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Autore: hugmeciastin    16/06/2013    16 recensioni
Chi sapeva che un viaggio a Stratford avrebbe potuto rovinare la mia intera vita?
Mio fratello mi aveva avvertito di stare alla larga, ma perchè avrei dovuto ascoltarlo dopo tutto quello che mi ha fatto passare?
Chi sapeva che sarei diventata il bersaglio di un omicidio dopo il suo errore?
Lezione imparata. E' fondamentale seguire i consigli delle persone che ti amano e si preoccupano di te più di tutto. Soprattutto se sono le uniche a essere rimaste nella tua vita.
Mantenere la guardia alta, pensare in fretta e, soprattutto, mai fidarsi di qualcuno.
Non importa quanto fortemente questa persona si innamori di te.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Justin's Point of View:
 
A che cazzo sto pensando?
La ragazza mi mente, così vengo picchiato da mio fratello. Non capisco perchè tengo ancora alla ragazza, quando mi ha fottuto, in poche parole. Quella stronza mi ha superato di astuzia, il che mi fa pensare che è una persona completamente diversa da come la conoscevo. Pensava che fossi stupido come l'inferno da non rendermene conto, così mi ha usato. Pensava che fossi così stupido da pagargli la cena, da permettergli di dormire a casa mia. E aveva ragione. Ero stupido. Ma le avevo messo un tetto sopra quella cazzo di testa, e poi questo era il ringraziamento?
Damien ha ragione. Ho bisogno di ucciderla. Ho bisogno di fare uscire il suo culo fastidioso dalla mia vita. E' meglio che inizi a pregare Dio perchè la troverò entro stasera. E' meglio che pensi velocemente a un modo per scappare via da me, per quanto può farlo. Andrò da lei con la pistola e la ucciderò, ho intenzione di infilargli una pallottola in fronte per farle pagare tutto quello che mi ha fatto.
Sono fottutamente stanco di essere disprezzato così tanto. Ho bisogno dei Venom e di mio fratello per avere un po' di rispetto, dannazione. Sono così stanco di essere conosciuto con il 'debole', che non riesce a fare mai niente di buono. Non sono un fallimento. Ho intenzione di uccidere quella piccola puttana. Si è comportata come se fossi uno stupido orsacchiotto che.. si era innamorato.
Non capisco più niente.. Questo sentimento deve lasciare la mia anima.
Che cos'è l'amore, quando ho voglia di uccidere la ragazza di cui sono innamorato?
L'amore è...
Sostantivo: un intenso sentimento di profondo affetto.
Verbo: sentirsi profondamente attaccati romanticamente o sessualmente a qualcuno.
Vediamo, non credo che potrei mai essere romantico con quella stronza, ma sento davvero una specie di attaccamento sessuale a lei. Non riesco a credere alla definizione del sostantivo. Non posso farci niente. Ecco come sono stato educato. Se non altro, il mio amore per lei è solo sesso.
Le sue fottute gambe, il suo culo. I miei pensieri sul suo corpo mi stanno mandando dritto all'inferno.
Non voglio rimpiangere niente.
Sì, mi sento come una merda, ma ho bisogno di pensare e chiarire i miei dubbi. Finora, ho avuto a che fare con la ragazza, e se l'avessi uccisa avrei ricevuto il rispetto che Damien mi doveva.. Avrei potuto avere successo in qualcosa. Voglio essere conosciuto come qualcuno in grado di riuscire a raggiungere i propri traguardi, non come il fratellino di Damien che viene preso a calci ogni giorno.
Sono passati quindici minuti, e io sono ancora qui a pensare. Potrei andare a uccidere la ragazza. E' evidente che voglio solo farlo, a questo punto. 
Io, Jay Bieber, non verrò mai buttato giù da nessuno.
E' ora di cambiare.
Non ho il cuore spezzato. Non sono innamotato. Non sono quel ragazzo, non più. E' tempo di combattere per ciò che voglio, e dimotrare a tutti che sono innocente.
Entrai in bagno e guardai la mia faccia, piena di sangue e lividi a causa dei pungi di Damien.
Mi sciacquai il viso e poi mi asciugai con un asciugamano bianco, uscii dal bagno e mi chinai, sentendo un forte dolore alle costole. "Non posso fermarmi così." Pensai. Presi la pistola di Damien e uscii di casa.
"Guarda un po' chi è uscito dal suo buco di pensieri." Damien mi sorrise, mentre si sedette sul divano con le gambe sul tavolino. "Buon per te."
Damien era orgoglioso per avermi preso a botte. E io non avevo intenzione di essere trattato così. Certo, mi sentivo una merda, ma di questo non mi preoccupavo.
"Dovevo solo mettere apposto la mia mente e i miei pensieri." Dissi, prendendo la giacca di pelle nera dietro di lui.
"Hai intenzione di ucciderla?" Chiese con stupore data la mia serietà.
"Cosa ti sembra che sto per fare, Damien?" Sputai cupamente, raggiungendo i tavolino e prendendo le chiavi per la mia moto.
"Sembra che tu ti sia rivalutato bene." Annuì. Feci una smorfia e uscii di casa.
Sbattei la porta e salii sulla moto, la accessi e partii. Il vento soffiava tra i miei capelli. Sapevo dove trovarla. Il posto in cui l'avevo trovata la prima volta.
Il vicolo dietro l'Avon Theatre.
In pochi minuti, mi fermai davanti al teatro. Non c'era nessuno, da nessuno parte. Solo lampioni mezzi accesi, l'acqua che scorreva per le strada e il suono del vento, che soffiava tra gli alberi.
Scesi dalla moto e mi incamminai per quel vicolo.
Eccola lì. C'era Chloe, a sedere contro il muro. Alzò lo sguardo e si coprì le mani con il viso, all'oscuro di ciò che stava succedendo. Camminai più velocemente, tenendo stretta la pistola nella tasca posteriore dei miei jeans.
"Justin?" Rimase a bocca aperta. Si alzò, oscillando dalla paura. "Come hai fatto a trovarmi?"
"Avevo una strana sensazione che tu fossi qui, Romani. E' l'unico posto che conosci." 
"Cosa ti è successo? Hai la faccia piena di lividi." La sua voce tremava. Aveva paura per la sua vita. Potevo capire il linguaggio del suo corpo.
"Sono cascato dalla moto." Mentii, proprio come avrebbe e aveva fatto lei. "-Ma questo non è importante in questo momento. Che cazzo ci fai ancora qui?"
"Non ho nessun posto dove andare." Mormorò, fissando il terreno. Mi spostai di fronte a lei, bloccandola al muro, proprio come feci quando la incontrai per la prima volta.
"Non ti avevo detto di andare via?" Ringhiai. "E che cazzo. Quando mai mi ascolterai?"
"Va bene..." Sussurrò, mentre una lacrima scivolò fuori dal suo occhio. "Dove vuoi che vada? Non conosco nessuno qui, non so dove andare."
Solcai le sopracciglia, cominciando a sentirmi triste per lei. Ma poi, pensai a ciò che mi aveva fatto e mi rabbuiai di nuovo.
"Ti sta bene. Forse così la prossima volta smetterai di cercare di essere una ribelle e ascolterai tuo fratello." Sorrisi, cercando di farla sentire in colpa. Forse perchè in realtà lei dovrebbe davvero sentirsi così.
"Perchè mai avrei dovuto ascoltarlo?"
"Mi hai fatto passare una merda di vita l'anno scorso, Romano. Non cercare di comportarti come se fossi innocente, quando mi hai causato un sacco di problemi. Ho passato l'inferno e il ritorno, cercando di trovarti."
"Justin..." La sua voce si spense. Iniziò ad ansimare, guardandomi negli occhi mentre piangeva.
"Justin cosa? Che cazzo vuoi da me?" Urlai, spingendola di più verso il muro. "Mi hai già usato per un posto dove stare. Per quale altro motivo vuoi usarmi?"
"-Ma non l'ho fatto per..." Obiettò lei, scuotendo velocemente la testa.
"Non fare la finta tonta, Romano. Sappiamo tutti che menti per vivere, quindi perchè non ti tappi quella cazzo di bocca?" Le gridai in faccia, prendendo la pistola dai miei pantaloni.
"Justin, ti ho detto specificamente perchè ti ho mentito. Capisco perchè sei arrabbiato con me, ma-"
"Dimmi dove hai intenzione di andare." Sputai. "Ci sono ragazzi qui fuori probabilmente in attesa di strapparti i vestiti e di violentarti." Continuai inchiodandola ancora di più al muro, così da non farla scappare.
Odiavo le persone che fuggivano dai problemi.
Così patetiche.
"Non ne ho idea. Non so dove andare." Fece una pausa, guardando a destra e poi tornando a guardare me. "Ci penserò la mattina."
"Non vedrai la mattina, Chloe."
"Perchè no?"
Tirai fuori la pistola e la posiionai al alto della suo fronte. Lei chiuse gli occhi, capendo cosa stavo per fare. Misi la mano sul grilletto, pronto a sparare.
"Ecco il vero motivo per cui sono venuto fin qui, Romano. Il karma è una fottuta puttana e ha bisogno di giocare bene quando si tratta di te." Dissi cupamente, tirando fuori la pistola e appoggiandoglielo sopra la tempia.
"Ti prego, ti prego, ti prego." Sussurrò a se stessa, con gli occhi ancora chiusi.
"Dì una preghiera per me, perchè andrò dritto all'inferno dopo questo." Le sussurrai nell'orecchio.
Cominciò a pregare silenziosamente, singhiozzando. Mi venne voglia di smettere con tutto quello che stavo facendo. Non avevo mai visto nessuno così. Sapevo che non era pronta a morire. Era il mio lavoro sbarazzarsi di questa ragazza, ma era impossibile per me. Era complicato... davvero.
Lasciai cadere la pistola a terra. Lasciai andare il suo corpo e mi allontanai da lei.
"Vai via da qui, Romano. Non tornare più." Scossi la testa. "Dimentica tutto quello che abbiamo fatto, dimentica i momenti che abbiamo condiviso, dimentica il modo in cui mi comportavo con te, come ero gentile." Le dissi,  indietreggiando lentamente. "Fanculo tutto. Non pensavo di arrivare a fare questo, sinceramente. Se tu mi avessi detto la verità fin dall'inizio, non sarebbe stato tutto così difficile."
Ci fu un silenzio imbarazzante. Sentii solo il suono del vento che sfiorava le mie orecchie. Guardai Chloe che si asciugava le lacrime, poi alzò lo sguardo assorta nei suoi pensieri. Sapevo che era difficile per lei, ma era solo colpa sua se stavo passando tutto questo. Avrebbe dovuto ascoltare il fratello. Sarebbe stato meglio.
"Lo fai davvero?" Mi chiese. La fissai confuso, di cosa stava parlando?
"Faccio cosa?"
Lei deglutì, abbassando lo sguardo, poi guardò di nuovo verso di me e si mise una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Le sue palpebre erano rosse da quanto aveva pianto.
"Provi davvero qualcosa per me?" Mi chiese.
Arrossii per una frazione di secondo, poi tornai alla mia solita espressione cupa. Risi, deridendola.
"Lascia perdere." Mormorai cupamente.
"Va bene.."
"Ora, obbedisci almeno per una volta e vai via da qui. Non è sicuto per te." Le indicai la fine del vicolo. "Spero che Dio ti protegga, e che tu non venga presa da nessuno." Scossi la testa.
"Addio." Disse. Alla fine, scappò via verso la fine del vicolo, senza girarsi un secondo a guardarmi.
Era la fine. Non avrei avuto a che fare mai più on lei. Sapevo solo che Damien voleva che la uccidessi e invece... Non ero riuscito a farlo. Con tutto quello che avevamo passato era difficile. Soprattutto, sapendo il tipo di attrazione che provavo verso di lei.
Urgh.
"Ma che diavolo? Lasciami andare!" Sentii un urlo di una voce familiare alla fine del vicolo. "Jay!"
Corsi sentendo un tumore terrificante, come una macchina che si metteva in modo: era, infatti, un furgone grigio, che apparteneva ai Royals, la band di Dean.
"Merda." Sussurrai a me stesso, afferrando la pistola dalla tasca posteriore.
Da quel momento, capii che lasciare andare Chloe Romano era stata un'idea pessima.
 



 
Oh, Justin l'innamorato non riesce a lasciare andare la sua Chloe. Cosa succederà?
Mi scuso subito con il ritardo nel postare, ma il sito da cui prendo la storia con i pezzi in più non aveva questo capitolo, dato che era uguale a quello su jbff, e quest'ultimo fottuto sito, non funzionava. Ho capito solo ora come fare a tradurre lol.
Vi dico solo che tra poco succederà qualcosa di davvero grande tra Chloe e Justin, e.. Who knows?
i'm team Jhloe forever. e voi?
Posto altri tre capitoli oggi, i think. Ma lasciate tante reeecensioni.
  
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