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Autore: Georgesmonkej_    13/06/2013    2 recensioni
"Essa é l'oriente e Giulietta é il sole. Sorgi, bel sole, e uccidi l'invidiosa luna già malata e livida di rabbia, perché tu, sua ancella, sei tanto più luminosa di lei. Non servirla, se essa ti invidia; la sua veste virginale é di un colore verde scialbo che piace solo agli stupidi."
"Che cos'altro é l'amore, se non una pazzia molto discreta, una amarezza che soffoca, e una dolcezza che fa bene?"
Questa é una storia ispirata a Romeo e Giulietta, con un lieto fine leggermente diverso (nessuno muore!)
Genere: Drammatico, Poesia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: George Shelley, Jaymi Hensley, JJ Hamblett, Josh Cuthbert, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(3)



Un'altra settimana di maggio passò e io e George ci frequentavamo sempre più spesso e veniva spesso a casa quando non c'erano i miei. Era sabato, il che voleva dire niente scuola, e Josh si svegliò e mi trovò nel suo letto, dato che il giorno prima si era ubriacato di nuovo sempre per via di Janelle e l'ho dovuto soccorrere, come sempre.

Eh si! Hanno litigato di nuovo.
Beh... Infondo é proprio vero... L'amore non è bello se non è litigarello! 
 
-che diavolo ci fai qui?- mugugnò tastandosi la testa, evidentemente gli faceva male -ehm... Vedi non volevo dirtelo ma...- accennai ridendo sotto i baffi e pensando a quanto Joshua possa essere mai così tanto coglione e credulone -oh mio Dio! Dimmi che non...- gli prese un colpo, cominciai ad allargare il più possibile il sorriso -... Sei una troia! Ti detesto!- scoppiò a ridere iniziandomi a sopprimere con il cuscino -ah ah ah Josh! Mi soffochiiii... Però sei sempre più coglione e credulone tu!-.
 
Dopo di che, ci alzammo, mi prese sulle spalle ed iniziammo a scendere quando....
-COOOOOOSAAAA!????- sentii la voce di mia madre innervosita.
Iniziai così a pensare alla sera prima: George, acerrimo nemico di famiglia, qui a casa mia per una piacevole seratina tra amici, oppure, perché le avevano detto di Josh ubriaco, il che sarebbe stato letale per lui e soprattutto per me: mia madre avrebbe avvertito sua madre che lo avrebbe riportato ad Ascot! Beh no questo no! Preferivo rimanere a casa per un anno piuttosto che stare lontana da quel coglione di Josh.
Toglietemi tutto ma non il mio Josh!
 
Io e Josh ci fissammo per interminabili secondi con uno sguardo agghiacciante, roba da film horror, e ci catapultammo di sotto.
-aspetta... Era un sogno o é vero che Shelley é stato qui ieri sera?- disse Josh cauto e bloccandomi sulla soglia prima di entrare -Ehmmm...- dissi guardandomi i piedi -... Lo sapevo!- sospirò.
 
Così entrammo di corsa in cucina e... -mamma non mandare via Josh!- -Isabelle non uccidere Jay!- dicemmo in coro.
-cosa?- ripetemmo stupiti. Mia madre ci guardava agghiacciati -ma di che state parlando tutti e due? Cacciare via Josh? Jay! Ma sei pazza? Uccidere mia figlia? Josh! sei sicuro di stare bene, tesoro?- rise mia madre.
Io e Josh tirammo un sospiro di sollievo che, grazie a Dio, mia madre non interpretò male -la gioventù di oggi! Sempre più strana!- parlò la 45enne….
 
Dopo io e Josh uscimmo di casa.
Strano come non ebbe da blaterare come al solito, dato che ha la parlantina per ogni minimo pelo.  Sicuro pensava a Janelle.
-allora... Costa o Starbucks?- ruppi il ghiaccio - Costa!- disse lui sorridente -guarda che so che non sei felice e so anche il motivo, ma vedi di spassartela oggi che l'ultima cosa che voglio é vederti con il broncio quando sei con me in una così bella giornata di sole- dissi prendendogli le guanciotte -okay okay!- sorrise.
 
Quando arrivammo da Costa...
-Shelley!- urlò Josh, io mi voltai di scatto e lo vidi fissare noi -Cuthbert!- ricambiò.
 
Dopo ci portò due cappuccini e Josh si allontanò.
-non credevo lavorassi qui!- dissi io stupita di trovarlo qui come dipendente piuttosto che da cliente -non mi va di fare il mantenuto- disse sorseggiando un po' del suo cappuccino e facendo spallucce -fammi capire: i tuoi hanno un'impresa, molto grande, siete straricchi e tu non vuoi fare il mantenuto? Non che mi diverta io a far si che mia madre spenda soldi a rotta di collo per me, eh! Ma é una cosa contro senso!- dissi fissandolo intensamente -lo so! Ma non mi va di essere viziato eccessivamente... Comunque lo so che sei una ragazza con la testa sulle spalle, te lo si legge in faccia- disse prendendomi la mano.
 
-George Paul Shelley! Vedi di alzarti immediatamente da lì e allontanarti da quella ragazza! Ti sei dimenticato chi é lei?- disse una ragazza poco più piccola di lui che aveva una faccia di quelle che nemmeno mia madre poteva fare quando mi rimproverava -ciao Harriet!- dissi calma -e tu te ne stai così tranquilla sapendo che le nostre famiglie si odiano ormai da generazioni? A parlare con mio fratello?! Hai idea di cosa potrebbe succedere se entrassero i nostri genitori?- mi augurai che la smettesse subito con questo interrogatorio -hai finito di farmi il terzo grado? Vedi che non lo sto affatto uccidendo o sciogliendo nell'acido a tuo fratello! Stavamo solo parlando- le spiegai sbuffando -beh forse non ti é chiaro che alle nostre famiglie non puoi dire così che ti farebbero fuori- rispose acida -calmati sorella! Fino a prova contraria, se non ci sono le nostre madri o i nostri padri possiamo stare!- ci raggiunse lui mantenendola calma.
 
Dopo aver chiarito con Harriet, George mi chiese se mi andasse di uscire la sera di quello stesso giorno e io accettai.
 
La sera arrivò subito, mia madre ci disse che andava a  Birmingham per una cena di lavoro quindi eravamo liberi, così io le dissi che uscivo, ma lei, sospettosa come sempre, mi chiese con chi ed io le dissi, per farla contenta, che probabilmente mi sarei vista con Jake, senza immaginare che lei avrebbe mai chiamato sua madre o direttamente lui.
 
Mi vestii con una camicia bianca e un paio di jeans attillati e delle converse, dopo uscii di casa e mi diressi verso il punto dell'incontro.
 
Dopo svariati minuti lo vidi arrivare.
-sei in ritardo Shelley!- dissi ridendo mostrandogli il mio orologio -scusaaaa! Colpa di mia madre!- rise -perdonato!- dissi alzandomi e toccandogli il naso.
 
La serata fu incredibile, peccato che passò in fretta.
Parlavamo tantissimo di ogni volta che ci ficcavamo in qualche macello, come quando quella volta che ci rincontrammo casualmente a 11 anni, che fregai la carta di credito a mamma e andammo con lui in un negozio di videogiochi: quando ci scoprirono furono cazzi amari per entrambi! O come quella volta, in un negozio di elettronica, con i nostri padri che si minacciavano con sguardi malefici, io e George ci fissavamo divertiti e poi, talmente erano presi dal fissarsi intensamente e maleficamente che neppure si accorsero che io e George ci eravamo allontanati. 
Dopo aver ispezionato tutto il negozio, ci sedemmo  in un angolo dove c'era una grande televisione al plasma e ci mettemmo a guardare il film che stavano trasmettendo, non lo scorderò mai: era G.I.JOE! Ho sempre amato quel film. 
Io avevo un pacco di patatine che il mio papà mi comprò (si! Lui amava viziarmi, ma io lo ripagavo sempre perché non mi piaceva comportarmi da bambina viziata ed ingrata, ed ero anche la sua cocca, ma é sempre stata una persona giusta, tranne quando si trattava di avere davanti uno dei suoi acerrimi nemici!) e iniziammo a mangiarle e a parlare durante il film.
Quando i nostri padri ci trovarono non dissero niente, al contrario di ciò che avrebbero fatto la mia e la madre di George, ci presero e ci trascinarono via e noi, per l'ennesima volta, ci fissavamo con la faccina triste.
Ma ora i tempi erano cambiati, si! Non eravamo più due bambini e ora sapevamo come non farci sgamare dai nostri genitori.
 
-mia madre ha sempre pensato che fossi una ragazza quanto mai pericolosa e testarda! E lo diceva sempre quando ci incontravamo- dissi mangiando il mio Mcwrap seduta di fronte a George su un cornicione sopra una scalinata -anche mia madre aveva sempre da ridire sul mio essere cocciuto e non ancora adatto a comprendere- sentenziò lui con un hamburger in mano -se sapesse con chi sto mi ammazzerebbe, mi ha sempre detto che non avrei mai più dovuto avere a che fare con te- continuò sorridendo divertito dalla situazione -mia madre pensa che ora sono con Jake Carter- sorrisi pensando a quanto divertente era la situazione -o mio Dio! Com'é che tua madre vuole farti stare con quello lì?- sorrise accigliato lui -beh... É tutto un giro di eredità e lavoro... Ma a me non interessa...- dissi abbassando lo sguardo.
Ad un tratto sentii due dita sul mento che mi tiravano su la faccia ed incontrai, a solo due passi, i meravigliosi occhi color nocciola di George con un sorriso dolcissimo.
Ad un tratto quel poco di distanza che c'era tra noi due si dissolse in un bacio dolce all'inizio e forte e pieno di passione poi.
-no!- dissi -non possiamo ricordi?- cercai di rammentargli fissando dritta davanti a me -tu mi piaci Jayme! Mi sei sempre piaciuta ed é proprio perché non possiamo che ti ho baciato ora- disse abbracciandomi -anche a me sei sempre piaciuto George ma...- cercai di dirgli -facciamo di nascosto! I nostri non sapranno mai niente, ok? Usciremo allo scoperto quando riusciremo a rappacificarli!- mi piaceva l'idea ma... -se tutto ciò si trasforma in qualcosa di tragico?- dissi io seria e preoccupata -avanti! Non essere drammatica, cosa potrà mai andare storto?- ironizzò -potrebbero scoprirci o qualcuno farebbe da spia- lo fulminai -io non credo! Beh in ogni caso... Cosa ne dici?-.
Ci pensai molto su e infine arrivai alla constatazione che ero giovane e che non sempre le questioni di cuore poteva risolvermele mamma e soprattutto era sempre meglio tenersi distanti da Jake. 
 
Che cos'altro é l'amore, se non una pazzia molto discreta, una amarezza che soffoca, e una dolcezza che fa bene?
Shakespeare é la mia illuminazione! 
 
-O Romeo, Romeo! Perché sei tu Romeo? Rinnega tuo padre; e rifiuta il tuo nome; o se non vuoi legati solo in giuramento all'amor mio, e io non sarò più una Capuleti- citai, osservando George con sguardo sognante e sorridente e lui ricambiò -rinuncerei a tutto pur di avere te accanto- mi disse lui soddisfatto per poi baciarmi.
Dopo arrivammo a casa mia, dato che Josh era dagli Hamblett (certe volte era stupido: okay che c'era JJ ma Janelle? Lo avrebbe fatto fuori! Mamma Ciccio mi tocca, toccami Ciccio, no Joshua?) e mia madre era a Birmingham e lì sarebbe dovuta stare per altri 4 giorni: avevamo tutto il tempo!
Entrammo in camera e lì mi stese sul letto cominciandomi a baciare delicatamente e a spogliarmi pian piano, lo stesso facevo io.
Quella sera diventai finalmente di qualcuno: George mi aveva fatta sua ed era stata la cosa più dolce e che aspettavo di fare da un po' di tempo! Amavo George, strano a dirsi, ma l'ho sempre amato: sin dal primo giorno in cui l'ho visto all'asilo mi sono tremendamente invaghita di lui ma poi, pian piano, svanì tutto questo, fino ad oggi.
 
Il dolore non era molto, anche se all'inizio é stato atroce: emettevo lamenti assurdi! Lui si preoccupava, ma io gli dicevo che non importava, l'importante era che lui sentisse la stessa passione che provavo io.
Poi capì che più mi baciava con passione ed energia più non ci facevo caso.
Mi sentivo legata a lui, il dolore, se mi era dato solo per far del bene come in questo caso, non era niente, piangere per il dolore pungente non aveva alcun senso se il suo corpo candido sul mio.
Le sue braccia magre e bianche scorrevano lungo tutto il mio corpo, le sue labbra erano soffici come nuvole che danzavano assieme alle mie in un lento e dolce movimento e le lingue si incrociavano di tanto in tanto.
 
*** George ***
 
 “Il mio cuore aveva mai amato? Occhi rinnegatelo, perché non ha mai conosciuto la bellezza fino ad ora.” 
 
Si, io non ho mai saputo cosa fosse la bellezza fin quando non l'ho rivista! Anche se si trattava della stessa bellezza che conoscevo sin da bambino, ma lì io non capivo.
Ora era come un fiore appena sbocciato.
Stesi in quel letto, abbracciati a pensare cosa fare l'indomani.
 
Mi sento Shakespeare.
 
-cosa faremo amor mio?- disse lei -non lo so! Un modo lo troveremo- sorrisi cercando di rassicurarla. Lei si sollevò -sei la cosa più dolce e bella che esista in questo mondo, peccato che tutto questo sia rovinato da un distacco e una divergenza tra famiglie-.
 
Ad un tratto mi squillò l'iPhone:
-pronto?- 
-George? Dove sei?-
Era mia madre che era molto preoccupata 
-mamma sono da un amico! Torno domani mattina-
-okay tesoro, buonanotte!- e riattaccò 
 
-George? Devi tornare?- disse lei sollevandosi un po’ -no, ho detto che tornerò domani mattina- le sorrisi girandomi dal suo lato.
 
ANGOLO AUTRICE 
 
Hey bella gente c: ,
Finalmente sono ricomparsa con un nuovo capitolo eh? ;) eh si! Sono come i funghi io lol! Ma tornando a noi gftuffdyttf mi piace troppo questo capitolo futftdf spero anche a voi <3 
Recensite! E ricordate Jayme loves George, and me too <3 lol



tempt not a desperate man 

-Romeo & Juliet (W. Shakespeare)

io direi: tempt not a disperate girl :Q____
 

POSSIBLE COMING SOON...



Voi mi chiederete ma che c'entra Lucy Hale di "Pretty little Liars" in questa fff? e perchè POSSIBLE COMING SOON? sto scrivendo un'altra ff dove lei è la mia musa ispiratrice (?) lol che ne pensate? c:

 
little_JCat
 

 
 
 
  
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