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Autore: Yume94    14/06/2013    0 recensioni
Dall'ultimo capitolo:
"Santo cielo, Lilia!!" gridò la zia, appena la vide immobile a terra, circondata dalla gente che stava cercando di capire come comportarsi. La ragazza, ad un certo punto, urlò dal dolore. La pancia, qualcosa non andava.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Itachi, Nuovo Personaggio, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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lilia capitolo 3
Capitolo 3:
Un futuro insieme

Itachi e Lilia arrivarono all'ospedale in meno di due minuti.
Una volta dentro, chiesero indicazioni alla reception e si diressero nella direzione indicata loro dall'inserviente.
Nel mentre, incontrano un'infermiera, una donna di piccola statura, con gli occhiali talmente spessi, da non far nemmeno vedere di che colore avesse le iridi che li squadrò dalla testa ai piedi e li rimproverò:
"Questa è una struttura ospedaliera! Non si corre e non si grida!"
"Mi sembra che quella che sta urlando sia lei, in questo momento!" replicò Lilia, irritata come non mai.
"Farò rapporto all'Hokage! Sei una Jonin molto maleducata! Non dovresti rispondere così!" la minacciò la donna, puntandole l'indice contro.
"Dai, lascia perdere" intervenne l'Uchiha, che trattenne la ninja a forza.
"Che succede qui?", si sentì una voce.
"Maestro Iruka!" esclamò Lilia.
"Dov'è Sasuke?" chiese Itachi, molto preoccupato.
"Ragazzi, non c'è niente di cui allarmarsi. Venite con me- disse, facendo segno di seguirlo - lei può andare, grazie!" concluse, riferendosi all'infermiera, che girò i tacchi e tornò alle su faccende, scocciata e inviperita.
"Ci spiega cosa è successo?" domandò Lilia, mentre, mano nella mano con Itachi, si stavano dirigendo verso la stanza dove era ricoverato Sasuke.
"Molto semplice: Sasuke ha avuto un calo di pressione, dovuto all'eccessivo sforzo. Dovrà rimanere in ospedale per almeno quarantotto, essendo un bambino, i medici hanno voluto prendere tutte le precauzioni del caso. Ma non allarmatevi, è solo la prassi. Ecco, ci siamo" esclamò, terminando il discorso bussando alla porta di legno, che rimbombò per il lungo corridoio.
"Avanti!" rispose una vocina da dentro.
"Sasuke, stai bene?" esclamò Lilia, entrando di corsa nella stanza.
"Lilia! Itachi!", il bambino era entusiasta di vederli.
"Come stai fratellino?" domandò Itachi, scompigliandogli i capelli.
"E dai, sono solo svenuto. Ora sto benissimo! Usciamo?" chiese il piccolo, avviandosi verso la porta.
"Mi dispiace ma non si può, dovrai rimanere qui per almeno due giorni, ma paseranno in fretta, vedrai" sussurrò il fratello maggiore, per paura della reazione di Sasuke.
E aveva ragione, poiché le sue parole furono seguite da un secco e potente "no!" che risuonò per l'intero edificio.
"Dai, Sasuke, non fare il capriccioso! Io e Itachi verremo qui a farti compagnia, non ti lasceremo mica da solo!" cercò di dire Lilia, inginocchiandosi davanti a lui e sorridendo dolcemente. Lui, per tutta risposta, sembrò calmarsi, allungando le braccia verso di lei, che le accolse dolcemente tra le sue.
Amava il suo profumo, uno speciale aroma preparatole da una sua cara amica, che era un mix perfetto di dolcezza e freschezza, non sapeva nemmeno descriverlo, ma era solo suo, solo di Lilia.
Quando la notte, lei gli rimboccava le coperte e gli dava un piccolo bacio sulla fronte, il piccolo Uchiha, poteva ancora riconoscere la sua essenza sul suo delicato collo.

Dopo un momento di fragilità e instabilità, tornò la quiete quando Itachi prese in braccio il fratellino e lo fece sedere sul piccolo balconcino di marmo, da cui si poteva ammiarare un bellissimo paesaggio, che a Sasuke piaceva molto.
"Sasuke, mi raccomando, non farli disperare e torna presto in accademia! Noi ti aspettiamo!" lo salutò il maestro Iruka, spiegando che stava facendo tardi; i due Jonin, molto riconoscenti, gli promisero che lo avrebbero invitato a cena per ringraziarlo a dovere, accompagnandolo alla porta.
"Accompagno il maestro all'accademia e vado a fare un po' di spesa, perché non voglio che ti avvelenino con il cibo dell'ospedale! Vado e torno!" esclamò Lilia, usando un tono di voce come se gli fosse venuta in mente un'idea geniale; i fratelli Uchiha annuirono, senza darle troppa importanza

"Sai, Lilia, non pensavo che una ragazza avesse un potere così grande sul sesso opposto" esclamò Iruka, mentre stavano passeggiando lungo la strada per l'accademia. "Non credo di seguirla, maestro!" disse lei, confusa.
"Invece, dovresti capirmi benissimo: prima che a te e Itachi venisse assegnata quella missione dalle tragiche conseguenze, i due fratelli sembravano un mondo a parte, non parlavano con nessuno, non avevano quasi legami con il mondo esterno, sembravano due persone catapultate in un mondo che non era evidentemente il loro, ma da quando ci sei tu, beh, le cose sono cambiate, sei una donna speciale!".
Lilia si limitò a sorridere, non era mai stata una persona che amava autocelebrarsi, così salutò il maestro e andò al mercato, pensando alle parole che il suo vecchio sensei aveva speso per lei e che, doveva ammetterlo, le avevano fatto davvero piacere.

"Se qualcuno, qui dentro, ha un minimo di gentilezza, potrebbe aiutarmi?" chiese lei, ironica, salendo in camera di Sasuke con quattro gigantesche borse bianche, ma notando che nessuno le veniva incontro, aggiunse: "Ho capito, faccio da sola!" e cominciò a vagare per la stanza, finché non riuscì a trovare un supporto, che le sembrava un tavolino, accanto ad un armadio, su cui appoggiare la spesa.
Solo dopo si accorse che qualcuno stava ridendo di gusto e che, quel qualcuno, era proprio Sasuke, che la stava osservando, seduto comodo sul suo letto.
"Sei così buffa!" ridacchiò il bimbo, non riuscendo a trattenersi.
"Ah sì? Bene, Sasuke salta la cena! E anche Itachi, visto che avete ordito un complotto contro di me!"
"E dai, non farmi fare certe figure" la pregò il maggiore dei fratelli Uchiha, raggiungendola. Le prese il mento e la baciò.
Sul volto di Lilia prese forma un piccolo e dolce sorriso, ma poi tornò a mettere il muso.
"Non mi incanti, giovanotto! Niente cena!" dichiarò la Jonin.
"Ma io ho fame! E poi, c'è un così buon profumino!" intervenne Sasuke, che stava annusando l'aria, cercando di capire da cosa derivasse un così piacevole odore.
Il ragazzino non era certo uno stupido, allora mise in atto il suo ingegnoso e malefico piano. Solo ad una cosa Lilia non sapeva proprio dire no: i suoi grandi occhi dolci.
Così, chiamò la ninja, che si girò di scatto ed esclamò: "Sasuke, smettila! Sai che è un colpo basso! Tanto non cambio idea!" e cominciò a rovistare in mezzo a quegli enormi sacchetti straripanti di vivande, fino a fermarsi, prendere un lecca lecca enorme, tutto colorato, nasconderselo dietro la schiena e dire: "Allora, se mi chiedi scusa e risponderai in modo corretto ad una domanda che ti farò, ti darò un regalino, altrimenti nulla!" concluse Lilia, che fissò il ragazzino con i suoi occhi ambrati.
Lui, curioso, annuì ripetutamente "Scusami, prometto che farò il bravo d'ora in poi, allora, cosa mi vuoi chiedere?"
"Vuoi piùà bene a me o a Itachi?" esordì la Jonin, scoppiando immediatamente a ridere, guardando divertita il fidanzato, che aveva strabuzzato gli occhi per l'assurdità di quella domanda, alla quale non si fece attendere la risposta "A te, ovviamente!" di Sasuke, che voleva sapere quale sorpresa lo stesse aspettando.
Lei, che sapeva già l'esito della questione, tirò fuori il regalino che rese il piccolo Uchiha meno triste per la permanenza in ospedale.

Mentre il lecca lecca veniva divorato, Lilia si avvicinò a Itachi che continuava a scrutare l'orizzonte, vedendo giungere dei nuvoloni neri, segnale che entro pochi giorni sarebbe venuto un'acquazzone; gli prese la mano e lui per tutta rispostale cinse i fianchi, cedendo in un bellissimo abbraccio, interrotto da un'ennesima domanda:
"Itachi, mi prometti che anche quando quelle nuvole arriveranno, tu non lascerai che mi bagni da sola?"
"Lilia, ti prometto che non solo sarò il tuo riparo da quelle nuvole, ma sarò anche quello che asciugherà le lacrime che scenderanno, anche solo per vedere i tuoi occhi sorridere di nuovo!"

La ragazza ripensò alle parole del maestro Iruka, scoprendo che erano vere, che aveva ragione, che quella famiglia così fredda e scostante all'apparenza, era diventata il punto di riferimento che aveva sempre cercato, dandole l'opportunità di ricominciare a vivere, dopo un brutto passato, che grazie a loro, aveva quasi lasciato alle spalle, ma questa è un'altra storia....


[ To be continued..... ]

{ Sproloqui di Yume }
Quanto tempo ragazzi, sembra una vita che non pubblico niente su EFP, e forse è così!
Quante cose sono cambiate, sono cresciuta, diventata maggiorenne, conosciuto nuove persone,
imparato tante nuove e meravigliose storie, ma la passione per la scrittura e per questi personaggi
mica è finita, anzi!
Ho quindi deciso di tornare, non so ancora con quanta cadenza, ma vi prometto che ci sarò!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto!
Alla prossima!!
Yume


   
 
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