Prompt: Graticola
Canzone: Go the Distance – Michael Bolton
Dall'iniziativa mia e di Charme, "Drabble in itinere".____________________________________________
"Posso farcela"
Avere tutti quei Nani in casa, per Bilbo Baggins, Hobbit di rispettabilissima reputazione, oltre che una sorpresa inattesa, era un affronto alle proprie regole più basilari: amava i visitatori, per carità, come ogni altro Hobbit, ma quegli sbandati che gli stavano invadendo e insozzando il salotto, la cucina e la sala da pranzo, svuotandogli oltretutto la dispensa, gli stavano deliberatamente facendo saltare l'ora del tè, e, a quanto pareva, quella cosa sarebbe andata avanti fino all'ora di cena – se non oltre.
Lo Hobbit ebbe quasi la tentazione di fuggire dalla graticola che si trovava nella stanza da bagno, quando i Nani arrivarono a chiedergli, anzi, a imporgli, di partire con loro per un'avventura, motivo per il quale si trovavano lì, in casa sua.
Ma, mentre stava quasi per prendere davvero la decisione fuggire, ebbe un sussulto: la sua infida, avventata, sconsiderata e da troppo tempo assopita parte Tuc gli fece notare che, appunto, stava scegliendo la via della fuga. Perciò, quale differenza poteva mai esserci, con l'affrontare il pericolo, il Mondo Esterno e l'avventura, senza fuggire deliberatamente?
Bilbo si prese un momento per pensare.
Quel “momento” terminò una volta che i Nani se ne furono andati, lasciando la casa inesorabilmente vuota e silenziosa, e lo Hobbit si ritrovò, senza riuscire a spiegarsi come, a correre giù per la sua Collina, senza neanche aver rimesso a posto i - numerosi - piatti della cena della sera precedente.
Ce l'avrebbe fatta, si era detto sulla porta di casa, e continuava a ripeterselo; ce l'avrebbe fatta. Sarebbe arrivato fino alle grandi montagne ad Est, alle grandi foreste e all'immensità dei grandi spazi del Mondo fuori dalla propria, piccola porta verde.
Ce l'avrebbe fatta, e sarebbe anche ritornato. Avrebbe trovato, finalmente, il proprio posto; no, non che avesse mai avuto dubbi: Casa sua era indubbiamente la Contea, il suo tè caldo il pomeriggio e le sue piccole, minuziose abitudini. Ma, adesso, sentiva anche il bisogno di appartenere ad altro: avrebbe trovato il proprio posto tra le braccia del Mondo.