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Autore: HikariVava    13/06/2013    0 recensioni
Scuola.
Una parola che odio con tutto me stesso e un edificio dove si macellano molteplici carni di poveri studenti malcapitati il cui solo obiettivo è ottenere un titolo di studio per fare uno stupido lavoro, che qualcuno con più esperienza ti inculerà.
Quindi caro amico, ricapitolo tutto se non ti è chiaro, non serve a nulla andare a scuola: tanto rimarrai disoccupato per tutta la vita, seduto su una panchina a fare il barbone.
Ti consiglio di non amarla quindi, non ci guadagni nulla se lo fai.
Ciao, mi chiamo Alessandro e il mio nome mi piace parecchio, significa “protettore degli uomini”.
Less è il mio soprannome e in inglese significa “meno”.
Questa è la mia storia.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Capitolo 2

Un patto con il diavolo (μαργαρίτης)


 



Azzurro e bianco.

I colori del corridoio.

Questo quì è monotono, come in ogni scuola: libri, scaffali, ufficio collaboratori scolastici, aule e... PRESIDENZA.

Cazzo, odio quel posto, odio quella stanza, e... detesto anche questa preside, e tutto senza neppure conoscerla!

Avanza davanti a noi tre, poveri sfigati, verso la presidenza con quei riccioli neri che svolazzano al vento, i tacchi alti che fanno un rumore udibile anche a mille miglia e quel suo atteggiamento da "ragazza preziosa".

Eh sì, perchè sembra una ragazzina da quel bel volto che si ritrova.

Chissà, forse è un vampiro e non aspetta altro che enrare nel suo covo e succhiarci il sangue fino a che morte non ci separi.

Speriamo bene...

Ho un prurito forte alla testa, comincio a grattarmela ma la preside si gira e ... le basta uno sguardo per ghiacciarmi e farmi togliere le mani dalla testa.

Appena si gira, ecco la ragazza rossa e dagli occhi smeraldo che mi parla.

«Antipatica eh?» ride senza farsi sentire e contorcendosi un labbro con i denti

«Già, che preside tranquilla ci è capitata!» le sorrido in modo gentile»

«Io mi chiamo Maria Grazia, per gli amici Grazia e te?» «Alessandro, per gli amici Less» le faccio l'occhiolino e mi rivolgo al moro che ci accompagna in questa disavventura «Tu come ti chiami invece?» lui sorridendo mi risponde «Michele, per gli amici Mich» d'un tratto, è Grazia che ci interrompe chiedendo «Ma un sarà che avere mica per caso una sigaretta?» è forte il suo accento, ha la c aspirata, probabilmente senese «Sei senese?» le chiedo. «Si perchè?» mi risponde «No, niente l'accento si riconosce, comunque no, non fumo, e se non te ne sei accorta, abbiamo la preside davanti!» «Seguitemi e non parlate!» ci urla la mora di rimando « Ma somos en carcere?» chiede scocciato Michele con un buffissimo accento spagnolo. «No, siamo nel mio territorio e decido io qui.» risponde la preside. Apre la porta della presidenza e ci spinge tutti lì dentro. «Bene, voi, ammasso di scansafatiche sarete coloro che ogni settimana mi porterà in presidenza un alunno» la interrompo per chiederle con timore «Perchè, che gli deve fare?» «Questi sono affari miei, voi dovete fare quello che vi ho detto, altrimenti chiamo i vostri genitori e vi accuso di cose molto gravi! E ora filate in classe e portatemene uno ognuno subito! Come premio, voi non sarete mai nominati.» riprende dopo un po' «E ora sciò andatevene!» noi, chiudiamo la porta e chiedendoci cosa ha in mente la preside andiamo a prendere i diretti interessati e li portiamo su,. La prof ha fatto un po' di resistenza, ma dopo un po' ci lascia andare. I ragazzi che abbiamo prelevato, ci riempiono la testa di domande alle quali non sappiamo rispondere, che sviamo prontamente con un "Non lo so..". Arriviamo e bussiamo, la preside apre e fa cenno ai novellini di entrare in presidenza e ci caccia con un «Andatevene via!». «Mich, che ore sono?» chiede Grazia «Le 9:00» risponde lui guardando il suo orologio da polso. «Andiamo in terrazza?» ci chiede lei sorridendo «Ma c'è lezione!» rispondiamo in coro io e Mich protestando «Che secchioni del cazzo siete!» «Che volete che faccia quella gallina spelacchiata oggi, il primo giorno?» urla lei imbestialita dalle nostre polemiche. « Senti bella, io scendo giù, in terrazza ci si trova a ricreazione okay?» «Ah si e questo cespuglio biondo viene con me vero niño rubio?» mi fa l'occhiolino e mi trascina giù nelle aule e lì ci separiamo, appena entro in classe, la professoressa che aveva appena finito la presenazione della sua intera vita mi chiama prima che io riesca a sedermi al mio posto e mi dice «Alla buon ora biondino! Come ti chiami?» io, stanco di dover ripetere la stessa frase, per la seconda volta, e alla stessa persona sussurro scocciato «Alessandro» «Bene, Alessandro, mi puoi dire il tuo cognome che devo scriverlo nel registro?» «Amitrano» «Mmm.. puoi scriverlo alla lavagna che hai la voce bassa e non ho capito bene?» «Okay» Dico mentre mi dirigo verso la lavagna e con un gesso celeste scrivo il mio cognome. «Bene, grazie Alessandro, da dove vieni? Sei di torino? Di che origini hai i genitori?» mi chiede lei tutta curiosa mentre sfoglia il registro, probabilmente la tortura che sto subendo io l'ha fatta passare uno ad uno a tutta la classe «Sono nato a Torino, ma mia madre è pugliese, mentre mio padre è calabrese. » «Mmm.. bene hai visto Felice? Un tuo compaesano pugliese! Fallo sedere accanto a te, magari fate amicizia!» Io, cerco di ribattere «Ma veramente.. prof..» ma lei non mi da il tempo «Niente ma! Sono sicura che diventerete buoni amici, ah giusto Alessandro, io sono Francesca Falagiani, e sono la vostra insegnante di Lingua e Letteratura italiana, vi insegnerò, miei piccoli alunni, a scrivere Scuola, invece che Squola, e tutto in modo da farvi divertire! Sarà complicato, ma ce la faremo! Chi è con me ragazzi?» e neppure in tempo per pronunciare l'ultima frase, tutti i miei compagni e il mio vicino di banco si alzano in piedi e urlano «Certo prof!» «Bene, in queste due ore di lezione, voglio fare con voi un gioco molto divertente, inventato da me sul momento, che si chiama "Conosci l'altro!", dovete scrivere una presentazione di voi stessi, massimo 10 righe, dove presentate voi stessi, dopo, dovrete mettere il foglio dove scrivete la presentazione in questa scatola, e io le mischierò, dopo di chè chiamerò ogniuno di voi a ritirare un foglio, e voi dovete indovinare a chi appartiene, chi indovina avrà un lecca lecca alla menta! » «Ma è un gioco da bambini delle elementari!» protesto io «Vuoi fare lezione, caro Alessandro?» mi minaccia la prof «No no, prof» «Bene, allora iniziate!» Felice prende una faccetta a righe, e mi chiede se voglio l'altra metà, io accetto e strappata la mia metà lo ringrazio e incomincio a scrivere, scrivo parole, poi cancello, ne scrivo altre, poi ricancello, alla fine riesco a scrivere una presentazione più o meno accettabile.

 

"Ciao, il mio nome mi piace parecchio, significa “protettore degli uomini”.

Less è il mio soprannome e in inglese significa “meno”.

Ho 15 anni e sono già stato bocciato una volta in seconda media per colpa di un professore stronzo che insegnava Geografia e ora, sto per iniziare le scuole superiori.

Ho preso i capelli da mia madre e gli occhi da mio padre, sono tenebroso, impavido e stupido.

L'itagliano (ops, scusi prof) Italiano è la mia materia preferita, sono amante delle belle ragazze, ma non preoccupatevi donne, accetto anche le brutte, vado in palestra tre volte a settimana, il lunedì, il mercoledì e il venerdì, il mio piatto preferito sono le zucchine fritte, la mia bevanda alcolica preferita è la vodka, da grande voglio fare il meccanico, per conservare un sacco di calendari nudi nella mia bellissima officina e... qualche bella ragazza vuole farsi avanti? Il vostro macho."

 

Bene, mi sembra di aver detto tante belle cazzate, non mi piace che la gente sappia chi sono in realtà, ciò che dico devono essere tutte balle.

Butto il foglio nella scatola e ritorno al mio posto, quando tutti hanno buttato il loro foglio nella scatola, la prof smista tutto e... incominciamo il gioco!

Io vengo letto per terzo, appena la ragazza che l'ha preso legge a voce alta la mia presentazione arrossisce tutto d'un colpo, poi, dovendo per forza dire un nome spara a caso, e pronuncia «Alessandro» io la guardo sbigottito, "ha già capito?" mi chiedo «Alessandro chi? Amitrano o Bertoletti?» chiede la prof alla ragazza che rimane indecisa «Avanti Margherita, scegli!» le ripete lei «Amitrano» sussurra lei indicandomi rimanendo rossa dall'imbarazzo. «Bene, Alessandro sei tu?» mi chiede la prof «Si, sono io » rispondo con voce suadente, e per rendere la cosa ancora più veritiera, prendo la mano di Margherita, mi inginocchio e le bacio la mano dicendole « Vamos a posto, señorita!» e prendendola per mano mentre la accompagno al suo posto le sussurro che è tutto falso, non è vero nulla ciò che ho scritto,che le spiego più tardi, poi torno al mioposto, tutte le ragazze mi gurdano incantate, ma per me nella mia testa ora esiste un solo nome: Margherita.

Mi sarò innamorato? Forse...




Bene , Scusate  il ritardo, ho dovuto far fronte purtroppo anche alla mia bellissima (?) vita sociale, quindi, ora aggiornerò più spesso e spero mi seguiate ancora, perchè la storia è ancora all'inizio e ha ancora tanto da darvi.
La ragazza nel banner di questo capitolo è il prestavolto di Margherita, e se volete andare a vedere il trailer di questa storia ecco qui : Dai, muoviti e aprimi :)
Baci Vava.
P.s. Se ci sono errori non me ne vogliate, l'ho scritto in fretta e furia ;)

   
 
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