"Peccato solo che io odi, l’altro sesso. Ho una repulsione verso i maschi, che la cosa sorprende pure me."
odio e amore, caldo freddo, bianco nero, bello brutto.
Niky e Ryan
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Mi sento un verme.
Mi faccio schifo. Come ho potuto baciarla?e poi dirle facciamo finta
che non sia accaduto nulla?
Beh dai la cosa "positiva" se la si può chiamar cosi,
è che ci sono riuscito.
Ce l'ho fatta ad allontanarla da me, ora mi odia, ma meglio cosi,
almeno quando partirò lei non sarà triste,anzi
sarà felice di non vedermi mai più.
Metto le mani nella tasca del giubbino, cerco la foto che abbiamo fatto
assieme, ma non la trovo.
Evidentemente l'ho persa quando stava finendo sotto il camion; torno
indietro sperando di trovarla.
Sono qui,
esattamente davanti al punto in cui l'ho baciata.
Provo a cercarla, ma non c'è nulla da fare, ormai l'ho persa.
Destino.
Questo piccolo gesto stà a indicare solo una cosa, questo
è l'addio.
Le dico addio ancora prima di partire.
Non dovrei sentirmi giù, dovrei essere felice. Era questo
che volevo o no?
Eh eh eh, ma a chi
diavolo voglio darla bere?
non era quello che volevo, ma bensi quello che ritenevo giusto da fare,
per non soffrire troppo.
Stupido. Patetico. Menefreghista.
Questo è quello che sono.
Il giorno dopo a
scuola, Jennifer mi viene incontro sorridendomi, e appena mi
è vicina mi da un bacio.
Un piccolo bacio con le sue labbra morbide. Un piccolo bacio che non mi
piace.
Non mi piace il bacio, non mi piace lei cosi perfetta e cosi
menefreghista come me.
Non mi piace nulla di lei.
Odio il suo seno troppo prosperoso, odio le sue curve diabolicamente
perfette, odio le sue labbra che instancabilmente cercano le mie, odio
i suoi occhi belli ma inespressivi, odio i suoi capelli biondi da
sembrare quelli di Barbie.
Ma stò zitto non faccio nulla, non dico nulla che possa
ferirla, ormai la persona che amo l'ho fatta soffrire..
Sorrido solamente,
un piccolo sorriso che non significa nulla. Jennifer mi guarda con un
pò di preoccupazione.
-tutto bene?-
-certo-
-sei strano-
-non più del solito-
-se lo dici te..-
Si volta e prendendomi per mano andiamo in classe, io entro prima di
lei. La sua aula è al secondo piano.
Mi guardo attorno, per memorizzare quei volti che tra pochi giorni
avrei lasciato.
Tutti a modo loro mi hanno dato tanto, chi più e chi meno.
Eccola la vedo, sempre accanto alla finestra, seduta al suo banco,
mentre osserva il cielo.
Lei che nonostante
l'amassi e l'ami ancora l'ho fatta soffrire.
Lei che è perfetta in ogni cosa.
Sarà proprio lei, la persona che più di tutte
lascerà un vuoto incolmabile dentro di me.
Ogni cosa, mi ricorderà lei.
Le notte scura mi ricorderà il suoi morbidi capelli, il suo
sorriso un dolce e leggero venticello.
E quegli occhi saranno la cosa che più di tutte
ricorderò..
Me li ricorderò guardando il cielo, preziosi e brillanti
come stelle nel firmamento.
Mi siedo al mio
banco, e nemmeno si volta.
Che volevo?un abbraccio, un sorriso forse?
Nulla, si volta solamente quando entra il professore per poi tornare a
guardare fuori dalla finestra quando se ne va..
Terminate le ore
di lezione, aspetto Jennifer all'uscita di scuola.
-Jennifer, devo parlarti.-
-ok, anche io, e se non ti dispiace preferirei iniziare io.-
-prego.-
Sono o non sono un cavaliere?!?!
-con te sono stata
bene, ma è finita. Sò che la ragazza che fa
battare forte il tuo cuore non sono io, quindi non credo sia per nulla
giusto continuare.-
-hai ragione, era questo quello di cui volevo parlarti.-
-lo immaginavo. Ora però è da lei che devi andare-
-non sarebbe giusto, io me ne devo andare tra poco-
-e per dove?-
-Francia-
-e lei lo sà?-
-no e non lo deve sapere assolutamente.-
-sei uno stronzo.-
-lo sò-
Il giorno dopo tutta la scuola
sapeva che non stavo più con Jennifer, inutile dire che
tutti erano felici. Non mi importava nulla
di come stavano gli altri, l'unica persona di cui mi importava
veramente qualcosa era Niky. Ma ormai non si
può fare più nulla per risanare un rapporto
distrutto. Appena terminate le
lezioni, vedo l'amico di Niky venirmi accanto. -tu, mi hai quasi
ammazzato di botte per Niky, perchè l'ho fatta piangere, con
te che dovrei fare?- -io non l'ho fatta
piangere.- -già, le hai
solamente spezzato il cuore-
-le passerà-
-putroppo queste sono ferite che restano per sempre, ma questo non lo
puoi sapere, evidentemente a te nessuno ti ha mai ferito-
-pensi che la mia vita sia stata tutta rosa e fiori?-
-da come ti comporti con gli altri si, ti interessa solo di te, e te ne
freghi di chi ti stà accanto e ti vuole come amico-
-no, sbagli. Ma tu non puoi capire, ora scusa ma devo andare.-
Nessuno può, anche solo lontanamente immaginare come mi
sento in questo istante.
Sentimenti contrastanti mi affliggono.
Odio, amore, delusione, tristezza, amarezza.
Domani, ancora un misero giorno poi tutto sarebbe finito, poi forse a
poco a poco ce l'avrei fatta a non soffrire.
Arrivo a casa, o meglio nel caos totale che in questi giorni
è diventata la casa.
-ciao tesoro, hai per caso qualche scatolone in giro?-
-no perchè?-
-mi servono ma li ho finiti tutti.-
-dai vado a vedere se riesco a trovarli da qualche parte.-
Piuttosto che restare in casa
preferisco respirare un pò di aria fresca.
Cammino.
Passo davanti alla salagiochi, e mi viene da ridere a ripensare a
quello che in quel giorno era successo.
Le foto che ci siamo fatti, le risate che ci hanno uniti.
Passo davanti al suo ristorante.
Possibile che l'amore arrivi quando meno te lo aspetti?
Arriva senza chiederti nulla, senza preavviso.
Arriva e basta.
Arriva e ti travolge.
Giro ancora un pò per quelle amate vie, fino a quando non
trovo alcuni scatoloni inutilizzati sul retro di un negozio chiuso.
Torno a casa, e vedo Niky salutare mia nonna.
Le vado incontro.
La vedo, è furiosa ma allo stesso tempo terribilmente triste.
-quando aspettavi a dirmelo?-
-dirti cosa?-
-che domani parti-
-è stata Jennifer?-
-ah, lei lo sapeva e io no...beh infondo è normale lei era
la tua ragazza io non ero nulla, che stupida ad allidurmi di essere tua
amica. Comunque no, è stata tua nonna.-
-che cosa volevi?-
-tieni-
Nella sua piccola mano riparata da un paio di guanti neri, tiene
stretta le foto che credevo di aver perduto. Questo deve esserle
costato molta fatica dopo gli ultimi giorni, dopo il modo in cui l'ho
trattata.
Li prendo, sfiorandole delicatamente la mano.
Un gesto insignificante all'apparenza ma che è stato in
grado di provocarmi un lieve brivido lungo la schiena e l'accelerazione
del battito.
La guardo negli occhi. Belli come sempre ma tristi come mai fino ad ora
avevo visti. Sono lucidi e sò per certo che vorrebbe
mettersi a piangere ma il suo orgoglio glielo impedisce.
Si volta, fa per andarsene ma la perndo per un braccio,cercando di non
farle male.
-lasciami ti prego.-
-Niky io...-
-non dire nulla, è inutile. Ormai è troppo tardi
per tutto, Addio veramente Ryan.-
Non ho le forze per trattenerla, mi sento debole e svuotato nel
profondo.
Addio, si questa è l'unica cosa da dire.