalla sua confezione.
La risposta di Zayn nel frattempo non tardò ad arrivare. «Mah, è come le altre. Si preoccupa troppo, è apprensiva, ma quando occorre sa essere una buona confidente. Anche se per raccontare le cose preferisco mio padre. Sai com'è, tra maschi ci si intente meglio.» 
Annuii, anche se lui non poté vedermi essendo dall'altra parte della cucina. Presi la coca-cola e versai il contenuto nel bicchiere, infine aggiunsi l'ultimo sonnifero che era rimasto, posso dire di avere una fortuna sfacciata. Proprio quando stavo per portare a Zayn il mio adorabile miscuglio, mi bloccò.
«Puoi portarmi una birra?» appoggiò le gambe sopra al tavolinetto che mia madre tanto adorava.
«C-certo. Comunque togli le scarpe, mia madre adora quel tavolo. Non provare a rovinarlo.» tornai in cucina, scimmiottando le parole di Zayn. 
«Puoi portarmi una birra? E dove siamo, al ristorante per caso?!» sbuffai. Adesso dove lo trovavo un altro sonnifero?
«Hey Amber ti muovi? Ho sete.» Saranno passati sì e no 5 minuti, era ovvio che inziava a preoccuparsi.
Pensai seriamente di disdire l'appuntamento con Liam, in quanto diedi una veloce occhiata all'orologio appeso in sala e notai che erano già le 20.45 e alle 21.30 mi sarebbe passato a prendere al parco accanto alla scuola. Aprii di nuovo il frigo e ispezionai le bottiglie posizionate in uno scompartimento, il primo. «E birra sia, Zayn.» sospirai in modo impercettibile, e mi chinai a prendere la bottiglia. Riempii un bicchiere e successivamente mischiai insieme anche un po' di coca-cola con il sonnifero. "Chissà che sapore orrendo avrà", pensavo ogni tanto.
Siccome la dose di quella pasticca magica che mi avrebbe salvato era stata diminuita, sarebbe stato così anche l'effetto.
Mi sarei dovuta sbrigare, se di solito il sonno durava 8 ore, beh...ora a malapena ne bastava per 4. Ma infondo, per le 1.00 sarei già tornata. Un po' restrittivo come orario, ma mi sarei dovuta accontentare.
Nascosi accuratamente tutto ciò che avevo usato, buttai fuori dalla finestra la confezione di sonniferi e così anche la carta che proteggeva le pasticche. 
 
«Tieni.» gli porsi la birra mischiata con la coca-cola, e tornai di corsa in camera a cambiarmi.
«Dove vai?» si voltò per guardarmi, lasciando il bicchiere vicino alle sue labbra. 
«In camera, ho lasciato Facebook aperto e stavo chattando, mi avranno intasato di messaggi.»
Non mi girai nemmeno, ripresi a correre per le scale finché non giunsi davanti alla mia porta e dopo essere entrata la chiusi a chiave, iniziando a scegliere cosa mettermi per la festa. La sveglia sul comò segnava le 21.10, segno che avevo solo 20 minuti per prepararmi.
Iniziai con lo svaligiare l'armadio, finché non trovai un vestito che adoravo: era senza spalline, a fascia, con una gonna vaporosa che arrivava appena sopra al ginocchio ed era turchese, pieno di strass.
Abbinai a quell'abito un paio di scarpe con i tacchi dello stesso colore, qualche bracciale color argento e un paio di orecchini con degli Swarovski che mi aveva regalato mia madre per la cresima e che custodivo gelosamente. Per quanto riguarda i capelli optai per portare la frangia dalla parte destra, e li lasciai ricadere mossi sulle spalle. Mi specchiai, mancava solo un po' di trucco e distavano ancora cinque minuti all'appuntamento, quindi decisi di fare qualcosa di elaborato. Misi una riga di eyeliner e sfumai un po' di ombretto blu sotto la rima inferiore degli occhi, aggiunsi colore sulle guance con del blush pesca e scelsi un bellissimo rossetto né troppo acceso, né troppo spento sulle labbra. Diciamo che era un colore medio che io adoravo.
C'è una piccola linea che divide il sapersi truccare con l'essere volgare, e io ero perfettamente a metà.
Presi la pochette argento dalla scrivania e scesi attentamente le scale, togliendo i tacchi e cercando di non fare rumore.
Mi assicurai che Zayn stesse dormendo, e infatti era così: russava beatamente sul divano, con una mano che penzolava giù toccando il tappeto e l'altra lungo il suo fianco. I capelli erano leggermente spettinati, e tutto ciò gli dava un'aria sexy anche se sembrava un cane dopo aver corso per un'ora. Ah, il fascino di quel moretto. 
Infilai di nuovo i tacchi, chiusi la televisione e uscii fuori.
Mi incamminai verso il luogo dell'appuntamento.


Appena arrivata osservai l'orario sullo schermo del cellulare e segnava appena le 21.07, quindi decisi di sedermi su una panchina e attendere l'arrivo di Liam.
Fortunatamente poco dopo intravidi la sua Mercedes e una figura all'interno dell'auto che mi salutava, segno evidente che era proprio lui, quindi mi avvicinai per aprire lo sportello ed entrai.
Attese qualche minuto prima di partire poichè mi squadrò da capo a piedi, per poi aprire finalmente quella dannata bocca e spiccare una parola. 
«Wow Amber, non me l'aspettavo un abbigliamento del genere da te! Sei...» feci roteare gli occhi e sbuffai pronta per subire un insulto, dai maschi ci si può aspettare di tutto.
«Inappropriata? Orrenda? Volgare?» arricciai la fronte, mentre tenevo il conto con le dita.
Liam rise, poggiando la testa sul volante e poi rialzandola per parlare. «No, niente di tutto questo.Volevo dirti che sei favolosa.» Mi lasciò un bacio sulla guancia e poi mise in moto la macchina.
Il silenzio era imbarazzante, quindi decisi di ringraziarlo e subito dopo accesi la radio impostando su una frequenza decente che trasmetteva le hit del momento. Uscì fuori Pompeii dei Bastille. 
«Eh eh oh eh oh» canticchiai tenendo il ritmo con il piede.
Liam mi guardava sconvolto, soffocando una risatina. «Maddai Moon, così sembri una scimmia!» sorrise divertito mentre era concentrato a guardare la strada.
«Com'è questa storia? Prima mi dici che sono stupenda o quello che è e poi somiglio a una scimmia? Mi stai ferendo Payne.» Improvvisai una faccia da finta offesa, ma non feci altro che peggiorare la situazione.
«Sto scherzando! Comunque siamo arrivati.» chiuse tutti i finestrini precedentemente aperti per il troppo caldo e dopo essere sceso aprì lo sportello del passeggero dove sedevo e mi aiutò a scendere. Inutile dire che quella discoteca era più bella del mio vestito, tanto per fare un paragone.
Questa sera sì che mi sarei divertita.
«Liam, ricordati. Se mi trovi ubriaca non devi preoccuparti, ci sono abituata.» sfoderai uno dei miei sorrisi a 32 denti per rassicurarlo e varcai la porta, tutta contenta.
Mi guardai dietro le spalle, per cercare il mio accompagnatore e infatti lo notai a pochi passi da me.
Decisi di fermarmi e di aspettarlo, lo presi a braccetto e ci confondemmo nella folla.
La musica era altissima, le luci offuscate, gente ubriaca ovunque...ciò che piaceva a me. Iniziammo entrambi a ballare, l'uno accanto all'altro.
Poi all'improvvisò il dj cambiò totalmente genere, da house a un lento, e dire che facevo pena in quello era poco.
Liam mi mise le mani sui fianchi e si avvicinò, ma lo respinsi delicatamente. «Liam, faccio schifo a ballare il lento.» Sembrò non ascoltarmi, e diminuì la distanza tra di noi di nuovo.
«Lo so, per questo voglio ballare. Dai che ti insegno io!» si mosse lentamente, prima a destra poi a sinistra e io lo seguii.
«Sei un bastardo» sorrisi e abbassai la testa, guardandomi i piedi e cercando di imitare i suoi passi.
Passarono circa 10 minuti, il tempo necessario per farmi stancare: quei tacchi erano una specie di tortura per i piedi. 
«Io vado a prendere da bere, ci sentiamo tra poco.» Liam annuii.
Andai verso il bancone a ordinare un drink. «Hey scusi, mi potrebbe dare una bottiglia di birr-» il bar-man si girò di scatto.
Vidi quello che non avrei voluto nemmeno immaginare. «H-Harry?» spalancai gli occhi incredula.
«Sì, sono io. Che c'è? E' un lavoro part-time. Piuttosto tu...insomma, come sei vestita bene oggi.» Rispose fissandomi con il suo solito sguardo da conquistatore.
No Harry, sei figo ma con me non funziona.
«Non sei il primo che me lo dice. Ho la fila di ragazzi che mi viene dietro, quindi mettiti in coda Styles.» sorrisi.
«Aspetta. Ma oggi Zayn non doveva farti da baby-sitter?» Si mise a pulire dei bicchieri trovati lì per caso, osservandomi.
«Che? Ti sarai confuso sicuramente.» abbassai lo sguardo imbarazzata e in completa agitazione.
«Amber Moon, cosa cazzo hai fatto?» alzò leggermente il tono, come per rimproverarmi.
«Il pakistano mi teneva segregata in casa! E' lecito quello che ho fatto, avevo paura mettesse dinamite da qualche parte. L'importante è che tu stia zitto, in cambio faccio quello che vuoi ma ti prego, ti prego, ti prego, non dire niente.» La mia più che altro appariva una supplica, e difatti lo era.
Harry aspettò alcuni istanti prima di rispondermi, continuava a pulire quei dannati bicchieri e intanto rifletteva. «Mh, okay. In cambio devi uscire con me dopo domani perché ho un incontro con un paio di amici e dovrai fingerti la mia ragazza. Ci stai?» alzò lo sguardo. 
«Ah già, non hai scelta.» mi fece l'occhiolino, per poi  andare verso una coppia felicemente sbronza e servirgli da bere. 
Per quella serata avevo sopportato abbastanza, quindi "ripescai" Liam e lo trascinai fuori spiegandogli l'accaduto. 
Tuttavia mi ero divertita un sacco, era mezzanotte e mezzo e tra pochissimo l'effetto del sonnifero sarebbe finito, quindi mi feci accompagnare a casa.

 
«Liam grazie, mi sono divertita.» dissi slacciandomi la cintura di sicurezza. 
«Ti pare che la Moon non si diverte a una festa?» rise in modo sarcastico.
Ci salutammo e appena si allontanò, tirai fuori le chiavi dalla mia pochette ed entrai in casa.
La luce era rimasta accesa come l'avevo lasciata prima di uscire, ma c'era solo un piccolo particolare: il divano vuoto. Dove si era cacciato Zayn?
Mancava poco alle una, eppure l'effetto non mi aveva 'coperto' come speravo.
Ispezionai tutta la casa, partendo dalla cucina...che era vuota. Quindi, cucina esclusa.

Salii le scale ed entrai nella mia camera.
La visione ovviamente non era delle migliori, Zayn steso sul mio letto mentre stringeva il mio orsacchiotto. Avevo una voglia immensa di urlargli contro, ma siccome dormiva e non mi dovevo farmi scoprire evitai.
Mi tolsi velocemente i tacchi, andai in bagno per struccarmi e farmi velocemente uno chignon per la notte e riposi nell'armadio il vestito.
Perfetto, ero in mutande e reggiseno mentre Zayn dormiva. Mi ricordai solo in seguito del pigiama che tengo sempre sotto al cuscino.
E chi c'è sopra ora? Sì, quello.
Provai comunque a prenderlo dato non potevo mica dormire in quel modo, quindi presi coraggio e cercai di spostargli la testa, ma la reazione fu il suo braccio che si avvinghiò al mio e mi trascinò al suo fianco, stringendomi.
«Divertita alla festa?» mi sussurrò Zayn all'orecchio. Solo quell'azione mi fece avvampare.
Cazzo.
«Sono nei guai, baby-sitter?» cercai di sfuggire alla sua presa, che invece di affievolirsi fece l'esatto contrario.
«Oh sì. E non immagini quanto.» sbadigliò, per poi appoggiare il mento sulla mia spalla.
«Stanotte per punizione dormi in mutande e reggiseno stretta a me.Buonanotte piccola.» mi lasciò un bacio sulla fronte, come se fossi davvero una bambina.
«Malik, solo perché sto morendo dal sonno non ti spacco la faccia. Crepa.» E mi addormentai tra le sue braccia, che infondo erano comode. 

_______________________________________________

Hola!

Okay, non uccidetemi çç 
Finalmente mi sono decisa ad aggiornare, eh? :3
Questo capitolo credo sia leggermente più corto del precedente, tuttavia per ora è il mio preferito insieme al numero 3 *^* 
Ditemi che ne pensate ;) 
Alla prossima, che spero sia tra meno di una settimana lol 
xxFede
   
 
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