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Autore: Fiamma Erin Gaunt    14/06/2013    2 recensioni
Si preannuncia un anno movimentato per gli studenti di Hogwarts. Messaggi inquietanti che turbano la quiete delle vite degli allievi del sesto e settimo anno; segreti svelati e una caccia all’uomo nel tentativo di scoprire chi è che li conosce così bene e, soprattutto, come fa a sapere ciò che sa. Quando poi ci scappa anche il morto… bè, diventa evidente che il gioco è ben più pericoloso di quanto pensassero. 'Cause two can keep a secret If one of them is dead.
N.B. Liberamente ispirato a Pretty Little Liars.
Genere: Generale, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Dorcas Meadowes, Evan Rosier, I Malandrini, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: James/Lily
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Pilot

 

Gemiti, leggermente soffocati, provenivano dal ripostiglio delle scope.

- Dobbiamo smetterla di vederci così. – sussurrò Mary, ravviandosi i boccoli ramati e rassettandosi la gonna, che nell’impeto del momento le era salita fino ai fianchi.

- Certo, e dimmi, sarai tu a dire a tua cugina che, invece di essere in biblioteca a studiare come avevi detto, eri chiusa in uno stanzino con me, che poi sarei il suo ragazzo? –

Mary aggrottò il naso, in una buffa espressione corrucciata.

- Certo che no, e poi smettila di ripeterlo, mi fai sentire ancora più in colpa. –

Rabastan rise, buttando la testa indietro e facendo scintillare i denti perfetti. Mary McDonald era incredibile, e non solo a letto, aveva quel modo di fare che riusciva sempre a strapparti una risata.

- D’accordo, non lo dirò più. – promise, chinandosi con tono cospiratore e sussurrandoglielo all’orecchio.

Un brivido corse lungo la schiena della ragazza.

Una risata roca, che le accarezzò il collo facendola rabbrividire nuovamente, fu la replica.

- Devo andare. –

S’impose di mantenere il tono risoluto, tutto stava a non lasciarsi incantare da quegli occhi così profondi.

- D’accordo, ci vediamo in giro. –

Un sorriso, che gridava arroganza come tutto in lui, e Mary si ritrovò a maledire la sua promessa di raggiungere Dorcas e Lily a cena.

- Sì, ci vediamo. – confermò, uscendo dall’angusto luogo e dirigendosi rapidamente verso la torre di Grifondoro.

Varcò la soglia proprio nel momento in cui, sicuramente stanche di aspettarla, Lily e Dorcas stavano uscendo.

- Finalmente! Si può sapere dove ti eri cacciata? – esclamò spazientita la rossa.

- Ero in biblioteca, dovevo finire il tema di Pozioni – mentì in fretta, ricevendo in risposta un’occhiata compiaciuta.

- Sono contenta che ti sia messa finalmente sotto con lo studio –

Già, lo studio, pensò ironica, mentre raggiungevano la Sala Grande e prendevano posto sulla panca in legno.

 

 

******

 

- Guardate qua. – esordì Charis, sventolando sotto gli occhi dei suoi amici un piccolo foglio di pergamena, compilato con una scrittura elegante.

- Di che si tratta? –

Rico le tolse il foglietto dalle mani e lo scorse rapidamente, passandolo poi ad Evan che cercava di leggere da sopra la sua spalla.

- Pare che Mary McDonad sia stata vista uscire da uno dei ripostigli di Gazza, visibilmente accaldata. rise il rampollo dei Wilkes.

Una risata maliziosa si levò dal tavolo verde argento.

Rabastan s’ irrigidì leggermente, sforzandosi di mantenere il consueto distacco.

- Dice con chi era? –

- No, ma non posso dire di biasimare chi era con lei. Voglio dire, è tremendamente sexy per essere una Mezzosangue! –

- Più che altro mi piacerebbe sapere chi è che ha inviato quel biglietto. – intervenne Charis, notando che anche agli altri tavoli ne era stato inviato uno e tutti parlottavano tra di loro.

- Magari si tratta di qualche insulsa Tassorosso che si diverte a spettegolare nella speranza di far sembrare la sua vita un po’ meno patetica. – considerò la Banks, interrompendo la sua discussione con Narcissa.

- Sì, è decisamente probabile. – si affrettò a replicare Rabastan, grato per il tentativo di chiudere la discussione.

- È strano comunque, sembra che la Jorkins questa volta non centri nulla; di solito saltella in preda al compiacimento invece stasera sembra piuttosto tranquilla. –

- Sì, Cissa ha ragione, sembra che qualcun altro abbia intenzione di soffiarle il titolo di impicciona rompi coglioni della scuola. –

- Che delicatezza, Banks, sei particolarmente di buon umore oggi, eh? –

- Qualcuno ha chiesto il tuo parere, Nott? Non mi sembra, perciò taci. –

Il ragazzo inarcò un sopracciglio e tornò a consumare silenziosamente la sua cena. Sembrava che la Banks celasse dietro la scontrosità la sua preoccupazione. Per cosa, tuttavia, non avrebbe saputo dirlo.

- Che hai Cissy? –

Charis rivolse un’occhiata preoccupata all’amica, che aveva appena selezionato con cura uno zuccotto di zucca e lo fissava con aria inorridita.

- Nulla, sto bene. – si affrettò a replicare la bionda, nascondendo nella manica della camicia il foglietto di pergamena che aveva trovato sotto lo zuccotto.

“Zucca zucca me lo dice, fidanzata bella traditrice.”

- Scusate, sono piuttosto stanca, vado in camera. –

Si alzò dal tavolo e percorse in fretta la strada che la separava dal portone; passando accanto al tavolo dei Grifondoro lanciò un’occhiata d’intesa ad uno dei Prefetti. Una volta uscita, non s’incamminò verso le scale che portavano ai sotterranei ma percorse la strada che conduceva alla Guferia. Era arrivata a destinazione da un paio di minuti quando un rumore di  passi la spinse a voltarsi.

- Ehi, è successo qualcosa? –

Sorrise, incrociando quegli occhi color miele che la guardavano con gentilezza e appena un lampo di preoccupazione. No, non era quello il momento di fissare Remus Lupin con aria sognante.

- Abbiamo un problema… E quando dico problema intendo una crisi a livello mondiale. –

Il ragazzo aggrottò la fronte, in un’espressione che lo faceva sembrare più grande e incredibilmente stanco.

- Di che si tratta? –

Gli porse il messaggio, osservandolo leggerlo e stringere i denti, segno evidente che era arrabbiato.

- Non so chi l’abbia scritto, l’ho trovato nel piatto degli zuccotti. –

- Hai ragione, questo è un problema. Che cosa hai intenzione di fare? –

Narcissa lo fissò stupita, - Scusami? –

- Intendo… se hai intenzione di chiuderla qui, sì insomma, posso capirti. –

Ma che accidenti stava dicendo?

- Vuoi che la chiuda qui? –

Remus scosse con decisione la testa.

- Certo che no, come ti salta in mente, ma non voglio neanche che tu abbia problemi. –

- Ehy, dobbiamo solo cercare di essere più discreti. Non preoccuparti, troveremo un modo. – sussurrò, alzandosi in punta di piedi e scoccandogli un tenero bacio a fior di labbra.

- Sì, ce la faremo. – replicò, anche se non convinto del tutto. Lui teneva a Narcissa, anzi ne era innamorato, e sapeva perfettamente di non poterle offrire un futuro degno di lei. Insomma, veniva da una famiglia che viveva con il minimo sindacale e per di più era un lupo mannaro… cosa avrebbe mai potuto offrirle? Eppure, per qualche strana ed incomprensibile ragione, la promessa sposa del ricco rampollo dei Malfoy aveva scelto lui… amava lui.

- Devo tornare in dormitorio, ho detto agli altri che sarei andata a dormire. –

- D’accordo, ci vediamo domani a lezione. – le sussurrò, lasciandola dalla sua presa e baciandola a sua volta.

Gli augurò la buonanotte e percorse le scale in fretta, stando attenta a non inciampare a causa del buio e passando la mano sul corrimano in pietra per ottenere il miglior equilibrio possibile. Era quasi giunta alla fine della rampa quando avvertì qualcosa di piccolo e pungente sotto le sue dita; lo prese, osservandolo alla luce delle torce, e vide che si trattava di una spilla che ricordava il colore degli occhi di Remus, su di essa c’erano un paio di gocce del suo sangue: doveva essersi punta quando l’aveva toccata. Stava per riprendere a camminare quando notò la pergamena che stava ai suoi piedi; la raccolse, aprendola con mano tremante e riconoscendo la calligrafia del messaggio che aveva ricevuto a cena.

“Attenta a non ferirti, principessa, molto spesso la verità fa male.”

L’accartocciò con rabbia, dandogli poi fuoco con un colpo di bacchetta. Non era possibile, lei che fin dal primo anno era sempre stata immune dai pettegolezzi, doveva cominciare a vivere nel terrore di essere spiata? Continuò la sua avanzata lungo i sotterranei, incurante del paio di occhi castani che l’osservava con guizzante cattiveria.

- Che il gioco abbia inizio. – mormorò, attendendo che la principessina si allontanasse e tornando al suo dormitorio.

 

 

 

 

Spazio autrice:

Come anticipato nell’introduzione, la storia è ispirata a Pretty Little Liars, e ambientata nella generazione dei Malandrini. Che dire, spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto e che sia riuscita ad incuriosirvi. Fatemi sapere che ne pensate, mi raccomando, ci tengo molto. Al prossimo capitolo.

Baci baci,

                 Fiamma Erin Gaunt

 

 

 

  
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