“It can't be too hard
I keep telling myself
while the ground's missing
what's coming after?”
Elisa, “It is what it
is”
“Non
può essere così
dura
Continuo a dirmi,
mentre il suolo manca
sotto i piedi:
cosa verrà dopo?”
The best shot
Aveva già preso la mira, l’occhio sinistro chiuso, il dito già teso sul grilletto.
Ma la fiammata è arrivata prima del suo proiettile, e l’uomo che teneva sotto tiro si è illuminato per un secondo, come una cometa, prima di cadere a terra e spegnersi lentamente.
Non ha mai assistito di persona all’Alchimista di Fuoco in azione, sebbene ne avesse sentito parlare dai colleghi entusiasti.
Non immaginava che l’odore della carne bruciata potesse dare una nausea così violenta.
Vede il responsabile dall’altra parte della strada, lo guarda inorridita da dietro la lente del mirino.
Il maggiore Mustang alza gli occhi verso di lei: con quello sguardo sembra chiederle di conservare il proiettile inesploso esclusivamente per lui.
Riza Hawkeye, spara un colpo in aria.
Oh,
finalmente, direte
voi! Scusate il ritardo: ci ho messo un po’ a digerire il
pranzo di natale, e
rotolare fino al computer non è stato facile… Ok,
basta con gli scherzi, che
non ci stanno con l’atmosfera da tristologia della
fic… ^^” (P.S: Buon natale a
tutti, e già he ci sono buon anno, perché
è praticamente impossibile che riesca
a pubblicare qualcos’altro entro il 2007…beh,m
forse un altro capitolino di
SABBIA ci sta, questo è veramente corto… vedremo).
Questo
capitolo è
cortissimo, però sono molto contenta che sia venuto
così: volevo proprio dare
l’impressione del colpo sparato: bam! Fine.
Si potrebbe
tranquillamente dire che è il principio di tutto (lo sparo
d’inizio, passatemi
il gioco di parole), anche perché il prossimo capitolo si
riallaccia al manga
(e a quello che per me è stato il punto fondamentale, la
svolta, nel loro
rapporto che fino ad ora è stato qualcosa di confuso e messo
in discussione).
Sono
d’accordo con
Elyxys: anche secondo me Riza è quella che si evolve di
più (“spiritualmente”
come hai detto tu) ma è anche quella che si evolve nel modo
più silenzioso,
tanto che l’intero processo nel fumetto a volte non
è percepibile. In questa
raccolta ho cercato di guardare i fatti anche dal suo punto di vista,
ma non è
stata (e non sarà) cosa semplice, perché non sono
abituata a farlo.
Paradossalmente è più
“semplice” mettersi nei panni di Roy (tutto tra
virgolette: sono personaggi talmente spessi e profondi che la
semplicità e del
tutto relativa…).
Tanto per
dirne una:
l’angoscia di Roy dello scorso capitolo (ndr: sono contenta
che abbiate
avvertito l’ansia di fondo: è proprio quello che
volevo far arrivare! ^^) è
qualcosa che in un certo senso sono abituata (parlo per me, ovvio) ad
associare
a lui. Una Riza assalita dalla stessa sensazione, è
un’immagine che fatica un
po’ di più a formarsi nella mia testa (ma alla
fine si forma, e di questo sono
contenta, perché è un personaggio che amo, e che
vorrei approfondire,
impratichendomi della sua psicologia).
Ok, la
smetto di
assillarvi con le chiacchiere: mi metto d’impegno e
cercherò di aggiornare
almeno domenica, perché il prossimo capitolo fa proprio da
spartiacque, e
l’idea di metterlo a cavallo tra quest’anno e
l’anno nuovo mi piace! ^^
Auguri a
tutte!