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Autore: Felem    16/06/2013    3 recensioni
Londra, 1807 (Preso dal secondo capitolo).
Elizabeth accennò un lieve inchino, mantenendo gli occhi scuri puntati su di lui, in segno di sfida. David le cinse le spalle con il braccio destro e disse fiero al cugino.
- Lei è Liza, ha diciott'anni, ne dimostra appena quindici?
Elizabeth rimase seria, mentre l'ufficiale avanzò sorridendole.
- Suppongo Liza, sia l'abbreviazione di Elizabeth, lo preferisco per intero - disse per poi aggiungere con tono suadente - Ritengo non andiate fiera del fatto che sembriate più giovane. Fidatevi di me, è la cosa che più mi affascina in una donna.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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Image and video hosting by TinyPic                                                                Capitolo III "Catherine"


Si trovavano nel vasto giardino sul retro della villa a sorseggiare del tè. Elizabeth osservava la sorella civettare con l'ufficiale che le insegnava a tirare con l'arco, era veramente abile. Adam si tolse la giacca rimanendo con gli eleganti calzoni ed una camicia, simile a quella di Jonathan, anch'essa bianca. Robert e la zia Margaret si erano recati nei boschi lì vicino assieme al signor Lodge, per poter cacciare, come promesso.

- Oh Liza, è uno sport meraviglioso! Provaci.- Le urlò, senza un accenno di grazia, la sorella Anne, mentre Adam la guardava con aria di sufficienza in attesa di una risposta.

- Non vorrei disturbare ulteriormente il signor Evans, lo vedo già impegnato ad insegnarti a maneggiare un arco e delle frecce, reputo che per oggi ne abbia abbastanza.- Rispose Elizabeth, rivolgendo uno sguardo supplichevole a Mary che immediatamente la raggiunse con in mano una tazza di tè.

- Come vuoi, antipatica.- Le disse ridacchiando Anne, sbattendo le ciglia di fronte alla figura dell'ufficiale.

Togliendo le antipatie che Elizabeth aveva nei confronti di Adam, reputava che i due fossero proprio una bella coppia. Nonostante la ragazza volesse un bene dell'anima alla sorella minore, sapeva perfettamente che quest'ultima era dotata di scarsa intelligenza e che si sarebbe accontentata di un uomo affascinante, ma completamente privo di buone maniere. Mary si sedette accanto ad Elizabeth porgendole il tè caldo e posando la chioma bionda sulla sua spalla nuda.

- Non hai molta simpatia per Adam, o mi sbaglio?

- Non ti sbagli affatto, abbiamo avuto un precedente episodio che mi ha dimostrato quanto villano possa essere.

- Oh, Liza. Smettila di essere così orgogliosa, ma ti capisco: Adam alle volte sa essere davvero testardo, come te del resto, ma fidati se ti dico che è un gentiluomo.

Elizabeth sorrise alla sorella, pensando che, nonostante il matrimonio, l'ingenuità di Mary fosse rimasta tale. Le diede un bacio sulla guancia quando improvvisamente, fece irruzione nel giardino David, accompagnato da una ragazza. La fanciulla aveva capelli rossi, che le ricadevano in morbidi boccoli lungo la schiena, occhi azzurri, di un azzurro che solo una volta aveva visto, non molto tempo prima. La pelle era chiara, quasi di più di quella di Elizabeth che la osservava meravigliata ed incuriosita. Il primo a rompere il silenzio glaciale che si era creato tra gli ospiti fu Adam, che andò incontro alla giovane, accarezzandole il viso. Liza abbassò lo sguardo.
"Gentiluomo? Come un uomo che passa così facilmente da una fanciulla all'altra può esser definito gentile?"

- Sorella cara.- Si limitò a dire l'ufficiale alla meravigliosa ragazza dai capelli rossi.

Elizabeth si sentì immediatamente in colpa per aver pensato male del giovane, nonostante il ragazzo fosse davvero un presuntuoso, così si volto nella stessa direzione dove tutti gli ospiti guardavano. David presentò la ragazza.

- Gentili ospiti, vi presento mia cugina: la signorina Catherine Evans.

La giovane indossava un abito bianco che risaltava ancora di più i suoi occhi ghiacciati, ma la rendeva smunta e ancor più pallida di quello che già fosse. Catherine fu immediatamente riempita di attenzioni, sia da parte dei parenti che dall'intera famiglia di Liza, che pensò la ragazza fosse fisicamente molto fragile. Si riparava dal sole con un ombrellino, nonostante di sole in quell'ora della giornata non ce ne fosse molto e continuava a tossire, delle volte rumorosamente. Mary si alzava in continuazione dalla propria postazione, per chiedere alla cugina del marito se si sentisse o meno a proprio agio. "Che donna premurosa."

- Desiderate un po' di tè?

Elizabeth rivolse lo sguardo verso la sorella Anne e la trovò da sola di fronte al bersaglio, mentre cercava di sferrare un tiro decente. Liza non si voltò, sapeva benissimo chi avesse dietro.

- No, grazie. Ho già favorito.

- Cosa state leggendo?- Domandò Adam, sfiorando con le lunghe dita le pagine del libro che Elizabeth teneva tra le mani, che adesso tremavano.

- Una raccolta di poesie. Gradite la poesia?- Ribattè Elizabeth, porgendogli un'ulteriore domanda.

- Non in particolar modo, preferisco dilettarmi con dei romanzi d'avventura, li trovo più...interessanti.

- Fate bene, vostra sorella è incantevole.- Rispose Liza in assenza di argomenti.

- Ne sono a conoscenza, è una caratteristica della mia famiglia.

Elizabeth, chiuse di scatto il libro, ancor prima che l'ufficiale potesse togliere da esso le sue dita. Lo guardò girandosi d'improvviso ed incontrando i suoi occhi, lo rimproverò con aria beffarda.

- La modestia, non è la migliore delle vostre virtù, suppongo.

- Mi definirei, "realistico".- Disse lui continuando a fissare gli occhi scuri di lei.

- Cosa vi fa pensare di essere così affascinante?- Rispose Elizabeth, fingendosi totalmente disinteressata.

Adam avvicinò la bocca al suo orecchio destro, facendo rabbrividire Elizabeth, che non ebbe nè la forza, nè il tempo di ritirarsi.

- Elizabeth, prima vi tremavano le mani.

- Non ho mai conosciuto uomo più presuntuoso ed arrogante di voi.- Ringhiò Elizabeth, rivolgendo il suo sguardo sulle proprie mani.

- Ed io donna più schietta di voi - disse lui posando la mano destra su quelle di Liza, che ora tremava davvero.

- Siete un uomo pericoloso.

- Siete una donna incosciente.

I due si ritrovarono l'uno a pochi centimetri dall'altra, Elizabeth lo guardava spaesata mentre Adam accennò un sorriso malizioso. Fu quel semplice inarcamento degli angoli della bocca che convinse Elizabeth a ritrarsi, notando che tutti i presenti li stavano fissando. L'ufficiale si alzò d'improvviso, rendendosi anch'esso conto della situazione, si sistemò la camicia, senza nemmeno guardare Elizabeth, tornando così da Anne, che strepitava per vedere nuovamente il volto di Adam Evans. Elizabeth riprese la lettura, notando Jonathan conversare con la cugina di David. Catherine rideva, mentre lui le offriva un altro po' di tè e le dedicava mille attenzioni. Elizabeth si perse nei propri pensieri alzandosi e dirigendosi verso l'entrata dell'abitazione, dove si scontrò con il piccolo Robert, di ritorno dalla caccia, aveva l'aria soddisfatta mentre la raggiungeva con due conigli in mano. Elizabeth indietreggiò alla vista delle povere bestie penzolare dalle esili mani del fratello di soli sette anni e si voltò, senza fare troppe storie, entrando di corsa nell'abitazione. Più disgustata che mai entrò in camera, per potersi fare un bagno caldo. Abbandonò gli indumenti a terra mentre lei nuda si dirigeva nel bagno, là dove l'attendeva una vasca colma di acqua bollente. Si immerse totalmente nella vasca, chiudendo gli occhi ed abbandonandosi ai propri pensieri. Arrivò la sera ed Elizabeth preferì saltare la cena, si chiuse in camera sua e non ne uscì. Si era accomodata sotto le coperte, nel letto matrimoniale e niente e nessuno l'avrebbe convinta ad uscirne. Nessuno tranne Mary.

- Tesoro, oggi ho visto come vi guardavate.

- Come ci guardavamo?- Chiese Elizabeth alla sorella che si era infilata nel letto con lei.

- Vi guardavate come due estranei che desiderano ardentemente conoscersi.

- O come due estranei che si detestano- rispose Liza, per poi cambiare argomento - Com'è la vita da sposati, Mary?

- Magnifica, mi mancate un mondo.

- Anche tu ci manchi, parlami della prima notte di nozze.- Osò chiedere Elizabeth alla sorella, pudica come nessun'altro nella famiglia.

- Elizabeth Lodge! Sai che queste non sono cose delle quali due sorelle dovrebbero discutere.- La ammonì Mary.

- Mary, sei anche la mia migliore amica. Dimmi, allora, cosa hai provato?- Insistè Liza.

- Inizialmente un po' di dolore, poi è stato gradevole. Lo amo.- Disse imbarazzata.

- Credi sia opportuno fare l'amore prima del matrimonio?

- Assolutamente no!- Quasi urlò Mary

- Perchè un uomo ed una donna non posso unirsi fisicamente finchè ad unirli non è la carta?

- Volere divino, mia cara Liza, volere divino.

Detto questo baciò la sorella sulla fronte ed uscì dalla stanza, necessitava di riposo, il giorno dopo si sarebbe tenuto il ballo del quale si era tanto parlato.




Dalla scrittrice ai lettori:
Cari lettori, i battibecchi tra i due sono sempre più frequenti. Mi pare ben chiaro che Adam ed Elizabeth non si sopportino molto, poveri ragazzi. 
Recensite in molti! 
Baci, Felem ♥

  
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