Giochi di Ruolo > Dolce Flirt
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Autore: solly    11/06/2013    1 recensioni
Dolce Amoris, che nome insulso. Un nome che ti fa balzare nella mente un liceo, più specificamente una galera, pieno di gente odiosa. Pieno di gente, se così la si può chiamare, che sembrano gli uni le fotocopie degli altri. Ma fortunatamente si sa, per ogni regola, esiste un eccezione.
Genere: Comico, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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“TU!!” una voce acuta mi svegliò dal mio sonno beato, traforando le mie orecchie. Conoscevo bene quel timbro. Ambra, mia sorella.
“taci” mi limitai a rispondere per poi mettermi delle grandi cuffie lilla, in modo da ristabilire la mia pace interiore e continuare a soddisfare il mio bisogno di sonno.
Con la coda dell’occhio la vidi agitarsi come una faraona in procinto di essere uccisa, e non riuscii a trattenere il mio sorrisetto, che la fece andare ancora di più su tutte le furie. La bionda stava facendo così tanto baccano che attirò il peperone, che subito si accorse che la sua panchina era già occupata.
Ambra credette che fosse venuto da lei per aiutarla ma rimase amareggiata quando notò che io e il rosso la stavamo totalmente ignorando.
“smamma, questa è la mia panchina.” Disse socchiudendo gli occhi.
Siccome vidi un ombra mi tolsi le cuffie.
“e dove sta scritto?” chiesi con il mio solito tono.
“io sono qui da prima di te e questo è sempre stato il mio posto, quindi levati di mezzo.” Rispose peperone.
“e se non lo facessi?” chiesi, stavolta aprendo leggermente gli occhi per vedere l’ira del bulletto.
“sarò costretto a menarti” ribattè lui convinto di aver colpito nel segno.
“mi dispiace, non picchio le ragazze, quindi ora puoi anche andare” Dissi per poi rimettermi le cuffie.
Castiel rimase sorpreso dalle mie capacità. Avevo una capacità di rispondere a tono buona e gli piaceva il mio atteggiamento, si vedeva da come mi guardava in quel momento.
“per stavolta lascio stare, non voglio mandarti all’ospedale già dal primo giorno di scuola.” Disse sapendo di non essere sentito da me, perciò mi voltò le spalle e fece un espressione maliziosa.
  
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