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Autore: Hope19972308    14/06/2013    1 recensioni
Giulia è una ragazza che da poco ha scoperto di avere la leucemia.
La ragazza, essendo molto bella, è il sogno, spesso erotico, di molti ragazzi; uno in particolare, Mattia. Ragazzo molto determinato a farla innamorare, disposto a tutto pur di renderla sua. Non potendo, ne volendo ricambiare il suo amore Giulia chiede un favore a Daniel, il ragazzo forse meno sensibile e prepotente che conosca. Gli chiede di essere il suo finto ragazzo a finché ella parta in Inghilterra per la chemioterapia. Quest'ultimo, impietositosi data la morte precoce del fratellino a causa della stessa malattia, accetta.
Come andrà a finire?
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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<< Devo dirti una cosa >>. 

Ero andata a scuola quella mattina, anche se mi era stato negato; ma dovevo parlare con Cindy, era la mia migliore amica e mi ero stancata di mentirle e starle lontana.

<< E cosa ti dice che io voglia ascoltarti? >> chiuse l'armadietto con più forza del dovuto.
<< Dai Cindy, ti prego è una cosa molto importante. >> la pregai.
<< Sai Giulia, anche io avrei voluto dirti tante cose importanti, avrei voluto dirti che i miei stanno divorziando, che questo mi ha scombussolata e che mi sento una merda e ti ho inviato anche dei messaggi dove ti chiedevo di vederci ma ovviamente tu non mi hai degnata neanche di una risposta! >>
<< C, sto morendo. >>
<< E non ti azzardare a... Tu cosa?! >> sbattè le palpebre più volte.
<< Ho la leucemia. >> dissi a bassa voce per evitare che qualcuno mi sentisse.
<< Beh questo non significa che tu debba morire, ci sono rimedi, ci sono delle cure... >> man mano che andava avanti la sua voce andava scemando, i suoi occhi si appannavano. << Ti detesto. >> disse alla fine abbracciandomi. << Cazzo Giulia, sono la tua migliore amica e non mi hai detto niente per così a lungo... Ma perchè? >>
<< Io... Io non volevo farti preoccupare. >>
<< Sciocca, sei una sciocca. >>
<< Lo so, per questo alla fine te l'ho detto. Ne ho abbastanza della tua assenza, ho bisogno di te e questi mesi sono stati un inferno. >>
<< Immagino. >>
<< Comunque io non verrò più a scuola, me lo ha consigliato il medico, dice che mi affaticherei troppo! >> sorrisi stanca.
<< Allora dovrò venire a casa tua per vederti? >>
<< Mi sa di si, se questo non ti crea problemi. >>
<< Ma certo che no! >> mi sorrise asciugandosi le lacrime con la manica della giacca di jeans, << pensavo di averti persa, e riaverti sapendo che potrò perderti definitivamente mi fa stare male, quindi io verrò a trovarti tutte le volte che posso. >> mi abbracciò ugualmente. << e Daniel? >>
<< Ecco... lui si prende cura di me e ora stiamo insieme, credo. >>
<< Come credi? >>
<< Non so cosa siamo in realtà. >>
 
 
<< Sono a casa! >> gridai.

Subito mia madre mi corse incontro abbracciandomi.

<< Oh tesoro, quanto mi sei mancata! >> disse fra le lacrime.
<< Anche tu mi sei mancata mamma. >> 
<< Menegatti mi ha detto dei risultati delle analisi, non ti preoccupare, la settimana prossima partiremo per Londra; ho già provveduto a tutto: ospedale, albergo e cose varie. Tu dovrai solo preoccuparti della tua guarigione, perché guarirai! >> sorrise.
 
Basta, pensai. 
Mi ero stufata di tutte queste persone che mi sorridevano per confortarmi. 'Ti salverai' dicevano, 'Tornerai più forte di prima' dicevano. 'Morirai' pensavo ogni giorno.
Si, perché avevo fatto delle ricerche, perché c'era il 60% di sopravvivenza e non era abbastanza benché fosse più della metà; perché avevo letto della chemio che sarebbe stata troppo forte, che avrei perso i capelli e che la trasfusione avrebbe fatto male.
Ma una settimana, avevo una settimana di tempo per dire a Daniel che sarei partita.
E Cindy? Avevo appena fatto pace con lei e già avrei dovuto abbandonarla. 
Una settimana era decisamente troppo poco per dire addio a tutti quanti.
Ricambiai forzatamente il sorriso di mia madre.
'A chi vorresti darla a bere? Tu sei la prima che ha paura che muoia. Secondo me, mi hai già preparato il funerale.' mi ritrovai a pensare.
<< Daniel? >> 
<< Lui è in camera. >>
<< Lui sa...? >>
<< Oh no, non ne abbiamo parlato. Aspettavamo che fossi tu a farlo. >>
'Oh, almeno una cosa buona l'avete fatta'.
 
Camminai per il lungo corridoio che conduceva nella mia camera. Ero nervosa, cosa gli avrei detto? 
'Ehi ciao Daniel, sai quando siamo andati a farmi le analisi e ti ho detto che andava tutto bene? Ho mentito. Si, ti ho mentito e sono peggiorata e quindi fra una settimana parto per Londra per la chemio.' 
Mi avrebbe uccisa.
 
<< Daniel? >> sussurrai.
<< Oh, Giulia entra cosa fai li fuori? >> mi sorrise.
'Fra qualche minuto non mi riserverai più quello splendido sorriso'.
<< Ti devo parlare. >> 
<< Lo avevo intuito. >> sorrise amaramente sedendosi sul letto.
<< Ah si? >>
<< Ci sono i tuoi a casa Giulia, loro non ci sono mai. Deve essere successo qualcosa. Allora dimmi, è morto qualcuno? >>
'Si, sto morendo io'.
<< Non ancora. >>
<< Allora qualcuno nella tua famiglia sta male? >> iniziò a corrucciare qualcosa.
'Si, io sto male Daniel, sto tanto male'.
<< Più o meno. >>
<< Cosa succede Giulia? >>
 
Abbassai lo sguardo. Non ci riuscivo proprio a reggere i suoi occhi che mi perforavano l'anima. 
 
<< No. Dimmi di no. >> iniziò a sussurrare più a se stesso che a me. << Giulia guardami! >> 
'Non ci riesco, vorrei ti giuro che vorrei guardarti e dirti che va tutto bene ma non è così'.
<< Giulia! >> adesso era davanti a me e mi scuoteva.
<< Daniel io sto male. >> sussurrai.
<< Si, lo so ma puoi guarire. >> ormai la tua testa era poggiata sulla mia spalla.
'Lo vorrei, vorrei davvero poterti credere e poterti dare la sicurezza che sarà così'.
<< Daniel sono peggiorata, tanto e devo partire per Londra per iniziare la chemio. >>
<< Non puoi essere peggiorata in così poco tempo! >>, alzò la testa e incastonò i suoi occhi nei miei, erano lucidi. I suoi occhi erano lucidi, per me. Mi sentì il cuore scoppiare. << insomma fino a qualche settimana fa hai fatto le analisi, era tutto uguale, non puoi essere peggiorata in due sole settimane! >> 
 
Eccola: la resa dei conti. Non ressi nuovamente il suo sguardo e lo posai su qualsiasi altra cosa.
<< Ovviamente non potevi peggiorare in due settimane perché già le analisi non erano andate bene, giusto? >> 
<< Si. >> sussurrai talmente piano che a malapena fu udibile a me stessa.
<< Perché? Perché non mi hai detto niente!? Perché? >>
<< I-io non volevo farti preoccupare, non volevo far preoccupare nessuno. >> cercai di giustificarmi.
<< Ma perché ti viene tanto difficile accettare l'aiuto di qualcuno? >>
<< Senti chi parla. >> cercai di sdrammattizzare, ovviamente non ci riuscii.
<< Quando parti? >>
<< Fra una settimana. >>
<< Vengo con te. >>
<< Cosa? No. >>
<< Perché no? >> chiese incredulo.
<< Non voglio. >>
<< Perché? >>
<< Mi cadranno i capelli, sarò pallida e orribile. >>
<< Non mi importa. >>
<< A me si. Non voglio che tu mi veda... così. >>
<< Voglio starti accanto. >>
<< Lo farai, da lontano, da qui. Ci sentiremo tutti i giorni. >>
<< Non voglio stare qui mentre tu affronti tutto quell'inferno da sola! >>
<< Tu devi pensare alla scuola, a prendere bei voti... >>
<< Me ne fotto della scuola! >>
<< Non dire così. Tu non verrai con me a Londra! >>
<< Perché no? >>
<< Perché non voglio che tu mi veda morire idiota! Non lo capisci allora? Già prima avevo poche possibilità di sopravvivenza, ora sono minime. Morirò. Io. Morirò. E non voglio nessuno accanto. Ti prego stai qui. >>
<< Va bene, solo se mi prometti una cosa. >>
<< Sentiamo. >>
<< Io sto qui invece di venire con te, solo se tu mi prometti che tornerai. >>
<< Non posso prometterlo e lo sai. >>
<< Allora promettimi che lotterai, ti prego, torna da me oppure non ti lascio andare. >>
<< Va bene, te lo prometto. >>
 
Mi abbracciò.
'Non lasciarmi andare, ho paura. Ho paura di andare e non tornare qui, a casa, fra le tue braccia. Non lasciarmi.'
<< Ti amo Giulia. >> disse baciandomi.
'Non mi lasciare'.
<< Tu amo anch'io. >> sorrisi fra le lacrime.
'Non mi lasciare, ti prego.'
 
Restammo abbracciati tutta la notte. Lui che mi accarezzava ed io accoccolata a lui, e ancora prima di addormentarmi all'alba il mio ultimo pensiero fu: 'Non mi lasciare mai, ti prego'.
  
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