Anime & Manga > Full Metal Alchemist
Segui la storia  |       
Autore: Castiel    12/06/2013    1 recensioni
Una versione dei 100 themes RoyAi dedicata a tutte le RoyAiers del mondo ed in particolare al RoyAi Forum.
Dal cap.9: «All'età di cinque anni, la mia matrigna mi comprò un orsacchiotto di stoffa.
Ad otto una macchina rossa, che presto misi da parte per il regalo dei miei dieci anni: una scatola di soldatini di plastica, con la divisa scura ed i gradi splendenti. [...] Per questo motivo, un giorno, decisi di trovare qualcuno che avrebbe potuto proteggerci tutti, qualcuno che avrebbe potuto sconfiggere le armi.
Inventai, in un soldatino rovinato, un nuovo potere: dalle mani, le stesse mani nude dei civili che voleva salvare, egli poteva emanare scintille di fuoco.
Perché il fuoco? Non saprei dirlo con esattezza. Forse perché in inverno amavo stare davanti al camino, oppure perché credevo che battere le armi da fuoco con il fuoco stesso sarebbe stato il modo migliore per distruggere quegli infernali strumenti di morte.»
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Riza Hawkeye, Roy Mustang | Coppie: Roy/Riza
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

21. Repentance/Confession

 

Black Hayate balzò sul letto prendendo la rincorsa e fece due giri su se stesso prima di accucciarsi ai piedi del suo nuovo padrone.
Riza per un momento pensò di allontanarlo con una leggera pressione del piede, ma decise di lasciar perdere realizzando che muoversi avrebbe significato uscire dalle confortevoli braccia del suo uomo. E poi, pensandoci bene, le piaceva il tepore che emanava Black Hayate quando si accoccolava accanto a lei.
Gli aveva insegnato a ubbidire diligentemente e a restare nei propri spazi, ma era bastato l’arrivo di un terzo ospite – dapprima saltuario, poi definitivo - per sconvolgere fin da subito l’equilibrio di quella casa.

Da quando Roy Mustang e Riza Hawkeye abitavano insieme la loro relazione andava a gonfie vele.
Si frequentavano ufficialmente ormai da circa un anno, da quando l'Alchimista di Fuoco era diventato Comandante Supremo.
Una volta raggiunto quel traguardo cui Roy ambiva da tanto tempo, i due avevano deciso che era arrivato il momento di uscire allo scoperto.
La squadra Mustang era stata la prima a essere informata: tutti avevano finto incredulità di fronte a quella sconvolgente notizia, ma a un esame più attento dei loro volti chiunque avrebbe potuto notare il sorriso sornione che li illuminava.
Vennero poi Edward, Winry e Alphonse, che si trovavano a Central City per una breve visita a un negozio di automail per la nuova attività della ragazza.
L’alchimista d’acciaio aveva ascoltato quasi annoiato il racconto dei due militari, ma poi si era dimostrato davvero contento per entrambi: addirittura era riuscito ad ignorare le continue provocazioni di Mustang sul suo “non essere cresciuto di un centimetro”.
Winry, dal canto suo, aveva passato l'intero pomeriggio a volgere lo sguardo dall’uno all’altra in modo estasiato, avida di particolari su quella che le sembrava “la storia d’amore più romantica di tutti i tempi”, mentre un sempre pacato Al aveva cercato di contenere l’entusiasmo della ragazza con i suoi modi gentili ma un po’ goffi.
Erano passati mesi ormai da quando quei ragazzi avevano ricominciato la loro vita lontani dall’Esercito e da Central City, ma quando Roy e Riza li avevano incontrati quel giorno sembrava non fosse passato un solo istante.
Dopo essersi fatta promettere un invito per le future nozze – che aveva causato un vistoso arrossamento delle guance di Riza – Winry e i fratelli di Resembool si erano congedati.
La ragazza continuava tuttora a mantenersi in contatto con delle lettere in cui li aggiornava sullo stato di tutti e tre, alleggerendo cosìla loro lontananza.
Anche Maes era stato messo al corrente della novità.

⃰    ⃰    ⃰

Roy si sedette di fronte alla sua lapide, ricoperta dalle foglie d’autunno e da una piccola ghirlanda di fiori un po’ sformata – opera di Elicia, senza dubbio – e rimase a lungo a fissare le grigie lettere incise sulla pietra. Maes era stato il primo ad accorgersi del legame speciale che c’era tra lui e Riza e a incoraggiarlo a farsi avanti con lei senza curarsi delle regole dell’esercito: sarebbe stato sicuramente contento di quella notizia.
«Non mi parli, vecchio mio? Proprio oggi che hai una bella notizia.»
Roy sorrise alla voce nella sua testa.
«Non ti sfugge proprio niente, eh?»
«Sai che sono sempre stato un tipo sveglio».
Roy fissò la fotografia al centro della pietra e disse: «Noto con piacere che non hai perso la tua modestia». La voce nella sua testa non rispose, perciò Roy aggiunse, con un velo di malinconia: «Maes, ce l’ho fatta. Sono diventato Comandante Supremo e posso finalmente vivere la mia relazione con Riza senza continuare a nasconderla. Ho tutto ciò che ho sempre desiderato».
Il neo-Generale di Brigata ridacchiò.
«Non ho mai avuto dubbi su te, Roy. E poi lo sai, io ho continuato a sostenerti dal basso, proprio come ti dissi quella volta! Certo, non era proprio questo ciò che intendevo, ma in fondo ha funzionato lo stesso».
Roy strinse i pugni e sferrò un colpo alla lapide, frustrato, facendo cadere a terra la corona di fiori. «Se solo avessi saputo…»
«Ti prego Roy, smettila di tormentarti con colpe che non hai. E raccogli la ghirlanda di Elicia, l’ha portata giusto stamattina. A proposito, hai visto quanto è graziosa? Diventa ogni giorno più bella».
«Io la proteggerò, Maes. Te lo prometto.»
A Roy sembrò che il volto dell’amico annuisse impercettibilmente dietro il vetro di fronte a lui.
«Lo so.»
«Sai, io e Riza andiamo a vivere insieme. Mi sono trasferito nel suo appartamento ora, è un po’ stretto ma per il momento può andare bene. Poi chissà, se un giorno dovessimo avere bisogno di altro spazio potremmo sempre traslocare in una casa più grande…»
«Altro spazio? Hai per caso in mente di creare un piccolo Mustang?».
Roy si grattò la testa, imbarazzato. «Beh è presto per dirlo, diciamo che non mi dispiacerebbe.»
La risata di Hughes riecheggiò forte nelle orecchie di Roy.
«Sono molto contento per te, amico. Buona fortuna, allora.»
Roy si alzò in piedi e si scrollò la terra dalla divisa militare.
«Ah, Roy?»
L’Alchimista di Fuoco volse un’ultima volta lo sguardo al sorriso senza tempo del suo migliore amico.
«Non dimenticarti di portarmi molte foto di tuo figlio una volta che sarà nato».
L’uomo s’incamminò e alzò il braccio in segno di saluto alla tomba alle sue spalle.
«Lo farò.»

 

⃰    ⃰    ⃰

Riza raggiunse nuovamente Roy sotto le coperte.
«Qualcosa non va?» chiese, notando l’espressione dell’alchimista.
La stanchezza si dissolse in un lampo dal suo sguardo, e un sorriso tornò a illuminargli il viso. «No, nulla. Piuttosto, ti ricordi il nostro primo appuntamento? Ti portai al parco a notte fonda per timore che ci scoprissero, era talmente buio che non riuscivamo neppure a guardarci negli occhi.»
Riza sorrise a quel ricordo. «E come potrei dimenticare? Per fortuna avevamo con noi un eccellente Alchimista di Fuoco che ha risolto la situazione semplicemente schioccando le dita.»
Roy prese il viso di Riza tra le mani e la baciò teneramente.
«Quello fu il primo appuntamento più romantico della storia».
La donna rise, infilandosi maggiormente sotto le coperte.
«Vuoi dire nella lunga storia dei tuoi appuntamenti? Dovrei chiedere conferma a metà delle donne di Central.»
Nonostante il tono divertito, Roy si rabbuiò a quell’affermazione.
«Nessuna è mai stata importante quanto lo sei tu. Non mi ero mai innamorato prima, le altre donne sono state solo… Un rimpiazzo. Prima per cercare di colmare il vuoto dentro al petto, poi per spegnere i sospetti che avrebbero potuto diffondersi e metterci nei guai.»
«E’ un discorso che abbiamo già avuto in passato, Roy. Non te ne ho mai fatto una colpa, entrambi cercavamo solamente di vivere le nostre vite come meglio potevamo. Per quanto non ne abbia mai dubitato, non potevamo avere la certezza che sarebbe arrivato il momento in cui avremmo potuto vivere liberamente la nostra storia.»
Roy annuì, pensieroso. «Con il senno di poi, non rifarei la stessa scelta. Ho continuato a lungo a uscire con altre donne anche dopo aver compreso i miei sentimenti per te. Avrei dovuto rischiare tutto già da allora.»
«… E ora probabilmente non saremmo qui a parlarne e ci troveremmo a lavorare in quartieri generali distanti chilometri.», disse Riza, accarezzando dolcemente i capelli del militare.
Roy sospirò incrociando le braccia dietro alla nuca. Sapeva che la donna aveva ragione, ma per qualche motivo il peso che gli tormentava lo stomaco non voleva saperne di andarsene. Anche Riza lo notò, perciò aggiunse: «Possiamo ricavare qualcosa di positivo da tutto questo: se non fossi uscito con Claudine probabilmente Havoc non l’avrebbe mai incontrata ed ora si ritroverebbe ancora single ed in cerca dell’ennesimo appuntamento per trovare “l’amore della sua vita”».
«”L’amore della sua vita”?» ripeté Roy incredulo.
«Breda mi ha raccontato che Jean usava sempre questa espressione per definire le ragazze con cui usciva. Il mattino seguente l’appuntamento in ufficio raccontava i dettagli della serata agli altri, ho assistito anch’io a qualcuno dei suoi resoconti, la maggior parte dei quali purtroppo disastrosi. Mi fa piacere che abbia finalmente trovato una ragazza dolce, si merita un po’ di felicità dopo l’incidente e tutto ciò che ha passato.»
«Già» annuì Roy. «Ma sono sicuro che il loro primo appuntamento non sia nemmeno paragonabile al nostro.»
Riza scosse la testa sorridendo. «Non capisco questo tuo spirito di competizione con Havoc: in fatto di conquiste hai sempre vinto tu. Anche se non sottovaluterei Jean, dopotutto se la cava abbastanza bene con le donne; dietro il suo aspetto timido e un po’ impacciato si nasconde un vero galantuomo».
«E tu come lo sai?»
«L’ho visto con i miei occhi. Una sera, a cena, al ristorante francese in centro.»
L’alchimista sgranò gli occhi incredulo. «Tu e Havoc? A cena insieme?!».
Riza si scostò leggermente dalle braccia del compagno.
«Non crederai davvero di essere l’unico ad aver visto altre persone, vero? Anch’io ho avuto un paio di appuntamenti con altri uomini, nella mia vita.»
«Certo, ma… Con Havoc? Non l’avrei mai detto. Quando è successo?»
«Durante il periodo in cui siamo stati assegnati ad uffici diversi. Io e gli altri ci siamo tenuti in contatto, pronti a entrare in azione al tuo fianco da un momento all’altro. Un giorno dopo una riunione Jean mi ha chiesto un appuntamento ed io ho accettato.»
Roy cercò di fingere un tono disinteressato. «E? Com’è andata?»
«E’ stata una serata molto piacevole, mi sono divertita».
Roy fremeva per avere altri dettagli che Riza non sembrava volergli cedere facilmente, perciò a malincuore fece cadere il discorso.
«Dato che siamo in vena di confessioni, anche io ho qualcosa da dire. Ho pensato a lungo, e vorrei destinare una parte del mio stipendio al finanziamento del nuovo ospedale militare vicino alla base. Stamattina mi hanno confermato di aver accettato il mio suggerimento, lo chiameranno “Maes Hughes Memorial Hospital”. So che stiamo entrando in una nuova fase della nostra vita, ci saranno grossi cambiamenti e stiamo per sostenere delle spese ingenti ma credo che ce la possiamo fare, insomma, guadagno piuttosto bene ultimamente.»
Riza prese la mano dell’uomo nella sua e la strinse leggermente. «Ho capito fin da subito quanto questo progetto fosse importante per te e voglio che tu lo possa seguire, basterà fare qualche calcolo».
Roy fece scorrere un braccio sino a raggiungere il fianco di Riza e la abbracciò, poggiando le labbra sopra il suo ciuffo ribelle.
«Sono il Comandante Supremo più fortunato del mondo».
Riza sorrise, ma non riuscì a trattenere uno sbadiglio. «Il Comandante Supremo dovrebbe dormire ora, ed anche la sua guardia del corpo. Buonanotte, Roy» disse, inclinando la testa per raggiungere le sue labbra.
L’uomo si sporse e ricambiò teneramente il bacio, spostando leggermente il braccio per permettere alla compagna di porsi sul fianco per trovare la posizione più comoda per dormire.
La guardò per qualche secondo sistemare il cuscino sotto il proprio orecchio, poi si coricò dietro di lei, cingendola con il braccio intorno alla vita.
«Buonanotte» sussurrò, mentre scivolava lentamente nel sonno.
«A entrambi.»

 

Note dell’autrice: Saaalve lettori vecchi e nuovi, rieccomi con un nuovo capitolo!
Temevate un racconto triste ed angoscioso? Spero di avervi stupito con la piega dolce e carica di speranza del finale (Sì, Riza è incinta!)
Come al solito, mi piace lasciare un po’ di ambiguità intorno ai riferimenti specifici al theme, quindi abbiamo “Pentimento” e “Confessione” in più punti: il primo soprattutto in Roy, nella scena della visita a Hughes e nel ripensare al passato da playboy; la seconda da parte di Riza, che ammette di aver frequentato altri uomini (all’inizio ero dubbiosa, in quanto tengo molto a mantenere l’IC dei personaggi; poi però ho pensato che Riza E’ umana e non è giusto che sia sempre Roy a girovagare con le donzelle. Trovo molto più credibile che anche Riza abbia fatto un paio di tentativi, per quanto ligia soprattutto al lavoro e assolutamente innamorata di Roy!) e da parte di Roy, che vuole partire con il nuovo progetto dell’ospedale militare. Oltre alla confessione iniziale nel flashback in cui i nostri adorati militari rivelano finalmente di amarsi.
Insomma, un bel mix di entrambi per questo piccolo capitolo senza pretese che finalmente sono riuscita a finire.
Sperando che vi abbia soddisfatti, vi lascio con l’augurio di una buona serata.
Un bacione!

Castiel

 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Full Metal Alchemist / Vai alla pagina dell'autore: Castiel