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Autore: Nanix    31/12/2007    1 recensioni
"Peccato solo che io odi, l’altro sesso. Ho una repulsione verso i maschi, che la cosa sorprende pure me." odio e amore, caldo freddo, bianco nero, bello brutto. Niky e Ryan
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non me l'ha detto, me l'ha tenuto nascosto chissà da quanto tempo.
Mi sento triste e vuota, una parte di me, lo sò per certo andrà con lui.

Il giorno dopo il ristorante è tutto pieno, sono venuti addirittura Viky e Jonnhy a darci una mano oltre a Christopher.
Sono stata insensibile nei suoi confronti, ho pensato a me e ad un modo per scordare Ryan senza tener presente dei suoi sentimenti.
Per questo che ieri dopo aver saputo che Ryan partiva ho deciso di lasciarlo, c'è rimasto un pò male, ma penso che quella sia stata la soluzione migliore per entrambi.

Alle undici e mezza i miei amici arrivano per aiutarmi a sistemare le ultime cose in sala, e a mezzogiorno inizia ad arrivare gente.
Sorrido ma anche un cieco si renderebbe conto senza difficolta che il mio è un sorriso triste, un sorriso di circostanza.
Anche i miei amici se ne rendono conto, in particolar modo Jonnhy, ormai mi conosce meglio di chiunque altro.
-che ti scucede?-
-niente, perchè?-
-può darla a bere a chi vuoi ma non al sottoscritto, ti conosco bene-
-davvero è tutto ok.-
Mi guarda negli occhi, era da tanto tempo che non lo faceva, appoggia le mani sulle mie spalle.
-ti manca cosi tanto?-
-chi?-
-Ryan-
Non riesco a mentirgli, sarebbe stupido farlo, lui mi conosce e molto probabilmente non sono stata in grado di tenerlo nascosto come credevo.
-non è stato difficile capire che tra di voi c'era qualcosa.-
-no, tra noi non c'è mai stato nulla.-
-solo perchè nessuno dei due ha avuto il coraggio di fare sapere all'altro quello che provava quasto non significa che lui non provi nulla nei tuoi confronti.-
-Jonnhy, è inutile, lui mi ha anche mentito sul fatto che doveva partire.-

Silenzio, non sà che dire, e in effetti non c'è niente da dire, mi ha mentito, me l'ha tenuto nascosto.
-l'ha fatto solo per non ferirti, ha fatto tutto questo per te.-
Mi volto e vedo Jennifer dietro di me.
-cosa?-
-lui ci tiene sul serio a te, molto più di quello che pensi, è stato con me, solo per poterti dimenticare, solo per non farti del male, e non soffrire a sua volta. Era convinto di non avere nessuna possibilità con te, e quindi ha cercato in tutti i modi di scordarti e vederti come amica. poi quando ha saputo che doveva andarsene, ha preferito farsi odiare da te, in questo modo tu l'avresti scordato con più facilità-
Resto a bocca aperta, ha fatto tutto questo per me.
Si per non farmi soffrire anche se ha ottenuto risultati disastrosi.
-non lo sapevo.-
-ora che lo sai, vai da lui, ti prego va  a salutarlo.-
-no questo è impossibile, non sò a che ora parte,e poi c'è gente.-
-parte tra mezz'ora.-
-non riuscirei mai, è inutile. Meglio che torni al lavoro.-

Mi allontano da loro, non mi piace che le persone mi illudano in questa maniera, ormai speranze non ce ne sono più, mezz'ora di tempo e poi tutto sarà finito, mezz'ora e poi la persona che amo, se ne andrà per sempre.
Christopher mi viene vicino, mi prende il braccio e mi trascina fuori.
-ma sei matto?-
-no, quella matta sei tu, la persona che ami, stà partendo e tu pensi al lavoro, in queste occasioni pensare non serve a nulla.-
-ma... e se arriverò tardi?-
-almeno potrai dire di averci provato.-
-e se invece lo vedo gli parlo aprendo il mio cuore e lui rifiuta.-
-allora è uno stupido, qualunque cosa accada devi andare da lui.-
-ma come?-
Mi mostra un mazzetto di chiavi e mi indica un moto.
I miei amici escono a salutarmi augurandomi buona fortuna, eh si me ne serve proprio.
Tutti a modo loro mi hanno dato una mano, mi hanno reso felice, grazie ragazzi.
-ehi Niky..-
-dimmi?-
Jennifer, mi guarda e con un pò di imbarazzo riesce a parlarmi.
-tu sei la ragazza giusta per lui, spero veramente dal profondo del mio cuore che tu riesca ad aprirgli il tuo cuore.-
-grazie mille-
-figurati.-
Le sorrido salgo sulla moto, non ho preso nulla per ripararmi.
Il freddo mi trapassa le osse, tremo ma non riesco a capire se per il freddo o per quello che stò facendo.

Sono spaventata.
Per la prima volta in vita mia, faccio qualcosa senza pensarci troppo, per la prima volta seguo il mio cuore senza troppi problemi.
Se questo è o meno il modo giusto per affrontare le cose questo non lo sò, ma credo che nessun lo sappia con esattezza.

Piove, fredde gocce di pioggia mi bagno, mi penetrano nei vestiti restandomi addosso.
Arriviamo all aeroporto, ci abbiamo messo molto di più di quello che pensavo, tutto a causa di un brutto incidente.
-vai Niky, corri dentro e aprigli il tuo cuore.-
-si.-
Mi volto dopo averlo salutato vado dentro l'aeroporto.

Guardo il tabellone sperando che il suo aereo sia ancora sulla pista, infondo gli aerei partono sempre in ritardo, spero sia in ritardo pure questa volta.
Non c'è, non trovo France, o è partito o è stato annullato.
Cammino, un mare di persone mi vengono addosso, senza farlo apposta, un pò per la fretta di tornare a casa e altri per la fretta di partire lasciandosi dietro tutto.

Io però non voglio lasciarmi alle spalle nulla, non mi pento neanche un pò di quello che è successo, rifarei tutto da capo.
Sarei fredda all'inizio con lui, per poi lasciarmi andare fino a farlo entrare completamente nel mio cuore.

Vado verso la vetrata che da sulla pista.

Un aereo stà partendo.
Una lieve speranza è ancora viva, forse non è quello il suo, forse lui è ancora qui che aspetta me, si proprio me.

Una coppia accanto a me, parlotta con un livello di voce piuttosto sostenuto.
-inutile ormai l'abbiamo perso.-
-eh già, addio Francia.-
Francia?
Spero di aver capito male, perchè, questo altrimenti vorrebbe dire che è tutto finito, che ho lasciato i miei amici per niente, ho preso freddo venendo qui, per un bel niente davvero.

Mi sento ancora più vuota, più triste e ancor più sola rispetto a  prima.
Ma come si può provare solitudine stando in questo caos, stando con cosi tante persone?
Eppure, strano o meno, sono sola.
Esco lentamente dall'aeroporto, fuori piove.
Il cielo è proprio come me, se sono triste e ho voglia di piangere, lui è lo stesso.
Siamo in sintonia.
Alzo lo sguardo.
Nubi grige coprono il cielo azzurro, eppure un attimo prima c'era il sole.
Cammino tra la gente come uno zombie, sguardo fisso verso un punto totalmente indecifrabile. Guardo avanti, come sempre.
Ho guardato avanti quando è morto mio fratello, ho guardato avanti quando mio padre mi ha abbandonato, ancora che Ryan è andato via ho intenzione di guardare avanti. Sguardo dritto avanti a me e testa alta.

Le persone che mi passano accanto mi guardano scambiandomi per matta, niente giubbino,niente ombrello, niente di niente.
Ma cosa ne sanno loro?
Troppo intente a correre senza una ragione apparente, lo fanno perchè anche gli altri corrono, è un mondo dove tutti vanno di fretta, dove non c'è più tempo per pensare ai sentimenti, alla famiglia.Si corre e basta come se la vita fosse un maratona, ma in una di quelle in cui non vince nessuno, non c'è premio o altro.
L'unico premio, se lo si può definire cosi, è guardarsi indietro a rendersi conto di aver amato con tutto il cuore..

Ma che diavolo vado a pensare?
Stupida e patetica.
Speravo che la mia storia finisse diversamente, ma evidentemente sono destinata a soffrire per sempre...
  
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