Fanfic su attori > Alex Pettyfer
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Autore: nuvole_e_popcorn    13/06/2013    3 recensioni
Dal terzo capitolo
“Io...” non sapevo come cavolo tirare fuori tutto quello che avevo in testa “Io.. TI STRONCO LA CARRIERA Pettafer o come diavolo ti chiami!” lui inarcò un sopracciglio, ma ero troppo arrabbiata per veramente fare caso alla sua dannatissima, bellissima faccia. “è Pettyfer Gin” mi corresse. E sai quanto me ne frega. Okay forse un pochino.
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Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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 Lo so, lo so! Sono imperdonabile, ma vi prego, vi prego perdonatemi lo stesso :)

 

«Paloma, ei -dissi cercando di suonare non presa alla sprovvista -cosa posso fare per te?» domandai, lei ghignò. Fece per andarsene, passandomi oltre e quando mi fu vicina disse: «incontrami sta sera alle otto vicino al negozio di Cavalli» deglutii e lei mi sorrise. Sembrava un sorriso gentile, ma per qualche strana ragione non mi convinceva più di tanto, annuii, però. Sapete come si dice curiosity killed the cat ma non riuscii a resistere all'impulso di capire cosa ci fosse sotto. La seguii verso il set, di nuovo, Alex mi scoccò un'occhiata preoccupata quando la vide lanciarmi un'occhiata alla attentaaquelchefai, con un gesto della mano gli feci capire che era tutto a posto, per ora aggiunsi nella mia testa. La osservai parecchio fino a quando alle cinque avevano finito e potemmo andare a casa.

«Gin ma che fai, -domandò Max al parcheggio vedendomi salire sulla volvo di Alex -torni con Alex» dovevo trovare una scusa e in fretta: «Sì -dissi -non voglio farmi vedere con un emo come te, ho una reputazione da difendere, io» fiù, mi ero salvata in calcio d'angolo. Max scoppiò a ridere ed entrò in macchina scuotendo la testa divertito. C'era stato un periodo in cui se la prendeva per le mie battutine sarcastiche e spesso pungenti, ma era semplicemnte come ero fatta dicevo le cose esattamente così come le pensavo o mi passavano per la testa in quel momento, anche se spesso potevo sembrava stronza ed estremamente ruvida, ma era semplicemnte come ero fatta, punto e le persone che mi amavano avevano imparato ad accettarlo. Appena vedemmo la macchina di Max sparire all'orizzonte ci scambiammo uno sguardo, e.. beh non chiedetemi come, siamo finiti nel retro della sua volvo e no, non abbiamo fatto cose sconce, non pensate male! Abbiamo solo rimediato a quelle tre ore di assenza totale di contatto..niente di esagerato, solo che quando controllai nello specchietto come ero ridotta beh... avevo i capelli un po' dappertutto, sufggiti com'erano dal tupo e avevo le labbra rosse, scoccai un'occhiata a Alex che aveva stampato in faccia un ghigno felino che andava da orecchio a orecchio, alzai gli occhi al cielo. «Muoviti, ciuffo -lo apostrofai -prima che Max cominci a sospettare qualcosa» lui scattò sul posto e accese l'auto: «agli ordini comandante» mi prese in giro, ghignai. Quando arrivammo a casa Max ci guardò sospettoso, ma siccome avevo avuto la brillante idea di fermarmi a comprare i gelati, probabilmente attribuì a quello il nostro ritardo, perdonandoci seduta stante. Fu solo verso le sei che io e Alex ci incontrammo in cucina e lui mi scoccò un bacio, a cui non risposi con entusiasmo: «che succede, piccola?» mi domandò, inarcai un sopracciglio, davvero? Davvero? Guardai verso Max, che potevo vedere dalla cucina guardare la tivù, mentre lui non poteva vederci. «quando glielo dirai, Alex?» domandai. Alex sospirò: «al più presto -disse -un momento sembra ben disposto quello dopo invece sembra odiare la sola idea... oggi gliel'ho provato a dire..:»

 

Flashback dal punto di vista di Alex

Mi sfiorai delicatamente le labbra, non potevo quasi credere a quanto quella ragazza sapesse sorprendermi. Max mi stava guardando con un'occhiata curiosa. Gli sorrisi. Fu allora che Gin, la mia Gin, tornò sul set, accompagnando Paloma, mi sembrava un po' sconvolta e non mi piacque per niente l'occhiata che la modella le propinò, come un avvertimento, lanciai un'occhiata a Gin che con un gesto veloce mi fece capire che era tutto apposto. Eppure c'era qualcosa nel suo sguardo che non mi convinceva, che Paloma l'avesse minacciata di dirlo a Max... o cose del genere? Fu allora che mi arrivò uno scapellotto mi voltai. Max: «Quante volte te lo devo dire, -mi disse -non guardare mia sorella a quel modo» inarcai un sopracciglio poi decisi di provare a dirglielo, magari non avrebbe fatto una scenata. «Dimmi Max, come la prenderesti se ti direi che potrebbe piacermi tua sorella?» domandai. «Ti butterei fuori di casa probabilmente» disse serio, lo guardai strabuzzando gli occhi e allora mi tirò una pacca sulla spalla: ridendo; «Ma ovviamente non è questo il caso, vero Alex? Non vorrei davvero smettere di parlarti sei un buon amico» sorrisi, cercando di digerire la situazione. Aveva ragione Gin, sarebbe stato più difficile del previsto.

 

Di nuovo al presente, ma sempre dal punto di vista di Alex

Gin prese un sospiro: «Okay -disse -provo magari a parlarci io più tardi, ora devo prepararmi che devo incontrare una persona» disse, cercando di passarmi oltre, la presi per un braccio, mi guardò un po' omicida un po' stupefatta: «che è successo oggi con Paloma» sospirò di nuovo e si spostò un ciuffo ribelle dal volto: «ci ha visti... -mi disse -ma prima che salti alle conclusioni, non è successo nulla di strano... beh apparte che mi ha dato appuntamento alle otto sta sera per parlare... non lo so Alex, ma non possiamo rischiare che sia lei a dirlo a Max, non ci perdonerebbe» concordai, mio malgrado. Le presi il viso tra le mani e le baciai dolcemente le labbra cercando di rassicurarla, per quanto mi fosse possibile, quando ci separammo c'era un fantasma di un sorriso sulle sue labbra, mi guardò riconoscente e sussurrò solo: «Grazie mentre se ne andava».

 

 

Ora torniamo dal punto di vista di Gin

Aspettavo Paloma, quando la vidi uscire dal negozio di Cavalli: «Su entra -mi disse -ho bisogno di un cosiglio» cominciò a parlare come se fossimo due amiche che facevano shopping insieme da una vita, al quarto out fit che mi fece giudicare le domandai: «Paloma qual è il problema? Che volevi dirmi? Non dirmi che centra solo un consiglio su come vestirti in non so quale occasione» lei sorrise gentile e scosse la testa corvina: «No no, Gin, voglio una mano, ma in qualcos'altro» confessò, sorrisi: «Sono tutta orecchi» non so perché ma con lei la conversazione mi veniva facile.

«Pensi che potrei piacere a Max?» mi domandò a bruciapelo. Max? Tutto questto perché era interessata a Max?

 

Tatatadan! Colpo di scena ;) povero Max, penso che meritasse qualcuno a cui piacesse seriamente, voi che dite? :) fatemi sapere e scusatemi ancora per l'attesa :) oxox G

  
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