Capitolo 4
Problemi
-Mi puoi dire come funziona
questo aggeggio?- disse Envy indicando il telefono.
-Oh. Sei messo bene. Allora:
vedi questi tasti con i numeri? Bene te schiacci i numeri per chiamare la
persona desiderata e poi schiacci questo tasto verde quando hai finito.
Capito?-
-Penso di si…- mormorò Envy
guardando la tastierina sul balcone.
Lei cominciò a ridere
divertita, e l’homunculus la guardò arrabbiato.
“Ma perché non la uccido. E’
talmente irritante!” pensò
- Ahahahah…- poi si fermò,
cominciò a tossire e tossire, poi cominciò a vomitare [ndEnvy: Che schifo…]
liquido e sangue.
“Ahio. Mi sa che il pugno ha
effetti duraturi…” pensò avvicinandosi.
-Ehi… che cos’hai?- chiese con
il tono più disinteressato che riusciva a fare.
Lei non riuscì a rispondere
perché continuava a vomitare, era come se vomitasse l’anima, quasi non riusciva
a respirare, stava ansimando.
-Ma…- riuscì a dire in un
attimo di pausa, ma poi ricominciò a vomitare, stavolta violentemente, e vomitò
sangue più scuro di quello che esce dalla pelle quando ti fai male. [scusate
so che è un po’ schifoso.]
-Mio dio…-mormorò Envy. Quello
non era causato dal suo pugno, o almeno così
pensava.
-Karin, rispondimi, e dai, non
fare così. EHI! KARIN!!! – disse cominciando a scuoterla, ma non migliorava di
certo le cose.
Lei lo fissò, ma era come se
non lo facesse, perché il suo sguardo era vuoto, senza il tepore che Envy aveva
visto prima.
Allora afferrò il telefono e
cominciò a digitare numeri caso.
“E no così non succede nulla”
pensò, poi si avvicinò a Karin e la fissò. Aveva smesso di vomitare, ma
ansimava.
“Per fortuna si è
ripresa” pensò “ Ma che vado a
pensare? Lei è un’umana, io sono un’homunculus, un essere creato
artificialmente. “
Poi si allontanò da Karin e le
prese un bicchiere d’acqua.
-Tieni- disse senza nemmeno
guardarla.
Lei lo guardò, notando che la
sua schiena aveva improvvisamente preso un colore
rossastro.
-G-grazie. Sai- cominciò la
ragazza – ogni tanto mi prendono questi attacchi. Li ho da quando sono nata.-Poi
si guardò la grande cicatrice che aveva sullo stomaco e la
sfiorò.
Envy si voltò e si
alzò.
-Dove vai?- chiese la ragazza
senza alzare lo sguardo.
-Torno a casa
mia.-
-Ci
rivedremo?-
-Forse…- e
uscì