Vita ,passioni e speranze quando decidi di cambiare..

Le dolci note stregavano quella marea di gente posta lì ad ascoltare.

Attimi fuggenti di persone annoiate. Applausi, risate, gesti inconsulti..

Ognuno l’osservava: gli occhi cristallini dal colore intenso si specchiavano nel nero lucido del pianoforte,

filamenti azzurrini volteggiavano dinnanzi al suo viso. Gote rosee, osavano colorirsi per il troppo imbarazzo.

Indossava un vestitino turchino, corto alle ginocchia, le maniche lunghe le riscaldavanole braccia sottili, lo scollo a V mostrava le sue grazie impertinenti. Mentre quelle mani scorrevano sullo strumento senza fermarsi, come una scrittrice che batte sul suo portatile.

La dolce melodia ricordava il mare, la fresca brezza e il cinguettare degli uccellini. Ogni nota coordinata con le altre, ogni pausa perfettamente ordinata. Impeccabile. Come piaceva a lei.

Seduta lì, in prima fila, una donna slanciata dai capelli azzurri sorrideva, quasi commossa.

Sembravano due gocce d’acqua. Lo erano...

Stringeva tra le mani un borsello rosso, dello stesso colore delle sue labbra. Indossava una giacca nera, abbinata con una camicia rosa candido. Accanto a lei sedevano un uomo altamente irritato, dai lineamenti virili e dai capelli bizzarri, e poi un ragazzo, un fanciullo di giovane età, dal fisico possente e dai capelli glicine. Ascoltavano la ragazza suonare, ed erano incantati da quella dolce melodia.

Si chiamava Bra Briefs, erede della Capsule Corporation. Era una ragazzina famosa, ma a lei questo non importava. Essere popolare era un difetto, un interminabile ed irrimediabile difetto. Veniva corteggiata, acclamata.. Solo per questo suo piccolo particolare. L’odiava. L’odiava da morire. Infondo era una ragazza semplice, normale .Ma era proprio questa sua normalità che faceva di lei una persona monotona. Sempre la solita. Chiusa in una campana di vetro. Avrebbe potuto fare grandi cose, ma a lei non piaceva, viveva nell’interminabile rancore di non essere potuta diventare un’appropriata discendente della razza sayan. Soffriva per questo, ma non lo dimostrava, trovava sfogo nel suonare... E le piaceva. Ma non sopportava più questa rabbia che ancor portava dentro. Lei doveva cambiare ed il mondo doveva saperlo.

Continuò a pigiare quei forti tasti di colore bianco e faceva scorrere le dita.. Era come una dolce danza. La SUA dolce danza. Finalmente staccò le mani.. Finalmente liberò tanto rancore, si alzò dal sediolino in pelle, e rivolgendosi al pubblicò s’inchinò con grazia. Applausi. Tanti dannati applausi, cosa poteva mai farsene? Qual'era lo scopo di quei stramaledetti applausi? Un futile gesto che emetteva un suono. Poteva mai essere un premio a tanto impegno e tanto talento? Sì. Per lei lo era, eccome.

Tornò nel retroscena, dove l’aspettavano la madre e l’insegnante.

-Tesoro si stata bravissima- le disse la madre, con il consenso dell’insegnante. Era abituata ai complimenti sulla sua bravura nel suonare il pianoforte e non ci faceva più caso ormai.

-Questi sono i moduli per l’iscrizione al concorso musicale che quest’anno si terrà qua.

Manca solo la tua firma e allora sarà tutto apposto, inoltre devi firmare questo foglio per ospitare dei partecipanti venuti da fuori-

Bra firmò con non curanza, a lei non importava niente del denaro messo in palio, a lei importava vincere così da poter dimostrare di valere qualcosa e di essere una degna figlia di suo padre. E poi magari avrebbe incontrato qualche altro sayan, suo padre le aveva detto che sulla terra c’erano altre persone come loro , però subito dopo si diede mentalmente dell’idiota, era impossibile.

Poi seguì la madre fuori dal teatro dove l’aspettavano il fratello e il padre…

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Ecco, era successo un ‘altra volta: sua madre aveva scoperto lo svolgimento di un concorso dove si vincevano un bel po’ di yen e non aveva esitato un secondo ad iscrivere lui e Pan. E così adesso si trovava all’aeroporto carico di valige con una chitarra sulle spalle e un mocciosa scatenata di sedici anni a cui badare. Molto spesso si trovava a maledire suo fratello per avergli regalato una nipote peggio di un sayan bambino. Ma infondo voleva bene a quella ragazzina tutto pepe grazie alla quale aveva scoperta la sua passione per la musica. Il problema era un altro adesso: fra pochi minuti si sarebbero dovuti imbarcare e Pan si era persa. Doveva cercarla ed in fretta anche.

-Mi scusi ha visto una ragazzina alta così,con una bandana arancione e un violino sulle spalle?

-No, mi spiace- questa scena si ripetè un paio di volte finchè arrivò un miracolo

-Certo, è salita già da una decina di minuti- Goten benedisse quell’hostess , e salì. A quella peste gliene avrebbe dette quattro. Ma ci avrebbe pensato all’arrivo visto che erano stati separati e l’aereo stava decollando.

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Trunks si stava davvero innervosendo , forse allenarsi nella camera gravitazionale con suo padre sarebbe stato meno faticoso di "aiutare"sua sorella a preparare le camere.Già perché quelle streghe di sua madre e sua sorella lo avevano lasciato per andare a fare shopping "Trunks tu finisci di sistemare le stanze per gli ospiti che io vado con tua sorella a al supermercato a fare la spesa". La solita scusa. Dicevano di andare a fare la spesa e poi invece tornavano cariche di sacchetti pieni di vestiti. Sospirò e si chiese cosa aveva combinato di male per meritarsi un padre fissato con gli allenamenti e una madre e una sorella fissate con gli acquisti. Si ritrovò a sorridere però, dopotutto la sua non era una famiglia comune. Si poteva ben dire che loro erano la famiglia reale dei sayan.

Tornò a sistemare i letti, in fondo sarebbe stato divertente avere degli sconosciuti in giro per casa e forse sua sorella avrebbe finalmente trovato una vera amica. Dopo aver finito andò giù dove trovo le due donne di casa stra-cariche di buste. Meglio dare una mano, altrimenti sua madre sarebbe diventata talmente isterica da fare paura pure ad un super-sayan.

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Pan scese dall’aereo estasiata e curiosa. Quella città era molto megliocce nelle guide. Adesso doveva solo aspettare il suo adorato zietto e la famiglia che li avrebbe ospitati.

-Pan! Piccola peste che non sei altro, ti ho cercato in tutto l’aeroporto!

-Ma zietto,io ero già salita per evitare la folla-disse con aria alquanto angelica

-Si vabbè, per questa volta ti perdono.Chi dobbiamo aspettare?-

-Nella lettera ci era scritto di aspettare un macchina nera e una donna dai capelli turchini.

-Ma qui non c’è ne nessuna macchina nera.

-Macchina no, ma guarda là-La corvina indico al compagno di viaggio una limousine nera che stava arrivando a tutta velocità.

Alloro piaciuto il cappy?spero di sì,volevo augurare un felice anno nuovo a tutti e ringraziare coloro che hanno recensito:

_Bra_:piaciuto il nuovo capitolo spero di sì e spero che continuerai a seguirci

PiNk_ViDeL:ciao chibi!ovvio che ho scelto te come collaboratrice,spero che il capitolo nuovo ti sia piaciuto e visto che mi hai aiutato a scriverlo te lo dedico!ciao tvtb e guarisci presto!

CHiBI cHU: grazie per avermi ricordato di mettere che la storia era OOC,me è moolto sbadata.Spero che il nuovo capitolo ti sia piaciuto

star_princess:ho aggiornato!ti piace questo capitolo?spero di sì!

ciao a tutti e di nuovo buone feste ! (per favore resensite,sennò mi scoraggio ç_ç)