Scusate per il capitolo precedente che era così corto ^^ Spero che questo
vi soddisfi.
Capitolo
3
Combattimento
“Finalmente sono le quattro”
pensò Karin mentre si preparava per combattere.
Sentì un leggero scampanellio
nei pressi della porta e vide che Envy era appena
entrato.
-Ehi! Sei arrivato! Mmh… sei
sicuro che riuscirai a combattere con quei vestiti? Non è che la gonnellina ti
ingombra?- affermò guardandolo.
-No, io combatto così. E sto
anche comodo. TU, invece, così sembri una majorette!- esclamò Envy facendo uno
dei suoi ghignetti malefici.
E in effetti era vero, ma non
una majorette con la gonna, bensì una majorette con pantaloncini corti neri
[ndKarin: Che ci volete fare mi piace il nero!] , una maglia a collo alto
blu scuro e delle scarpe da ginnastica azzurre. Aveva i capelli raccolti in una
lunga treccia bionda.
-Ehm, quando sei pronta.-
brontolò Envy seguendola nel cortile dietro il
negozio.
-Un’attimo…-disse infilandosi
dei guanti, guarda caso neri, senza dita. –Ecco fatto! Adesso sono
pronta!-
Envy sorrise (in modo poco
rassicurante) e si lanciò
all’attacco, colpendo Karin di sorpresa. Per fortuna si scansò e la colpì solo
di strisciò alla spalla, ferendola leggermente.
Lei si sgranchì un po’ il
collo e partì all’attacco. Envy non fece in tempo a scansarsi ( o non volle) e
fu colpito in piano stomaco da un forte pugno.
-Ehi- disse con la solita voce
di chi non si è fatto nulla- sei forte per essere una
ragazza!-
Lei lo fissò con sguardo
omicida, gli saltò alle spalle e lo colpì alla
schiena.
-Ahio. Ehi femminuccia, fammi
contrattaccare!- disse l’homunculus con occhi
innocenti.
Lei sorrise e disse:- Te
l’avevo detto che non ero clemente!- Era proprio quello che Envy aspettava.
Corse verso di lei e la colpì leggermente (che nel linguaggio umano equivale
quasi a un pugno d’acciao, ma Envy non lo sapeva) allo
stomaco.
Lei lo guardò sgranando gli
occhi, poi cominciò a tossire sputando sangue e a balbettare
qualcosa.
-M-mi…hai…fatto…male…sai?-
diceva sottovoce mentre sputava sangue.
“Ahio mi sa che il mio pugno
“leggero” per un’umana è doloroso!” pensò Envy mentre assisteva al dolore della
ragazza.
Lei si buttò di schiena per
terra ansimando e ogni tanto sputando sangue.
“mmmm. E adesso cosa faccio?
La lascio qui?” oensò Envy, ma poi fu sopraffatto dai sensi di colpa, cosa
strana per un homunculus, e la prese in braccio portandola dentro il
negozio.
Quando si riprese, Karin vide
Envy che stava maneggiando con il telefono.
-Come cavolo si usa questo
aggeggio?-
Karin sorrise e fece per
alzarsi, ma non si sentiva più le gambe.
“Ahio” pensò sfiorandosi il
ginocchio.
Envy la guardò, poi si accorse
che era sveglia e si avvicinò.
-Ehi. Stai bene? Ehm…mi puoi dire come funziona questo
aggeggio?-