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Autore: M i n d    28/12/2007    4 recensioni
Era notte fonda ad Hogwarts,nonostante questo c’era ancora qualcuno,in quel momento,che correva attraverso i giardini in direzione del castello.Capelli castani mossi,occhi nocciola,sì,proprio lei:Hermione Jane Granger. Curioso che la “so-tutto-io” di Hogwarts si trovasse fuori dal dormitorio,per di più sola,a quell’ora notte.E se le fosse accaduto qualcosa?No,secondo lei non poteva accadere nulla di più grave di ciò che era appena successo perché lei,aveva combinato un pasticcio e lo sapeva. E' la mia prima fanfiction su Harry Potter!Spero vi piaccia!
Genere: Romantico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny, Harry/Hermione, Ron/Hermione
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 8: Il braccialetto

I festeggiamenti terminarono verso le undici di sera, quando Harry si era dichiarato troppo stanco per proseguire. Lilian era già a letto da un pezzo, o almeno così credeva suo padre, dal momento che Hermione non si era fatta viva per tutto il giorno e che poco prima delle nove lui aveva visto la bambina salire al dormitorio. Attese che la sala comune si svuotasse per poi andare da lei. Bussò alla porta della sua stanza, ma non ricevette risposta.

"Starà dormendo?" ma un rumore subito dopo gli suggerì il contrario. Aprì piano la porta, e la vide: c'era il suo baule per terra già mezzo pieno delle sue cose e di quelle di Lily.

"Hermione..." lei, evidentemente, non si era accorta della sua presenza perché sussultò.

"Ah, sei tu..." lo disse con un tono che non gli piacque per niente.

"Che stai facendo?"

"Mi sembra ovvio..."

"Fai i bagagli in anticipo?"

"No..." lui si sentì gelare.

"Te ne vai..." comprese. Non rispose e sistemò l'ultimo maglione all'interno del baule richiudendolo e posandolo a terra.

"Perché?"

"Non posso più restare"

"E che cosa ne sarà del nostro rapporto?"

"Quale rapporto Harry?" le rivolse un'occhiata severa:"Ah, ti riferisci a ieri notte...non ha significato niente Harry, almeno non per me..."


"Ah no?"

"No" rimasero in silenzio.

"Sei davvero brava a recitare Hermione..." lo disse con freddezza. La osservò fermarsi e poi voltarsi facendo un passo verso di lui.

"Ma insomma Harry, si può sapere cosa sei venuto a fare?! Se io me ne voglio andare me ne vado punto e basta! Non m'importa cosa pensi tu né quello che provi!"


"D'accordo, ti lascerò andare, non ti fermerò, ma solo..." a quel puntò le si avvicinò, bloccandola per i polsi e costringendola a guardarlo in faccia:"...a condizione che tu, qui, adesso, mi dica che non mi ami, guardandomi negli occhi"

Non ci sarebbe mai riuscita, lui le leggeva dentro senza bisogno di incantesimi, non poteva mentire, non guardandolo negli occhi. Poco dopo lui sorrise e la strinse forte, lei ricambiò, scoppiando a piangere:"Mi dispiace Harry! Mi dispiace da morire! I-io non volevo! Mi ha costretta! Ho cercato di proteggere te, i miei genitori e Lilian! Poi è saltato fuori quel patto, che altro potevo fare? Ho pensato che avrei trovato un modo quando sarebbe stato il momento...mi dispiace di non averti detto nulla ma lui ha giurato che se avessi parlato avrebbe ucciso i miei genitori, poi Lilian, te e tutti quanti! Non potevo permettere che delle persone venissero uccise per colpa mia!" lui le accarezzava i capelli, tentando di calmarla.

"Hai fatto bene Hermione, lo penso davvero. Nemmeno io avrei permesso che venisse fatto del male alla nostra bambina..." si sedettero sul letto e molti minuti più tardi Hermione si calmò, rimasero per un pò abbracciati.

"Hermione?"

"Sì?"

"Quella sera...in sala comune...perché non volevi che ti toccassi?"

"Avevo paura di farti male, essendo una Mangiamorte, spesso la cicatrice ti bruciava anche a causa della mia presenza, perciò non volevo che tu soffrissi per colpa mia..."

"Quindi anche ieri sera..." lei annuì.

"Voglio che tu sappia tutto Harry, detesto avere segreti con te. Quella sera, dopo che tu eri salito al dormitorio io sono scesa di nuovo e sono andata ad uno degli incontri..."

"Incontri?"

"Sì, delle specie di riunioni che si tenevano quando Voldemort decideva, si discuteva sugli attacchi da effettuare e spessissimo anche su di te. A me non era mai concesso parlare, ma Voldemort riteneva che dovessi rimanere informata riguardo i loro piani. Non sai quante volte, quando parlavano di te, avrei voluto stregarli..." lui sorrise e la accarezzò ancora.

"Quindi tu...sapevi che il giorno della Terza Prova al Torneo Tremaghi, avrei incontrato Voldemort in quel cimitero?"

"Non proprio. Avevo sentito qualcosa, ma dovevano averne parlato in una riunione alla quale non mi imposero di partecipare, cosicché non ti potessi avvertire in alcun modo..."

"Quanto duravano le riunioni?"

"Dipende, spesso anche tutta la notte"

"Ecco perché eri così stanca..."

"Prima della fine della vacanze, Voldemort ci ordinò di riunirci ogni notte, dicendoci che questo sarebbe stato l'anno in cui sarebbe avvenuta l'ultima battaglia e ci comunicò tutti i dettagli. Stavo già escogitando un modo per informarti quando ha fatto sapere che ti avrebbe scritto lui"

"Voldemort ha mai provato a leggerti nella mente?"

"Ho perso il conto delle volte...ma fortunatamente riuscivo ad impedirgli di accedere ai miei ricordi tramite l'Occlumanzia..."

"Dove hai imparato?" domandò, ammirato.

"Tramite un libro…per questo, al quinto anno, quando Piton ti stava insegnando a chiudere la mente, ritenevo fondamentale che lo imparassi…"

"Ora è tutto decisamente più chiaro"

"Mi arresteranno Harry, me ne devo andare…" sussurrò piano, qualche minuto dopo.

"Dovranno passare sul mio cadavere per arrivare a te!"

"Harry, ti prego, cerca di capire…"

"No!" si stava arrabbiando, si alzò sistemandosi vicino alla finestra. Sentiva che le lacrime si facevano sempre più numerose, non sarebbe riuscito a trattenerle oltre.

Hermione poco dopo, notò una lacrima sulla sua guancia e si alzò, posizionandosi davanti a lui, stava piangendo in silenzio. Gli rivolse il più dolce dei sorrisi e lo strinse.

"Ti supplico Hermione, resta! Morirò senza te e Lily! Non finirai ad Azkaban, te lo giuro su me stesso! Farò qualunque cosa per evitare che questo accada e se non dovessi riuscirci prenderò il tuo posto! Non permetterò che tu finisca là dentro!" lei era rimasta molto colpita da quel discorso, sapeva che Harry non mentiva, ma in ogni caso, pur affermando il contrario, era sempre stata certa che non ce l’avrebbe fatta a lasciarlo, lo amava troppo.

Alzò lo sguardo e gli sorrise prima di baciarlo. Le faceva sempre uno strano effetto baciare Harry, era fantastico, come se tutto il resto del mondo svanisse, nulla contava più quando lo baciava, solo lui.

Quando si separarono, l’espressione sul volto di Harry apparve parecchio sorpresa, come se tentasse di trovare una risposta in quel bacio.

"Non sarei riuscita comunque a separarmi da te" lui la baciò ancora.

"Dormi con me stanotte" era più un’affermazione che una domanda. Lui sorrise.

"Non mi sembra di avere altra scelta"

"Vado a cambiarmi"

Non appena si fu richiusa la porta alle spalle, lui si lasciò cadere sul letto, con un sorriso stampato in faccia. Non aveva mai provato tanta felicità in vita sua, la sua Hermione non se ne sarebbe andata e anche la loro bambina sarebbe rimasta, pochi giorni dopo, a malincuore, avrebbero lasciato Hogwarts, e poi? Già…e poi? Si rese conto solo in quel momento di non avere nulla di programmato, dove sarebbero andati a vivere? Beh, c’era Grimmauld Place, per loro sarebbe stata perfetta, si disse che prima avrebbe dovuto parlarne con Hermione, ma aveva ben altro su cui riflettere…

Quando uscì dal bagno e lo vide disteso sul suo letto si sentì strana, non si era ancora abituata al fatto che fossero una coppia, era successo tutto tanto in fretta! Dalla sera in cui aveva scoperto che Harry era il padre della sua piccola le sembravano trascorsi secoli ed invece era passato solo un giorno. Era distrutta, durante quella giornata aveva provato ogni genere di sentimento: preoccupazione, amore per Harry e per Lily, odio nei propri confronti e verso Voldemort, tristezza, paura, felicità, voglia di fuggire da tutto e da tutti…si sentiva sfinita, sia psicologicamente che fisicamente. Proprio in quel momento lo vide sollevarsi sui gomiti.

"Che ci fai lì?" domandò, con un sorriso.

"Ti stavo osservando…" rispose, portandosi a poca distanza da lui.

"Sono distrutto…"

"Anch’io"

"Che ne dici di dormire un po’?"

"Ottima idea"

Si sistemarono sotto le coperte e si abbracciarono, ma invece di addormentarsi parlarono per più di un’ora, di tutto quello che passava per la testa di entrambi.

"Dovremo dirlo a Lily…" aveva detto a un certo punto Hermione.

"Hai ragione"

"Gliene parliamo domani mattina?"

"Perfetto" dopo un po’ notò che lei iniziò a chiudere gli occhi.

"Hermione?"

"Mm?"

"Ti stai addormentando…" fece notare, divertito.

"Lo so" sorrise.

"Non ci si addormenta nel bel mezzo di una conversazione…" ma lei conosceva il reale motivo per il quale aveva iniziato tutto quel discorso.

Aprì gli occhi e si avvicinò al suo viso, si rese conto di non avere voglia di staccarsi da lui tanto presto, così prolungò un po’ il bacio.

"Va meglio adesso?" sorrise, così fece lui.

"Se ti dicessi di no mi baceresti ancora?"

Finse di rifletterci:"Può darsi…"

"No" e lei lo baciò di nuovo.

"Wow!" esclamò, quando si staccarono.

"’Wow’ cosa?"

"Da quando baci così bene?" l’aveva detto apposta per godersi la sua reazione.

Hermione alzò un sopracciglio.

"Ricordo che al settimo anno baciavi molto peggio di adesso…" sapeva che così dicendo la irritava, ed era proprio quello il suo obbiettivo.

"Harry…" disse in tono di avvertimento.

"No, dico sul serio, al settimo anno non baciavi bene…" poco dopo un cuscino piombò sulla testa del ragazzo:"Ah, è così? E tu credi che me ne starò qui buono a subire le tue cuscinate?" si finse arrabbiato, mentre lei lo guardava con sfida.

"Beh, cara la mia Hermione…" e, cercando di non farsi notare, afferrò il cuscino che teneva dietro la schiena:"…ti sbagli di grosso!" e le ritornò la cuscinata.

Presero a rincorrersi, mentre l’imbottitura che avrebbe dovuto trovarsi all’interno dei cuscini iniziò a volare per la stanza, finché non si formò un morbido tappeto di piume candide al posto del pavimento. Per evitare una cuscinata di Hermione, Harry saltò sul letto, ma lei fu più veloce e saltò contemporaneamente a lui dandogli una spinta e facendolo cadere, atterrò sulla pancia e lei, che aveva perso l’equilibrio a sua volta, sulla sua schiena.

"Ho vinto!" esclamò, felice.

Inaspettatamente, lui si sollevò, facendola scivolare di lato.

"Ho vinto io…" sussurrò, tenendole i polsi bloccati contro il materasso, per evitare che potesse vendicarsi.

"Me la pagherai cara questa…" sorrise.

Le lasciò i polsi e lei gli cinse il collo con le braccia.

"Dovremmo dormire già da un paio d’ore…" gli ricordò, divertita.

"Oh oh…dimenticavo che tu sei stata una Caposcuola…mi vuoi punire per aver largamente oltrepassato l’orario del coprifuoco?" domandò, divertito.

"Sì…"

"E qual è la mia punizione?"

Alzò gli occhi:"Ci devo pensare…ti farò sapere nei prossimi giorni…"

"Se ti bacio mi punisci?" lei annuì.

"Preferisco essere punito per il resto della mia vita anziché evitare di baciarti…"

"Ti ho mai detto che ti amo?" domandò, dopo il bacio.

"Almeno un milione di volte…"

"Un milione e uno allora…ti amo da morire Hermione"

"Anch’io Harry…non ho mai amato nessuno quanto te!"

Mezz’ora dopo si addormentarono abbracciati.

***

Si svegliò prima dell’alba, accorgendosi di non aver mai dormito tanto pacificamente in vita sua. Una cosa lo tormentava: lui amava moltissimo Hermione e l’avrebbe sposata anche in quel preciso istante. Ma lei? Certo, sapeva che l’amava. Ma si sentiva pronta per il matrimonio? Era troppo presto per entrambi? Non riusciva a darsi pace. Voleva chiederglielo ma aveva paura, se con Ron non si era sentita pronta forse non lo era neppure con lui.

"Ma che diavolo vado a pensare? Lei non è mai stata realmente innamorata di Ron, o forse sì, ma per poco tempo, per questo non aveva accettato, in seguito sua proposta. Basta! Glielo chiederò, se accetta sarò l’uomo più felice della terra, se le serve del tempo la capirò, se dice di no aspetterò" la guardò, una manica della maglietta del pigiama le si era alzata, lasciando intravedere il simbolo della sua appartenenza ai seguaci di Voldemort. Era certo che Hermione avrebbe voluto farlo sparire per sempre, gliel’aveva confidato lei stessa la sera precedente. Esisteva un modo per cancellare quel legame con il Signore Oscuro, se esso era morto? C’era solo una persona che poteva conoscere la risposta. Si alzò e si vestì in fretta, doveva sbrigarsi.

Bussò alla porta, poco dopo ne uscì la McGranitt in vestaglia.

"Potter, che ci fai qui a quest’ora?"

"Mi scusi professoressa, devo chiederle un favore, è molto importante!"

"Sentiamo allora…"

"Lei ha saputo che…"

"Sì Potter, ho saputo…" lo interruppe brusca la Preside:"…sconvolgente devo dire, la signorina Granger si è sempre dimostrata un’eccellente studentessa…"

"Professoressa…" la interruppe:"Hermione non l’ha fatto di sua volontà…non l’avrebbe mai fatto, mi creda, io lo so!"

"Calmati Potter, ti credo, sono certa che la signorina Granger non abbia agito di sua volontà, come hai detto tu. Sei

venuto solo per dirmi questo?"

"Veramente, io volevo chiedere se fosse possibile parlare con il Professor Silente, tramite il suo ritratto, devo chiarire una questione della massima importanza…"

"D’accordo, se è davvero così urgente…" la McGranitt si scostò, lasciandolo entrare nell’ufficio:"…io aspetterò qui fuori…" e si richiuse la porta alle spalle. Harry osservò i quadri sulla parete, dormivano tutti, molti russavano rumorosamente, dopo un po’, trovò il quadro dove stava Silente, anch’egli dormiva.

"Professor Silente…" sussurrò piano.

Lui si svegliò:"Harry! Che piacere rivederti!" esclamò, quando si accorse della sua presenza.

"E’ un piacere anche per me professore…io…sono venuto a chiederle una cosa…"

"Dimmi pure Harry, ti ascolto"

"Non so se lei ha saputo di Hermione…insomma lei è…"

"Una Mangiamorte, sì, lo sapevo già da tempo…" Harry lo fissò, confuso.

"Ma come…?"

"Ero a conoscenza di tutto sin dal primo anno Harry, ma non l’ho mai riferito a te o al tuo amico Ronald Weasley semplicemente perché non volevo che la signorina Granger si trovasse vittima di critiche da parte dei suoi compagni o peggio, che Voldemort le facesse del male per impedirle di raccontare la verità…"

"Lei…lei sapeva tutto?"

"Esattamente e so anche che tu sei venuto qui per domandarmi se ci sia un modo di annullare il legame tra Hermione e Voldemort"

"Come lo sa?"

"Perché ho visto quanto tieni al lei, Harry. Ricordo che fosti l’unico ragazzino al primo anno ad aver evitato di deriderla, una volta io stesso passando per un corridoio la sentii piangere, se ne stava rinchiusa in un cubicolo del bagno e mi ci volle non poco per convincerla ad uscire, era imbarazzata a morte poverina. Disse che veniva continuamente presa in giro dagli altri studenti e che solo un ragazzo era gentile con lei, non mi rivelò il nome naturalmente, ma osservandoti, compresi che si riferiva a te…ma basta perdersi nei ricordi, è acqua passata ormai. La risposta alla tua domanda è sì".

"Cioè…esiste un modo?" Harry aveva ascoltato il suo racconto, Hermione non gliene aveva mai parlato, ma gli aveva fatto piacere saperlo.

"Certamente, ma è un rito che richiede grande complicità e amore tra le due persone che lo compiono…"

"Cosa dovrei fare?"

"Dovresti versare qualche goccia del tuo sangue sul suo Marchio. Solo il sangue del Prescelto può funzionare"

"Devo pronunciare una formula?"

"No"

"Si tratta solo di questo?" gli sembrava troppo semplice, non era più abituato alle facili soluzioni.

"Sì, Harry. Ricorda che per te può sembrare una sciocchezza, perché la signorina Granger ti conosce, ma per un Mangiamorte che decidesse in un futuro di non essere più un servitore di Lord Voldemort, anche se ne dubito, diventerebbe davvero complicato…"


"Certo, mi scusi…" farfugliò, aveva troppa fretta di tornare da Hermione.

"Non fa niente Harry, non fa niente. E’ dai nostri errori che impariamo qualcosa, ora, faresti meglio a tornare dalla signorina Granger, dal momento che sembri impaziente di darle la bella notizia…" Silente gli fece l’occhiolino.

"Non so come ringraziarla professore…"


"Figurati, per così poco…"

"Arrivederci e scusi il disturbo!"

"Arrivederci Harry!" e lui se ne andò.

"Fatto, grazie professoressa! Mi scusi!" e detto questo riprese a correre mentre la McGranitt, rientrava nel suo ufficio scuotendo la testa, divertita.

***

Giunse nella stanza senza curarsi di aprire la porta silenziosamente, si avvicinò al letto.

"Hermione! Hermione svegliati!" esclamò, al settimo cielo.

"Mm…? Harry…che c’è? E’ successo qualcosa?" domandò, con la voce impastata dal sonno.

Lui non diede spiegazioni, e l’afferrò per un braccio, costringendola a lasciare il letto.

"Ma sei impazzito?!" sbottò con le braccia incrociate al petto e i piedi uniti per il freddo. La ignorò di nuovo, cominciando a cercare qualcosa nelle tasche:"Harry, per favore, mi spieghi che succede?" un secondo dopo lui estrasse un coltellino, quello che gli era stato donato da Sirius molti anni prima, Hermione vedendolo si spaventò, non per se stessa ma per lui.

"Che vuoi fare con quello!?" ma era come se Harry fosse diventato improvvisamene sordo, si sollevò la manica della felpa, lasciando buona parte del braccio destro scoperta:"Potresti allungare il braccio per favore?" domandò, gentilmente. Lei gli prose il destro. A quel punto lui fece un bel respiro e preso il coltello lo affondò nel proprio braccio, sotto gli occhi terrorizzati di Hermione. Quando il sangue prese a scorrere fuori dalla ferita che si era aperta, pur sentendo un dolore atroce, le perse il polso con la mano sinistra mentre con il braccio destro si posizionò proprio sopra il marchio fatto da Voldemort, Hermione osservava la scena ad occhi spalancati, troppo shockata per dire alcunché. Alcune gocce di sangue finirono sul marchio, lei sentì la testa girarle, poi buio.

Harry vide che stava per afflosciarsi a terra e la sorresse appena in tempo, riportandola sotto le coperte. La sua ferita sanguinava ancora ma non gli importava. Come se fosse stato cancellato con un incantesimo particolare, il simbolo dei seguaci di Voldemort scomparve in pochi secondi. Qualche minuto dopo Hermione aprì gli occhi.

"Harry…" sussurrò sorridendo:"…come hai fatto?" domandò con voce flebile.

"Me l’ha detto Silente, ho parlato con lui tramite il suo ritratto nell’ufficio della McGranitt, ero certo che esistesse un modo per far sparire quel simbolo..."

"Sei un grande mago…"

"…e ti amo da morire…" aggiunse con un sorriso.

"Mi gira un po’ la testa…"

"Credo sia normale…devi stare tranquilla per qualche ora…"

"La tua ferita sanguina…"

"Non importa, non preoccuparti…"

"Potresti prestarmi la tua bacchetta per favore?" domandò, sollevandosi un po’. Lui gliela porse.

La ragazza puntò la bacchetta sul braccio di Harry e dopo che ebbe pronunciato l’incantesimo adatto, il taglio si rimarginò.

"Grazie…" disse, toccandosi il braccio. Lei sorrise.

"Che ore sono?" domandò poi.


"Le cinque e un quarto…non è ancora ora di alzarsi…"

"Allora d’accordo, me ne starò qui ancora per un po’, a patto che tu mi raggiunga immediatamente…" precisò.

"Volentieri! Fa freddissimo qui fuori!" indossò nuovamente il pigiama e la raggiunse.

"Va meglio?" s’informò.

"Non molto…"

"Dormi un po’…quando ti sveglierai sarà tutto passato…"

"Sicuro di non volere compagnia?"

"Tranquilla…appena sarai sveglia, sappi che devo parlarti di una cosa importante…"

"Che cosa?"

"Ssh…lo scoprirai…"

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"Harry?" svegliandosi aveva notato che lui la stava osservando con un sorriso strano, quasi nervoso.

"Come stai?"

"Meglio, tutto passato per fortuna…" poi ricordò:"…ma tu non dovevi parlarmi?"


"Sì, e non è un discorso facile, perciò ti prego, niente interruzioni…" la ragazza annuì:"Come me, sai che noi due abbiamo superato moltissimi ostacoli in passato e…c’eravamo sempre l’uno per l’altra. Se ci ripenso, mi rendo conto che sono accadute cose veramente pazzesche in questi tredici anni, e sono convinto che senza l’aiuto di tutti i miei amici non ce l’avrei fatta ad arrivare fin qui…ma in particolar modo senza il tuo aiuto, senza la tua pazienza e la tua comprensione e bravura in ogni cosa che fai…non ce l’avrei mai fatta. Anche gli altri mi hanno aiutato e sono loro infinitamente grato, ma…la maggior parte delle volte c’eri tu con me. Sei sempre stata l’unica persona a comprendermi fino infondo, ci sei sempre per me, tutt’ora. Sei una ragazza fantastica Hermione, dico davvero, sei…incredibile. Non riesco a trovare gli aggettivi per descrivere come sei…anche se penso non basterebbero tutti le parole conosciute per farlo. Durante questi anni, il nostro rapporto ha raggiunto una tale intensità e una tale complicità che nemmeno ci siamo resi conto di esserci innamorati. Abbiamo vissuto convinti di amare i nostri migliori amici, mentre i nostri sentimenti cercavano insistentemente un modo di manifestarsi, troppo stanchi di essere soffocati. Poi, è successo. Abbiamo scoperto che la bambina più bella, dolce, simpatica che esista a questo mondo è nostra figlia, mia e tua, ed è stata la sensazione più incredibile e sconvolgente che io abbia mai provato. A me non interessa se sei stata una Mangiamorte, anche perché lo sei stata contro la tua volontà, io ti amo comunque, non può essere diversamente. Quello che sto cercando di dirti…o meglio di chiederti…è: Hermione Jane Granger, vuoi sposarmi?" la vide assumere un’espressione stupita.

"Cosa?"

"Vuoi sposarmi?"

Temeva il peggio, quel ‘cosa?’ che significato aveva? Forse stava solo cercando di prendere tempo o forse…non riuscì a terminare il pensiero perché lei parlò:

"M-mi hai chiesto se…voglio sposarti, ho capito bene?"

"Sì" era confuso.

Accadde una cosa inaspettata, lei iniziò a piangere. Harry comprese che la risposta era no e si sentì malissimo.

"Troppo affrettato, troppo affrettato…" si ripeteva. Per quale altro motivo avrebbe pianto Hermione, se non per dargli una risposta negativa?

Ma evidentemente era la giornata delle sorprese, perché Hermione tolse le mani dal viso e alzò la testa, Harry notò che stava sorridendo. Non ebbe neppure il tempo di tentare di capire che succedeva perché se la ritrovò addosso, per poco non caddero entrambi. Lo stringeva forte e piangeva.

"Sì, sì, sì! Mille volte SI’!!!!" sentì il cuore alleggerirsi, Hermione stava piangendo dalla gioia, non perché voleva dirgli di no. Anche lui si commosse e la strinse sorridendo. Tornarono a guardarsi negli occhi.

"Allora, quando ci sposiamo?"

"Non ne ho idea. Vorrei solo che fosse il prima possibile!" esclamò, radiosa.

"Sono d’accordo! Ma riuscirai ad abituarti ad essere chiamata Signora Potter?"

"Non vedo l’ora!"

"Dal momento che sono già vestito vado a svegliare Lily, così le parliamo, va bene?"

"Benissimo, io vi raggiungo fra poco…devo sistemare questa stanza…" disse, guardando il lago di piume sul pavimento.

Dopo averle dato un veloce bacio, Harry uscì dalla stanza, non appena la porta si fu richiusa tutte le piume sparirono. Lei scosse la testa e sorrise.

***

Scese in sala comune e vi trovò entrambi, Lilian indossava un completino blu con degli stivaletti marroni, lei e il padre erano seduti sul divano rosso, probabilmente gli stava raccontando qualcosa che era accaduto in uno dei suoi sogni, da come gesticolava. Si voltarono verso lei e la piccola sorrise.


"Mamma!" con un salto, scavalcò il divano e una volta che l’ebbe raggiunta si fece prendere in braccio. Hermione la baciò su una guancia:"Stavo raccontando allo zio Harry di un sogno che ho fatto stanotte…" spiegò Lilian.

"Davvero? Era un bel sogno?"

"Sì!"

"Racconta!" disse mentre la posava sul divano ed andava ad accomodarsi su una poltrona poco distante.

"Nel sogno io ero in un bellissimo campo di fiori colorati e c’erano mille farfalle e andavo a fare il bagno in un mare limpido limpido. Ero una principessa! E poi c’eravate tu e lo zio che mi rimproveravate di continuo perché dicevate che ero troppo attiva!" i due risero.

"Un bel sogno Lily!" Harry e Hermione si scambiarono un’occhiata. Era arrivato il momento.

"Lily…" entrambi si fecero seri.

"Sì, mamma?"

"Io e tuo…ehm…io e Harry dovremmo parlarti…" anche Lilian si fece seria.

"Va bene" che strano comportamento, tipico di quando combinava qualche pasticcio, sua madre si faceva seria ed iniziava a farle la ramanzina, ma era certa di non aver fatto nulla quella volta.

"E’ un po’ complicato da spiegare…potresti faticare a capire…ma è comprensibile, vista la tua età…capirai meglio quando sarai più grande…" iniziò Hermione.

"Capire cosa, mamma?"

"Quello che tua madre sta cercando di dire Lily è che…insomma, tu consideri Ron tuo padre, giusto?" era difficile anche per Harry tentare di dare una spiegazione, di certo non avrebbe compreso se le avessero detto che a diciassette anni avevano fatto l’amore, che sua madre stava con Ron e lui con Ginny, che avevano pensato si fosse trattato di un errore e che quando Hermione aveva scoperto di essere incinta, aveva creduto che lei fosse figlia di Ron ed invece il giorno precedente avevano scoperto che era figlia sua. Era fuori discussione intavolare un discorso simile con una bambina di soli cinque anni. Meglio procedere per gradi.

"Sì, Ron è mio padre"

"Non esattamente" intervenne Hermione, tesa. Lily la guardò confusa.

"Il fatto è che l’altra sera noi due abbiamo…ehm…" guardò Harry, in cerca di un aiuto.

"…scoperto…"

"Giusto, abbiamo scoperto che il tuo vero padre…non è Ron…" se prima la piccola era confusa, in quel momento lo era più che mai.

"Sai Lily, a volte capita di…commettere degli errori. Il mio errore in questo caso è stato pensare che Ron fosse tuo padre per così tanto tempo…"

"Chi è il mio vero papà?" intervenne a quel punto la bambina.

Hermione guardò Harry, fu allora che anche gli occhi della bambina si posarono su di lui. In tutta risposta Harry sorrise a sua figlia. Lilian tornò a guardare la madre in cerca di una conferma, lei sorrise e annuì.

Rimase incerta, continuando a fissare Harry, forse stava elaborando ciò che le era stato detto.

Ad un certo punto gli rivolse il più bello dei sorrisi e lo abbracciò. Hermione sospirò, sollevata che avesse, almeno in parte, compreso.

"Davvero Harry sei il mio papà?!" domandò lei con un sorrisone.

"Così dice la carta e quella carta non mente mai !" Lily lo prese come un ‘sì’ e lo abbracciò di nuovo.

Hermione stette un po’ a guardarli, felice. Poi…

"Oh mio Dio!" esclamò. Sia Harry che Lilian si voltarono, preoccupati.

"Hermione? Ti senti bene?"

"Oh mio Dio! OH MIO DIO!!! Il foglio! Lo devo riportare subito al San Mungo!!" e così dicendo sfrecciò a tutta velocità su per le scale. Due minuti dopo ritornò di sotto correndo e infilandosi il cappotto, teneva il foglio sul quale erano scritti i loro tre nomi stretto in una mano:"Riporto indietro questo! Ci metto pochissimo! Aspettatemi prima di scendere a colazione!" e superò rapidamente il ritratto della Signora Grassa.

"Ma allora…Ron adesso è mio zio, papà?" Harry rimase stupito, l’aveva veramente chiamato ‘papà’?!

Sorrise:"Sì, Lily"

"Ma adesso tu e la mamma vi sposate?" domandò, felice.

"Certo!"

"E andiamo a vivere tutti insieme?!"

"Sicuro! Noi tre, tutti insieme!" le sorrise ancora Harry.

"Promesso?!"

"Promesso!"

"Che bello, che bello, che bello!"

Attesero il ritorno di Hermione, fortunatamente non ci mise molto.

"Qualcuno ha fame qui…" fece notare Harry, calmo.

"Lo so, andiamo!"

Fecero per uscire. Proprio in quel momento il ritratto della Signora Grassa si fece nuovamente da parte ed entrarono Ron e Ginny. Si fermarono di fronte a loro.

"Mamma, papà, venite?"

"Va avanti tu, tesoro, arriviamo subito!" disse Hermione.

"Okay!" e la piccola uscì.

"Ehm…ciao!" salutò Harry, quando furono rimasti soli.

"Ciao!" rispose Ron, distaccato.

Erano tutti in imbarazzo.

"Avete già fatto colazione?" domandò la bruna.

"Sì, poco fa" rispose il rosso.

"Com’era?"

"La solita"

"Ah, okay…"

"E così…avete detto a Lilian…" continuò Ron.

"Sì…" lo interruppe Harry.

"Mi sembra che l’abbia presa bene…" commentò Ginny.

"Così pare" rispose ancora lui.

Silenzio. Il silenzio più assoluto.

"Sentite ragazzi, ci dispiace, non volevamo farvi del male. So che abbiamo sbagliato, avremmo dovuto accorgercene prima, ma entrambi abbiamo creduto che fosse una cosa passeggera, un’infatuazione momentanea. So che suona come una giustificazione, so anche che non abbiamo scusanti per ciò che è accaduto quella sera di sette anni fa. E’ stato un gesto scorretto, vi abbiamo traditi, inutile negarlo. Però, vi chiedo un favore, provate a pensare, per un solo istante a quello che abbiamo provato noi. Io ricordo come mi sentivo quando mi sono svegliata, stavo male, non volevo essere il tipo di persona che tradisce il proprio ragazzo, eppure l’ho fatto. Amavo e amo, talmente tanto Harry, che ho perso la testa quella sera, non mi è importato più di nessuno, ed ho sbagliato, avrei dovuto pensare a te, Ron, pensare che ti stavo tradendo, ma non l’ho fatto. Non sono pentita, non lo sono mai stata, per Lilian, ma anche perché è uno dei momenti che non scorderò per il resto della mia vita, uno dei momenti più belli. Non posso immaginare quanto sia difficile per voi accettare tutto questo, ma noi vi vogliamo bene, ci teniamo alla vostra amicizia. Se mai ci perdonerete, noi siamo qui"

"Sono d’accordo con tutto quello che ha detto Hermione. Anch’io tengo moltissimo alla nostra amicizia, è stata molto importante in tutti questi anni, non ce l’avrei fatta anche senza il vostro aiuto. Vi ho messo in serio pericolo per più di una volta eppure non mi avete abbandonato, vuol dire molto tutto questo per me"

"Vi va…di tornare in Sala Grande con noi? Come ai vecchi tempi!" propose Hermione, speranzosa.

Ron e Ginny si scambiarono uno sguardo.

"Ma sì…io ho ancora fame…"

"Va bene…" acconsentì la rossa.

I due sorrisero, certo quello non era granché, ma era pur sempre un inizio!

Fecero colazione e si divertirono ad ascoltare Lily raccontare le sue "avventure".

Dopo colazione, Harry, Hermione e la piccola Lily, decisero di andare a salutare Hagrid…o peggio, a dirgli addio.

Era davvero difficile, mentre camminavano in direzione della capanna, i due futuri sposi si sentivano molto tristi. Conoscevano Hagrid da quando erano arrivati ad Hogwarts, era troppo strano pensare che non lo avrebbero rivisto più.

"Harry! Hermione! Lily! Che ci fate voi tre, qui?" esclamò con un sorriso solare il mezzogigante.

"Siamo venuti a salutarti Hagrid!" esclamò Hermione, fingendosi serena.

Lily stava per precipitarsi dalle creature magiche di Hagrid, ma Harry l’afferrò per il cappuccio, bloccandola:"Non si saluta, signorina?" la rimproverò, ma non con eccessiva durezza.

"Certo, scusa papà…ciao Hagrid!" rivolse un gran sorriso all’amico, Harry la lasciò andare e lei corse dalle "adorabili bestioline".

"Papà?" era confuso.

"Perché non ci fai entrare, così ti spieghiamo ogni cosa?"

"Sì…d’accordo…venite…" farfugliò, rientrando.

Si sedettero ed iniziarono a raccontare quello che avevano scoperto, Hagrid li ascoltò con attenzione, alla fine disse: "Oh, beh, probabilmente è meglio così…anche per Lily, sapete…Ron non è che ci piacesse molto come papà…" loro si sorrisero, in quel momento Hagrid si voltò e vide la bambina in procinto di aprire una cassetta di legno, a giudicare dalla sua espressione, doveva trattarsi di una creatura pericolosa. Si precipitò fuori dalla capanna, urlando:"NO LILY!! QUELLO NO, E’ PERICOLOSO!!!" Hermione lo seguì, preoccupata. Anche Harry si alzò, ma la sua attenzione fu attirata da un luccichio, controllò fuori dalla finestra: Hagrid e Hermione avevano raggiunto sua figlia in tempo e il mezzogigante le stava parlando. Lo scintillio proveniva da sotto il letto di Hagrid, Harry si avvicinò e si chinò, la sua mano toccò qualcosa di freddo, lo prese: era un braccialetto d’oro, lui sapeva esattamente a chi apparteneva ed aveva anche una vaga idea di come potesse essere finito là sotto, sorrise e se lo mise in tasca. Uscì, Hermione gli si avvicinò:"Per fortuna l’abbiamo fermata in tempo! Quella cassa era zeppa di Schiopodi!" esclamò:"Cos’hai Harry?" aggiunse, notando il suo sorriso. A quel punto lui estrasse il braccialetto e glielo mostrò.

"Il mio bracciale!" pochi secondi e la ragazza lo riconobbe, lo afferrò, osservandolo, sorpresa e felice:"Lo sto cercando da…"

"…sette anni" completò lui, con un sorriso

"Come fai a sapere…?"

"L’ho trovato sotto il letto di Hagrid…" spiegò.

"Ah…quindi…" non finì la frase e arrossì.

"Esatto"

"E’…rimasto lì per tutto questo tempo?"

"Così sembra" lei sorrise e lo riprese.

"Mamma, mamma!!" Lilian giunse di corsa, pareva sul punto di parlare quando la sua attenzione fu catturata dal bracciale di sua madre.

"Che cos’è?" Hermione glielo mostrò.

"Ti piace?"


"Molto" a quel punto la ragazza si chinò, fece girare l’oggetto attorno al polso della figlia e lo richiuse:"E’ tuo" lei le sorrise:"Davvero?! Grazie mamma!" e prese a saltellare per il prato, contemplando il suo braccialetto.

" E’ giusto che lo abbia lei" Harry annuì.

"Sì, hai ragione. Forse è una sciocchezza ma mi è capitato di pensare che se tu non fossi venuta qui quella sera, Lily non sarebbe mai nata, probabilmente non sarebbe mai successo nulla fra di noi. Avremmo continuato a credere di essere soltanto amici, io avrei sposato Ginny, tu Ron e avremmo commesso l’errore più grande della nostra vita. Quel bracciale rappresenta il momento in cui il nostro amore ha avuto modo di esprimersi per la prima volta"

"Non è una sciocchezza Harry, li ho fatti anch’io questi pensieri e ti assicuro che se dovessi ritornare indietro, proprio all’istante in cui dovetti decidere se venire qui o no, ci ritornerei, rifarei tutto…beh…forse una cosa la eviterei…" rifletté, con un sorriso.

"E cioè?"

"Eviterei di andarmene senza prima aver confessato di amarti".

Note dell'autrice:

Ormai manca veramente pochissimo alla fine...so che anche questo capitolo è lunghissimo, ma l'ho accorciato il più possibile. ^^" Vi è piaciuto? Aspetto le recensioni per saperlo. ^^ Un grazie a chi mi segue e in particolare a chi è arrivato intero fino alla fine del capitolo! Naturalmente un enorme grazie anche a chi legge solamente e a chi recensisce! Prometto che ci metterò pochissimo ad aggiornare (forse già domani). Adesso passiamo alle recensioni.

Risposte alle recensioni:

marco: Hai pienamente ragione, dopo aver letto la tua recensione mi sono resa conto che effettivamente, se avessi approfondito di più la battaglia, era meglio, ne terrò conto! Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto! Grazie mille!^^

stellina the best: Quando ho letto la tua recensione sono arrossita, grazie, non so proprio che altro dire. ^^

Pyros Ikari: Un pò triste lo è...spero che anche questo capitolo ti piaccia!^^

HarryEly: Eh, lo so, accidenti a me! Mi sono lasciata andare proprio sul più bello! Penso proprio che rivedrò quella parte...che altro dirti se non grazie mille? ^^

granger90: Ecco qua il prossimo capitolo! Dispiace tantissimo anche a me...certe volte sono proprio cattiva...:( Un gigantesco grazie anche a te!

Suppongo che l'aggiornamento sia terminato (adesso ricontrollo). Un bacione a tutti/e e buone feste (anche se un pò in ritardo! ^^"). Al prossimo capitolo! Ciao ciao!

Lady Giuly93

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