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Autore: Tommos_girl93    13/06/2013    3 recensioni
Era la loro estate, l'estate in cui le loro vite, e i loro cuori, si erano intrecciati.

"Io sono Lexie. Beh, Alexis, ma preferisco Lexie". "Zayn" disse semplicemente lui, riportando la sigaretta alle labbra e aspirando nuovamente. Nonostante tutto, c'era qualcosa di davvero sexy in lui, nei suoi movimenti e nella sua voce calda e appena roca.
"Sei il fratello di Waliyha" affermai, tanto per continuare il discorso. "Esatto, ma non mi chiedere di venire con lei al tuo miniclub perché è fuori discussione"
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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THE TIME OF OUR LIVES

- A Zayn Malik fan fiction –

 

Capitolo 6

Your lips so kissable

 

 

Sabato, 26 luglio

 

Da quel mercoledì notte, fino a quel sabato mattina, avevo contato le ore, i minuti, i secondi. E finalmente era arrivato. Avevo atteso tanto, tra sottili frecciatine e giochi di sguardi, Zayn non aveva fatto altro che torturarmi in quei tre miseri giorni. Veniva al mio fianco noncurante, sfiorava il mio corpo come se quel gesto fosse involontario, poi con un sorrisetto si allontanava, probabilmente orgoglioso di sé per avermi fatto ancora una volta arrossire. Era stato un incubo, tanto più che nessuno dei miei colleghi doveva saperlo, perché “una relazione con un ospite è fortemente sconsigliata, se volete essere professionali, evitatele”. Per cui ogni volta sospiravo e cercavo in ogni modo di calmare le farfalle che impazzivano nel mio stomaco.

 

Non sono mai stata una persona che si sveglia facilmente, ma quella mattina… Quella mattina ero un grillo. In pochi minuti ero lavata, vestita, truccata, profumata, i capelli piastrati e le scarpe indossate.

Non volevo darla vinta a Zayn così facilmente, dimostrandogli quanto fossi emozionata per il nostro appuntamento non appena l’avessi visto, ma era difficile smettere di sorridere come un’idiota, così entrai nel ristorante concentrandomi completamente sul cellulare, senza nemmeno alzare lo sguardo per vedere se lui c’era. Posai le mie cose al tavolo, poi andai al buffet.

 

Wow, complimenti

Cominciò una voce al mio fianco e non ebbi bisogno di voltare lo sguardo per capire chi fosse. Sorrisi, conscia che almeno metà della sala avrebbe potuto essere voltata verso di noi, poi diedi uno sguardo verso di lui. Pantaloni neri, stretti come al suo solito, maglia bianca, camicia a quadri sulle tinte del rosso con le maniche tirate un po’ su. Spalancai gli occhi, per poi ricompormi e voltare la testa: non avrei resistito se l’avessi guardato in faccia.

 

Complimenti ricambiati, bad boy. Dove ci troviamo dopo?

All’uscita, ma se tardo un pochino è perché mia madre non sa che andiamo fuori, io e le mie sorelle in teoria non avremmo il permesso di uscire dal villaggio. Muffin?

Grazie… E il programma della giornata sarebbe..?

Chiesi curiosa. Mi ero persa così tanto nel pensiero di passare l’intera giornata con lui che non gli avevo mai chiesto cosa avremmo fatto. Lo vidi passarmi un muffin al cioccolato, poi alzare le spalle.

Ti porto allo zoo

Spiegò, semplicemente. Alzai lo sguardo, chiedendomi se fosse serio o stesse scherzando, ma sul suo volto non vi era alcuna traccia di ironia. E io per tutta risposta scoppiai a ridere, non poteva essere serio.

Allo zoo?

Riuscii a dire tra le risate, e lui mi guardò interrogativo.

Beh, che c’è di male? Volevo fare qualcosa di diverso dal solito

E dimmi Malik, dov’è finito l’effetto sorpresa?

Mmh troppo cliché per i miei gusti - annunciò leccando della panna dalla sua cupcake, per poi aggiungere – allora ci vediamo tra mezz’ora all’uscita, bambina

Dopodiché, si allontanò verso la sua famiglia, portando con sé i miei propositi di stare calma. Arrossii, tornando poi al mio tavolo, le farfalle impazzite nello stomaco e la testa tra le nuvole.

 

 

Quando uscii per raggiungere il cancello, avevo il cuore che batteva fuori dalle costole, e non avevo idea come avrei fatto a nascondere la tremarella delle mani, salvo poi infilarle nelle tasche dei jeans, nella speranza che lui non se ne accorgesse. Alzai lo sguardo e lui era lì, poggiato al muro della reception; mi fermai un secondo a contemplarlo, a contemplare il suo fisico, i lineamenti del suo viso e ogni piccolo particolare che i miei occhi potessero catturare: avevo ragione la prima volta che lo vidi, era degno di fare parte di un manuale di belle arti. Non appena alzò gli occhi, mi vide e accennò un sorriso, facendomi segno di avvicinarmi, un rapido bacio sulla guancia e sorrise ancora.

Andiamo quindi?

Andiamo

Rispose abbassando la mano all’altezza della mia, ma senza prenderla. Non sapevo cosa fare, se allungare la mia e fare il primo passo o lasciar perdere. D’altronde, se avesse voluto, avrebbe solo dovuto prenderla, no? Rimisi la mano in tasca e presi a camminare al suo fianco, i corpi che ogni tanto si sfioravano.

 

Arrivammo alla fermata, poi prendemmo l’autobus che conduceva in centro città, chiacchierando del più e del meno. La tensione iniziale si era leggermente attenuata, almeno riuscivo a parlare senza dovermi preoccupare di fare figuracce balbettando o cose del genere. Mi chiedevo tra me, cosa fosse cambiato da tutte le precedenti conversazioni che avevamo avuto, perché quella sensazione di quasi… Terrore stesse occupando una parte della mia mente, ma non trovai risposta, se non che questo era un vero appuntamento, era qualcosa di ufficiale.

Scendemmo, poi andammo verso l’entrata dello zoo. Di nuovo mentre entravamo, la mano di Zayn sfiorò la mia, in un gesto che giudicai tutto meno che involontario. Fermai la sua mano con un dito, poi la presi con la mia, sentendomi arrossire sempre di più. Il contatto con lui, quella piccola scarica di adrenalina che provai quando anche lui strinse la mia mano: era una sensazione unica.

 

Camminavamo fianco a fianco, mano nella mano, e nonostante poco prima mi fossi messa a ridere all’idea dello zoo, in quel momento dovetti ammettere che mi stavo divertendo come una matta. Zayn si fermò all’improvviso, poi senza una parola mi trascinò giù per una stradina sulla destra.

Zayn non siamo in una maratona, abbiamo tutto il tempo che vogliamo!

Cercai di dirgli, il fiatone che minacciava di impossessarsi di me, incapace di rallentarlo.

Ma ci sono i felini africani da questa parte Lex! Sbrigati!

Zayn, rallenta, non scappano!

Dissi piantando i talloni e costringendolo a fermarsi. Lui si voltò verso di me e mi sorrise, quasi scusandosi, e io mi immaginai sciolta completamente in un istante. Alzai le spalle e mormorai un “Non importa”, poi mi strinsi di nuovo a lui.

Andiamo dai leoni o dalle tigri prima?

Chiesi come per fargli capire che non ero arrabbiata, e alla mia domanda il suo volto si illuminò. Era come un bambino nel paese dei balocchi.

Sono domande da fare? I leoni ovviamente

Rispose, indicando la zona dove i re della savana dormicchiavano pigramente. Uno di loro camminava trionfalmente, una leonessa faceva il bagno a un cucciolo, mentre un altro paio di esemplari giocava con una specie di giocattolino.

 

Ti sfido

A fare cosa, andare a rubare il gioco ai leoni? Se tu vuoi farlo, io ti aspetto qui

Ma no scema, facciamo una gara a chi ruggisce meglio

Ci pensai su un secondo, riflettendo su come Zayn avesse completamente abbandonato l’aria da duro, poi gli sorrisi.

E chi perde paga da bere?

Chi perde paga da bere

Confermò lui con un mezzo ghigno. Ci guardammo intorno: mi vergognai un po’ per quello che stavamo per fare, lo zoo quel giorno era particolarmente frequentato. In più la nostra sfida era probabilmente qualcosa di illegale, dato che avrebbe potuto disturbare i felini.

Se ti vergogni, possiamo andare dietro a quel cespuglio. Da piccolo ruggire e chiamare i leoni era la mia attività preferita, perdi questa sfida in partenza bambina mia

Non sottovalutarmi capelli a banana, poche chiacchiere e più ruggiti

Corremmo verso il cespuglio, pur sapendo che sarebbe stato inutile e non ci avrebbe per niente nascosti, poi Zayn mi guardò con aria di sfida, prima di invitarmi a cominciare. Cercai di ruggire nel miglior modo possibile, ma quando fu il suo turno capii di non avere alcuna possibilità contro di lui.

 

Okay okay, hai vinto tu

Ammettemmo all’unisono, subito dopo la sua performance. Scoppiammo a ridere fino a far lacrimare gli occhi, poi, non appena riprendemmo fiato, Zayn prese parola.

È vero, sono molto più bravo di te. Non hai vinto tu                                                                    

Appunto. Quindi dai, andiamo al bar, ho sete

Non esiste che una ragazza mi paghi da bere, sono un gentiluomo io

Oh ma dai, non è giusto. Mi sfidi e poi fai di testa tua

Non mi offrirai da bere Lexie, nemmeno per idea.

E quindi?

E quindi… Ci penso. Troverò il modo per avere il mio premio tranquilla

Spalancai gli occhi e cercai di protestare, ma lui mi chiuse la bocca con un dito, provocando nuovamente quella sensazione di calore riunitosi tutto sulle mie guance, gli occhi puntati su di lui, che guardava il mio viso, mentre con i denti si torturava il labbro inferiore.

Niente proteste – ordinò - fai come dice il re della savana.

 

Se fossi un animale, che animale saresti?

Mi chiese fuori dal nulla mentre attendevamo le nostre bibite al bar dello zoo. Lo guardai confusa.

Scusa?!

Sì, un animale che ti rappresenti, che ne so, un’aquila, una giraffa, un…

Un elefante in una cristalleria

Fu il suo turno di guardarmi storto, poi riprese

Secondo me saresti un animale piccolino. Tipo… Un tigrotto. Piccolo e carino, sì

Spiegò annuendo a se stesso, poi mi sorrise ancora. Il mio respiro continuava a cambiare ritmo, accelerando senza concedermi un mero istante di pausa.

Tu invece saresti il signor pantera. Sensuale e tutto figo, che poi si mette a giocare come un gattino.

Risi per mascherare il mio imbarazzo, mentre Zayn si fingeva offeso.

 

E ora andiamo dalle scimmie

Ma perché andare dalle scimmie quando ne hai una davanti a te? Le tartarughe sono più belle, andiamo da loro

Ma sono lente e noiose Lexie! Le scimmie almeno vanno a una velocità decente

Le tartarughe sono più belle. E non danno l’impressione di prenderti in giro come fanno le scimmie. Dai Zayn, fai il bravo

Chiesi facendo gli occhi dolci, al che lui sbuffò rimettendosi gli occhiali da sole.

Andiamo. Ma solo se poi andiamo a dare noccioline alle scimmie

Concluse portando un braccio attorno alle mie spalle. Quanto era bello poter sentire il suo profumo senza che lui pensasse che fossi matta. Indossava il genere di profumo che ci si aspetterebbe da lui, quel tipo di profumo fresco e terribilmente attraente, che fa venire voglia di passare il resto della propria vita avvolte in uno dei suoi indumenti. Inspirai a fondo, poi circondai la sua vita con un braccio.

 

Dovetti nuovamente ammettere che Zayn aveva ragione: dopo l’esperienza con i leoni, la staticità e la tranquillità delle tartarughe non erano certo ciò che più emozionante ci fosse nello zoo, ma dovetti anche ammettere che il semplice passeggiare con lui, chiacchierare del più e del meno, ridacchiare e commentare ciò che ci stava intorno fu quanto di più piacevole potessi aspettarmi. Era bello, poter finalmente essere liberi di conversare senza avere paura del giudizio degli altri, e più di tutto adoravo poter stare così vicina a lui senza preoccuparmi di imbarazzo o cose simili.

Più lo guardavo e più mi immaginavo ciò che avrebbe potuto succedere al termine della giornata; più lo guardavo e più desideravo nuovamente le sue labbra sulle mie, in un bacio più profondo, più significativo di quel piccolo assaggio che mi aveva concesso un paio di notti prima. Lo vedevo parlare, vedevo le sue labbra muoversi, in quei movimenti così semplici, le vedevo accarezzarsi a vicenda e faticavo a mantenere presente il filo del discorso. Le sentivo avvicinarsi alle mie, sfiorarle appena per poi poggiarvisi, quelle labbra calde e umide, che man mano che prendevano confidenza con le mie, si aprivano per rivelare il vero intento del bacio, un gioco di accenni e carezze, una danza delle nostre labbra allo stesso ritmo, nello stesso bisognoso modo…

 

Terra chiama Lexie, ti sei forse persa?

Cosa? Ehm sì, cioè, no. Cioè, ci sono, dicevi?

Lascia stare, ti sei persa all’inizio del discorso, non avrebbe senso ricominciare. Scimmie?

Cosa? Ah sì, sì sì, scimmie

Dire che ero frastornata sarebbe stato dire poco. Connettevo poco e male, la mente ancora preda di quell’immagine che poco prima se ne era impossessata. Mi riprese per mano, questa volta senza esitazione o imbarazzo, e proseguimmo la nostra visita verso le tanto attese scimmie.

 

Sai, penso di avere un’idea su come riscuotere il mio premio

Lo guardai stranita, cercando di capire che cosa avesse in mente.

Cioè?

Potresti ballare con le scimmie, bambina

Zayn, ti voglio bene, ma chiamami ancora bambina e ti picchio. E ho già ballato con te, non basta?

Oh taci tu. Anche tu sbagliavi tutti i passi quella sera, ammettilo.

Ero stanca, ed ero stata torturata per tutta la giornata. E Zayn, come faccio a ballare con le scimmie? Me lo spieghi?

Zayn in risposta mi sorrise semplicemente, abbassando appena gli occhiali per mostrare gli occhi, in cui si vedeva chiaramente l’ironia.

Sto scherzando, scimmietta dai… Sì, ho un’idea, ma non te la dirò per ora

 Malik, dimmi cosa vuoi da me o ti spettino i capelli

Stava di nuovo facendo leva sulla mia curiosità. Lo colpii sul braccio, poi alzai lo sguardo sui suoi capelli che anche dopo la giornata erano perfetti. Mi guardò male, poi si allontanò significativamente da me, come per proteggersi, facendomi ridere.

 

Sei una persona orribile, Alexis.

Disse mettendo il broncio e facendo il labbruccio, cosa che non aiutò per nulla la mia mente a rimettersi in sesto dopo lo sforzo di poco prima. Era un angelo. Ma allo stesso tempo era il diavolo tentatore. E lo volevo, come non avevo mai voluto nessuno.

Dai Zaynie, dimmelo e basta… Per favore

Cercai di dire facendo gli occhi dolci, che poco prima avevano funzionato così bene, e aggiungendo la mia mano che giocava con la sua, accarezzandola e facendole il solletico.

 

Questo

Replicò, portando la mano sulla mia guancia e avvicinando il suo volto al mio. In un primo momento rimasi paralizzata, gli occhi spalancati, la mente incapace di comprendere quello che stava succedendo, ma non appena le sue labbra toccarono le mie fu un’esplosione di sensazioni. Chiusi gli occhi e portai a mia volta le mani attorno a lui, avvicinandomi ancora e ancora, come se non potesse esserci spazio tra noi. Le sue labbra erano incredibili: così morbide e così perfette al contatto; mi stava lentamente guidando nel bacio, mi stava passando il suo ritmo, pur essendo il più delicato possibile. Sorrisi nel bacio, scostando le labbra mentre la sua lingua giocava con il mio labbro inferiore e in pochi istanti con la mia. Sapeva di coca cola, misto a un pizzico di tabacco e un gusto che era inconfondibilmente suo, non saprei come spiegarlo esattamente, ma era lui, essenza di Zayn. Fin troppo presto, ma avrebbero potuto benissimo essere passate ore che ancora l’avrei giudicato nello stesso modo, le nostre labbra si divisero, lasciandomi solo un’incredibile voglia di ricominciare, tutto da capo, il nostro primo bacio decine e centinaia di volte, senza stancarmi mai di quel suo gusto così inebriante.

 

Portò le braccia attorno a me, avvicinandomi ancora una volta, lasciando che la mia testa si abbandonasse sulla sua spalla. Rimanemmo in quella posizione parecchio, io con gli occhi chiusi, a lasciare che gli altri miei sensi si riempissero di lui.

Sei bellissima

Potrei dire la stessa cosa di te

Sussurrai, prima che il mio telefono squillasse, distruggendo i miei propositi di mantenere quella posizione per sempre.

 

Lexie?

Sì, sono io. Chi parla?

Lexie sono Julie. So che è il tuo giorno libero e non vorrei disturbarti, ma Eddie si è fatto male e ha dovuto andare in pronto soccorso

Oddio, mi dispiace… Ma io che c’entro? Devo andare a trovarlo?

Dovresti tornare al villaggio Lexie, gli ospiti continuano ad arrivare, e non siamo abbastanza ad accoglierli. Ti prego torna il più veloce possibile!

Ma… Non posso!

Cerca di farlo Lexie, per piacere! Devo andare, altra famiglia con bambini. Sbrigati!

Oh ma insomma!

Cercai di protestare, ma Julie aveva già interrotto la conversazione; chiusi le mani a pugno e sbuffai, poi rialzai lo sguardo verso Zayn, che mi stava ancora guardando curioso.

Era un’altra animatrice. Eddie si è fatto male e sono a corto di personale. Mi ha chiesto di rientrare

Anche Zayn sospirò, poi mi lasciò un breve bacio sulla tempia, riprendendo la mia mano e intrecciandola con la sua. Mi guardò, per poi riprendere a camminare, prendendo parola.

Sai che c’è di divertente?

Cosa?

Eddie ha fatto il terzo incomodo per tutto questo mese e mezzo tra noi due, e ora che finalmente possiamo uscire insieme, per quanto involontariamente, torna a mettersi in mezzo. Secondo me viene pagato di più per tenerci lontani

Sorrise voltandosi per guardarmi in faccia. Vedevo chiaramente che stava scherzando, eppure ero altrettanto sicura che una punta di rabbia ci fosse nelle sue parole.

 

Arrivammo verso il villaggio nel minor tempo possibile, ma Zayn mi fermò davanti all’ultima colonna appena nascosta dalle macchine che entravano e uscivano dal cancello principale, lasciandomi spalle al muro e tornando a viziare le mie labbra con le sue, lasciando che di nuovo si creasse la magia del primo bacio che ci eravamo scambiati. Fu un bacio più veloce rispetto a quello allo zoo, ma non appena si staccò poggiò la fronte sulla mia, guardandomi dritta negli occhi.

Queste tue labbra, le bacerei sempre, ogni minuto, ogni secondo

Sussurrò, facendo accelerare il mio respiro e il ritmo del mio cuore.

E questa frase non è un cliché bello e buono?

Scosse la testa sorridendo, dandomi un ultimo bacio, per poi lasciare che mi ricomponessi per rientrare nel villaggio. La nostra attenzione fu subito richiamata da un piccolino, che chiamava la mamma e le tirava la camicia, facendoci voltare l’uno verso l’altra e provocando una risata sommessa.

Mamma mamma! Guarda, quelli sono la ragazza leonessa e il ragazzo leone dello zoo!

 

 

 

Tommo’s corner:

Buongiornoooo! Spero stiate tutti bene in vacanza :) *dissimula per non ammettere il ritardo*

Okay, okay, un pochino in ritardo lo sono. Però ne è valsa la pena, no?

È un capitolo pieno di emozioni questo U.U

Non credo ci sia bisogno di fare il punto della situazione questa volta, giusto? Ahah il nostro Zayn cucciolino che si fa trascinare dai cliché :3

Eeee… Beh, diciamo che non vorrei dire altro per quanto riguarda questo capitolo, se no sembra che mi stia facendo una recensione da sola u.u Che ne dite di lasciare un piccolo commentino, una recensione, qualcosa? Vi assicuro che non mangia e saranno ben accette :)

Nel frattempo, grazie alle nuove arrivate: I hate and love you, che ha messo la storia tra le preferite, dracoscupcake, i wish you were here e vashappeninmick che l’hanno inserita tra le preferite, e dulcis in fundo, Curly_crush che ha recensito!! Grazie mille mila :)

E come sempre, un grazie speciale alla mia Nanek, sulla quale posso sempre contare. Sei un tesoro <3

Un abbraccio,

-S

P.S.: Volete sapere una curiosità? Il titolo originale del capitolo era "The Lion King" U.U

   
 
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