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Autore: Girasolefelicissimo    11/06/2013    3 recensioni
Se Satana mettesse al mondo una figlia femmina? Cosa mai potrebbe succedere? Di sicuro la sottovaluterebbe dato che è una ragazzina e penserebbe che non potrebbe far del male ad una mosca.
Ma fa male, non bisogna mai e poi mai sottovalutare una ragazza, sopratutto se ha ricevuto le sue fiamme..
E se questa ragazza, costretta a frequentare l'accademia Vera Croce ed a essere sorvegliata da uno dei suoi figli gli creasse un mucchio di problemi? Non solo al Padre ma anche al Preside di quella 'povera' scuola?
Genere: Azione, Comico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mephisto Pheles, Nuovo personaggio, Rin Okumura, Yukio Okumura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rimase ancora per qualche attimo così, tenendo la soffice mano del blu poggiata alla sua guancia infiammata, bagnandola con le sue lacrime.
La lasciò alla fine, asciugandosi gli occhi bagnati e cercando di calmare il respiro.
-Infondo è colpa mia.- Disse senza rendersene conto. -Se non fosse stato per me, Rin non starebbe in queste condizioni..- Si alzò dal pavimento, asciugandosi le lacrime.
-È colpa di Egyn, non tua.- Affermò la demoniessa, drigendosi verso il corpo del ragazzo, col busto e la nuca completamente fasciati.
-Per fortuna, sono arrivata in tempo.- Disse, mentre osservava il blu.
-..Cosa?- La fissò perplessa, per poi ricordare il motivo per  cui era svenuta.


Una mano si poggiò sulla spalla di Yukio, scostandolo via, in modo da poter agire al meglio, con un ghigno sul volto.
Si leccò il labbro superiore, chinandosi sul corpo lacerato e iniziando a leccare la rossa e sanguigna carne, lasciandoci sopra della saliva.
Con la punta della lingua unse la spina dorsale, vertebra dopo vertebra, salendo più su, fino a leccare la carne della nuca.

Si sentii vomitare davanti a quella scena, vedendo come la lingua leccava la carne lacerata e come essa ghignava deliziata.

Poco dopo, si alzò, leccandosi le labbra. -Vai, mettigli le bende.- Ordinò al moro, alzandosi e prendendo in braccio la sorellina, che nel frattempo era svenuta. Yukio la guardava perplesso, con gli occhi sbarrati, paralizzato. -Muoviti e non mettere medicine nè altro. La mia saliva basta e avanza.- Sistemò meglio Alexia tra le sue braccia, prestandosi a portarla in camera.



Le vennero i brividi lungo la schiena, ripensando a quella scena, facendo poi una smorfia di disgusto. Che orrore.
Posò una mano sul petto del ragazzo. -Grazie.- Le disse, continuando ad osservare il blu, diventando nuovamente rossa e cercò poi di mimetizzare il rossore facendo cadere alcune ciocche di capelli sul viso, inclinando la testa verso il basso. La demoniessa le scompigliò i capelli, ridacchiando. -E di che?- Rise.
Fece una smorfia e le spostò la mano, aggiustandosi i bianchi capelli. Per  fortuna il rossore le era quasi svanito. Prese la sedia che era vicina alla scrivania e la posizionò difronte al letto, in modo tale da poter rimaner vicino a Rin, aspettando che si svegliasse o che aprisse gli occhi. Se  le avrebbe dato  anche a parlare, si sarebbe di sicuro sentita meglio.    
Nella camera entrò Yukio e con sguardo veloce individuò la demoniessa in forma umana che si limava le lunghe unghie. Le fece cenno di uscire e lei annuì sorridente, alzandosi dal letto del moro e uscendo, chiudendo la porta. Seguì il moro fino in cucina, mentre continuava a limarsi le unghie nere.
-Chi sei?- Le chiese schietto, a braccia incrociate.
-Una ragazza.- Rispose.
-Non scherzare. Chi sei?- Chiese questa volta, con molta più serietà.
-Da esorcista qual sei, dovresti intuire  che sono un demone.-
Aggrottò lo sguardo, sistemandosi gli occhiali.
-Sono Alice.- Disse infine, soffiandosi poi sulle unghie per togliere quella polverina nera.
-Alice?-
-Si.-
Il moro tentò di far mente locale, per ricordarsi se esisteva qualche demone con quel nome, poi, un lampo. -Alice come?-
-Innocent.-
Spalancò gli occhi, sistemandosi poi gli occhiali. -Lei è, Alice Innocent?-
-Fino a prova contraria..- Inarcò un sopracciglio, fissandolo.
-Che sia.. La Alice di quella storia?- Pensò Yukio. -Colei che si ribellò a Satana e che nessuno dei suoi figli riuscivano a sconfiggere, finchè non arrivò uno degli otto re più potenti e la uccise? È impossibile..-
La  guardava, curioso di sapere se era lei o meno. Nessuno degli esorcisti conosceva il suo aspetto e non c'erano immagini che la raffiguravano.
-Quella.. Alice?- Chiese. Sapeva che era una domanda sciocca, ma voleva provare comunque.
-Credo di si.- Accennò un ghigno e il moro si sentii in preda a diverse emozioni, che mascherò col suo solito volto apatico e vuoto.
Si tolse gli occhiali e li pulì col lembo della sua maglietta, con ancora mille pensieri nella testa e tante domande, ma si limitò a porgerle quella più importante.
-Perchè è qui?- Le chiese, osservandola senza occhiali.
-Per la mia sorellina.-
-..Alexia?-
La demoniessa gli diede un'occhiata e annuì.
-Perch..-
-È inutile.- Lo interruppe. -So, che appena avremo finito di parlare, andrai subito a spifferare tutto a quello schifoso. So che la tieni d'occhio, so tutto su di te.- Lo spiazzò, tacendolo,  bloccandolo.
La fissò, sentendosi per un attimo scoperto, ma si ricompose.
-Tutto?-
-Tutto. Da quando l'avete conosciuta ad ora. Ogni, minimo, singolo, dettaglio. Pensavi non conoscessi quello stupido?- Gli chiese. -Lo conosco più di chiunque altro.- Gli diede le spalle, avviandosi verso l'uscita, ma prima di uscire, voltò lo sguardo verso sinistra e lanciò un sorrisetto alla sorella, che era andata ad origliare.
-Mephisto potrà anche saper tutto, ma non gli darò ulteriori informazioni.- Pensò, mentre si apprestava ad uscire.
Alexia fece marcia indietro e tornò nella stanza dove si trovava Rin.
Appena si sedette sullo sgabello, lo sentii tossire e alzò lo sguardo preoccupato verso di lui, avvicinandosi maggiormente.
Aprì gli occhi, quei suoi occhi blu come la notte che tentavano di focalizzare l'ambiente. Respirava affannato e quindi, li richiuse, ricadendo in un sonno profondo.
In quell'attimo, il cuore di Alexia era in subbuglio, batteva impazzito, per poi placarsi quando tornò a dormire.
Stava bene. Sorrise dolce e accarezzò la mano del blu.



Stava osservando la scenetta e si divertiva, vedendo la propria fidanzata accasciarsi e disperarsi per quel marmocchio, mancavano solo dei pop-corn.
-Che crudele che sei, fratello.- Bisbigliò una voce femminile al suo fianco.
Si voltò di scatto e rimase sopreso nel vedere la sorella.
Gli sorrise, e scese dall'alberone che si trovava difronte al dormitorio, entrando dalla finestra.
La guardò. Vide come si apprestava a curare quel marmocchio. Avrebbe voluto fermarla, ma sapeva benissimo che mettersi contro Alice, sarebbe stato un suicidio.
Strinse il pugno, irritato.
-Dannazione. Dannazione. Dannazione!- Ripetè nella sua mente, alzandosi incavolato e dirigendosi verso l'ufficio di suo fratello.
-Dannazione.. Stupida Alice. STUPIDA ALICE.- Pensava mentre attraversava i diversi corridoi, non dando caso agli sguardi degli studenti che lo fissavano impauriti.
Entrò senza neanche bussare nell'ufficio del fratello. -Tsk!- Esclamò, richiudendo la porta irritato.
-Oh Egyn,- Posò la graziosa tazzina su un piattino altrettanto delizioso. -Com'è andata?- Gli chiese, mentre dava un altro sorso al suo tea inglese.
-Tsk, male. Malissimo.- Rispose, gettandosi sul divano e iniziando a stropicciare un cuscino rosso con dei ricamini bianchi.
-Davvero?- Ridacchiò. -Come mai?-
-Avevo quasi ucciso quell'idiota di nostro fratello, ma quella squaldrina di Alice ha rovinato tutto!- Esclamò, strangolando il povero cuscino.
-Quella stupida....- Non finì la frase  che ricevette del tea bollente sulla faccia. -...! Mephis..!- Stette per alzarsi, pronto a sbottare, ma qualcosa lo risbattee con violenza sul divano.
-Oh, scusami caro, volevo offrirti un po' di tea, ma a quanto pare ti si è rovesciato addosso.- Disse, con un sorrisetto stampato sulle labbra. Si chinò verso di lui, con una mano poggiata dietro la schiena e la tazzina vuota nell'altra mano. -Dicevi riguardo Alice?- Gli chiese, tenendo quell'agghiacciante sorriso e una strana luce in quei suoi occhi verdi.
Gli si raggelò il sangue nelle vene, vedendo come il fratello lo stesse fissando e gli ci volle un po' prima di dargli una risposta.
-Che ha rovinato i miei piani.- Disse, cercando di non dar a vedere di come lo stesse terrorizzando.
-Perfect!- Si rialzò da quella posizione, rimettendosi perfettamente dritto e ritornando alla sua scrivania.
Deglutì, asciugandosi il tea che aveva ancora sul volto e che gli aveva sporcato i vestiti.
-Le piace ancora allora.- Affermò nella sua testa, guardandolo di nascosto per poi alzarsi e andare verso la sala da bagno per pulirsi.
-Il piccolo Egyn dovrebbe moderare certi termini.- Ghignò, una volta posata la tazzina.

Si tolse la tunica blu e rimase con una camicia bianca. Creò una delle sue bolle d'acqua, piccola e di colore azzurrina che passò poi sulla tunica.
-La mia piccola Alexia.. Di sicuro adesso starà vicino a quel marmocchio..- Pensava digrignando i denti, mentre  passava la piccola bolla sulla macchia di tea.
-Perchè ama un insulso idiota come lui?- Si chiedeva, mentre la bolla stava risucchiando lo sporco. -Dannata Alice..- Strinse ancora una volta i pugni, stropicciando la tunica che adesso era uscita come nuova.
Si lavò anche il volto, mentre faceva pensieri poco carini e cortesi su Alice.










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Angolo dell'autrice

Non vi aspettavate questo capitolo così in fretta, eh? Nnno che non ve lo aspettavate u.u
Nel prossimo capitolo -che anche  quello uscirà a breve- Ci sarà molto amore <3

Alice: No.
D:
Alice: TI ho detto di no.
Gnaaah perchè?
Alice: No.
Mephisto: :3
Alice: *Inizia a pestare il viola*
Mephisto: Alicee, mi fai tanto malee.. *Ghigna* Ahia!
Ow, che piccioncini <3 *Caccia un cartello con sopra scritto "Alisto" e vari cuoricini*
Alice: ..Muori..

Spero che questo brevissimo capitolo vi  sia piaciuto, prometto che il 18° sarà molto più lungo :3


Aloha!
   
 
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