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Autore: Georgesmonkej_    14/06/2013    2 recensioni
"Essa é l'oriente e Giulietta é il sole. Sorgi, bel sole, e uccidi l'invidiosa luna già malata e livida di rabbia, perché tu, sua ancella, sei tanto più luminosa di lei. Non servirla, se essa ti invidia; la sua veste virginale é di un colore verde scialbo che piace solo agli stupidi."
"Che cos'altro é l'amore, se non una pazzia molto discreta, una amarezza che soffoca, e una dolcezza che fa bene?"
Questa é una storia ispirata a Romeo e Giulietta, con un lieto fine leggermente diverso (nessuno muore!)
Genere: Drammatico, Poesia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: George Shelley, Jaymi Hensley, JJ Hamblett, Josh Cuthbert, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(4)



 “Good Night, Good night! Parting is such sweet
sorrow, that I shall say good night till it be morrow”
 
 “Buona notte, buona notte! Separarsi è un sì dolce dolore, che dirò buona notte finché non sarà mattina” le cantai mentre lei, ancora stesa sul letto, dormiva tranquilla.

 
Così nel dolce cuore della notte me ne andai, dandole un ultimo bacio.
 
*** Jayme ***
 
-George!- mi girai nel letto ma non lo trovai.
Rimasi interdetta per qualche minuto poi presi il telefono, dove c'era un bigliettino:
 
 “scusami! Chiama 339.....   ti amo!
-G. x”
 
Digitai il numero e portai il cellulare all'orecchio. Due squilli poi rispose.
-pronto?- 
-perché sei andato via così?- 
-amore! Non piangere ti prego... Dovevo! Mio fratello ne aveva il sospetto e stava cominciando a chiamare tutti i miei amici- 
-oh... Okay, scusa me!-
-per cosa? Ti ho detto io di chiamarmi! Ti amo!-
-io pure- e riattaccammo.
 
Dopo mi alzai e mi misi una felpa abbastanza lunga, che mi andava a vestitino, e mi diressi in cucina, strofinando i miei occhi verdi e vidi Janelle seduta sulla sedia a ticchettare sul bancone che collegava il soggiorno alla cucina.
 
- dov'è lo stronzo?- disse lei visibilmente incazzata nera -buongiorno anche a te!- dissi cercando di farle recuperare le buone maniere e chiudendo un occhio su ciò che aveva detto su di lui -ti ho fatto una domanda!- rispose lei secca -e io ti ribadisco come insegnano le buone maniere che appena si arriva a casa di qualcuno si saluta- ribattei con i pugni contro il tavolo -forse non hai capito allora...- disse ma non fece in tempo -ho capito benissimo! Non apprezzo il tono che utilizzi e la poca cortesia- dissi oramai irritata -beh in ogni caso cercavo lo stronzo: é in casa?- Dio mio! Si rendeva ogni minuto di più insopportabile! -senti va bene una volta... Ma due... Inizi a farmi innervosire- dissi pronta a scaraventarmi su di lei -se é stronzo la colpa non é mia!- disse bevendo il suo caffè con una vocina irritante -te sei strana!- dissi io bevendo la mia tisana -strana? In che senso?- domandò lei -cambi subito idea: prima ami Josh e dopo lo chiami stronzo e lo lasci?- dissi io -che cosa?- rise -sei lunatica- io invece ero seria -io? Cosa c'è in quella tisana? dimmi- disse lei -mmm... Tisana e zucchero?- dissi ironica -ti diverti a fare la spiritosa eh? Sai che c'è: tu le persone non le conosci mai!- sbottò alzandosi da dov’era seduta -cosa intendi dire?- mi sollevai dal tavolo -che con te ho chiuso!- disse secca -eh?- rimasi scioccata -si... Ah! E non mi cercare chiaro? Né te né quello stronzo di Josh!- urlò.
Io rimasi interdetta per un minuto poi mi ridestai -beh sai che c'è? Io ti ho sempre aiutato in qualsiasi cosa ... QUALSIASI! Io ci sono sempre stata e lo sai ed ora per questa cazzata ci siamo distaccate e sai che c'è? Bene! Sono contenta! Mi avevi rotto con questa storia di Josh lo stronzo o il puttaniere! Quando anche te stavi iniziando a frequentare Blake Colin- dissi acida -lei si bloccò sulla soglia della porta e mi disse una frase che mi lasciò parecchio male -sai? É meglio perderti piuttosto che trovarti!- e poi uscì di casa.
 
Rimasi interdetta per più di dieci minuti a pensare a Josh e specialmente a George!
E se quello che aveva appena detto fosse vero? Forse era il caso di distaccarsi da loro? Loro non erano lunatici come a lei, loro non mi avevano fatto alcun male! Era lei che se ne doveva andare, e non io…
 
Dopo scese Josh e mi vide sul divano seria.
 
-My Stardust!- disse fermandosi sulle scale confuso e lì scoppiai a piangere.
Stardust. 
Il soprannome che mi aveva dato. 
Amavo quel nome!
Significa "polvere di stella" perché lui diceva sempre che ero come un piccolo frammento di stella caduta nella pancia di una donna incinta sulla terra per vivere nella sofferenza di tutti gli uomini, perché io vivevo nella sua sofferenza e lui in me ci vedeva una piccola polvere stellare, perché ero perfetta per lui, almeno questo é ciò che mi diceva sempre.
 -no piccola! Che é successo?- mi avvolse in un abbraccio dolcissimo -Janelle non deve più permettersi a mettere piede in casa nostra chiaro?- dissi singhiozzando e con le lacrime che scendevano copiose sul mio viso.
Lì era come se Josh fosse stato improvvisamente colpito da un fulmine in pieno giorno.
So quanto potesse amarla: é sin dal primo momento in cui l'ha vista che se n'era invaghito, ma all'inizio lei non ha mai ricambiato (sempre per la famosa storia dell'essere troppo orgogliosa ed esigente) e il che mi ha sempre fatto stare male.
Non sono mai stata contenta della coppia Janosh, non perché fossi gelosa, ma perché sapevo che non c'era compatibilità tra i due e i miei sospetti sul fatto che Janelle si fosse messa con lui solo per puro divertimento o per tenerlo contento un pochino, aumentarono di giorno in giorno ed era da tempo che volevo mandarla a quel paese, ma Josh me lo impediva indirettamente.
 
-no, non dire questo!- disse lui stringendomi più forte -a lei non gliene frega un cazzo di te, Josh! Svegliati! Hai 17 anni ora, non più 8- gli mostrai la mia faccia colma di lacrime -come puoi dire questo?- domandò lui con una faccia stupita -Josh! Perché ti lasci chiamare stronzo da una "puttana" come lei?- dissi speranzosa -my little Stardust! Perché dici questo? Non devi preoccuparti per me!- disse stringendomi di più a se. 
Beh se c'era un pezzo di maturità in Josh era il pezzo che riguardava la comprensione e la pazienza, e lui ne aveva tantissima con me e ogni giorno ho paura di dover toccare un tasto apparentemente errato a mio parere e che lui possa esplodere, ma non lo fa mai! Qualunque tasto tocchi… 
 
-che é successo? Ho sentito urlare e mi sono svegliato- domandò infine davanti una tazza di cappuccino -allora avrai sentito i 3000 stronzo che ti ha mandato!- dissi con un filo di sarcasmo ammiccando gli occhi ogni tanto senza fissarlo in faccia -Stardust! Te l'ho detto no che faccio finta di niente?- disse deciso e sorridente, non gli credevo -io non credo che ti passi liscio come l'acqua in uno specchio!- dissi tre volte più convinta di lui -beh.. Effettivamente so, fin dalle prime volte che le ho fatto il filo, che lei non mi amava e che infine si è messa per pietà e compassione- sorrise sincero -allora se lo sapevi perché non l'hai lasciata sin da subito? Perché ti ubriacavi e rimanevi male per una stronza come lei?- domandai confusa -perché l'amavo ma ora ho capito che non é affatto il mio tipo, ergo non siamo compatibili e... Prima di scendere da te, immaginavo cosa fosse successo, così le ho scritto un messaggio e le ho detto che con lei ho chiuso per sempre e lei mi ha risposto con un banale "Perfetto! x."- ci rise su.
Beato lui che ci riesce…pensai solamente.
 
Il suo sorriso era la cosa più bella che si potesse mai chiedere.
Il regalo più bello che si possa ricevere a Natale.
La cura ad ogni malattia.
Prima di morire, l'ultima cosa che vorrei vedere é il suo sorriso, nient'altro! 
 
Io gli sorrisi rassicurata, mandando a farsi fottere a quella situazione che si era creata all'inizio.
 
Era proprio vero che Janelle non ci teneva a lui, forse lo sfruttava solo perché era bello ed un dei più popolari a scuola. 
Ciò non mi importava più: con lei avevo chiuso! 
 
Dopo salii in camera e andai a prepararmi.
Mi misi una semplice maglietta a maniche corte bianca con una scollatura a "v" e degli shorts rossi e poi sotto delle converse non troppo strette rosse e basse.
Poi mi legai i lunghi capelli biondi in una coda di cavallo ben pettinata e mi misi la collana che Josh mi regalò per i sedici anni con scritto "Evelyn",il mio terzo nome, dato che Jayme non esisteva, ovvio no? 
 
Dopo uscimmo di casa e andammo da Starbucks dove ci attendeva George. Il mio dolce George! Il finalmente mio George! 
 
-my Stardust!- disse lui venendomi ad abbracciare -amore mio!- andai da lui -ma come sai il mio soprannome?- dissi curiosa -tu non sai quanto io e Joshua parlassimo di te!- disse per poi baciarmi delicatamente.
Ad un tratto entrò da Starbucks mio cugino Jackson, il quale non tollerava gli Shelley, seguito da Jaymi, il quale era sempre stato migliore amico di George, ma Jackson non ci ha mai dato particolare peso.
 
-cugina! Che stai facendo con quello sporco e zotico di uno Shelley!?- disse con una faccia che era poco di rassicurante, Jaymi e Josh erano in disappunto con ciò che aveva "osato" dire su George, io era agghiacciata e George accigliato -come ti permetti a chiamare zotico uno dei miei migliori amici?- disse Jaymi dandogli una spallata -Hensley! Ho sempre disapprovato la tua amicizia con gli Shelley, e ho voluto mettere da parte questo risentimento, ma adesso mi stai tremendamente deludendo- disse. Questa situazione cominciava ad avere un non so che di pauroso, così decisi di riprendermi e bloccare tutto questo -adesso basta!- dissi io sciogliendomi dalla protezione di George.
 
Tutti si bloccarono e George continuava a tenermi la mano e a tremare, sapevo che non aveva paura per se stesso, quanto per me e per la reazione di mio cugino.
 
-cazzo Jackson! Non ti pensavo così dannatamente immaturo!- urlai -io? L'immaturo? Ma ti sei vista? Flirti con l'acerrimo nemico della nostra casata!- sbottò a due passi da me indicando minacciosamente George.
Mio cugino non mi preoccupava: Sapevo che infondo non mi avrebbe toccato, ma forse quella volta non andò così come speravo...
 
Io gli sputai in faccia con fare di disgusto, lui si pulì e mi giunse un schiaffo da lasciare il segno sulla faccia.
Caddi a terra incapace di mettere insieme tutti i pensieri che avevo in quel momento e una goccia di sangue scese dalle labbra.
 
"These violent delights have violent ends" (Shakespeare)
 
ANGOLO AUTRICE
 
Hohohola soy little_JCat,
Si va beh mi conoscete ahahah no ok basta. Arriviamo al dunque: perché Janelle ho voluto mandarla "via di scena"? Perché ormai tra Joshy e Jane non poteva funzionare, si era visto!
In parte é dedicato ad una mia ex amica... Ok mi manca... Però che importa? É lei che ha frainteso e mi ha detto "tu le persone non le conosci MAI!" e poi "e non rivolgermi più la parola" (o qualcosa di simile! Beh il concetto era quello).
So che tanto non lo leggerà mai ma... Mi auguro che sia tanto coscienziosa da arrivare alla fine di questo angolo autrice: tu non sei come Jane, sei diversa! Io su questo capitolo mi sono solo sfogata (credo sia una cosa umana sfogarsi, giusto? Giusto!) mi dispiace tanto se ci siamo fraintese l'un l'altra e non ho fatto niente per bloccare quel litigio ed é tutta colpa mia... Scusa! 
Okay, non vi dirò il suo nome tanto lei sa, anche se non lo leggerà mai, che mi riferisco a lei.
Recensite e io andrò avanti c: <3 byeee

http://www.facebook.com/pages/Il-diario-di-una-jcat/136995696498433?ref=hl



If you wanted to kiss me, you'd have to make me want to kiss you

 - George the monkey Paul Shelley

little_JCat
  
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