Anime & Manga > Lady Oscar
Segui la storia  |       
Autore: Lauretta Koizumi Reid    12/06/2013    2 recensioni
Bernard e Rosalie.
Una storia d’amore e di speranza che sboccia dentro un contesto di tensioni e di incertezze.
Ho deciso di ripercorrerla, passo dopo passo, petalo dopo petalo, arricchendola anche con momenti “inediti”, frutto della mia immaginazione. La fonte d'ispirazione principale è stata il manga.
Spero di donarvi una lettura piacevole!
ps: il titolo e le note iniziali sono prese dalla canzone "Last Flowers" dei Radiohead.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bernard Chatelet, Rosalie Lamorlière, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Premessaaaa leggete!!!
Allora, pur avendo letto attentamente il manga, non ho ancor capito se Bernard avesse o meno avuto coscienza dell’identità di Rosalie nel momento in cui la rapisce. Ma dato che questa è una fan fiction e l’invenzione è perdonata ^^, farò come se Bernard non ci fosse arrivato. Ok, ora potete leggere!
ps: questo capitolo è molto riassuntivo, ma non volevo integrarlo con l’altro altrimenti veniva lunghissimo...spero piaccia lo stesso e come ricompensa non mi farò attendere molto per il prossimo!




 

 

 
Cause I can't face the evening straight
And you can't offer me escape
Houses move and houses speak

E non riesco ad affrontare bene la serata
E non puoi offrirmi una via di fuga
Le case si muovono e le case parlano

 

 

Quando Bernard, anni dopo quella terribile serata, cercò di ricordare che cosa avesse visto o sentito come prima cosa, avrebbe giurato non ricordarlo. Non seppe mai.
Aveva sentito prima lo sparo nel buio o il soggetto che gli aveva sparato? O prima di ogni cosa aveva avvertito  il dolore lancinante al petto, come se un tizzone acceso gli si fosse piantato nel collo?

Troppe cose erano accadute quella notte.  
E non poteva credere ora di stare giacendo su di un letto, ricco di morbide coperte, con una fascia sanguinante sotto i vestiti umidi, mezzo addormentato e altrettanto sconvolto.
Prima era stato smascherato, come un idiota, da un generale donna e dal suo fido compagno, a cui aveva inflitto in colpo omicida all’occhio sinistro: un gesto repentino, dettato dalla disperazione, che aveva aggravato la sua già precaria situazione. Un gesto di cui si era immediatamente pentito.
Sciocchezza numero uno.

E poi, senza quasi sapere cosa stesse facendo, con la vista annebbiata,  si era recato al domicilio del soldato donna e aveva rapito la prima persona che gli era capitata a tiro, una fanciulla bella e dall’aria nobile, vestita con una semplice vestaglia notturna. La ragazza era svenuta tra le sue braccia e nel freddo nero della notte  non aveva nemmeno visto chi era: e che cosa importava? Una nobile come le altre. L’unica cosa di cui si era reso conto era identità di quella soldatessa. Era Oscar François de Jarjayes, e lui l’aveva conosciuta come un personaggio di notevole importanza a corte. Proteggeva la regina da un decennio, oramai. Era la sua cagnolina, la bambolotta di ferro che quella maledetta austriaca viziata usava per proteggere i suoi preziosi e i suoi bei vistiti.
Sciocchezza numero due.

E ci si metteva anche il rapimento.
Sciocchezza numero tre.

Aveva affidato la ragazza nelle mani di un alleato facendogli promettere che non le avrebbe fatto del male. Non voleva certo compiere la sciocchezza numero quattro.
Non appena Bernard aveva messo la ragazza in braccio al compagno facendo dietrofront, ella si era svegliata, spalancando i suoi enormi occhi e urlando a pieni polmoni. Era stata sbattuta malamente dentro la cella, mentre Bernard era rimasto paralizzato poco vicino.
Quella voce la riconosceva.
Quelle urla.
 
Quei capelli biondi.

 
Aveva già preso tra le braccia quelle ragazza.
Rosalie.
 
Rosalie?
 
Com’era possibile? E in casa di una nobile?
Poteva essere morta. Poteva essere diventata un prostituta.
 
La ragazzina della tomba.

Le gambe avevano iniziato a tremagli e le case circostanti avevano cominciato a girare come in una trottola impazzita. Si era seduto per riprendersi.  
No.
Non poteva fare del male a Rosalie. Ne’ tenerla prigioniera. Ma come avrebbe fatto dunque? Poteva liberarla. Ma poi?
Sciocchezza numero quattro, alfine sei giunta. La ragazza rapita è una fanciulla innocente di cui non ti sei mai dimenticato.
Poche ore dopo, anche il generale de Jarjayes era finito dentro con la ragazza, e  a quel punto Bernard aveva capito che la circostanza era irrimediabilmente fuori dal suo controllo. Ora era davvero nei guai. Non c’era scampo.  
 
La situazione era degenerata per davvero.
Era finito catturato, umiliato e spogliato della sua maschera. Ma soprattutto, un colpo micidiale gli era arrivato sulle spalle mentre lottava contro quell’odiosa, schifosa, nobile soldatessa. L’ultimo ricordo era stato un viso terrorizzato che stringeva senza convinzione, ma con grande ardore, una pistola.
Ora era nella casa di Oscar, in quell'accidenti di letto, fasciato e pulito. Ma giaceva senza più forze, consapevole che la sua fine poteva essere vicina.
 
  

Mamma.
Mamma, smettila di cantare. Devo parlarti.
 
Ho accecato un uomo. Ho rubato soldi....A chi non se lo meritava? No. A chi se lo meritava.
Mamma perchè l’acqua era così fredda? Sei morta in estate.
Volevo morire con te.
Anzi, no. Io volevo vivere.
 
Mamma, stacca le mani dl piano.
Io mi sono staccato da te nella Senna perché non era quella la mia tomba.
E tu volevi tenermi con te.
 
Vattene.
Non guardarmi più con quel tuo sorriso crudele.

 
Mamma, salirò sulla ghigliottina.
Prendi la mia testa quando cadrà e cullala di nuovo. 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lady Oscar / Vai alla pagina dell'autore: Lauretta Koizumi Reid