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Autore: Risa Lily Angelie    11/06/2013    9 recensioni
°Verrà revisionata a breve, i promise.°
***
Risa e Otani si sono lasciati.
Ma, dopo un particolare incontro, dopo cinque anni, può accadere di tutto.
Scoppierà di nuovo la scintilla?
***
~Tratto da Prologo - Risa Koizumi.
Piacere, sono Risa Koizumi, ho 25 anni. Lavoro in un'agenzia di moda. Beh, "Lavoro" è un eufemismo; sgobbo tutto il giorno, sono una sorta di tuttofare. E' tutto un: "Porta questo di lì e "sposta questo di là".
Il mio grande sogno era fare la stilista; invece mi ritrovo a fare la sotto-segretaria. Nel senso che mi da gli ordini praticamente chiunque. Forse un giorno riuscirò a realizzare il mio sogno, chissà.
[...]
Dimenticavo; sono single.
***
~Tratto da Prologo - Atsushi Otani.
Sono Atsushi Otani, e ho 25 anni. Sto studiando per diventare un insegnante, ma per guadagnarmi qualche soldo lavoro in una biblioteca, vicino all'università.
[...]
Sono l'amante della mia ragazza alle medie, Mayu Kanzaki.

***
~Koizumi and Otani Centric.~
[Risa/Otani, with... storie contorte.]
{Avvertenze: OOC in vari punti.}
Genere: Comico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Atsushi Otani, Risa Koizumi
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Lovely Complex: It isn't over. '
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**Risa's pov**

"Non ricordavo fosse così bello stare con Otani", mi dicevo mentre ridevamo come due scemi di fronte alla farmacia chiusa.
"Svegliati, scema! Ti ha lasciato per quell'altra!" mi disse una vocina fastidiosa nell'orecchio, che però ignorai.

«Dovrei andare dal medico, quindi.» sbuffai, appena riuscii a fermare le risatine.
«Già.»
Rimanemmo in silenzio per un poco, guardandoci negli occhi; aveva uno sguardo così profondo e bello.
"Risa, dannazione! Devo ricordarti quanto ti ha fatto star male?!" urlò la voce nella mia testa. Mi morsi appena il labbro e arrossii un po'.

«Io dovrei, ecco, andare...» balbettai, indecisa. «Dal dottore per la prescrizione» dissi poi.
Otani annuì.

«Allora.. Ehm, ciao.»
«Ciao.»


**Otani's pov**

Mi ero dimenticato in quale situazione ci trovavamo, io e Risa.
Per un po', eravamo soltanto due ragazzi che ridevano. Poi però Koizumi mi disse che doveva andare dal medico per la preiscrizione della pillola.
L'avevo lasciata andare riuscendo a dirle solo "Ciao".
"Che idiota", mi dicevo fra me e me.
Avrei potuto dirle tante cose; che mi dispiaceva per quello che era successo cinque anni fa, e per quello che era accaduto ieri notte.
E in quel momento mi dissi che, anche se non stavamo insieme, le probabili conseguenze di quella notte era una cosa che riguardavano anche me. Mi voltai e corsi verso Risa.


**Risa's pov**

Lo studio del medico era vicino alla farmacia, per fortuna, e sapevo che a quell'ora era aperto.
Mi avvicinai al portone dello studio, quando sentii un urlo.

«Koizumiii, aspettamii!»
Mi voltai; Otani correva a tutta velocità verso di me.
«C-che ci fai qui?» balbettai perplessa.
«Vengo... Anch'io... Dal... Medico...» blaterò lui col fiatone.
«P-perché?»
«Hei, riguarda anche me questa cosa!»
Giusto. Per un attimo, avevo sperato che fosse venuto semplicemente per me.
"Sei una povera illusa!" mi tuonò la voce nella mia mente.
"Taci!" le risposi, mordendomi il labbro.

«Tutto okay?» mi chiese Otani, probabilmente vedendo le mie espressioni.
«Sì, tranquillo. Andiamo.»


**Otani's pov**

«Non sapevo avesse un fratellino così piccolo, Sig.na Koizumi.» commentò il medico appena ci vide entrare.
«Non sono suo fratello, e non sono piccolo!» Urlai.
Il dottore, un uomo dai capelli bianchi e un paio di grandi occhiali, mi osservò un attimo.

«Allora sei per caso il figlio di Koizumi? Strano, è così giovane...»
Risa scoppiò in una risata argentina.
Dio, quanto mi era mancata quella risata, me ne accorgevo solo ora.

«No, no» disse ridendo «non è un mio parente.»
«Allora è il suo ragazzo?»
Sentii distintamente Koizumi trattenere il respiro e la vidi arrossire all'inverosimile.
"Ma i fatti suoi questo no?" pensai irritato.
«No.» Borbottai. «Può gentilmente ascoltare cosa Koizumi ha da dire così ce ne possiamo andare?»
Risa mi mollò una gomitata alla spalla.
«Hei!» sussurrai.
«Ma ti pare modo?»
«Mi pare modo sì, ma hai visto quanto si impiccia?»
«Perché tu non hai visto la tua bibliotecaria.»
«La mia.. Cosa?»
Lei mi lanciò un'occhiataccia e non rispose.
«Lo scusi» disse «ma purtroppo il suo cervello è troppo piccolo per farci entrare anche un po' di buona educazione.» sibilò a denti stretti.
«Come, scusa?» Chiesi alterato.
«Sei anche sordo, per caso?»
«Ripetilo, se hai il coraggio!»
«Cosa? Che sei sordo o che hai il cervello grande come una noce?»
«Ma io ti strozzo!»
«Ma se non ci arrivi al mio collo, idiota!»
«Allora ti do fuoco!»
«E dove lo prendi il fuoco, sentiamo!»
«Ah, hai ragione...»
Il medico scoppiò a ridere.
«Sembrate davvero...»
«Gli All Hanshin Kyojin. Sì, lo sappiamo.» borbottammo in perfetta sincronia ed incrociando le braccia.


**Risa's pov**

Il medico rise ancora di più.
«E non copiarmi!» sbottò lui.
«E non copiarmi tu!»
Otani scosse la testa e sospirò.
«L'abbiamo fatto di nuovo.» Ci accusammo a vicenda.
«Ma non è possibile!» tuonammo insieme, sotto le risate del dottore.
«TACI!» ci urlammo infine, guardandoci negli occhi.
Dopodiché mi voltai verso l'anziano e gli dissi cosa volevo; il medico lanciò una strana occhiata ad Otani, poi a me. Infine afferrò un foglio e scrisse la ricetta.
«Grazie.» dissi sorridendo.
E, insieme ad Otani, uscii dallo studio.


**Otani's pov**


«Ad ogni modo» le dissi appena usciti «domani vengo con te a comprare la pillola.»
Risa mi guardò stranita.
«Okay...» farfugliò un po' confusa.
E senza dire altro mi allontanai.
Era quasi il tramonto, ciò stava a significare che Kanzaki stava tornando a casa. E io dovevo parlarle.



**Risa's pov**
Otani mi lasciò con un pugno di mosche. Nel senso che se ne andò senza neanche salutarmi, ma semplicemente dicendomi che domani saremmo andati insieme a prendere le pillole.
"Lascialo perdere Risa. Ti fa soffrire e basta." mi sussurrò la voce nella testa.
Sospirai; forse aveva ragione.


**Otani's pov**


«Ti piace, Atsushi?» mi chiese premurosamente Mayu, mentre io portavo il cibo da lei cucinato in bocca.
Mugugnai qualcosa.

«Sai, stavo pensando che forse dovremmo ridipingerla, questa casa. Magari un bel viola pastello...»
«Mayu» dissi, pulendomi la bocca con un tovagliolo «dobbiamo parlare.»
Lei tacque: si limitò a bere un po' d'acqua. Mi guardò negli occhi.
«Cosa c'è?» mi disse solo.
E mentre lei me lo chiedeva, io capii di essere un immenso...

«Coglione. Sono un cretino. Non ci ho mai capito nulla. Prima te, poi Koizumi, poi te di nuovo. Sai, ho capito. Io...» deglutii e osservai la reazione di Kanzaki. «Io provo ancora qualcosa per Lei. Non ho mai smesso. Mi dispiace.»

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**Angolo di Cali-chan**

Eccomi. 
Gnuh, questo capitolo non mi convince e non mi fila, in realtà, anche se mi sono divertita parecchio a scriverlo. E Mayu finalmente può andarsene al diavolo. Hehe, ma mica abbiamo risolto, infatti... No, niente ^^"
Purtroppo anche stavolta vado di fretta; devo cenare fuori casa coi miei, e io non sono esattamente dell'umore adatto... vedete voce: disturbo mensile femminile che fa sclerare ogni volta.
Bene, ecco, io mi dileguo XD
Ps: prima o poi rifarò tutti i dovuti ringraziamenti come si deve, giuro! D:
Cali-chan. c:
   
 
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