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Autore: Ca7    13/06/2013    1 recensioni
<< Non so a quanti di voi sia capitato di incontrare una persona e sentire sin da subito una certa sintonia. Beh, a me è accaduto con Jennifer. Quando l’ho conosciuta, ho come avuto la sensazione che avremmo legato facilmente, non so spiegarvelo bene. La nostra amicizia è cresciuta con il passare del tempo, è diventata un’amicizia importante, ma la cosa che mi ha stupito è stata quella di realizzare quanto lei fosse diventata una presenza fondamentale nella mia vita. E quando tieni tanto a una persona, speri che abbia solo il meglio. >>
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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<< Ciao Angela.>>
Quasi timorosa, Jennifer entrò nel laboratorio della pasticceria della signora DeLuca.
<< Oh! Ma tu guarda. Ero quasi sicura che ti fossi dimenticata di come si attraversi la strada.>>
<< Tuscè!>>
<< Non ti sei fatta più vedere. Ho chiesto più volte a Dustin il perché della tua dipartita... ma inventava sempre delle scuse alle quali non ho abboccato.>>
<< Dustin non sa mentire.>>
<< Ed è un punto a suo favore.>>
<< Già!>>, Jennifer si avvicinò al tavolo pieno di scodelle di grosse e piccole dimensioni, << E’ per la torta di Micky?>>, chiese alla donna guardando il monta panna in azione.
<< Sì, la sto preparando adesso.>>
<< Posso darti una mano?>>
<< Mi farebbe piacere.>>, le sorrise cercando di distendere la situazione, << Posso sapere però, perché non sei più venuta a trovarmi?>>
<< Beh, il punto è che parlare con te mi piace. Il rapporto che abbiamo… I tuoi pareri, i tuoi consigli… contano molto per me; ma visto il mio trascorso con tua figlia… venire qua mi metteva in soggezione.>>
<< Jennifer, non ho mica un fucile nascosto sotto il bancone.>>
<< Lo so.>>, rise, << Ero sicura di averti delusa.>>
<< E ora hai cambiato idea?>>
<< Per niente.>>
<< Ascolta, ti adoro quasi quanto una seconda figlia e so come sei fatta. Capisco quello stai passando, hai l’aria di una donna in cerca di se stessa…>>
<< In effetti, è così. Sto cercando di ritrovare Jennifer.>>
<< E la ritroverai. Ma io sono anche una madre, mi preoccupo per mia figlia e non voglio che alla fine dei conti sia Micky a rimetterci. Capisci cosa intendo?>>
<< Sì.>>
<< Osservo voi ragazzi fin da quando vi ho conosciuto. Vedo l’effetto che avete l’uno sull’altra quando state insieme; il modo in cui vi divertite, scherzate e prendete in giro a vicenda. Provate dell’affetto sincero. E poi, in mezzo al gruppo, vedo te e Micky insieme… e sembra che siate avvolte da un’aura di complicità e intesa che probabilmente solo voi riuscite a comprendere. Quindi, dovrà pur significare qualcosa, o no?>>
Angela avvicinò la teglia con il Pan di Spagna verso Jennifer che iniziò a bagnarlo di rum con leggere pennellate, proprio come le aveva insegnato una volta la donna.
<< Posso chiederti una cosa?>>
<< Certo!>>
<< Quando hai conosciuto Albert… hai capito subito che era l’uomo giusto per te?>>
<< No, l’ho capito col passare del tempo. Ma continuo tuttora a pensare che sia così.>>
<< Non ti seguo.>>
<< Vedi, secondo me ognuno di noi attribuisce un proprio significato alla questione della persona giusta. Albert ed io ci siamo amati tanto e abbiamo avuto una figlia; anche se poi ci siamo separati… rifarei tutto d’accapo. Ai nostri tempi, un uomo doveva corteggiarla una donna, dimostrargli di avere intenzioni serie e lui con me è stato molto paziente, ammetto di avergli dato del filo da torcere. Per me lui è stato questo: l’uomo che mi ha dato il coraggio per sposarmi e mettere al mondo un figlio e che non mi ha fatto pentire delle mie scelte.>>
Mentre ascoltava la signora DeLuca, Jennifer sentiva nella sua testa l’incessante risuono delle parole “Hai sposato la donna sbagliata.”
<< Posso confermare due posti per stasera, quindi?>>
<< Sì. Anche se tua figlia non avrà molta voglia di vedermi.>>
<< Pazienza. Ti ho invitata io.>>, Angela le sorrise.

 
La casa di Angela e Greg, era pronta per festeggiare i 34 anni di Micky. Erano tutti lì o quasi. Milo, Dustin, Quinn (il suo aggressore fu arrestato e lei trovò lavoro in una caffetteria) e Albert DeLuca. Si respirava un’aria rilassata e allegra. Poco prima di occupare posto a tavola per cenare, arrivarono anche Jennifer e Madison. Angela andò a salutarle, seguita da Greg che prese i loro cappotti. Tra i saluti generali, gli sguardi di Micky e Jennifer si catturarono a vicenda e tutto intorno si offuscò. In quel preciso istante, a dividerle non era una distanza materiale fatta di un lungo tavolo, si trattava di una distanza ben più profonda fatta di verità nascoste, di decisioni sbagliate prese e decisioni giuste non prese.
Era bella come non mai Jennifer, pensò Micky mentre la guardava. Desiderava prenderla tra le sue mani, spogliarla e fare l’amore, una, due, tre, tutte le volte che sarebbero servite a cancellare tutto e crearsi il loro angolo di paradiso.
<< Ciao Micky.>>, Jennifer andò a salutarla, << Auguri!>>
<< Grazie!>>, le rispose senza scomporsi.
<< Questo è per te.>>, era un pacco regalo rettangolare di medie dimensioni, << E’ una camicia. L’ho creata per te. Spero possa piacerti.>>
<< Grazie!>>, Micky prese il pacco e lo aggiunse al regalo degli altri suoi amici.
Angela portò in tavola una teglia di tagliatelle ai funghi porcini, riempì i piatti con porzioni abbondanti mentre ognuno dei presenti occupava posto.
<< Scusate un attimo.>>, disse poi prendendo in mano il suo bicchiere, << Prima di iniziare, vorrei dire una cosa.>>
<< Oh no! Qualcuno la blocchi.>>, intervenne Micky.
<< Innanzitutto, sono davvero felice di avervi tutti qui, specialmente voi ragazzi.>>
<< Aspetta mamma. Vado a prendere un lenzuolo per Dustin.>>
<< La smetti di interrompere tua madre? Maleducata.>>, Dustin prese della mollica dal pane e la tirò addosso all’amica.
<< Grazie, Dustin.>>, Angela lanciò un’occhiataccia alla figlia.
<< Mi scusi Donna Angela. Prego, continui pure.>>
<< Stavo dicendo… oggi ci ritroviamo insieme per festeggiare Micky, ma voglio che ognuno di noi si ricordi quanto sia fortunato a essere presente nella vita dell’altro, nonostante i problemi e le avversità.>>, guardò rapidamente tutti quanti, << Non farò tanti giri di parole perché quello che voglio dirti Micky, è che sei una figlia di cui vado fiera, senza alcun dubbio.>>, le strizzò un occhio, << Tuo padre potrà dire lo stesso e sono altrettanto sicura che concorderà con me nel dire che abbiamo fatto un ottimo lavoro nel tirarti su.>>
<< Sicuramente.>>, confermò Albert, << Buon compleanno, Micky.>>, terminò portando in alto il suo bicchiere.
Anche tutti gli altri imitarono il suo gesto e brindarono alla ragazza. Più tardi, si spostarono in salotto per giocare a Taboo: Micky, Milo, Albert, Quinn, formavano una squadra; Madison, Dustin, Angela, Greg e Jennifer, l’altra.
Per qualche ora, si divertirono tanto a suon di risate.

<< Ehi, sei qui.>>, Milo entrò in cucina e ci trovò Micky.
<< Avevo bisogno di estraniarmi un po’ da tutto…>>, alzò le spalle.
<< Li abbiamo stracciati di là.>>
<< Era scontato.>>
<< Tua madre avrà qualche birra in frigo?>>
<< Non saprei. Controlla.>>
Milo si avvicinò al frigorifero e lo aprì.
<< Bingo! Ne vuoi una? O ti verso del vino?>>
<< No, farò un’eccezione sta volta. Passami una birra.>>
<< Okay!>>, Milo prese due bottiglie, tolse via i tappi e una la porse all’amica.
<< Grazie.>>
<< Allora, come va?>>
<< Domanda interessante.>>
<< Nessun chiarimento con Jennifer?>>
<< No.>>, sospirò, << Sai pensavo: non è che hai a disposizione un cuore da trapiantarmi? Magari con un cuore nuovo potrei non amarla più.>>
<< Forse ti servirebbe un trapianto di sentimenti che di un nuovo organo.>>
<< Bella questa! “Trapianto di sentimenti.” Usala per rimorchiare qualche ragazzo, potrebbe funzionare.>>
<< Lo terrò a mente.>>, rise, << Lo vorresti davvero?>>
<< Cosa?>>
<< Cancellare ciò che provi per lei?>>
<< No, credo di no. Solo che, detto tra me e te, a questo punto sto seriamente chiedendomi se ho fatto bene a dirle la verità.>>
<< Io penso di sì. E’ vero che tutto si è complicato da allora, ma almeno sei stata onesta con te stessa e con Jennifer. E’ un po’ come quando noi facciamo coming-out: ammettiamo chi siamo affrontando ciò che verrà.>>
Micky lo guardò stupita.
<< Quindi tu avresti fatto lo stesso?>>
<< Probabilmente sì. Insomma, io non mi sono innamorato nemmeno una volta fino ad ora… quindi non so darti consigli sul da farsi, però se fossi al tuo posto la domanda che mi farei, sarebbe: vale la pena lottare per J.J.? Intendo lei come donna, per quello che rappresenta per te.>>
<< Disse il ragazzo che non si è ancora innamorato.>>
Mandarono giù un sorso di birra contemporaneamente, ignari che Jennifer, nascosta nella penombra del corridoio, avesse ascoltato i loro discorsi. Si convisse di meritare di essere ferita e che Micky avesse tutto il diritto di farlo. Quando si accorse che Milo stava uscendo dalla cucina, indietreggiò di qualche passo per non farsi scoprire e dare l’idea di essersi recata lì, in quel momento.
Micky si era poggiata al mobile del lavello, ma appena vide entrare la ragazza si raddrizzò. Jennifer non sapeva cosa fare: inventare una scusa, tacere, prendere da bere e andarsene semplicemente. Poi la sua bocca parlò per lei.
<< Ho sentito quello che hai detto a Milo.>>
<< Ah!>>
<< Tranquilla! Non devi scusarti per ciò che pensi.>>
<< Non ero sicura di vederti stasera.>>
<< A dire il vero, non sapevo neanche io se sarei venuta o no.>>, si fermò e rise nervosamente, << Sono sempre io… l’eterna indecisa.>>
<< A volte scegliere è semplice.>>
<< Come scegliere di non amarmi?>>
Micky si strofinò le mani sul viso e sospirò di nuovo.
<< Anche se volessi, non ci riuscirei. E comunque, sai cos’altro penso? Penso che se stessimo davvero insieme, come coppia, potremmo essere migliori di come siamo adesso. Questa storia… l’essere amanti, è solo distruttivo. Non fa bene a te… non fa bene a me. Io sono diventata quel tipo di persona che s’intromette nelle relazioni altrui e spinge a tradire, e tu una donna che mente alla propria donna. Noi non siamo questo.>>
Rimasero in silenzio finché Jennifer si strinse a lei in un abbraccio che durò innumerevoli minuti.
  
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