Prima
che leggiate, ho da fare qualche piccola precisazione:
1. è la mia prima,
forse ultima, Brian/Justin.
2. è ambientata nel futuro, post-quinta
serie.
3. non è niente di speciale, ma volevo provarci.
4. siate
clementissimi.
5. buon anno!
Un bacio,
Carmilla1324
- QUESTO SONO IO -
Finalmente il giorno che tutti aspettavano da
anni, otto per la precisione, era alle porte.
Non mancava molto, solo una
settimana. Sette giorni in cui bisognava intrattenere il tempo solo con la
bramosia, la voglia e il desiderio di vedere finalmente portato a termine quello
straordinario evento.
Tutto era pronto. Inviti, abiti, menù per la cena,
invitati, fiori e fuochi d'artificio. Non c'era niente di cui preoccuparsi...se
non una piccola inezia riguardante la cerimonia, per la quali i futuri sposi non
riuscivano ad arrivare ad un compromesso.
L'uno voleva che il celebrante, il signor O'Malley,
facesse tutto il lavoro.
"Vuoi tu prendere...eccetera eccetera?"
"Si, lo
voglio!" Voleva dire solo questo al suo matrimonio. Bastava a avanzava ed era
più nel suo stile. Schietto, significativo e breve e poi aveva già fatto anche
troppe concessioni.
L'altro invece voleva si dire, lo voglio...aveva
aspettato così tanto...ma voleva anche dire quello che provava, quello che
prometteva e sentirsi dire qualcosa di simile non sarebbe stato poi tanto
male.
Insomma, mancava una settimana al fatidico giorno e in un particolare
loft di Pittsburgh le discussioni erano diventate monotematiche.
Meno sette:
"Dimmi cosa ti costa?"
"Troppo."
"Non è vero.
E' una cosa che molte coppie fanno."
"Noi non siamo come le altre
coppie."
"Lo prendo come un complimento."
* * *
Meno sei:
"Sai già cosa provo per te e lo sanno anche gli
altri, anzi sembra che loro lo sapessero prima di me, quindi a cosa ti serve
sentirtelo dire davanti a tutti?"
"Non è questo! Proprio non
capisci?"
"No, non capisco."
* * *
Meno cinque:
"Justin! Basta! Ho detto di
no!"
"Vaffanculo!"
"Molto maturo da parte tua!"
"Senti, da che
pulpito..."
* * *
Meno quattro:
"Ha telefonato il signor O'Malley per chiedere se
c'erano dei cambiamenti nella cerimonia."
"E tu gli hai detto di no,
vero?"
"Sì, ovvio."
"Sicuro?"
"Sì...però ha detto che se volessimo dire
qualcosa un po' di tempo lo si trova."
"Vado a fare un doccia!"
* * *
Meno tre:
"Cosa sono questi?"
"Oh, niente. Sono bozzetti
per il prossimo numero di "Rage"."
"Sarà in prosa?"
"Perchè?"
"Non c'è
nemmeno mezzo disegno su questo foglio, solo un sacco di parole..."
"E' solo
all'inizio. Lascia stare."
"Brian, sono passati otto anni da quella
notte..."
"Metti giù!"
"Che cazzo è?"
"Niente!"
"Justin,
no!"
"Sì, sì ho capito!"
* * *
Meno due:
"Senti, che questa sia l'ultima
volta..."
"Ma.."
"Lasciami finire. A causa tua in questi anni ne ho fatte
parecchie di cazzate, ma non ho ancora perso del tutto il cervello, quindi se
vogliamo andare avanti con questa cosa la devi prendere così."
"Io vorrei
solo sapere quello che provi."
"Mi sbaglio o in questi anni avresti dovuto
imparare a conoscermi? Io non uso le parole. Sono venuto al ballo della scuola,
ti ho chiesto di venire a vivere con me, ho pagato $300 un...bè, ho sorvolato
sul violinista, ho tenuto per sei mesi un cassetto vuoto e ti ho chiesto di
sposarmi. Questo sono io."
"Questo è l'uomo che amo."
* * *
Meno uno:
"Brian, posso chiederti una cosa?"
"Credevo che
avessimo chiarito."
"Sì, sì. Non si tratta della cerimonia."
"Che
vuoi?"
"Ieri hai detto una cosa che non ho capito."
"Cosa?"
"Cos'hai
pagato $300?"
"Un tuo clone e neanche ben fatto."
"Eh?"
"Ho chiesto ad
un'agenzia un ragazzo che somigliasse a te."
"E questo quando è
successo?"
"Quando hai scelto il violinista."
"Ooohhh."
"Ooohhh
cosa?"
"Devo essere davvero pazzo."
"Perchè?"
"Devo essere pazzo se
considero il pagare qualcuno per fare sesso un gesto terribilmente
romantico."
Quest'ultima conversazione fu interrotta dall'arrivo improvviso di una squadra addetta al rapimento degli sposi che furono obbligati a passare la notte prima delle nozze a debita distanza.
* * *
Il personale dell'albergo aveva fatto un ottimo lavoro. Tutto era perfetto e gli invitati nei loro abiti eleganti non aspettavano altro che l'inizio della cerimonia che non tardò ad arrivare.
In verità la cerimonia non doveva durare a lungo, ma bisognava godersela fino in fondo...cosa che Jennifer e Debbie cercavano di fare...tra un singhiozzo e l'altro.
Il signor O'Malley invitò tutti a sedersi e dopo
una breve introduzione di benvenuto chiese agli sposi se erano pronti. Risposero
simultaneamente con un cenno del capo, troppo emozionati forse per parlare, e
facendo loro segno di avanzare O'Malley, diede il permesso a Guz e JR di portare
gli anelli. Lui indossava una copia dell'abito del padre, un bellissimo smoking
nero, mentre la piccola era una bambola vestita di rosa.
Consegnarono gli
anelli senza commettere il minimo errore e il celebrante si rivolse di nuovo
agli sposi.
"Bene, il momento è arrivato. Se non avete nulla da dirvi
possiamo continuare con lo scambio degli anelli"
Justin annuì di nuovo mentre
Brian...
"Io avrei una cosa da dire."
Tutti lo guardavano sorpresi, il suo
futuro sposo più di tutti.
"Ma non avevi detto che..." chiese
infatti.
"Sì, sarò breve. Devo dire solo una cosa."
"Bene, allora, a lei
la parola signor Kinney" disse O'Malley.
Nella sala sembrava che l'ossigeno
fosse stato portato via. Nessuno parlava e sembrava che più nessuno fosse in
grado di respirare...anche Deb e Jen avevano smesso di piangere.
Justin
invece fissava Brian con amore certo, ma anche con una piccola percentuale di
timore. C'era da aspettarsi di tutto da lui ed invece...non c'era niente d'aver
paura.
"Ti amo Justin" quelle due semplici parole scivolarono dolci fino alle
orecchie di Justin e come la prima volta che aveva sentito Brian pronunciarle
tanto tempo prima, non riuscì a trattenersi e di slancio lo abbracciò.
"Anch'io!" rispose dopo averlo baciato.
Questo era Brian Kinney. Questo
era l'uomo che amava e che stava per sposare.
"Justin, vuoi prendere Brian come tuo
sposo?"
"Lo voglio"
"Brian, vuoi prendere Justin come tuo sposo?"
"Lo
voglio"
...e la sala esplose in un applauso e Debbie in un': "Alleluja!"
- fine -