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Autore: bells swan    11/06/2013    8 recensioni
Bella, ragazza di 19 anni. Edward, un uomo di 39 anni. È vero, c’è una grande differenza d’età, ma alla fine sono entrambi adulti e vaccinati. C’è solo un piccolo ostacolo: Rosalie, la migliore amica di lei, e la figlia di lui.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, James, Rosalie Hale | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Note a fine pagina :)





Sono ormai passati due giorni da quando sono andata in ospedale. Io sto bene, quasi sembra essere stato un brutto sogno quello che è successo. Ma non posso dimenticare le parole di Edward: ‘Mi hai fatto morire dalla paura’.
Cosa significa questa frase? Davvero si è spaventato più di quanto si sarebbe spaventata un’altra persona vicino a me?
In questi giorni ci ho pensato a lungo e ogni volta un pensiero attraversava la mia mente, subito spazzato via dal buon senso. Edward non può amarmi. Magari mi vorrà bene, ma non può amarmi.
È stato parecchio apprensivo in questi due giorni mandandomi vari messaggi e pretendendo che io rispondessi immediatamente. Non abbiamo potuto vederci da soli ma oggi finalmente sì.
Sono distesa sul letto chiudendo gli occhi tranquilla, aspettando che il campanello suoni e che mi faccia capire che è Edward. Quando suona, il mio cuore fa un balzo nel petto. Ogni volta che lo vedo, che faccio l’amore con lui, è come se fosse la prima volta. Con un sorriso radioso sul volto, apro la porta pronta a saltargli addosso. Il mio cuore perde un battito quando vede che è James.
“James!” esclamo. “Che fai qui?” chiedo agitata.
Edward dovrebbe essere qui a momenti.
Con uno sbuffo, entra superandomi. “Voi donne siete tutte strane!” esclama lui quasi urlando.
Chiudo la porta dietro di me raggiungendolo in cucina. Deve andarsene. Ora. “Che succede?” chiedo.
“Victoria!” spiega. “Prima mi dice che non vede l’ora di farlo con me, poi però quando ci provo mi fa fare la figura del pervertito che non sa tenersi i pantaloni chiusi. Che cazzo devo fare con lei? Porca puttana, mi piace, ma ogni volta ho l’ansia per come mi devo o non mi devo comportare!” esclama infervorato.
“Io... Io non so che dire...” sussurro.
Se non fossi preoccupata per la presenza di Edward di qui a qualche minuto, probabilmente saprei cosa dirgli.
Sospira sedendosi. “Non fa niente. Anzi, scusami per la mia entrata” borbotta imbarazzato.
Annuisco. “James, scusami un attimo, vado in bagno e ritorno, okay?” Senza aspettare la sua risposta prendo il telefono senza farmene accorgere e vado in bagno.
Velocemente, scrivo a Edward dicendogli di non venire assolutamente. Gli avrei spiegato in seguito. Non lo chiamo perché, nel silenzio della casa, è un rischio: James può sentirmi. Quando ho inviato il messaggio mi sento immediatamente meglio, sicura che Edward non verrà.
“Bella, hai finito? Dovrei andare al bagno pure io” fa James da fuori il bagno.
Esco con un sorriso. “Tranquillo, è tutto tuo” mormoro dirigendomi in cucina.
Quando però sento suonare il telefono di casa mi irrigidisco. Non può essere Edward, gli ho inviato il messaggio. Ma se non è lui chi?
Rilassati, Bella. Rilassati. Non è lui, come fa ad essere lui quando sa benissimo che non deve venire? È vero, non gli hai spiegato il motivo, ma per com’è messa la vostra situazione deve aver intuito che se non può venire, non può e basta.
Mi dico tutto questo e alla fine un po’ mi tranquillizzo. Edward non è uno stupido. Adesso, più che ansiosa sono incuriosita. Chi mai può essere?
Quando apro, però, il mio cuore smette di battere per quello che mi sembra un secolo.
“Che fai qui?” sussurro sconvolta a un Edward confuso.
“Non dovevamo vederci?”
Non mi lascia tempo di dire nulla: entrando e chiudendo la porta dietro di sé mi prende fra le braccia e mi bacia. Il tutto talmente velocemente che non me ne rendo nemmeno conto altrimenti lo avrei subito allontanato.
“Bella, chi er... oh, porco cazzo.”
Mi allontano velocemente da Edward maledicendomi per essere rimasta sotto shock per un attimo. Ma davvero sono rimasta sotto shock. E al momento, non riesco a pensare a nulla da dirgli.
“Che diavolo...?”
Edward sembra ancora più sconvolto di me ma senz’altro non più di James. Lui è bianco in volto.
Nessuno sa bene che dire. E in fondo, cosa c’è da dire? Il mio migliore amico mi ha visto mentre baciavo il padre della mia migliore amica. Non è una situazione facile da gestire. Ma non posso stare in silenzio per sempre. Se James mi vuole bene, lo accetterà. D’altronde, non è a lui che devo qualche giustificazione. L’unica a cui ne devo è Rosalie.
“James, ascoltami... Ciò che hai visto...”
Mi interrompe. “Bella, hai baciato Edward! Che è il padre della tua migliore amica! Ma che cazzo ti salta per la testa?” urla sconvolto.
Scuoto la testa senza sapere che dire. Lui non capisce. Nessuno può capire. Tutti facili a giudicare ciò che è successo fra me e Edward come ‘sbagliato’ ma se fosse capitato a loro? Se fossero stati loro a innamorarsi di qualcuno con cui non hai speranze di un futuro?
Edward interviene in mio aiuto. “James, devi ascoltarmi. Capisco che adesso sei sconvolto ma...”
“Sconvolto? È poco, credimi!” lo corregge James.
Edward fa come se non lo avesse sentito. “Credi che sia facile? Credi che entrambi non abbiamo pensato a ciò che questa situazione comporta? O credi che giocheremo agli amanti soltanto perché in fin dei conti con Bella voglio solo fare sesso?” sbotta. Non credo si renda conto appieno di ciò che dice, sta rivelando troppo. Ma io voglio che continui, magari riuscirò a capire bene cosa prova per me esattamente. “Pensi che se fosse solo per questo rischierei di farmi odiare per sempre da mia figlia?!” domanda serio in volto.
James sussulta, osservandolo per un istante e poi posando i suoi occhi su di me. Qualcosa brilla nei suoi occhi e non so se è dovuta alla mia espressione spaventata o ai miei occhi pieni di lacrime alla prospettiva che lui possa dire qualcosa a Rosalie e Edward mi lasci.
Si passa le mani sul volto respirando a pieni polmoni. “Voi siete pazzi, siete pazzi” mormora infine evitando di fissarci.
“Non dire niente a Rosalie. Per favore” lo supplica Edward.
“Mi credete così infame?” domanda James fissandoci sorpreso. Le sue parole mi tranquillizzano immediatamente e rilascio un debole sospiro di sollievo. “Io non dirò nulla a lei perché sarete voi a doverlo dire a Rosalie.”
Sento il sangue defluire dalle vene. Dirlo a Rosalie? Ma è pazzo? Prima che io possa dire alcunché Edward interviene.
“Lo so. Ma è difficile parlare di questo... bisogna trovare il momento giusto.”
Lo fisso sconvolta ma lui ha occhi solo per James, come se possa scoppiare da un momento all’altro. Dirlo a Rosalie? Anche lui è impazzito?
James fa una smorfia nel sentire quelle parole, fissando me. Alla fine, scuote la testa e sospira. “Io non voglio avere niente a che fare con questa storia. Rosalie è mia amica e non voglio mentirle. Ditele tutto o mi vedrò costretto a dirle tutto io” ci ammonisce. Almeno, sembra dispiaciuto.
In fondo comprendo il suo punto di vista. Ho sempre pensato che se il ragazzo della mia migliore amica dovesse tradirla e io lo scoprissi, quale migliore amica devo dirglielo. Io stessa dopo aver dato un certo tempo a lui. James fa la stessa cosa. Forse, al suo posto mi sarei comportato allo stesso modo.
“Me ne vado. Ciao, Bella” sussurra andandosene via, superandoci senza dire altro.
Rimango immobile, senza riuscire a muovere un solo muscolo. Non appena la porta si chiude, rilascio il respiro che non mi ero accorta di trattenere.
“Che diamine ci faceva qua?” sbotta Edward.
Lo fisso sconvolta. Adesso la colpa è mia?! “No, tu che diavolo facevi qui! Ti ho anche inviato un messaggio per dirti di non venire e tu che fai? Vieni?!”
“Un messaggio?” ripete esterrefatto. Prende il cellulare dalla tasca dei suoi jeans, controllandolo. “Cazzo!” impreca immediatamente.
“Che c’è?” chiedo non capendo.
“È spento, forse si è scaricato e io non me ne sono accorto” sospira, lanciandolo sul divano. Si gira verso di me. “Questo non spiega che ci faceva James a casa tua” riprende.
Scuoto la testa, sedendomi sul divano. “Ha litigato con la ragazza con cui esce.”
Edward non risponde. Sospira sedendosi vicino a me. “Non possiamo continuare così” sussurra.
Il mio cuore, per un attimo, temo che si fermi. ‘Non possiamo continuare così’, la frase che tante volte ho temuto di sentire perché tante volte ho avuto paura che Edward, pur volendomi, rinunciasse a me per il bene di sua figlia. E il fatto è che non potrei mai odiarlo. Non mi vuole lasciare perché ha un’altra, mi ha tradito, o che so io. Lo vuole fare per sua figlia. È un gesto nobile e da apprezzare, solo che io non ci riesco così in fondo.
Deglutisco, tentando di essere forte. Almeno in sua presenza. Ma Edward continua.
“Io credo che dovremmo parlare con Rosalie.”
Incapace di credere a ciò che ho sentito, mi volto verso di lui fissandolo come se aspettassi ancora una sua qualche parola. Dentro di me, quest’ultima frase rimbomba più di quella precedente. Non vuole lasciarmi? Vuole invece parlarne con sua figlia? Vuole mettere Rose di fronte al fatto?
“Tu… tu vorresti dirlo a tua figlia?” chiedo in un mormorio basso, non credendoci ancora.
“È l’unica soluzione, Bella” risponde cercando di convincermi. “Le bugie hanno le gambe corte, pensa se venisse a scoprirlo. Non può pensare che l’abbiamo tradita, può arrabbiarsi ma dovrà accettarlo. Se invece lo viene a scoprire da sé, oltre che ferita, si sentirà tradita e sarà così arrabbiata con noi da non rivolgerci più la parola. È questo che vuoi?” domanda quasi non conoscesse davvero la risposta.
Certo che non lo voglio questo, non volevo nemmeno innamorarmi di Edward per non rovinare il bel rapporto tra me e lei. Ma è successo ed è stata la cosa più bella che mi sia mai capitata. Rosalie però non capirebbe. Edward ha ragione, sarebbe meglio se a dirglielo fossimo noi. Ma non riuscirebbe a ragionare, è impossibile. Ed ha ragione.
Scuoto la testa abbassando lo sguardo sui miei piedi. “Non penso che sia una buona idea, Edward...”
“Perché no?” domanda non capendo. Mi prende in giro?!
“Rose non lo accetterebbe mai!” esclamo fissandolo inorridita. Davvero non capisce?
“Nessuno può dirlo, Bella! E se anche non accettasse almeno noi siamo stati sinceri! Se non glielo diciamo sarà peggio e probabilmente in quel momento c’è solo una conseguenza: quella di farci odiare” mi spiega Edward esponendo il suo ragionamento.
Non so cosa dire per convincerlo che non mi sembra una buona idea. “Tu vuoi dirglielo?” ripeto ancora sussurrando.
Edward annuisce soltanto.
Lo fisso con espressione indecisa. E se fosse come dice lui? E se non fosse così? Se Rosalie ci odiasse definitivamente? Ma se lei, dopo quell’attimo di smarrimento, lo accettasse?
Vedendo la mia paura, Edward si avvicina a me e mi prende fra le braccia. “Dovrei aver più paura io, no?” sussurra dolcemente, regalandomi un sorriso.
Sorrido mesta anche io abbassando per un attimo lo sguardo e rialzandolo su di lui. Lo trovo a fissarmi in attesa di una risposta.
Mi fido di lui, gli affiderei la mia vita stessa. E se lui dice che sarebbe meglio dirlo a Rosalie immediatamente, da noi, forse ha ragione.



Edward’s pov

“Sei impazzito?” domanda Alice sibilandomi contro.
Sorrido. Forse sì, forse sono davvero impazzito. Pazzo d’amore per Bella, ecco cosa. La verità è che dopo aver portato Bella in ospedale per me è come se mi si fosse aperto il cuore. Non mi sento più in colpa di amarla perché ho capito che, continuando di questo passo, lei potrà stancarsi e decidere di scegliere qualcuno migliore di me. Io la vedo così: la amo, lei ama me; non la costringo a fare ciò che non le va e penso sempre a lei in ogni istante passato assieme per poter vedere i suoi occhi brillare felici. Lei è consenziente, quindi non vedo perché dovrei vergognarmi di amare una ragazza di vent’anni più piccola di me. Sì, la differenza di età è molto grande e sicuramente ci saranno tra di noi vari problemi, ma sono cose che riguardano me e Bella.
La gente giudica? L’ha sempre fatto, non vedo motivo per cui questa dovrebbe essere una scusa per allontanare Bella da me.
“Sei pazzo, è ufficiale” afferma Alice lasciandosi ricadere sul divano.
Sorridendole apertamente, mi siedo sul tavolino davanti a lei e le prendo le mani fra le mie. “Io la amo, Alice. Lo capisci? E non posso continuare a nasconderlo! Devo sempre evitare di guardarla troppo a lungo e in un determinato modo per non farci scoprire, devo accontentarmi di sentire la sua voce senza poterla stringere, devo sempre accontentarmi. E non mi va. Non facciamo nulla di male, né a noi né alle persone che ci stanno attorno e non vedo motivo per cui dovrei vergognarmi di una cosa tanto pure come l’amore” le spiego cercando e trovando le parole giuste per esprimerle i miei pensieri.
“Ma è una bambina, Ed! Ha la stessa età di tua figlia! E a lei ci hai pensato, poi? Come potrebbe prenderla?” prosegue con le domande, senza ancora capire.
Mi chiede se ci ho pensato. L’ho fatto? Dio solo sa quanto. E dire a mia figlia la verità è la cosa più giusta: a me non piacerebbe essere preso in giro da qualcuno che amo. Preferisco affrontare una brutta notizia – perché non mi illudo mica che Rosalie lo accetterà immediatamente e con grande gioia – che scoprirla da solo.
“A Bella sta bene. E anche lei mi ama. Non vedo motivo per nasconderci, non se l’unico motivo che ci trattiene è solo mia figlia che lo verrà a sapere al più presto” comunico.
Non so se Alice mi capirà anche se vorrei lo facesse.
Mi guarda per un po’, come a volermi studiare. Alla fine sospira. “Va bene, avete il mio appoggio. Ma come avete intenzioni di dirglielo? E quando?”
Scuoto la testa sedendomi vicino a lei. “Non sappiamo né come né quando. Ma al più presto possibile, e con il maggior tatto esistente.”
“Io posso aiutarvi…” mormora.
Prendo un profondo respiro, ponderando a fondo la sua proposta. “Non so se sia meglio parlarne con Bella, da solo, o con la presenza di qualcun altro. Ma ti ringrazio” le dico.
“Bene” mormora alzandosi. “Allora credo sia meglio iniziare con piccoli passi. Rosalie verrà a pranzo da te, no? Non rimarrà da Emmett, giusto?” mi domanda.
Scuoto la testa ancora senza capire.
“Chiama Bella, allora. Falla venire qui. Inizieremo già da ora.”

Non ho ben capito cosa vuole fare Alice. Dopo aver chiamato una Bella perplessa quanto me, ho chiesto spiegazioni a mia sorella, la quale mi ha risposto di avere fiducia in lei. Manterrà la parola e starà zitta, è compito mio dire tutto a Rosalie, ma pian piano cercheremo di capire cosa pensa mia figlia di un possibile mio fidanzamento.
Ma è questo che sarei con Bella se Rosalie accettasse?
La porta si apre mentre io e Alice siamo in cucina a preparare da mangiare e, subito, possiamo sentire le voci eccitate delle ragazze che sono arrivate insieme.
“Non sono mai stata a New York” esclama Rosalie. “E personalmente non vedo l’ora di starci.”
“Sì, sarà bello cambiare un po’ città.”
Lei. La mia Bella.
“Edward, non ti imbambolare” sussurra divertita Alice.
“E James?” riprende mia figlia.
“James cosa?” le fa eco Bella.
“Non ti mancherà?” continua Rosalie.
Mi volto di scatto verso mia sorella, sbuffando. “Ma perché deve sempre nominarlo? Bella non lo vuole!” esclamo piccata.
Alice ghigna, alzando le spalle come se non sapesse che rispondermi.
“Rose, non iniziare” le ordina scocciata Bella, tranquillizzandomi senza saperlo.
“Ciao, papà” mi saluta Rose entrando finalmente in cucina.
Bella mi sorride da dietro le sue spalle e quando mia figlia va a salutare sua zia le sorrido maliziosamente anche io.
“Allora, Bella, riprendiamo da dove ci eravamo interrotti” fa’ Rosalie. “Ti mancherà?” chiede divertita.
Il sorriso sulle labbra di Bella sparisce mentre alza gli occhi al cielo. “Oh, Cristo” esclama prima di uscire fuori dalla cucina.
Rosalie la segue ridendo ma non è l’unica a sorridere. Lo faccio anche io scambiandomi uno sguardo con una Alice divertita dall’esasperazione di Bella. Perché io è solo per questo che sorrido.

A tavola, sono seduto fra Alice e Bella, Rosalie davanti a me. Pensavo che, dopotutto, sarebbe stato un bel pranzo... invece no.
“Ma non lo trovi dolcissimo?” chiede ancora mia figlia in direzione di un’esasperata Bella dopo aver raccontato l’ennesima storia su quant’è bravo e bello James.
“Sì, Rose. È dolcissimo. Ma è fidanzato” esclama per la centesima volta Bella, alzando gli occhi al cielo. La sua reazione mi rende felice.
Rosalie non resiste più, non dopo i mille ‘entusiastici’ assensi di Bella. “Cristo santo, hai vent’anni quasi! Ma vuoi rimanere zitella?!” sbotta infastidita.
Alice scoppia a ridere mentre io cerco di trattenere la mia risata e Bella la fissa sconvolta. Ha paura che la sua migliore amica possa rimanere zitella quando ha solo vent’anni?
“Va bene, va bene, poi esporrai i tuoi dubbi a Bella in un secondo momento” le comunica Alice dopo essersi asciugata le lacrime agli occhi per le forti risa. “Comunque, lo sai che stamattina ho visto tuo padre con una ragazza?” chiede in seguito.
Sgrano gli occhi mentre il silenzio cade su di noi. Che diavolo...? Uno: dove cazzo mi ha visto con questa ragazza? Due: che diamine vuole combinare? E tre: così mi mette nei guai!
“E chi?” domanda sorpresa Rosalie alla fine, riprendendosi.
Oso lanciare un’occhiata a Bella per vedere se davvero pensa che Alice mi abbia visto con un’altra ragazza. Non le ho detto, per telefono, del piano di mia sorella quindi non capisce che Alice sta fingendo. E mi fissa trucidandomi con lo sguardo. Deglutisco spostando gli occhi su mia figlia che forse è meno gelosa. Il che, comunque, non mi dispiace... Se Bella è gelosa, significa che allora ci tiene a me. Il che è stupido, pensarlo, visto che già so che mi ama. Però... mi fa piacere. Almeno non sono l’unico.
“Che posso dire? È una ragazza molto minuta, mora, con gli occhi scuri. A prima vista sembra molto dolce e tuo padre sembrava molto... felice di vederla” spiega Alice.
Ha descritto Bella, ovviamente, e se quest’ultima adesso è confusa – ha notato sicuramente i dettagli – Rosalie non sembra farci caso.
“Sì, be’, sempre meglio di quella troia di Lauren. Le more mi piacciono più delle rosse, specialmente quelle che a prima vista invece di assomigliare a delle puttane sembrano dolci” borbotta mia figlia.
“Rosalie!” esclamo rimproverandola.
Rose sgrana gli occhi. “La difendi? La stai difendendo?”
No che non la sto difendendo, io stesso ho considerato Lauren finta dal primo momento. È quel fottutissimo linguaggio che non mi piace!
“Rose, tuo padre si riferisce al linguaggio, non può importargli nulla di quella lì” interviene Alice – brava – scoccando un occhiolino a Bella di nascosto mia figlia.
Rosalie appare sollevata mentre Bella sempre più confusa. Forza, Alice, vai al nocciolo della questione. Qualunque esso sia.
“Ad ogni modo, tu che penseresti? Se tuo padre dovesse portare una ragazza in casa?” le domanda tranquillamente mia sorella, fissandola però come a studiarla.
Prima di voltarmi verso Rose guardo Bella, che adesso sembra aver capito tutto visto che sta fissando quasi spaventata Alice. E quando mi volto verso mia figlia la vedo incerta.
“Cosa penserei?” ripete. Mi fissa, visibilmente sorpresa. “Be’, non saprei. Probabilmente… prima vorrei conoscerla e vedere se mi è simpatica o meno” risponde.
“Ma se ti fosse simpatica? Molto simpatica?” specifica lei.
Rosalie aggrotta le sopracciglia. “Perché queste domande? C’è qualcuna?” mi chiede.
È normale porgersi queste domande visto che in tutta la sua vita è la prima volta che si va a fondo in questo argomento. Ma è la prima volta che vorrei avere una relazione stabile con una donna.
Prima che io possa risponderle, Alice mi anticipa e risponde ancora una volta al posto mio. “Sì. C’è qualcuna.”
Io le avrei risposto diversamente ma forse è meglio lasciare tutto in mano a Alice.
“Ah. E chi è? Me la presenterai? E da quanto tempo vi frequentate?” Rosalie non sembra arrabbiata o gelosa, solo ferita. Forse perché non gliel’ho comunicato prima. Ma non potevo.
“B-be’, non molto, e senz’altro te la presenterò. Il più presto possibile” specifico.
“Ma tanto già la conosci” Alice sgancia la bomba.
Che diavolo, proprio dirle questo no!
“La conosco?” domanda una Rosalie confusa.
Alice sceglie di cambiare discorso dopo la mia occhiataccia. “Non importa, ne parleremo più in la’. Rose, ipoteticamente parlando, quanti anni pensi debba avere la fidanzata di tuo padre?”
Argomento forte, quello che mi preme più di tutti.
“Mmh… be’, trentacinque? Trentasei?” ipotizza Rosalie.
“E se fosse più piccolina? Tanto più piccolina?” riprende Alice.
Mia figlia mi fissa di scatto, sconvolta. “Non mi vorrai dire che la tua fidanzata ha venticinque anni, spero! È poco più grande di me, per caso?!”
Oddio, è tua coetanea…
“Rose, tua zia ha detto ipoteticamente parlando, ricordi?” le rammenta Alice, severa.
Rose sospira distratta. “Ipoteticamente parlando… ma che ne so?” sbotta infastidita.
“Tieni conto che lei rende felice tuo padre, eh” specifica Alice.
Era meglio se con lei tenevo la bocca chiusa, va’.
Rosalie scrolla le spalle. “Va bene, va bene. Ipoteticamente parlando, potrei accettare una ragazza in casa mia. Contenti?”
Okay, facciamo il punto: Rosalie non sarebbe gelosa se io portassi a casa una ragazza; non lo sarebbe nemmeno se con lei avessi una relazione seria, e potrebbe pure esserle simpatica. Il problema è la persona in sé. Bella. Va bene, un problema alla volta l’abbiamo risolto.
Prima la mia titubanza, poi la mia gelosia, poi le varie scoperte, infine l’affrontare anche solo con mezzo argomento Rosalie. Rimane solo l’altra metà. Supereremo anche questa.

Bella’s pov

“Dimmi la verità: secondo te davvero mio padre si è innamorato?” mi chiede Rosalie un po’ titubante.
Siamo sdraiate sul suo letto ad ascoltare uno dei suoi tanti CD di musica e dopo tante varie chiacchiere sgancia la bomba.
Fortunatamente, questo primo approccio non è sfociato nella tragedia. Devo dire che per poco non infilzavo la mia forchetta nella mano di Edward quando ho sentito Alice dire di averlo visto con una moretta, poi collegando ciò che avevamo in programma di dire a Rose e la descrizione della ragazza, il fatto che Edward mi guardava spesso come a volermi rassicurare e infine l’avermi fatto venire lì di sicuro non per smascherare un possibile tradimento di Edward, ho collegato tutto e alla fine ho capito che era una scusa per capire una possibile reazione della mia amica.
Deglutisco. “Non lo so, Rose. Ma tuo padre è adulto e vaccinato, saprà fare bene la sua scelta” le rispondo.
“Ti ricordi cosa ti ho detto quasi tre settimane fa? Che mi bastava che lui fosse felice e avrei accettato chiunque al suo fianco? Be’, lo penso davvero. Solo non so se reagirei tanto bene di fronte alla prospettiva di avere una madre che non sia la mia…”
Sento un dolore forte al petto nell’ascoltare quelle parole. Senso di colpa. Se anche io ed Edward intraprendessimo una relazione ufficiale non mi sentirei mai la matrigna di Rosalie. Primo, sono la sua migliore amica. Secondo, lei ha la mia stessa età. Terzo, non mi permetterei mai di prendere il posto della sua vera madre.
Lei non ne ha mai avuta, quindi soffre della mancanza di una figura materna ma, senza sminuire l’amore tra una madre e una figlia, lei non ha mai conosciuto Tanya. Non le ho mai chiesto il grado di sofferenza, primo perché a parole non si saprebbe come spiegare, secondo perché comunque non me la sento io di farle una domanda così tanto intima.
Rosalie sospira, sedendosi sul letto. “Però è anche vero che mio padre è un bell’uomo e di certo non rimarrà solo per tutta la vita. Non è giusto. Ha rinunciato a vent’anni della sua vita per stare con me…”
La interrompo immediatamente imitandola nel mettermi seduta sul letto, non riuscendo a credere alle sue parole. Davvero pensa questo? “Tuo padre non ha rinunciato proprio a nulla, Rose. Ti ama, ti adora, ti venera! Vederti felice è la sua più grande soddisfazione e il fatto che tu sorrida sempre è per lui raggiungere il paradiso. Solo perché non ha portato nessuno, in casa, non significa che abbia rinunciato alla sua vita privata. Se lui ti ha parlato solo adesso di farti conoscere una possibile fidanzata è perché solo adesso sente che forse è quella giusta. Ma non ha rinunciato a nulla, credimi.”
E mi sento morire quando scorgo un velo di lacrime nei suoi occhi. Davvero si è sentita in colpa per questo stupido pensiero? E da quanto tempo circolava nella sua mente?
“Tu pensi?” sussurra non ancora convinta.
L’abbraccio senza darle nessuna risposta ma limitandomi a farla sfogare. Poche volte l’ho vista piangere perché Rosalie è sempre stata una ragazza allegra e solare, positiva e attiva. E sì, penso ogni singola parola di quello che le ho detto.
Edward la ama, non è stato affatto un sacrificio. E sapere che sarò la prima, se tutto andrà bene, a essere ‘presentata’ a sua figlia mi riempie di orgoglio. Anche se comunque per me rimarrà solo un sogno. Rosalie non mi accetterà mai, nonostante ciò che dica Edward. Ma se lui è felice nel pensarlo...

 




Spazio autrice

Personalmente non so come una persona può prenderla: su Alice non ho avuto tanti dubbi ma chissà perché su James ne ho molti. Ad ogni modo, vi ricordo che questa è una storia di pura fantasia, ergo non è detto che tutto debba andare per come dovrebbe realmente.
Anyway, che direste se vi dicessi che nel prossimo capitolo Rosalie verrà finalmente a conoscenza della verità su E&B? Tanto ve l’ho già detto, LOL xD
Un bacio e a presto (prestissimo!) :)




   
 
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