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Autore: TeenSpiritWho_    12/06/2013    4 recensioni
Il futuro può essere cambiato anche solo dal più piccolo errore, e Duncan lo scoprirà presto. Verrà trascinato in un luogo sconosciuto e dovrà lottare contro chi amava per salvare chi ama. Perché non sempre le persone di cui ti fidi si conoscono del tutto...
Genere: Azione, Guerra, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan, Geoff, Gwen, Un po' tutti | Coppie: Bridgette/Geoff, Duncan/Gwen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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-E' vivo?-

-Certo che è vivo, non progetto mica macchine della morte! Sono un professionista,io.-

-Cosa stai insinuando? Non è colpa mia se è svenuto!-

-Ragazzi, chiudete il becco!-

-Ehi, guardate, si muove!-

-Allontanatevi, ci penso io.-

Sentii delle labbra che si appoggiavano sulle mie, e subito dopo l'aria invase la mia trachea e i polmoni. Poi qualcuno cominciò a premermi sulla cassa toracica,con decisione. Ripeté questi passaggi diverse volte, finché non ripresi finalmente a respirare. L'aria non mi era mai sembrata così buona. Ne presi una lunga boccata, annaspando, ma tenni gli occhi chiusi. Capii comunque che ci trovavamo all'aperto, perché sentivo il vento sulla pelle e la terra sotto le mia mani, ma nell'aria c'era uno strano odore, come di bruciato.

-Almeno è passato attraverso il portale tutto intero.-

-Cristo, ho quasi preso un infarto.-

-Io ne ho uno in corso.-

-Se fosse morto... saremmo stati nella merda.-

-Si può sapere perché devi sempre essere così pessimista? E' vivo, smettila di metterci ansia!-

-Taci, darkettona.-

-Taci tu.-

-Non prendo ordini da te!-

Con uno sforzo immenso socchiusi le palpebre e vidi le sagome di due ragazze che si urlavano contro.

-A... iu... to...- mormorai con voce roca, e persi di nuovo i sensi.

 

Questa volta quando mi risvegliai ero in un letto, al chiuso. Più che un letto sembrava una brandina, ma mi accontentavo. Avevo la nausea e mi facevano male tutte le ossa. Se tenevo gli occhi aperti per più di qualche secondo cominciavano a bruciarmi e mi veniva un forte mal di testa. Cercai di non pensare troppo per non farmi stare ancora peggio, ma la mia testa era piena di domande. Cercai di mettere ordine.

Ok, l'ultima cosa che ricordavo era di essere scappato dal mio matrimonio. Poi la luce. E poi il dolore, nient'altro. Ah si, c'erano quelle due ragazze, quelle che litigavano. E il resto della gente che era lì con loro. Chi erano? Cosa mi avevano fatto?

Il mal di testa aumentò, e decisi che per il momento mi ero scervellato abbastanza. Ad ogni modo non potevo trovare nessuna risposta, non finché qualcuno non mi avesse detto qualcosa.

Riaprii gli occhi e cercai di sopportare la luce, che sembrava il doppio più intensa del solito. Avevo le labbra secche e una gran fame, ma sentivo che se avessi mangiato qualcosa lo avrei quasi sicuramente vomitato. Il mio stomaco brontolò minacciosamente, come per confermare la mia ipotesi. Mugugnai, avvilito.

Qualcuno doveva avermi sentito, perché la porta si aprì con delicatezza, facendo entrare una ragazza bionda, non troppo alta ma molto bella, nascosta dentro a un lungo camice da dottore troppo grande per lei.

-Ti sei svegliato, finalmente.- si avvicinò velocemente, scrutandomi e toccandomi con fare professionale. Io continuai a gemere per tutta la visita perché ogni parte di me urlava di dolore ad ogni più piccolo movimento.

Quando ebbe finito si tirò dietro un ciuffo di capelli che era scivolato fuori dalla lunga coda e mi guardò dritto negli occhi -Ti riprenderai presto,non ti preoccupare. Ora ti do' qualcosa per sopportare il dolore.- mi spalancò la bocca e ci spinse dentro un paio di pillole, in modo non molto garbato. Protestai e cercai di risputarle, ma lei mi tenne la bocca chiusa, obbligandomi a deglutire. Come immaginavo mi sentii subito meglio, ma ero anche intorpidito, avevo la bocca impastata e la mia mente si era annebbiata. La dottoressa (sul cartellino c'era scritto il nome “Bridgette”) uscì dalla stanza dopo aver annotato qualcosa su una cartella.

Non so quanto tempo passò prima che la porta si aprisse di nuovo, mi sembrava di essere in una specie di coma.

Vidi un omone entrare. Lui mi scosse con gentilezza.

-Duncan.-

Aprii gli occhi stancamente e risposi con un assonnato “mmh?”. Non ero in grado di dire nient'altro.

-Ciao, io sono DJ. So che sei stanco, dopotutto hai appena affrontato un viaggio spazio-temporale...-

Spalancai le palpebre e le pupille mi si dilatarono.

Cercai di dire -Di che cosa stai parlando?!- ma ero talmente intorpidito che quello che mi uscì sembrava più un -Gh cheoa ai paao?-

-Ssh,non ti sforzare- mi zittì DJ,con un gesto della mano -Ti spiegherò tutto a tempo debito. Ma ora non sei abbastanza in forma. Vedrai, qualche giorno e sarai di nuovo in piedi.- mi diede una pacca amichevole sulla spalla, ma ormai ero sveglio, l'effetto della pillola era svanito, e quasi ululai dal dolore.

Lui si scusò qualche centinaio di volte mentre si alzava per andare a chiamare la dottoressa Bridgette, con un'espressione quasi più sofferente della mia.

Quando vidi che lei aveva in mano di nuovo quelle pillole chiusi le labbra, facendo tutto quello che potevo per impedirle di aprirmele. Non volevo ridurmi di nuovo in quello stato, mi sentivo troppo vulnerabile ed ero circondato da sconosciuti. Ma non ero abbastanza in forze per tenerle testa e sprofondai di nuovo in quel coma ad occhi aperti.



Ciao a tutti! Innanzitutto volevo ringraziare quelli che stanno già seguendo la storia, mi fa molto piacere avere il vostro sostegno. E poi volevo scusarmi: questo capitolo è un po' corto, ma con il prossimo rimedierò. Spero vi piaccia!

  
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