Anime & Manga > Inazuma Eleven
Segui la storia  |       
Autore: aurara    11/06/2013    7 recensioni
[storia ad oc] [ispirata alla trilogia 'The Hunger Games']
~ AU | Sci - fi | Giappone post apocalittico | Avventura, azione, un po' di sangue ~
Eccomi qui con la mia prima storia ad oc. Se siete interessati, perché non ci fate un salto? ~
---
"Tsunami si girò quanto bastava per notare che un pacificatore, con la sua solita divisa bianca ed un fucile carico in mano, gli aveva appena ordinato di andarsene. Odiava il coprifuoco nei giorni precedenti ai Giochi. Orribili.
Stupidi Giochi, stupidi pacificatori, stupido tutto. Avrebbe voluto fuggire da quella nazione così dispotica, così crudele, così inumana, ma non poteva. Che fregatura."
-
"Disse un'ultima frase, prima di scomparire dalla visuale dell'uomo vestito di bianco. Una frase così significativa, ma al contempo dannatamente ironica.
-E possa la fortuna essere sempre a vostro favore!-"

---
Ci vediamo dentro!
Aurara~
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

::Lysinis' Games 

Dove tutto ricomincia.
 


::Chapter 02: First apporaches and daily life - 2.

 

 

 

-Distretto 9, ore 16.05.

 


Minako da ormai più di due ore stava incollata alla finestra, guardando gli alberi, i loro rami e le loro foglie oscillare e quasi danzare sotto il vento e la violenta pioggia che imperversava nel distretto. Quella strana danza, lenta e al contempo devastante, sembrava quasi ipnotica.
In quel momento la ragazza si sentiva isolata da tutto e da tutti, come dentro ad una bolla. Non le importava di niente e di nessuno, in quel momento.
Non le importava dei suoi genitori, che non aveva mai conosciuto. Non le importava del fatto di essere rinchiusa in uno stupido orfanotrofio. Non le importava che l'indomani si sarebbe svolta la cerimonia della mietitura.
L'aria che si respirava nell'edifico infatti da giorni era un misto di tensione, ansia e tristezza. Moltissima gente in quel luogo avrebbe potuto avere la sfortuna di entrare nell'arena, ed era già successo parecchie volte.
Non che fosse una tragedia per il distretto, ovvio. Dopotutto, a chi sarebbero mancati? Non avevano una madre, un padre, nessun parente. Anche la direttrice avrebbe sicuramente preferito avere una bocca in meno da sfamare, all'orfanotrofio. Magari a un compagno con la stessa storia, che dopo qualche mese avrebbe sicuramente sepolto il dolore della perdita di un suo amico.
Quella era la loro sfortuna. Ma almeno avrebbero potuto morire in pace, senza rimpianti.
Minako abbandonò la testa sugli avambracci intrecciati, poggiati sul davanzale.
Non voleva fare niente. Constatò che stare in quella posizione non era affatto male, dopotutto.
-Minako? Ehi, Minako?-
L'interpellata alzò la testa e si girò, notando che alla porta della sua stanza Kinako Nanobana la guardava storta, a braccia conserte, e con i piedi saldamente puntati per terra.
-Mina-chan, perché non sei ancora venuta giù con noi a cantare? Poi finisce sempre che io devo venirti a chiamare!- disse, lievemente offesa.
-Ma... Kinako, io volevo solo stare un po' da sol-
-Niente ma! Ora tu alzi il culo e vieni giù!-
Sulle prime la rossa fissò l'amica spazientita, ma dopo poco le sfuggì una risata. La dolce Kinako aveva un'espressione a cui nessuno avrebbe potuto resistere. Così si alzò in piedi e la raggiunse, sempre con il sorriso sulle labbra, e le guance arrossate -forse per colpa della sua amica?-.
Mentre scendvano le scale, Minako fu assolutamente certa di una cosa; anche se fosse morta nell'arena, sarebbe stata sicuramente impressa nella mente di qualcuno, per sempre.

 

 

 

-Distretto 10, ore 19.18.

 


Masaki sapeva che con quel gesto sarebbe potuto essere giustiziato in men che non si dica, ma non se ne curò.
Girò intorno alla miniera di carbone abbandonata per poi attraversare un cunicolo claustrofobico, probabilmente un vecchio passaggio per l'ingresso dei minatori.
L'aria man mano si faceva sempre più pesante, la luce si affievoliva.
Pochi passi, e finalmente Masaki entrò in una grande sala scavata nella roccia, pullulante di bancarelle e gente di ogni età e sesso.
Nei giorni precedenti e successivi alla mietitura la maggior parte dei negozi chiudeva, ma non il mercato nero, altrimenti chiamato il Forno, che era ancora abbastanza frequentato.
In quel periodo le risorse scarseggiavano; mentre Masaki cercava di avanzare tra la gente, notò che quasi tutti trasportavano farina o carne.
Si notava chiaramente che i vantaggi nel distretto mancavano, eccome se mancavano.
Per di più, da anni nessun tributo del distretto 12 usciva vivo dall'arena; ucciso dai trabocchetti degli strateghi, o per divertimento dai ragazzi dei distretti favoriti. Sì, loro riuscivano a divertirsi anche in un luogo ostile come quello dell'arena.
Fatto stava che questo capriccio andava a discapito della popolazione del 12. Se infatti un tributo avesse vinto i Lysinis' Games, avrebbe portato enormi vantaggi sia alla sua famiglia che allo stesso distretto, come distribuzioni di cibo e altre piacevoli attenzioni.
Purtroppo, la fortuna non era da tempo dalla parte di quella gente affamata e affaticata.
Mentre scambiava della selvaggina precedentemente cacciata nei boschi poco distanti, Masaki decise che se per qualche motivo fosse stato scelto come tributo, sarebbe sopravvissuto alle due settimane con tutte le sue forze.
Non si sarebbe fatto mettere i piedi in testa dai favoriti, certo che no. Anzi, si promise di ucciderli.
Tutti quanti.


~


-Quindi questo non si mangia, giusto?-
-Assolutamente no, cara Rin. Appena ti finiranno in gola, saranno l'ultima cosa che ingoierai in vita tua.-
La diciassettenne annuì, mentre Haruka, la fioraia del distretto, passò alla centoventiseiesima pagina del libro di botanica relativo a fiori e frutti del paese.
-Ma, Haruka-sama, perché dobbiamo rileggere tutto il libro come l'anno scorso?- Domandò la castana, esibendo un sorriso forzato alla fioraia. Non che la odiasse, anzi, solo che quel continuo ripassare ormai l'aveva completamente sfinita.
Haruka le rivolse uno sguardo malinconico, e si sedette sullo sgabello di fronte alla giovane.
-Rin, devi sapere che in tutti questi anni nei Giochi molti ragazzi sono morti a causa di frutti velenosi. Sicuramente è un fattore da non sottovalutare, e visto che tu fortunatamente ti interessi a questo argomento, non vedo perché tu non debba informarti megl-
-Haruka-sama, io non verrò scelta per quei giochi. Ne sono sicura. Non devi preoccuparti per me, davvero.- interruppe la ragazza, chiudendo il libro e riponendolo su uno scaffale.
-Rin, è sempre meglio essere prudenti su queste cose. I Lysinis' Games non sono una bazzecola. Sono una cosa seria, da non prendere assolutamente sottogamba.- riprese la fioraia, gli occhi verde smeraldo puntati fermamente in quelli violacei della diciassettenne.
Quest'ultima prese un respiro profondo, e nella grande stanza piena di colori tenui e vivaci, di profumi dolci e decisi, calò il silenzio.
-Non mi sceglieranno mai, Haruka-sama. Mai.-

 

 

 

-Distretto 10, ore 21.23.

 


-Nii-san?-
-Sì, Yuuka?-
-Non ti prenderanno domani, giusto? Non ti chiameranno, vero nii-san?-
-No, non mi chiameranno, Yuuka. Adesso dormi, domani sarà una lunga giornata.-
Dopo aver lasciato un leggero bacio sulla fronte della sorellina, Shuuya si alzò e spense la luce.
-...Nii-san?-
Un bagliore più lieve rispetto al precedente si diffuse nella stanza, e al biondo sfuggì un sorriso vedendo la piccola Yuuka cercare di tornare velocemente nel letto dopo essersi allungata per schiacciare l'interruttore dell'abat jour.
-Yuuka, devi dormire adesso.-
-Ma io... io non voglio!- esclamò la piccola, rizzandosi finalmente sul letto.
Shuuya stette in silenzio, forse per approfittare di quei momenti che solo due fratelli potevano condividere; i decisi occhioni scuri di Yuuka, le sue manine che stringevano con forza il lenzuolo, quasi a volerlo accartocciare come un pezzetto di carta, lo sguardo serio, che quel visino di bimba rendeva estremamente carino.
La determinazione della famiglia Gouenji era stata trasmessa anche a lei, e questo si vedeva.
Poi il maggiore riprese a parlare, quasi le avesse letto nel pensiero.
-Fidati, Yuuka. Il tuo nii-san non andrà in quel brutto posto. E nel caso la fortuna non girasse dalla sua parte, vedrai che alla fine tornerà lo stesso a casa per abbracciare di nuovo la sua sorellina.- sussurrò, dopo averle rimboccato nuovamente le coperte.
-Io... io mi fido di te. Ma ho paura lo stesso!-
E chi non avrebbe avuto paura? Dopotutto, se si sarebbe sopravvissuti o meno, i Giochi sarebbero continuati l'anno dopo, e quello dopo ancora, e via dicendo. Ogni anno, tutto sarebbe ricominciato.


~


-Myo, su, vai a prendere una boccata d'aria!-
...Boccata d'aria?
Doveva uscira solo per assaporare la tensione e l'ansia che in quei giorni caratterizzavano le strade del distretto? O forse per ricevere occhiate d'astio da parte degli abitanti nei suoi confronti?
Prendi un bel respiro e rispondi, Myo. Un bel respiro, e rispondi.
-Perché, mamma?- domandò la diciannovenne, con un sorriso tirato sul volto da bambolina.
-Tesoro, non vorrai sempre stare chiusa in casa! Insomma... voglio dire... domani c'è la mietitura, e dovrai avere un bell'aspetto in mezzo a tutti i tuoi coetanei, quindi... un po' d'aria fa sempre bene alla pelle, no?-
Il tono della risposta andava scemando, e Myo lo capì subito. Come al solito, del resto.
Sospirò. Odiava la falsità della madre, il fatto di sforzarsi di sembrare gentile verso la figlia.
-Certo, vado subito!- rispose a sua volta, alzandosi dalla sedia per poi avviarsi verso la porta. Tutto con un sorriso.
In un certo senso, era anche divertente. Vedere la facilità con cui la gente cascava nelle sue dolci parole, come si incantava nel viso etereo e nei suoi occhi azzurri.
Aprì piano la porta, e la richiuse senza fare rumore.
Fece qualche passo, per poi sbucare in una piccola viuzza dietro la casa.
In realtà sarebbe volentieri rimasta a concludere l'esperimento nella quale era stata impegnata tutto il pomeriggio. Era anche a buon punto.
Ma no, doveva uscire. Per colpa di quella stupida, idiota, sciocca di sua madre. Proprio a lei era dovuta capitare una tizia del genere?
Avrebbe tanto voluto poter spedire quella piattola dritta nell'arena.
Al massimo, ci sarebbe potuta andare anche lei.

 

 

 

 

-Distretto 6, ore 23.57.

 


-Stronzo. Ubriaco, anche oggi.-
Shiori stava camminando senza meta per le vie che separavano le varie case del quartiere da ormai una mezz'oretta.
Lo sguardo assente, i passi lenti e cadenzati, le spalle ricurve, dimostravano il fatto che la verde avrebbe voluto volentieri sparire dal mondo.
In primis per il padre, ormai senza speranza. Poi per quei stupidi ed insulsi Giochi.
Oltre sessant'anni fa c'era stata una rivolta dei distretti, ok. E allora? Acqua passata.
Perché far combattere gente tra di loro, anno dopo anno? Che spreco.
Soldi, armi, trappole, cibo... persone. Che sistema assurdo. E il peggio era che persino l'ultimo presidente si era fatto prendere la mano, forse troppo. Anzi, probabilmente si divertiva come un bimbetto a vedere il suo piano in atto.
Bastava vedere i Giochi dell'anno scorso, probabilmente erano quelli durati di meno. Sì, tutti morti, e troppo velocemente. Perfino New Tokyo si lamentò di questo.
I primi Giochi sotto il comando di Saryuu Evan.
Quel bastardo.
-Se me lo trovo davanti lo faccio fuori, quello stronzo.- sussurrò Shiori, senza accorgersi che una figura scura avanzava lentamente verso di lei.
La ragazza alzò gli occhi, per poi notare che era solo uno stupido ubriaco.
Moro, in carne, media altezza, probabilmente ventenne. Con uno strano luccichio negli occhietti scuri e leggermente infossati. Doveva averla già vista in giro, perché le si avvicinò in fretta.
-Ehi, Shiori! Domani si crepa, giusto?-
-Tu crepi adesso, se non ti stacchi subito da me.- sbraitò la ragazza, allontanandolo sgarbatamente dal suo petto, neanche fosse stato prosperoso.
-Eddai, divertiamoci un po'.- continuò lui, agitando senza un motivo la bottiglia di Vodka quasi completamente vuota.
-Sta fermo, imbecille! Così mi rompi gli occhiali!- riprese lei, tirandogli una manata in pieno viso.
Il ragazzo si fermò, gettando la bottiglia per terra, e guardò di nuovo Shiori dritta negli occhi.
-Su, che ne dici? Da quello che si sente in giro non ti dispiace se lo facessimo adesso, eh?-
La ragazza, pronta a tirare l'ennesimo ceffone, si fermò. E valutò la proposta.

Dopotutto, perché rinunciare? Si sarebbe divertita. Era pure vagamente carino, il tizio.
Si avvicinò pericolosamente al ragazzo, e prima di avventarsi sulla sua bocca e nei suoi pantaloni, ebbe il tempo di dargli ragione, per una volta.
-Massì, divertiamoci prima di andare a crepare.-

 

 

 

 

 

-New Tokyo, ore 00.00.

 


-Gillis?-
-Sì, presidente?-
-L'arena è sistemata?-
-Ovviamente, presidente.-
Saryuu si passò una mano tra i capelli bianchi, mentre il nuovo capo degli strateghi usciva silenziosamente dalla stanza semibuia.
-Ah, ricordati che quest'anno dovrà essere il più avvincente di ogni altra edizione!- sentenziò l'albino, come colto da un improvviso scatto di vitalità.
-Ho pensato a tutto, presidente. Questi Giochi non dureranno solo due giorni.- riprese Gillis, sistemandosi gli occhiali, quasi caduti dopo lo spavento del precedente urlo.
-Lo so, abbiamo un pubblico molto esigente.-
Un sorriso sadico si dipinse sul suo volto, e un guizzo sinistro attraversò i suoi occhi ametista.
-Allora diamo alla gente quello che vuole.-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolino dell'autrice~
Buonsalve, gente~
Innanzitutto mi scuso infinitamente per il ritardo della pubblicazione di questo capitolo. Queste ultime settimane di scuola sono state un vero inferno çuç
Anyway, il ritardo è anche dovuto al fatto che essendo un capitolo di presentazione degli OC e anche della storia, non ha in sè la vera e propria trama, che comincerà seriamente dal prossimo capitolo. Diciamo che è solo una cosa di passaggio owo (non che mi dispiaccia descrivere i vostri oc, sia chiaro, sono fantastici)
E boh, io non vedo l'ora di scrivere i capitoli nuovi lol.
Ah, rie, se ti stai chiedendo perché Renge è l'unica OC non ancora descritta; innanzitutto è perché ho già parlato nel prologo del distretto 4, e poi perché ho una cosina in mente, gneh~
Gente, allora, vi è piaciuto il capitolo? A me personalmente è piaciuto scrivere dei fratelli Gouenji. E spero anche di aver fatto un ottimo lavoro c:
Sempre che incappano in un destino crudele i fratelli, neh? Come i gemelli Fubuki, o addirittura Sasuke e Itachi Uchiha (non c'entrano con IE, ma la menzione ci voleva aaw)

Ah, parlo ai creatori di Minako, Rin, Myo e Shiori; ho reso bene i vostri OC?
Spero davvero di sì c:
Ah, un'ultima cosa. Mi rivolgo alle persone alle quali non ho accettato gli OC e non mi hanno confermato la partecipazione, vale a dire _shila, Crazyinazuma, Axel tornado di fuoco e Killer of the night.
Ho ancora bisogno della conferma per l'utilizzo dei vostri OC in ruoli minori. Se non mi risponderete, ciao ciao, perché non voglio perdere molto tempo su questa cosa.
Ah, un'ultimissima cosa per i proprietari degli OC accettati, che mi servirà più avanti nel corso della storia; che tipo di rapporto avete verso il vostro futuro compagno di distretto e sventure (?) e verso il vostro distretto?
Bien, pernso di aver detto tutto.
Ci si vede al prossimo capitolo, e buona estate a tutti lol
Aurara

  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inazuma Eleven / Vai alla pagina dell'autore: aurara