Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: Bibbs    14/06/2013    1 recensioni
"gli occhi non ingannano e tu non sei di ghiaccio." mormorò.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber, Sorpresa
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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*Annie PDV*
 
Mi sentivo al sicuro in quel momento, tra le sue braccia. Non mi importava che fosse lui a stringermi, non mi importava chi fosse ad abbracciarmi. Volevo solo sentirmi al sicuro, tutto qui.
Quando mi calmai, non avevo intenzione di staccarmi da lui e sospirai.
“Che c’è?” mi domandò alzandomi il viso con una mano.
“Niente...ma grazie per...per essere tornato qui.”
Sorrise e mi strinse di nuovo, dopo avermi baciato la fronte “Di niente.” poi sciolse l’abbraccio e mi guardò “Allora, andiamo a mangiare qualcosa?”.
Dentro mi sentivo morire, perché non sarei potuta scappare da questo ora. Così annuii, malgrado sentissi l’agitazione salire sempre di più. Deglutii.
“Dove vuoi andare?”.
Mi guardai intorno “In un posto non affollato”. Odiavo quando la gente mangiava intorno a me, con quelle espressioni soddisfatte e serene dopo aver finito il pasto e odiavo ancora di più mangiare in pubblico o mangiare mentre qualcuno mi guardava.
“Casa mia?” disse scrutandomi in volto per vedere la mia reazione.
“Casa tua?”.
“Sì, casa mia. I miei dovrebbero essere a casa, ma fa niente, andremo in taverna e staremo lì a mangiare una pizza o qualsiasi cosa tu voglia.”
“Ma io non voglio disturbare...”.
“Sh, te l’ho chiesto io, no? Quindi non disturbi. Ora vieni.” mi invitò a seguirlo, mentre tirava fuori il cellulare e chiamava a casa.
“Ehi mamma...sì...ah, no?...Okay, mi arrangio allora, ciao.” attaccò e si rivolse verso di me alzando un pollice “Casa libera”.
Arrivati a casa sua, tirò fuori le chiavi e cominciò a girarle nella serratura.
Mi guardai in giro: mi sentivo a disagio. Eravamo io e lui, da soli, a casa sua. Niente di più sbagliato. Mi strofinai la pancia, stava urlando dalla fame. Volevo zittirla, eppure non ce la facevo. L’unica soluzione era quella per la quale ero a casa di Justin e non mi allettava.
“Entra pure” mi disse “Se vuoi puoi toglierti le scarpe.”. Entrai e mi tolsi le scarpe, aspettai che lo facesse anche lui per seguirlo in cucina. Era enorme.
“Allora, che si mangia?” mi chiese.
“Non lo so, pizza?” sorrisi “Non dobbiamo sporcare nulla, è buona e ci riempirà abbastanza.”
Pizza. Una parola terrificante. 600 calorie e oltre. Non avrei retto.
Prese la cornetta e chiamò la pizzeria “Salve, volevo ordinare due pizze...Sì, da portare qui...allora una con patatine fritte e una...” mi guardò e sussurrai ‘margherita’ “...una margherita...perfetto, sìsì sempre il solito indirizzo. Grazie!”
Fu  in quel momento che mi ricordai di mia madre e presi in mano il telefono, dovevo dirle che non sarei tornata per cena. Dovevo trovare una scusa. Le scrissi che sarei andata a fare un giro dalla nonna e che probabilmente avrei mangiato lì, quindi non avrebbe dovuto aspettarmi.
“Siediti pure in salotto, è nella stanza di fronte” mi invitò “Vieni”.
Ci sedemmo e guardammo un po’ di tv. Nessuno dei due apriva bocca ed eravamo a distanza di sicurezza l’uno dall’altra.
Poi Justin si avvicinò, facendo finta di niente, sempre di più. Io cercavo di non farci caso e guardavo la tv imperterrita. Si avvicinò ancora, mi prese e mi fece distendere sul suo petto, prendendomi la mano e accarezzandola. Il mio cuore cominciò a battere, ero nervosa e non sapevo che fare. Soprattutto perché non mi interessava in quel...senso.
Non sapevo nemmeno perché lo stavo lasciando fare. Era come se...quasi quasi...forse…mi piacesse il suo atteggiamento. Quando non litigavamo, ovviamente. Perciò lo lasciai continuare, anche per non sembrare la solita scorbutica.
Poi, con l’altra mano, cominciò ad accarezzarmi la testa, giocava con i miei capelli. Era da tanto che non provavo quella sensazione rilassante di qualcuno che mi accarezzava i capelli. Chiusi gli occhi, immaginando che fosse lui. Mi sembrava di essere tornata bambina.
Suonò il campanello, Justin mi fece spostare leggermente e andò alla porta per pagare le pizze, poi mi fece segno di venire in cucina a mangiare. Mi sedetti e sentii già mancarmi il respiro, non so se sarei riuscita a stare tranquilla dopo cena.
Presi una fetta e cominciai a masticare il primo boccone, lentamente. Mi guardavo in giro, mi sentivo a disagio. Poi cominciai a fare bocconi sempre più grandi e a masticare sempre meno. Sentivo che cominciavo a perdere il controllo. Mi succedeva spesso quando mangiavo. Mi privavo di talmente tante cose che quando non ne potevo più, al primo pasto andavo fuori controllo. Avevo fame. Ma non quel tipo di fame che senti quando hai bisogno di mangiare. Quel tipo di fame che ti viene perché non mangi da giorni o perché non c’è davvero un motivo se non che vuoi ingozzarti fino a scoppiare.
Finii le prime due fette in men che non si dica e poi decisi di fermarmi. Presi l’acqua e cominciai a bere un bicchiere dopo l’altro, per riempire il più possibile lo stomaco e non continuare più. Ma ne volevo ancora, la volevo mangiare tutta, ma allo stesso tempo lasciarla lì. Mi avrebbe fatta ingrassare.
“Che hai?” chiese Justin notando la mia espressione combattuta.
“Mal di pancia.”
“Non hai mangiato praticamente neanche mezza pizza, forza, almeno un’altra fetta o due.” Insistette.
Sospirai, non volevo. Sapevo come sarebbe andata a finire fin dalla prima fetta, ma decisi di ascoltarlo. non potevo ingrassare sul colpo per due spicchi di pizza. O sì. Non lo sapevo, ma decisi di continuare a mangiare. Così finii la pizza.
“Brava ragazza” disse Justin sorridendo e accarezzandosi la pancia piena “Così si fa.”
Sorrisi, ma dentro mi sentivo morire perché avevo il terrore di pesarmi il giorno dopo.
“Tutto okay?”
“Sì...mi sento solo troppo...” guardai altrove “...gonfia e piena.”
“E’ normale, hai appena mangiato una pizza, ma vedrai che tra poco non te ne accorgerai nemmeno.”
Cominciai a massaggiarmi la pancia, sentivo la pizza in gola, come se volesse uscire. Continuavo a ripetermi di stare calma, ma la verità era che non ci riuscivo.
“Ehi, guardami...” disse poi lui “Hai mangiato una pizza, non un elefante. E’ un pasto normalissimo, te lo puoi permettere senza problemi.”
“Sto bene.” Mentii, poi mi alzai “Dov’è il bagno?”
“Infondo al corridoio.”
“Grazie.” mi avviai verso il corridoio, avevo già in mente come risolvere la faccenda.

 

Ciao a tutti c:
Scusate l'attesa, ma tra scuola e impegni vari ci ho messo un pochino.
Spero vi piaccia, comunque, lasciate qualche recensione c:
Zao zaaaaao.

  
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