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Autore: Castleofsand    14/06/2013    5 recensioni
Decisa, iniziai a staccare prima la benda dell’occhio sinistro, poi quella del destro. Gli occhi erano ancora chiusi. Ormai non li aprivo da un mese e quasi faticavo a ricordare come si facesse. Poi lo feci.
Buio.
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-“Perchè?”, mi chiese.
All’inizio non capii.
-“Perché non potrei?”, insistette.
Poi tutto si fece chiaro.
-“Anche io ho finito i cerotti..ne fui ricoperta il giorno che persi la vista. Ginocchio, spalla, braccio, viso. Ma nessuno riesce a guarire il mio cuore e la mia mente, Loui”.
-“Spiegami com’è accaduto per favore”, chiese con aria supplicante.
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Perderti e starti lontano è stato difficile- disse irrigidendosi un po’ – ma, quando ti ho ritrovata, allora non ho più tentato di prenderti.. perché non ce n’era bisogno; ora mi basta osservarti per essere felice, non voglio averti, possederti.. perché allora non brilleresti più. Prenderti sarebbe come perderti ed è l’ultima cosa che voglio”, disse sospirando.
Una piccola lacrima scese silenziosa lungo il mio volto mentre sorrisi.
Ti amo”, sussurrò cingendomi con le braccia.
-“Ti amo”, dissi alzando il capo per immergermi nei suoi occhi cristallini.
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                                                                                                                                                                                                                                                               ti voglio bene
 
                     

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                    

 

-“Sei un romanticone Tomlinson”, gli dissi girandomi verso di lui. Sdraiati a terra, mi misi ad osservare la sua mascella, seguii la linea perfetta del suo naso e cercai il mio riflesso nei suoi occhi che, attenti, mi osservavano. Amavo vedere quella sua espressione di totale dedizione nei miei confronti; mi ricordava molto quella che assumevo io quando mi perdevo nel suo sguardo.
 

 -“Tu dici?!”, disse scherzando e facendomi accoccolare sul suo petto.

 
“Certo che lo dico” pensai.

Guidò come un pazzo quella sera, alzando il volume della radio al massimo, mentre ascoltavamo una vecchia canzone dei Green Day. Il cuore prese a battermi all’impazzata quando realizzai che mi avesse riportata proprio lì, dove la luna sembrava avere una grandezza sproporzionata. Incorniciata dalle stelle, imperiosa e orgogliosa si stagliava nitida in quel cielo nero. 
“Bella e dannata” sorrisi completamente presa da quella sfera color del latte.
-“Ricordi?”, chiese prendendomi per mano.
-“Mmm..”, dissi soltanto, spostando gli occhi sul mare e fissando un punto non ben definito all’orizzonte.

Tra una parola e un’altra, una carezza, un bacio..ci ritrovammo a fare l’amore sotto le romantiche note di Ed Sheeran.
-“Secondo te come sarà ritornare alla mia vita?”, gli chiesi eccitata solo all’idea.
Sembrò pensarci su perchè non rispose subito.
-“Strano credo. Ma sicuramente ti piacerà poter ritornare a scuola, rivedere i tuoi compagni, poter passare più tempo con la tua famiglia..”
Non potei non notare una nota di malinconia e rassegnazione nel suo tono di voce. Poggiai il mento sul suo petto e lo scrutai.
-“Cosa?!”, chiese ironico cercando di alleggerire l’atmosfera.
-“Lo sai che puoi dirmi tutto vero?”, chiesi alzando maldestramente un sopracciglio. Quella mia espressione lo fece divertire.
-“Lo so che hai capito perfettamente cosa c’è che non va, quindi è inutile che mi obblighi con questi giochetti mentali a confessare tutto”, sbiascicò alzando gli occhi al cielo.
“Almeno non ha perso il buonumore”, pensai sollevata. Sapeva perfettamente che tra noi non sarebbe cambiato niente dopo il mio ritorno a casa; il mio Peter voleva solo essere rassicurato.
-“Stare con Jenna mi è servito a qualcosa evidentemente”, dissi lasciandogli un piccolo bacio all’angolo della bocca.
-“Mmm”, mugugnò scettico.
-“Non ti dirò che non ci saranno cambiamenti; sarò più impegnata a causa della scuola, ci potrà essere quella settimana in cui non riusciremo a vederci o magari anche più di una.. –iniziai a gesticolare e mi misi seduta continuando imperterrita il mio discorso- “ci saranno sabato sera in cui uscirò con le mie compagne di classe, pomeriggi che trascorrerò con Adrianne e Quenn, altri in cui farò la baby sitter del piccolo Karl –continuai e vidi l’espressione divertita di Louis distruggersi poco a poco.
“Fammi arrivare al punto Tommo. Un po’ di fiducia”, dissi tra me e me.
-“Ma cosa pensi, che non ci saranno volte in cui, anche tu, non mi darai buca per stare con i ragazzi? E va bene così..non voglio che il nostro rapporto diventi una prigione: ognuno deve avere i suoi spazi”.
-“Rox cosa stai cercando di dirmi?”
Presi un bel respiro. Possibile che fosse così difficile spiegargli una cosa così semplice?!
-“Sto cercando di dirti che il nostro rapporto non sarà influenzato dal fatto che io ritornerò a casa, ma rimarrà esattamente così perfetto e imperfetto come lo è ora, con i nostri litigi, le nostre uscite improvvisate, le serate romantiche come questa e il nostro amore”.
Gli presi il viso nelle mani, come se, in quel modo, le mie parole non avrebbe potuto dimenticarle mai.
-“Io ti amo Louis William Tomlinson”, affermai decisa.
E lo amavo davvero, con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutta l’anima.
Inutile dire che quella sera rifacemmo l’amore e, troppo innamorati, non ci rendemmo neanche conto di esserci addormentati sulla spiaggia.
La mattina successiva Louis mi riaccompagnò al centro e fui sorpresa nel ritrovare in camera i miei genitori, mia sorella Kaily e mio fratello Joseph.  Dopo i calorosi saluti, qualche lacrima di gioia, e sincere risate fummo raggiunti da Rosalie e Jenna.
-“è ora di ritornare a casa”, mi annunciarono.
“Di già?” pensai stranita. Pensavo che ci sarebbe voluta, almeno un’altra settimana. Invece eccoli lì: la bionda dottoressa Rosalie mi salutava con un bacio caloroso, il signor Filippo e la signora Emma si congratularono con me e i miei genitori “per aver tirato su una ragazza così deliziosa”, mia madre e Kaily che trotterellavano per la stanza alla ricerca dei miei abiti per infilarli nelle valigie, mio padre e Joseph che invece stavano sbrigando tutte le faccende burocratiche in segreteria.
-“Hai un’ottimo team!”, scherzò Jenna abbracciandomi.
-“Già..non posso crederci. È accaduto tutto così in fretta..”, spiegai quasi più a me stessa che alla mia cara psicologa.
-“Tutte le cose avvengono di fretta Roxanne.. solo che alcune siamo più pronti ad affrontarle, altre meno”, spiegò risoluta.
-“So tutto di John”, le sussurrai all’orecchio.
-“Immaginavo”, disse trillando una risata che cercò, invano, di contenere. –“Quel John è un osso duro. Sapevo che non avrebbe rispettato il patto”, disse alludendo sicuramente a qualche accordo di segretezza che, ovviamente, il mio carnefice non aveva rispettato.
-“Jenna io..devo ringraziarti per..” iniziai ma mi interruppe abbracciandomi con foga.
-“Sai.. per una correttezza professionale non dovrei avere simili slanci d’affetto con i pazienti ma –aggiunse puntando dritta nei miei occhi – ho preso troppo a cuore il tuo caso Roxanne. Non sei per niente una ragazza facile, per questo mi piaci”, disse sorridendomi e cercando di ricacciare indietro una lacrima.
-“Tesoro le valigie sono pronte”, ci interruppe mia madre.
Le fui grata. Non ero pronta ad un saluto ufficiale e definitivo e, ne ero certa, Jenna lo sapeva. Capire le persone, in fondo, non era altro che il suo lavoro. Ci salutammo quindi in modo abbastanza informale e, non so perché, avevo la sensazione che, prima o poi, avrei rivisto quella donna.
Una volta in macchina finsi di aver dimenticato il cellulare in quella che, oramai, non era più la mia stanza.
Corsi velocemente lungo il corridoio e rientrai in quella camera che stentavo a riconoscere senza tutti i miei vestiti e i miei oggetti sparsi in ogni angolo. Così ordinata, pulita.. volevo che avesse qualcosa di me, volevo lasciare un segno del mio passaggio; presi la penna e lasciai una piccola scritta in corsivo, piccola ma dal grande significato: “I was here”.  Soddisfatta uscii e mi diressi in giardino, lì dove speravo avrei trovato i miei piccoli amici. Avevo deciso di andar via senza salutarli perché sapevo che sia io, che loro, avremmo sofferto molto a quel saluto; la consapevolezza di non rivederli più, però, prese il sopravvento e non ci pensai due volte.
Quando li vidi abbracciati su quello che mi presentarono come “il nostro albero”, mi si strinse il cuore. Mi commossi quando ebbi la consapevolezza che somigliassero molto a me e Louis, in versione ridotta.  Non sapevo come attirare la loro attenzione, non sapevo cosa gli avrei detto..potevo garantirgli di ritornare di tanto in tanto? Avevo paura di non riuscire a mantenere la mia promessa e non volevo passare per una bugiarda insensibile che si sarebbe presto dimenticata di loro.
-“Roxanne!!!”, gridò la piccola Colette indicandomi con il dito. Scese di fretta e furia dall’albero e mi avvicinai accogliendola tra le mie braccia. Indossava un vestitino bianco con alcune ciliegie disegnate sopra; i boccoli le incorniciavano il viso e profumava di rosa.
-“Ehy Roxy stai uscendo?”, chiese Michael che, una volta sceso, si avvicinò aspettando, da bravo ometto, di abbracciarmi appena Colette si fosse fatta da parte.
“Non devi piangere Roxanne”, mi ripromisi.
Feci capire loro che oramai non avevo più bisogno di cure, che potevo finalmente ritornare a casa dalla mia famiglia e che quindi sarebbe stato difficile poterli rivedere spesso.
-“Verrai a trovarci almeno durante le vacanze?”, chiese Colette sedendosi a terra con le gambe incrociate.
-“Ma certo tesoro”, dissi avvicinandomi e avvolgendola tra le braccia. 
Lasciarli fu difficile ma necessario. Inoltre ogni volta mi sarebbe stato possibile sarei andata a fargli visita.
Ritornai in macchina e il buonumore mi riavvolse.
-“Pronta?”, mi chiese mio padre.

-“Certo”, risposi convinta e più che mai felice.

La mia vita riprese.

Trascorsi l’estate andando al mare con i miei amici, districandomi con i libri e lo studio che mi sarebbero serviti per superare gli esami di ammissione, necessari dal momento che avevo saltato un anno a causa dell’incidente. Ogni tanto io e Louis trascorrevamo i fine settimana fuori casa. Spesso andavamo a Londra, alcune volte arrivammo anche in Irlanda e poi trascorremmo ben due settimane in Italia, a Verona: era il regalo di Natale di Louis. Eravamo sempre più affiatati, più complici e innamorati. Ricordo ancora quel venerdì quando gli annunciai un ritardo del ciclo mestruale. Mi guardò impaurito e sconvolto: un bambino era una grossa responsabilità, lo avevamo capito da come fosse cambiata la vita di Quenn e Niall.
-“Mi prenderò le mie responsabilità Roxanne, qualunque cosa tu decida”, mi disse serio circondandomi con le sue braccia.
Fummo entrambi sollevati quando, invece, le fatidiche macchie rosse arrivarono, pochi giorni dopo, a sporcare i miei slip. Quella paura però servì al nostro rapporto: ancora una volta Louis non mi avrebbe lasciata sola, ancora una volta si sarebbe preso cura di me e mi avrebbe amata incondizionatamente, proprio come io amavo lui.
Arrivò poi il matrimonio del signor Filippo e della signora Emma; sfarzoso, confusionario ed esagerato: un tipico matrimonio italiano, pensai.
La cerimonia in chiesa fu molto intima ma il ricevimento fu tutta un’altra storia. Ricordo bene quando Louis mi vide scendere con l’abito da damigella.
-“Se il signor Filippo non mi avesse invitato mi sarei imbucato comunque”, disse mangiandomi con gli occhi.
-“Sei bellissima amore mio”, mi sussurrò lasciandomi una scia di baci lungo il collo. Sapeva come farmi sentire una principessa, sapeva come farmi sentire lusingata e amata.  Per colpa di Louis, del suo smoking elegante, delle sue mani dolci sul mio corpo e delle sue labbra sulle mie, arrivai leggermente in ritardo.
-“Roxanne grazie al cielo!”, esclamò la signora Emma una volta che la raggiunsi all’entrata della chiesa.
-“Scusami Emma..problemi con la chiusura lampo”, mentii arrossendo.
Un’ultima aggiustata al vestito della sposa e partì la marcia nuziale.
Dopo un pasto di ben otto portate, iniziò la serata danzante. Louis mi stette addosso tutta la sera, con quella sua adorabile gelosia mai troppo ossessiva o pesante.
 
Finisce qui il racconto di una parte importante della mia vita: quella parte che mi ha segnata per sempre, che mi ha resa più forte, che mi ha cambiata, per certi versi migliorata..

-“Roxanne sei pronta?”, mi chiede mia sorella.
Mi osservo allo specchio. Questa volta, al contrario di quasi un anno prima,  posso vedere il mio riflesso: i miei ricci, rossi più che mai, raccolti in un’acconciatura complessa, il viso coperto da un leggero strato di fondotinta e le palpebre coperte da un ombretto dorato. Il vestito che indosso è un Vera Weng, scelto accuratamente grazie all’aiuto di Quenn; Adrianne, da sempre avversa a queste sedute “femminili”,  fu invece più che felice di occuparsi del piccolo Karl che, oramai, inizia ad impiastricciare le prime paroline.
-“Quasi!”, esclamo alzando la voce per farmi sentire da Kaily che si trova nell’altra stanza.
L’abito è color champagne, con alcuni ricami nella parte superiore; cade, invece, liscio fino ai piedi lasciando a malapena intravedere le punte delle mie scarpe a spillo fucsia. Un altro riflesso si aggiunge al mio. Dietro di me, mia sorella indossa il suo abito da sposa Elie Saab. Pieno di ricami, pizzi, così ampio e principesco..
-“Sei una favola Kaily”, dico avvicinandomi e abbracciandola delicatamente per non rovinarle il trucco, i capelli e tutto quel grande lavoro..
-“Non posso crederci..mi sto sposando Roxanne!! Capisci?!”, esclama sull’orlo di una crisi.
Si siede sul divanetto della suite nella quale alloggiamo.
-“Kaily tu ami Willow no?”, chiedo con un pizzico di ironia. Cerco in tutti in modi di sdrammatizzare per evitare un collasso definitivo di mia sorella.
-“Ma certo Roxanne che razza di domande…?”, mi chiede alzando gli occhi al cielo perdendosi in una risata genuina.
-“Allora smettila di piagnucolare!”, esclamo alzandomi. –“Piuttosto dovremmo andare..”, dico guardando l’orario e noto, con stupore, che io e mia sorella, siamo in un leggero ritardo di un quarto d’ora.
-“Hai ragione..”, dice alzandosi e dandosi un’ultima occhiata di routine allo specchio.
-“Sei bellissima”, le dico.
-“Un giorno sarai tu qui, al mio posto Roxanne..”, mi dice.
-“Già..”, dico cercando di evitare il discorso. Non voglio ancora pensare ad un mio eventuale matrimonio.
-“Chiamo papà”, le dico e mentre mi dirigo fuori decido di fare un salto dall’altra sposa, anche lei mozzafiato. La sua pelle nera crea un contrasto con l’abito simile a quello che la cioccolata crea con il fiordilatte.
-“Willow sei uno spettacolo!!”, esclamo abbracciando anche lei.
-“Sono tesissima Rox”, mi confessa martoriandosi le mani.
-“Ciao Roxy”, mi sorride la piccola Violet svolazzando per la stanza con il suo adorabile vestito da damigella. È impressionante quanto somigli alla madre: lei e Willow hanno la stessa carnagione, gli stessi capelli scuri tipicamente afro e gli stessi occhi da gatta.
-“Sei pronta per portare le fedi?”, le chiedo una volta che mi si avvicina.
-“Mm mm..” mi conferma abbassando e alzando la testa come conferma.
-“Vado a chiamare papà”, dico loro dirigendomi fuori.
Cerco di tranquillizzare anche lui, leggermente fuori di testa per questo matrimonio. Lo conduco da mia sorella e li lascio parlare. Inizio a camminare verso il giardino dove si trovano tutti gli invitati già seduti davanti al gazebo allestito come “altare”. Naturalmente la cerimonia è solo civile quindi a presiederla sarà il sindaco, una signora sulla cinquantina, con un caschetto biondo da far invidia a quello della Wintour e con un interessante accento spagnolo. Mi avvicino ai miei amici: Quenn continua a sventolarsi e lamenta con Niall il caldo afoso e il sole che le fa sciogliere il trucco, Adrianne è seduta insieme ad Harry che sta cercando maldestramente di tenere a bada il piccolo Karl che nel suo smoking in miniatura è adorabile. Liam parlotta con mia madre poco più avanti mentre Zayn e Gwen sono ancora in piedi, in disparte, che fumano una sigaretta. Una rapida occhiata la rivolgo anche ai parenti afro americani di Willow.
“Mi intratterrò con loro dopo”, mi dico accomodandomi accanto ad un ragazzo alto, affascinante e dannatamente bello.
-“Ti stavo aspettando”, dice poggiandomi una mano sulla coscia sorridendomi sfacciatamente.
-“Sta’ buono Tommo”, lo ammonisco.
-“Devo confessarti una cosa..”, inizia mentre prende a suonare la marcia nuziale e tutti ci alziamo e giriamo in direzione delle due spose accompagnate entrambe dai rispettivi padri.
-“Non trovi che mio padre sia terribilmente sexy in giacca e cravatta?”, gli chiedo ironica.
-“Roxanne ascoltami un attimo..”, dice reclamando la mia attenzione.
Ma cosa avrà di così importante da dire proprio ora?!
-“Che c’è Lou?”, chiedo distratta sorridendo a mia sorella e a mio padre.
-“Non vedo l’ora di portarti anche io all’altare”, dice attirando completamente tutta la mia attenzione.
-“Come hai detto?!”, gli chiedo spalancando gli occhi. –“Non mi stai chiedendo di sposarti vero? No perché sappi che se senza anello non otterrai nulla”, lo prendo  in giro.
-“Tranquilla..non avrei mai fatto un simile errore” mi spiega alzando gli occhi al cielo. -“Non vedo l’ora di vedere come starai in bianco”, confessa facendomi l’occhiolino.
-“Ancora è presto Lou..non pensiamo a queste cose ora!”, lo ammonisco riprendendo il filo della cerimonia.
-“In amore non è mai presto o tardi”, mi sussurra lasciandomi un bacio dietro l’orecchio.
-“Sta’ buono..”, gli ripeto.
Mi sta distraendo. Il suo profumo, le sue labbra sulla mia pelle.. Ti prego Lou dammi tregua almeno ora.
-“Ti amo Roxanne”, mi sussurra ancora.
-“Ti amo Lou”, gli dico girandomi verso di lui lasciandogli un bacio, delicato come il tocco di una piuma, sulle labbra.

 


*Il mio angolo scrittrice*

 


Mie care eccoci alla fine.. ebbene questo è l'ultimo capitolo ma vi ricordo che manca ancora l'epilogo e, per quello, ho un'idea che mi piaciucchia davvero tanto** Quindi vi aspetto al prossimo, definitivo, capitolo di chiusura :(
Non posso ancora crederci di essere riuscita a terminarla e il merito è vostro: di chi ha solo letto, di chi si è prodigato nelle recensioni, di chi solamente ha inserito la storia tra le seguite/preferite/ricordate..
Aspetto con ansia le vostre recensioni che siano negative, positive o neutre perchè è l'unico modo che ho per capire se questa storia è stata un completo disastro o è, comunque, accettabile..  :)
Ora passiamo ai dovuti ringraziamenti.. c:

Grazie al mio Beta per avermi sempre spronata, incoraggiata e sostenuta; grazie per aver letto i miei capitoli e per avermi fatto notare le incongruenze, gli errori..grazie per essere semplicemente te stessa <3 

Grazie ad Adriana che mi ha ispirato il personaggio di Adrianne e che, nel suo modo così sottile ma che io capisco bene oramai, mi ha sempre sostenuta <3 

Grazie a Martina per aver letto la mia storia (davvero Matti da te non me lo aspettavo) e per avermi ispirato il personaggio di Quenn <3

Grazie a Deborah, per lo splendido banner, per le sue recensioni così dolci e che mi fanno morire dal ridere :D Grazie per essermi stata sempre vicina  e per avermi sempre sostenuta e incoraggiata! ti voglio bene <3

Grazie a ser154 che con le sue recensioni spesso mi ha fatta commuovere, che ha sempre letto e sostenuto la mia storia :') davvero sei la dolcezza <3 E, ormai lo sai, il fatto che io sia riuscita a farti emozionare mi fa sentire terribilmente realizzata **  :) 

Grazie a kissmenow19 che ha sclerato solo perchè, nello scorso capitolo, l'ho menzionata ahahahah Sono ancora sconvolta per il fatto che avete parlato della mia storia in TRAM!!!! Mi date troppa importanza tu e ser154 >.< Tesoro sono felice che la storia ti sia piaciuta e ti sono grata per il sostegno, davvero <3

Grazie a seyyestomebabe per aver recensito lo scorso capitolo e per i complimenti :) Spero che anche questo capitolo ti piaccia! Un baciooo :*

Grazie a chi_nu8 per aver recensito lo scorso capitolo e per i complimenti troppo buoni :) un bacio :*

Okay giuro che l'ho quasi finita ahahha
La prossima volta posterò sia l'epilogo che il primo capitolo della mia nuova storia :) Come vi avrò sicuramente accennato è molto diversa da questa anche se i protagonisti sono sempre i nostri ragazzi :') 
SOOO.. Aspetto numerose vostre recensioni (commentate sopratutto gli eventi e se vi è piaciuto il modo in cui li ho trattati) e, mi raccomando, non abbandonatemi :') 
Con tanto tanto affetto
Lavinia

*STAY STRONG*

 

  
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