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Autore: _ayachan_    27/12/2007    14 recensioni
Naruto e Sakura: il giardino dell’Eden; i fratelli Uchiha: il serpente e la mela… Il peccato originale: il tradimento.
"Tutto ciò che credevo sicuro, si sgretolerà tra le mie mani...
Il mio passato, il mio presente, e il mio futuro...
Chi sono io?
Naruto o Kyuubi?"

[Pairing: cambieranno in corso d'opera, anche drasticamente! Threesome, in ogni caso. Molte]
Genere: Romantico, Drammatico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'eroe della profezia' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Naruto-36

Capitolo trentaseiesimo

Tre opzioni





«...E quindi quella mattina non riuscivamo nemmeno ad alzarci dal letto! Un altro ramen, grazie!»
Naruto tese la ciotola vuota verso il padrone del chiosco, con ancora la bocca piena. Sai, seduto su uno sgabello al suo fianco, mangiava con calma la sua porzione.
«Insomma...» riprese il biondo, tirando vicino il nuovo piatto. «...sei volte, capisci? Ci siamo svegliati alle tre di notte e siamo andati avanti fino all’alba! E’ tornata già da due settimane, ma è ancora come il primo giorno!»
«Naruto...» lo interruppe lui, serafico. «Capisco che le tue avventure sessuali siano qualcosa di cui andare orgogliosi, ma sto mangiando»
«Uh? Anche io sto mangiando»
Sai sospirò piano. «Cercherò di essere chiaro...» sorrise. «Un altro particolare riguardante le tue notti di fuoco e vomito tutto nel tuo ramen»
«Oh» fece Naruto, sbattendo le palpebre. «Non ti facevo così casto e puro, Sai. Insomma... mi pareva di aver capito che stai uscendo più o meno con i tre quarti delle ragazze del villaggio, e contemporaneamente. Pensavo che fossi uno che se ne intende di queste cose»
Il che in effetti si avvicinava di molto alla realtà.
Solo che non erano i tre quarti delle ragazze a uscire con lui; erano solo la metà.
Con le altre era già finita. Un paio di appuntamenti, qualche complimento studiato, e poi l’immancabile errore, la frecciatina da non lasciarsi scappare... e lo schiaffo. Seguono schemi ripetitivi, le donne.
«Può anche essere» ammise Sai, senza dilungarsi in particolari. «Ma ciò non toglie che sentirti parlare di tutto il tempo che passi a rotolarti tra le lenzuola possa avere influssi negativi sulla mia digestione»
Naruto sbuffò.
«Ehi, non è colpa mia» si lamentò. «E’ Shikamaru che non torna più dalla Sabbia... ormai è via da due settimane. Certo, immagino che anche lui si stia discretamente divertendo, laggiù... ma mi manca un confidente»
Sai sospirò.
Amici, fratelli, compagni di gruppo... erano tutti ruoli che comportavano un mucchio di difficoltà, purtroppo.
Accidenti a Sasuke il giorno in cui aveva tradito, perché ora era lui ad accollarsi l’etichetta di fratello. Che, a voler ben vedere, non gli andava tanto male; solo, non era il massimo quando si trovava davanti a un ramen e l’argomento di conversazione era il sesso.
«Sai!» trillò una voce alle sue spalle, e due braccia si strinsero al suo collo in una stretta che profumava di fiori. «Che coincidenza!»
«Ino» disse lui, allontanando per precauzione la ciotola di ramen con ancora il brodo, che non beveva mai.
«Ah Naruto, ci sei anche tu? Come sta Sasuke?» chiese Ino al biondo, piuttosto in fretta.
«Un po’ meglio. Sta ricominciando a mangiare! Secondo me è merito di Sakura, ma lei dice che fa tutto lui...» Rispose a bocca piena. «Non sei ancora passata a trovarlo, cosa aspetti? E’ pallido, flaccido e stupido, ma riconoscibile»
«Eh sì, hai ragione!»
Per qualche strano motivo, il sorriso della kunoichi sembrò parecchio... tirato.
«Appena trovo un pomeriggio libero, vengo all’ospedale» garantì rapida, e poi dirottò tutte le sue attenzioni su Sai. «Ce lo prendiamo un gelato? E’ già agosto, e tu me ne hai offerti solo due da quando sei tornato tra i sani!» esclamò allegra.
«Sì. Staccati, fa caldo» ribatté lui in automatico.
Ino obbedì, sprizzando gioia da ogni poro, e Sai si alzò e lasciò sul banco i soldi per il pranzo.
«Ci vediamo più tardi, Naruto» sorrise salutando il compagno. «E trova un altro argomento di conversazione, per allora»
Naruto sbuffò, affondando il viso nel ramen, e mentre Sai e Ino si allontanavano, lei praticamente avvinghiata al braccio di lui, non poté fare a meno di chiedersi perché la loro felicità gli sembrasse così strana... artificiale. Forzata, quasi.
Beh, io e Sakura siamo un’eccezione... non posso pretendere che tutti siano perfetti come noi!” si disse, scrollando le spalle.
E poi iniziò a fare l’elenco mentale delle cose che avrebbe detto a Shikamaru una volta che fosse tornato...

Già. Shikamaru. Che se la spassava alla Sabbia.
Mica tanto.
In quell’afoso pomeriggio di inizio agosto era steso sul letto, di pessimo umore.
Due settimane di nulla assoluto...
Il suo sogno, in teoria.
Il suo incubo, in pratica.
Da che aveva messo piede in quel maledetto villaggio, lei non lo aveva degnato di uno sguardo.
Prima di partire era stato vagamente inquieto: se Temari era tanto spavalda alla Foglia, giocando in casa si sarebbe probabilmente trasformata in una belva assatanata, no?
...E invece niente.
L’aveva incrociata nei corridoi qualche volta.
Minuscoli cenni.
Vaghi sorrisi.
Nulla di più.
Non una parola, non un tentativo di approccio, non una volta che avesse bussato alla sua porta. Che lui ci fosse o non ci fosse, a lei non sembrava importare proprio niente.
E poi c’era l’altro.
Quel tracotante chuunin dall’aria stupida che le ronzava intorno.
Alto, biondo, belloccio e arrogante.
Erano insieme un po’ troppo spesso... Lui lo sapeva. Li aveva visti dalla finestra, e li aveva incrociati nelle rare volte in cui era sgattaiolato da solo fuori dal palazzo, prima che Gaara gli affidasse la sua guida personale.
Ma ora, quasi quasi, a Shikamaru la guida non sarebbe dispiaciuta.
Peccato che il Kazekage fosse decisamente troppo impegnato per perdere tempo dietro a lui: dopo il messaggio dalla Foglia non aveva fatto altro che indire una riunione dopo l’altra. I falchi e i ninja avevano iniziato a fare avanti e indietro periodicamente, per il palazzo c’era tensione, e lungo i corridoi la gente bisbigliava.
Ma perché lui era rimasto lì?
«Quando avremo preso una decisione, ti consegnerò un messaggio per l’Hokage. Nel frattempo desidero che tu non ti muova da Suna»
Parole di Gaara in persona.
Ecco perché era rimasto. Perché era un maledetto messaggero.
Corrugò la fronte, irritato.
Incredibilmente, per la prima volta nella sua vita aveva quasi voglia di muoversi e fare un giro... magari solo nei corridoi. Così, per sgranchirsi le gambe.
E per vederla.
Ma anche no!
Chiuse gli occhi, sbuffando.
«Stupido caldo...» bofonchiò a mezze labbra.
Si addormentò, senza nemmeno accorgersene.
Quando riaprì gli occhi, ore e ore dopo, scoprì di avere un braccio completamente addormentato, quello rimasto sotto la sua testa, e poi scoprì che era il tramonto.
La luce scarlatta del cielo infuocato illuminava la stanza come un grande incendio, disegnando ombre nette color del sangue, e l’afa sembrava essere lentamente scemata.
Shikamaru si alzò a sedere, massaggiando il braccio dolorante, e si rese conto di avere un mal di testa pulsate, a livello della nuca. Grugnì piano.
Aveva anche fame.
«E che cavolo...» disse tra i denti, costringendosi ad alzarsi. «Perché devo restare in questo posto?»
Uscì dalla stanza che gli avevano assegnato, di pessimo umore, e attraversò i corridoi leggermente più freschi. Non incrociò un cane, non un segretario o anche l’ultimo dei fattorini... tutti sembravano avere di meglio da fare. Mentre lui, l’unico pirla, camminava nella solitudine diretto verso il primo venditore di cibo che avesse incrociato.
Uscì dal palazzo, accolto dall’afa del tramonto, e dovette schermare gli occhi dalla luce trasversale del sole, un semicerchio incandescente sopra le mura.
A un centinaio di metri dall’ingresso del palazzo, lungo una via trasversale, c’era un ristorante economico in cui facevano bene da mangiare; ci era già stato un paio di volte, in quei giorni, e ne era rimasto soddisfatto. Tanto valeva tornarci.
Entrò, e scoprì con sollievo che l’ambiente era fresco e avvolto nella penombra. I tavoli, per metà occupati, erano disposti regolarmente attraverso la stanza, e un mormorio diffuso riempiva l’aria.
Shikamaru andò a sedersi a un tavolo d’angolo, nel cantuccio più buio del locale; incarognito, affondò le mani nelle tasche e allungò i piedi, appoggiandosi al muro alle sue spalle.
Solitudine.
La si avverte di più quando si è circondati da altre persone... e si è esclusi dalla loro vita.
Mentre attendeva che un cameriere si avvicinasse per prendere la sua ordinazione, afferrò svogliatamente il menu e gli diede un’occhiata veloce.
«Scusi... ha già scelto?» chiese una voce oltre la carta.
«Hn?» fece lui, abbassandola e trovandosi davanti una cameriera dalla lunga coda bionda e gli occhi chiari. «Ah, sì... non mi serve il menù, lo leggevo per passare il tempo» borbottò, e ordinò il solito.
La ragazza segnò tutto, gli rivolse un sorriso e se ne andò.
Shikamaru la osservò allontanarsi tra i tavoli, ancheggiando per evitare borse e sedie. La sua coda sbatteva piano sulla schiena, con un movimento lento e regolare.
Gli ricordava Ino. E il ragazzo seduto dall’altra parte della sala, con davanti tre piatti diversi, assomigliava un po’ a Choji. Poi c’era il biondino, di lato, che da quell’angolazione aveva i capelli di Naruto. Era seduto davanti a una copia sputata di Tenten...
Shikamaru scosse la testa, turbato.
Che razza di immagine.
Era davvero troppo tempo che non li vedeva, se iniziava a fare di quei pensieri...
Sbuffò, e chiuse gli occhi.
Che mal di testa.
«Scusi... ha dimenticato di ordinare le bevande. E... mi chiedevo... posso sapere il suo nome?»
Riaprì gli occhi.
No, non era la cameriera.
Era Temari.
«Oh. Qual buon vento» commentò Shikamaru a mezze labbra, senza muoversi. Come aveva saputo che era lì?
«Carina la cameriera, eh» ribatté lei sedendosi sulla sedia davanti alla sua.
«Mh. Sì. Né bella né brutta, sembra piuttosto docile... da sposare, insomma»
«Sai che noia» Temari alzò un braccio, con nonchalance, e richiamò un cameriere. Gli chiese di portarle ciò che aveva ordinato Shikamaru. «Cioè, una di quelle ti vien voglia di tradirla dopo due giorni» continuò, appoggiando il mento alla mano e rivolgendogli un sorriso vago.
Shikamaru sbuffò. «Senti, ho mal di testa... Se hai deciso di smettere di ignorarmi solo per rompere le palle, risparmiatelo» disse secco.
E poi se lo lasciò sfuggire.
Davvero, non ne aveva alcuna intenzione...
...Ma se lo lasciò sfuggire.
«Torna dal biondino»
Si maledisse alla seconda sillaba, pur senza riuscire a fermarsi.
Temari rimase interdetta per un istante, e poi inarcò le sopracciglia. Sorrise, divertita.
«Ma dai. Sei geloso?» chiese sottovoce, ridendo piano.
Doveva essere colpa del mal di testa, concluse Shikamaru. Perché quella sera proprio non riusciva a tenere la bocca chiusa.
«E se fosse?» chiese, fissandola negli occhi.
Il sorriso di lei si allargò, mentre si faceva avanti lungo il tavolo. «Allora saresti uno stupido»
Risposta insidiosa. Poteva voler dire almeno tre cose:
1) sei uno stupido perché non c’è niente di cui essere gelosi, lui è solo un idiota che passa per caso;
2) sei uno stupido perché non hai il diritto di essere geloso, dal momento che conti meno di zero;
3) sei uno stupido perché sei caduto nel mio perfetto piano per farti ingelosire, come l’ultimo dei cretini.
Qual era l’opzione giusta?
Ed era tra quelle tre?

Nell’indecisione, rimase a guardarla senza ribattere.
Temari, lentamente, si fece indietro; non staccò gli occhi dai suoi nemmeno per un secondo. Alla fine si appoggiò allo schienale della sedia e gli lanciò uno sguardo di malcelata superiorità.
«Allora, com’è Suna?» chiese in tono colloquiale.
«Sabbiosa» grugnì lui in risposta, irritato.
Cosa gliene fregava del panorama? Niente.
Quale delle tre maledette opzioni era giusta?
«Ma come, in quindici giorni non hai visitato nulla?» insisté lei, restando volutamente sull’argomento.
«La mia guida era impegnata»
«Ah già... Gaara mi aveva accennato qualcosa» fece un cenno annoiato con la mano. «Ma non sei un bambino, giusto? Potevi anche andare da solo, non ti perdi mica...»
«Pigrizia»
«Giusto. Dimenticavo»
Che maledetta stronza.
Come poteva dimenticarselo, viste tutte le volte che aveva dovuto trascinarlo per fare qualunque cosa?
Lo stava deliberatamente provocando.
E lui era irritato.
Aveva mal di testa.
Caldo.
E fame.
Oh.
Se non altro il cibo stava arrivando... forse avrebbe migliorato le cose.

No.
Decisamente.
Mezzora di conversazione all’insegna delle frecciatine e delle contro-frecciatine, bacchette strette tra le dita come la carotide di un nemico particolarmente odiato, il mal di testa che aumentava e le forze con lui, e con il cibo ingerito.
Risultato: alla fine del pasto il sole era tramontato, e Shikamaru aveva una gran voglia di sbattere Temari contro il muro e torturarla a morte.
Si alzò dalla sedia, nervoso.
«Vado a pagare e me ne torno nella mia stanza» la informò secco. «Dormire mi sembra più gratificante che stare qua con te»
«Ti accompagno?» propose lei, con un piccolo ghigno.
«Non ci tengo particolarmente» ribatté lui tra i denti. «E probabilmente non sai nemmeno dov’è la mia stanza»
«Terzo piano, corridoio C, quarta porta sulla sinistra, di fianco al vaso di fiori fucsia»
Shikamaru la guardò.
Lei sorrise.
Una vena si gonfiò sulla fronte di lui.
Quindi lo sapeva.
E nonostante ciò non si era presentata neanche una volta.
Che. Nervoso. Maledetto!
Che poi... che cosa gliene fregava a lui?
Niente.
Era meglio se lei non gli saltava addosso.
E la sua anima lussuriosa avrebbe fatto bene a chiudere la stupida bocca che si ritrovava.
«Tsk» commentò secco, allontanandosi in direzione della cassa.
Temari si alzò a sua volta e lo seguì, con nonchalance.
«Lui paga anche per me» disse sorridendo al cassiere.
Shikamaru la fulminò con lo sguardo, e, vicino a una crisi di nervi, tirò fuori il doppio delle banconote dal portafoglio.
Detto schiettamente: perché doveva sborsare se lei non gliela dava neppure?
E questo che razza di pensiero è?” si chiese allibito.
Portò una mano alla tempia; l’emicrania si era spostata dalla nuca alla fronte, subito dietro gli occhi. Sembrava anche peggiorata.
«Mal di testa?» gli chiese Temari mentre uscivano dal locale.
«Che tu mi procuri» replicò lui.
«Meglio questo dell’indifferenza, ti pare?»
Ma quale indifferenza?
Erano anni che lei non gli era indifferente.
Anni che quando metteva piede alla Foglia lui se ne accorgeva.
Anche prima che lo trascinasse in uno squallido motel, anche prima di accorgersi che a lui non dispiaceva... semplicemente, sapeva quando c’era. Senza necessariamente esserne irritato, dispiaciuto o felice... lui lo sapeva. E tanto bastava.
Lei non gli era indifferente.
Sbuffò, a metà tra l’irritazione e l’umiliazione.
Chi era il chuunin che le ronzava attorno?
E quale delle tre opzioni era giusta?
Raggiunse il palazzo del Kazekage, senza accorgersene, e si rese conto che lei era ancora al suo fianco, in silenzio.
«Hai intenzione di accompagnarmi fino alla porta?» chiese ironico.
«Non ho niente da fare» rispose lei.
Ma certo.
Non c’erano altri motivi.
Salirono le scale con insospettata premura, Shikamaru un gradino più avanti di Temari, e raggiunsero il terzo piano in meno di due minuti. Corridoio C. Vaso di fiori fucsia.
«Sono arrivato» disse lui frugando in tasca alla ricerca delle chiavi.
Le luci erano accese, fredde nel silenzio del piano deserto. Erano gli unici in giro a quell’ora.
Shikamaru trovò le chiavi, aprì la porta.
Si fermò.
Guardò Temari.
Lei gli sorrise.
«Allora buona notte» disse serafica.
«Perché?» chiese lui, prima ancora che fosse arrivata all’ultima sillaba. «Qui e a Konoha le cose sono completamente diverse, perché?»
«...Allora sei proprio geloso» mormorò lei, appoggiandosi al muro con una spalla.
«Non è questo il punto. E’ che sono qui da quindici giorni e ti vedo solo ora... e alla Foglia mi salti addosso appena metti piede oltre le mura»
«Ti spiace che non lo faccia?»
«Secondo te?»
«Sì. Ti spiace. Ma non possiamo farci niente, lo sai?»
«E perché?»
«Perché questo è il mio villaggio. Se mi danno della ‘facile’ alla Foglia non mi interessa, ma qua ho una reputazione da difendere»
«Una cosa? E da quando ti importa?» allibì Shikamaru.
Temari si strinse nelle spalle. «Sono la sorella del Kazekage, modello di perfezione di ogni ninja... Devo mantenere un certo standard. E poi sono una donna fredda, scostante, irraggiungibile, e bla, bla, bla... sai come sono le voci»
«E perché con me sei diversa?»
«Hn... chi lo sa» Temari sorrise, staccandosi dal muro. «Beh, io vado. Buona notte»
Si voltò, dandogli le spalle, e il rumore dei suoi passi riecheggiò sinistramente per il corridoio.
Shikamaru la guardò.
Le braccia lungo i fianchi, rigide.
Le gambe che si muovevano sicure, con un ritmo preciso.
Il collo... così maledettamente invitante sotto la luce artificiale.
La fermò prima di rendersene conto, afferrandola per un braccio, e la tirò bruscamente indietro.
«Ehi...!» protestò lei, e lui la spinse contro il muro, quasi violentemente, bloccandole le braccia sopra la testa.
«Non me ne frega assolutamente niente della tua reputazione» sibilò a due centimetri dalle sue labbra. «Tu stanotte resti qui»
Temari rimase a bocca aperta, sbalordita.
Ad occhi sgranati, incapace di allontanare lo sguardo, si trovò a fissare due pozzi neri che per una volta non erano affatto vacui, o annoiati, o distratti. Che la inchiodavano.
Shikamaru premette il corpo contro il suo, le dita strette attorno ai suoi polsi, e le sfiorò il collo con il naso. Il suo respiro sulla pelle era caldo, diverso eppure familiare.
Dove nascondeva tutta quella forza? La sua presa era dolorosa...
«Shi...» tentò di dire, e lui le chiuse la bocca prima che potesse finire.
Le sue mani scivolarono lungo le braccia, fino ai fianchi, e si insinuarono sotto la maglietta. Rapide. Decise. Come mai prima di quel momento.
Per un attimo le mancò il fiato.
Il bacio di Shikamaru era qualcosa di totalmente diverso e inaspettato, nuovo, eccitante e... oh diavolo. Era per caso stordimento, quello?
Riprese fiato per miracolo, mentre lui si spostava dalla bocca al collo e poi giù fino al seno, che, chissà quando, era già stato liberato dalla sua prigione di stoffa, e con orrore si rese conto che le sue stupide mani, invece di respingerlo, stavano posate inermi sulle sue spalle, ben liete di non dover costringere nessuno.
Che...?” riuscì a malapena a chiedersi, confusa, e poi un gemito le sfuggì alle labbra.
E smise di pensare.
Shikamaru, al contrario, pensò ancora per qualche minuto.
Quindici giorni.
Quindici giorni di maledetto biondino che lo avevano reso nervoso.
E adesso, andando contro tutti i suoi principi e la sua indole, l’aveva davvero sbattuta contro un muro... non certo per farle del male.
Sentì le sue braccia attorno al collo, il suo respiro spezzato nell’orecchio, e le sollevò la gamba fino al fianco.
Non era come a Konoha. Per niente.
Era... era il piacere, per una volta. Quello vero.
Sentirla tra le sue braccia e sapere che non era lei a comandare. Sentirla respirare sulla sua spalla e sapere che non era lei a decidere il ritmo. Sentire la sua pelle sotto le labbra, e sapere che non era calda per la doccia, ma perché erano le sue mani a renderla tale.
A toglierle la consapevolezza di ciò che accadeva.
A toglierle il controllo.
A toglierle la ragione.
Una volta lei gli aveva detto che se fosse stata più dolce, la scena sarebbe stata disgustosa.
Quanto si sbagliava.
La sentì stringersi a lui, sentì i suoi baci sul collo, le mani che si aggrappavano alla stoffa della maglietta, il suo cuore battere sotto la pelle, veloce, così veloce...
E sapeva che era merito suo.
Suo e soltanto suo...
...Era inebriante.
Portò una mano alla sua nuca, avvicinò le labbra al suo orecchio, e sussurrò il suo nome. La sentì fremere, e sentì che non ricambiava.
Niente più ‘Shikamaru’ detti con un sogghigno, sapendo di gestire il gioco e di essere il capo... ora parlare avrebbe significato cedere. Avrebbe significato... che il capo era lui.
Shikamaru era pigro.
Molto pigro.
Ma quella sfida... la voleva vincere. La doveva vincere.
Sorrise, e la sua mano scivolò giù, lungo il fianco e poi all’ombelico, e sempre più giù.
Ed eccolo, in un sussurro appena udibile e spezzato.
Il suo nome.
All’improvviso quale delle tre opzioni fosse esatta non sembrava più tanto importante...


L’ultima missione era stata più dura del previsto. Mentre il gruppo era fermo nella foresta di Konoha, Tenten sembrava preoccupata.
Neji la studiò senza farsi notare, intanto che il maestro Gai e Rock Lee blateravano qualcosa su un nuovo strabiliante allenamento che avevano in mente di fare. Erano rimasti a qualche passo di distanza, soli, e tra i due regnava il silenzio.
«Sei ferita» lo ruppe lui, notando il taglio sulla sua spalla.
«Cosa?» fece lei, accorgendosene solo in quel momento. «Ah, è un graffio...» lo liquidò.
«Aspetta» insisté, frugando nel marsupio alla ricerca del kit medico.
«Che stai facendo?»
«Disinfetto»
«Non ce n’è bisogno...»
A disagio, Tenten cercò di scostarsi; ma Neji la bloccò, andando avanti a fare quello che voleva.
«Lo faccio con piacere» le disse, calcolando al millimetro il tono di ogni sillaba.
Tenten gli lanciò un’occhiata stralunata.
Poi guardò avanti, in direzione del maestro Gai e di Rock Lee, e per un attimo apparve... nervosa.
Scostò il braccio che Neji stava medicando, e fece un passo indietro.
«Neji... che stai combinando?» gli chiese piano.
Lui esitò per un istante, ma alla fine decise di non girarci attorno.
«Mi chiedevo se sei libera domani sera» disse senza incertezze.
Tenten lo fissò.
Sospirò.
«Neji, Neji... sai quanto a lungo ho aspettato di sentirti chiedere una cosa del genere?» domandò, scuotendo la testa.
Lui si accigliò. «C’è qualche problema?»
«Sì... Neji... sei in ritardo. Troppo in ritardo»
Silenzio.
«Ah. E... posso chiedere per quale motivo?»
Non c’era particolare sofferenza nella sua voce... solo una certa delusione e un lieve disappunto.
«Quali motivi, vorrai dire» replicò Tenten. «Il primo sono io. Io che mi sono stufata di aspettare, e che ho deciso di smetterla di farmi del male con te... E il secondo...» chinò il capo, grattandosi la nuca con aria mesta. «...Beh, il secondo dipende solo in parte da me. Ed è un problema che non posso eliminare»
Neji corrugò la fronte, senza capire.
Il primo motivo gli stava bene, aveva un senso... ma il secondo?
«Mi dispiace» continuò lei, sbuffando piano. «Non esiste nessuna possibilità, davvero»
«...Ah. Ne sei assolutamente certa?» insisté lui.
«Sì» lei, stranamente, gli sorrise. E, per un attimo, a lui sembrò più bella del solito.
Forse perché le cose appaiono in tutto il loro splendore solo nel momento in cui le perdiamo.
«Beh, andiamo. Gli altri si sono mossi» disse Tenten dopo qualche attimo di silenzio, accennando al maestro Gai e a Rock Lee, che erano partiti saltellando su un piede solo.
«...Sì» mormorò Neji piano.
Per carità, non è che la sua fosse proprio una delusione amorosa... e comunque lui non era un ragazzino che scoppiava in lacrime al primo due di picche... ma... era comunque un rifiuto.
Anche se poco, faceva pur sempre male.

Arrivati al villaggio, venne il momento di dividersi.
Neji, impegnato nelle sue elucubrazioni mentali e abbastanza inquieto circa i piani matrimoniali di suo zio, si accorse con qualche secondo di ritardo che il gruppo si stava sciogliendo... e dello strano discorso del maestro Gai.
«...più in missione con noi» stava dicendo il jonin in quel momento, quasi incredulo di fronte alle sue stesse parole.
Tenten, al suo fianco, guardava ovunque tranne che nella loro direzione.
«Che cosa? Ma perché?» chiese Rock Lee accigliato, fissandola. «Abbiamo fatto qualcosa di sbagliato?»
«No... è... insomma, è una cosa un po’ complicata...» mugugnò lei, sbuffando.
«Nulla è mai così complicato!» esplose il maestro, piombando alle sue ginocchia e afferrandole le mani, con le lacrime agli occhi. «Ripensaci Tenten, non puoi lasciare il gruppo!»
Neji si irrigidì all’improvviso.
Che cosa?
Allora... era quello il secondo problema?
Tenten se ne andava?
Ma dove? Perché?
Lo Hyuuga gettò un’occhiata a Rock Lee: sembrava sconvolto quanto e più di lui.
«Sentite, ho fatto i miei calcoli, ok?» sbottò lei, liberando le mani dalla stretta del maestro, e arrossì leggermente. «Smetterò di andare regolarmente in missione, punto. Non ho intenzione di discuterne con voi, l’ho già fatto abbastanza con chi di dovere!»
Chi di dovere?
Doveva riferirsi a Tsunade, solo lei aveva l’autorità per decidere una cosa simile...

...E quindi... se anche il suo idolo di sempre non le aveva fatto cambiare idea, doveva essere per un motivo molto più che valido.
Ma quale?
Impotenti, sia Neji che Rock Lee la videro allontanarsi a passo spedito, mentre il maestro Gai borbottava qualcosa circa l’Hokage e nuovi, strani tentativi di persuasione, e alla fine lo Hyuuga cercò lo sguardo del compagno.
Lo vide fissare avanti a sé, turbato, e non sembrò nemmeno accorgersi dei suoi tentativi di contatto.
Solo in quel momento si rese conto che aveva ancora in mano la pezza imbevuta di disinfettante con cui aveva tentato di essere gentile...










Nel prossimo capitolo:

«...E’... un problema... abbastanza improvviso» mormorò, esitante. «Senti, non credi che anche io vorrei continuare a vivere come vivo ora? Amo essere ninja, il mio idolo è la principessa Tsunade, mi sono sempre trovata a mio agio in quell’ambiente... Ma... succedono cose, nella vita, che uno non si aspetta. Imprevisti. E tutto cambia. Io... non ho smesso di essere ninja. Semplicemente, d’ora in poi mi muoverò soltanto sporadicamente»
«Questa non è una spiegazione» protestò Neji. «Che genere di imprevisti? Cosa è successo esattamente?»
«Non c’è bisogno che tu lo sappia» lo liquidò lei, sbrigativa. «Queste non sono faccende che ti riguardano»













*      *     *   *    ȣ    *   *     *      *

Spazio autore

Sì, ok, calmi.
Lo so, sono passate all'improvviso due settimane e io non vi ho nemmeno fatto vedere il primo incontro fra i nostri tre protagonisti...
...ma c'è un motivo, ed è anche molto semplice:
tutto vi verrà raccontato a tempo debito.
Prima di occuparmi del nostro adorabile (?) triangolo, però, ho bisogno di dare una sistemata alle vicende di contorno,
nello specifico al team Gai e a Shikamaru e Temari.
(a proposito, questo è chiaramente il capitolo della rivincita di Shika! XD)
Credetemi, le cose mi si complicheranno abbastanza anche senza avere loro tra i piedi!
T___T

Voglio ringraziarvi profondamente per tutti i commenti che mi avete lasciato allo scorso capitolo!
Temevo di aver affrettato troppo le cose, di aver sbagliato da qualche parte, di aver fatto non so nemmeno io quale sciocchezza...
...e invece sembra che abbiate apprezzato!
(con le dovute eccezioni, ovvero fan del SasuSaku! XD)
E così abbiamo raggiunto il nuovo record!
YEEEE!

Dopo il prossimo capitolo vorrei postare la sottospecie di "spin-off in un universo parallelo",
cioè quella one-shot SasuNaru di cui vi ho parlato tante volte...
Se me lo dimentico, mi date una strigliata?
^^'

Inoltre, tra l'1 e il 6 ci sarà un'altra carrellata di capitoli in fila (ancora 3), sempre per la storia della tabella di marcia...
...Certo che se non scrivo qualcosa, di qui a due settimane ci areniamo.
Uhm...
Mi darò da fare!

Una volta per tutte: quel gatto è miooooooooo!!
(e ha già un nome, per cui rassegnatevi! XD)
*__*


Ok, non avevo intenzione di chiederlo, ma...
...almeno le personcine che mi hanno inserito tra gli autori preferiti e ancora non mi hanno lasciato due righe,
me lo lasceranno prima o poi un commentino?
T____T


sammy1987: Ahh, volevo proprio iniziare con il tuo commento! XD Davvero, quando l'ho letto mi sono sbellicata dalle risate, sapevo che doveva essercene almeno uno così, e mi spiace soltanto che l'unica a ridere sia io! Comunque... mai dire mai... E direi che la situazione tra Shikamaru e Temari si è evoluta eccome! XD
Talpina Pensierosa: sono la maga delle sorprese, dovresti saperlo! XD E il gatto è adorabile, lo so... giuro che se ne trovo uno così me lo porto a casa, a costo di rapirlo e coprirmi di graffi! XD
Nicole_chan:
purtroppo Sasuke è in via di ripresa... Sakura, ahinoi, ci si sta davvero impegnando anima e corpo (quando non si rotola tra le lenzuola con Naruto), e sfortunatamente ci sa pure fare... sigh. Tra un po' ce lo troveremo di nuovo tra i piedi... Il gatto ringrazia per l'elezione a idolo! O meglio... ti getta un'occhiata di superiorità perché è convinto che tu gli abbia soltanto dato ciò che è suo di diritto... ò_O Strana bestia.
kimi: 1) anche io amavo alla follia Itachi... T_T Mi sono già fustigata mille volte per averlo ucciso, tranquilla... 2) c'è un sacco di tempo per sapere con chi finirà davvero Sakura... 3) ShikaIno o ShikaTema? E se qui ci fosse uno InoShikaTema, in fondo? Chi la vincerebbe? 4) Neji dovrei studiarmelo più a fondo, lo so... è che ho sempre in testa lo scontro nell'esame per chuunin, quello in cui viene fatto a pezzi da Naruto, e in quelle pagine non posso che trovarlo un tantinello insopportabile (sì, questi si chiamano pregiudizi), così lo sfaso un po'... 5) Kakashi è Kakashi, c'è poco da dire! XD Lo vorrei anche io, se esistesse! Anzi, chi non lo vorrebbe? Se poi uscisse con me sarebbe perfetto: tutti e due arriveremmo all'appuntamento con un'ora minimo di ritardo, e nessuno dei due dovrebbe aspettare! XD ___ Et voilà, risposto punto per punto! Spero di essere stata abbastanza ambigua da ammorbidire anche i punti che ti sono meno graditi! XD (tranne per quanto riguarda Itachi... ma, ahimé, contro la morte non posso ancora nulla! Qui non ho le sfere del drago, e le vecchie Chiyo non si trovano dietro l'angolo!)
OneWingedAngel: cough cough cough... ehm... sì... diciamo che... COUGH COUGH COUGH! Mamma mia, ma che tosse!! ^^'' (NON farmi dire nulla, ti prego...)
queen of night: non oso immaginare quanto tempo devi aver passato davanti allo schermo per far fuori 35 capitoli in una volta sola...! Hai la mia stima solo per questo! XD E poi... *_* Sei la prma persona che mi dice "ho iniziato a commentare grazie a te", e non hai idea di quanto ciò mi renda felice!! Temevo che il mio appella cadesse dimenticato, nel nulla... e invece no! Quando ho letto quello che hai iniziato a fare, mi sono sentita utile al mondo! XD (esagerata... -.-'') Comunque, grazie mille innanzitutto per la recensione, e poi anche per i complimenti, che ogni volta mi fanno sentire Alice nel paese delle meraviglie (non la parte angosciante, ma quella... ehm... "meravigliosa")! E' la prima volta che qualcuno mi dice che "trascino gli animi", e in effetti, ora che ci penso, qualcuno mi ha detto di iniziare a provare simpatia per l'uno o per l'altro personaggio da quando ha iniziato a leggere... Sarà che io mi ci metto con tutto l'impegno di cui sono in grado, sarà che mi infilo nella testa anche di chi odio di più (un nome a caso: Sasuke), sarà che... non so cosa, ma, davvero, grazie! Sono arrossita a leggere le tue parole! Per ora non prevedo di smettere di scrivere, perché sono pressoché drogata dal pc e dai file di word (di open office, nel mio caso), solo devo trovare del tempo tra le mille cose che ho in agenda! Mi sa che a breve dovrò tagliare le ore di sonno...! XD
harryherm: tu stai iniziando a diventare un po' troppo intuitiva... non va mica bene, lo sai? XD Comunque, l'incontro tra A,B e C (e sai di chi parlo) verrà raccontato in flashback tra un paio di capitoli... e questo perché entro breve avrai momenti ben più elettrici con cui affinare le unghie. Credimi, non rimpiangerai la bassa tensione in quel momento, perché ne avrai un bel po' (davvero un bel po') più avanti! Sakura non ho intenzione di sminuirla. Più che altro... ho intenzione di renderla umana. Molto umana. Con molte debolezze umane. (ohohoh, come sono cattiva...) In realtà, fino all'ultima riga, mi vedrai sempre, sempre, sempre giustificare ognuno dei personaggi... forse gli unici che ho ammazzato senza tanti rimpianti sono Madara e Suigetsu! XD Anche Orociok e Itachi hanno una loro motivazione, dal mio punto di vista persino comprensibile... Basta, cambio il titolo della fic; da oggi sarà: "Il Gatto Che Tutti Volevano"! XD. ...Guarda, ora ti faccio ridere: ieri pomeriggio, finalmente guarita dalla febbre, mi sono unita ai parenti tutti nel tradizionale S. Stefano di giochi da tavola. Quando per sbaglio mi sono lasciata scappare che qualcuno mi considera una "persona meravigliosa" o - attenzione attenzione - addirittura "dolce",  sai qual è stata la loro reazione? Si sono strozzati dal ridere. Il loro gentil parere sulla mia persona è che sono egoista, meschina, attaccabrghe, avida, vendicativa, pigra, musona... uhm... anche bugiarda? Non ricordo. Comunque, non che io ci dia molto peso, per carità, perché so benissimo che in buona parte mi prendono in giro, però ora capisci da dove arriva la mia scarsa autostima? XD Avrei dovuto ascoltare di più il prof di italiano, che diceva che ero matura e sensibile! XDD (come no!)
killkenny: bah, più Sasuke soffre, più io sono contenta. Mi spiace solo che Naruto ci stia un po' male, ma va beh... capita! XD E di Kakashi saprai qualcosa soltanto tra qualche capitolo! Perché nel frattempo... è successa una certa cosa...
lale16: certo, a Natale siamo tutti più buoni... vallo a dire a Kishimoto... T___T  Oh no, anche tu influenzata? A me ora è passata (misteriosamente e all'improvviso! O_O), e tu? Sei ancora bloccata a letto?
arwen5786: ah, quanto mi dispiace! XD Il gatto è solo mio, non si discute! Sta girellando nella mia testa, in questo momento, e si diverte a fare confusione tra i post-it appiccicati alle pareti! Ahh, dunque tifi per Naruto e Sakura ora? Bene. Molto bene. Vado a ordinarmi la bara. XD Scherzi a parte, in effetti se Sakura non facesse un ragionamento del genere non sarebbe la ragazza intelligente che è. A livello puramente logico, Naruto è sempre stato lì, l'ha sempre amata, le è sempre stato accanto, è sempre, sempre, sempre stato pronto per lei. Mentre Sasuke... Sasuke cosa ha fatto? Niente. E' innegabile che sia sempre stato più legato a Naruto che a lei. Certo, poi non esiste solo il livello logico e puramente razionale... Non sono sicura di quale indirizzo io abbia messo per questo sito... XD Controllo e ti so dire se è arrivata la mail! Non dovesse esserci, ti mando io una mail con il mio indirizzo msn! ^^
1992: sono davvero scoppiata a ridere quando ho letto il tuo messaggio! XD Fantastico! L'unico appunto che devo farti è... perché la vasectomia devo farmela io?! Insomma, proponi le idee e assumitene la responsabilità fino in fondo! Falla tu! Il gatto, purtroppo per te, ha già un nome. Cioè, lo scoprirai tra qualche capitolo... uhuhuh... e in ogni caso, sarebbe difficile chiamarlo Giugy e non incorrere nelle sue ire, dal momento che è un maschio! XD
kage_naru89: Naruto è molto più che innamorato: in questo momento Sakura è tutto o quasi... diciamo un buon 90% della totalità. In più c'è tutta la questione di Kyuubi e Orociok, e lui è insicuro, incerto, in fondo anche un po' debole... Ha bisogno di lei, ne ha un bisogno disperato. Cucciolo... avesse bisogno di me, altro che sei volte, dalle tre di notte all'alba! XD (oh mammina mia, ma che volgarità!)
kyuubi: beh, ad essere un demone di chakra con nove code che causano frane e terremoti, suppongo che la temperatura corporea sia un tantino elevata! ...Uhm... Oh accidenti. Ti ho di nuovo sovrapposto all'altra Kyuubi! XD Quanto tempo che non accadeva! Comunque... mal comune mezzo gaudio, non eri l'unico: anche io e un altro po' di gente eravamo malati, vedi che è stata una piaga diffusa? Ahh, che bello, che bello! Se leggendo una scena ti parte la colonna sonora, allora ho raggiunto l'obiettivo che mi ero prefissata! E Shikamaru... beh, alla luce di quest'ultimo capitolo, non mi sembra che gli sia andata tanto male! XD Divertiti in vacanza, ovunque tu stia andando! Fallo anche per me, che non muoverò un piede da casa e probabilmente dovrò pure studiare un sacco! T__T
Mala_Mela: sììì! Finalmente qualcuno che dice chiaramente ciò che io non posso dire, in quanto autrice e teoricamente creatura neutrale! Naruto rulez! Sasuke al rogo! E il tuo regalo di Natale arriverà, arriverà... le cose che ci sono care trovano sempre il modo di tornare da noi! (Luna Lovegood) E tu NON sei onnisciente. Sai quello che sai perché io sono quella che sono. Punto. XD
kaho_chan: oh, mi dispiace! Mi dispiace tantissimo per averti obbligato alla lettura di questo capitolo! (sempre che tu non lo abbia saltato tutto! XD) Cercherò di distrarti parlando un po' del gatto, che ha già un nome - anche se non sembra gradirlo molto... XD In effetti hai ragione, involontariamente devo aver attinto al mitico Puss in Boots di Shrek per delinearlo! E' che... beh, in realtà ho preso spunto da un altro personaggio per il suo carattere, e sarà ovvio quando gli verrà dato il nome... uhuhuh... ma lo scoprirai solo tra un po'. Tra poco, a voler essere precisi. Per quanto riguarda le tue "previsioni" sui momenti Narusaku, purtroppo sono drammaticamente esatte: con tutte queste threesome, troverò sempre meno tempo per delineare il loro rapporto... quindi fai bene a goderti i momenti di pace quando ci sono! Wow, davvero riesco sempre a tenere i personaggi IC? Anche quando Shikamaru si spupazza allegramente Temari? XD
Hila92: ok. Chiedo perdono, perché ho molto peccato... U_U Prima di tutto, non dire mai a nessuno, nemmeno a me, che questa storia è meglio di Naruto! Rischierei la pellaccia, e non sono sicura di volerlo! ^^' Poi... ahahah, non mi sogno nemmeno lontanamente di essere un genio o addirittura perfetta! I tuoi complimenti mi rendono davvero felice, ma per fortuna mi tengo ancora con i piedi per terra, altrimenti vagherei già nella mesosfera, come un palloncino alla deriva...! E poi... davvero, qui è il momento di chiedere perdono: ascoltami bene. Tu non devi mai e poi mai cambiare idea su qualcosa dopo aver letto questa fic! Lo dico per te, devi credermi...! La mia più grande caratteristica è la bastardaggine, oggi scrivo una cosa e domani potrei scrivere l'opposto! Prendi sempre con le pinze le mie parole, per carità! >_< Comunque, dopo i dovuti avvertimenti... Piacere di conoscerti! ^^ Non credevo che all'alba del capitolo 36 ci fosse ancora gente con il coraggio di leggere la fic a partire dall'inizio, e soprattutto di arrivare alla fine con un tale entusiasmo! Mi rendi davvero felice! Spero che continuerai a seguire anche i prossimi capitoli, e se ogni tanto ti verrà voglia di commentare, io sono sempre qui a rispondere! ^^ [E sì, hai capito bene! Al momento sono di stanza a Bologna per l'università!]

Aya
  
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