Capitolo 6
Invidia di
un’homunculus
Correva.
Envy correva verso
l’ospedale.
Non sapeva neanche perché lo
faceva.
“Dove sto andando? Ah già, all’ospedale.”
Pensò Envy mentre i suoi lunghi capelli verdi gli sbattevano sul
viso.
Arrivò davanti alla porta di quel grande
edificio bianco.
“E adesso che faccio? Beh…entriamo.” E
oltrepassò la porta
Dopo aver chiesto informazioni alla ragazza
che stava in segreteria, salì le scale fino ad arrivare alla stanza di Karin.
Dentro però vi trovò una brutta sorpresa.
-Uhhhh! C’è il piccolo mutaforma!- esclamò
una sagoma fin troppo conosciuta.
-mmm. Che noia. Ma devi sempre stare tra i
piedi?- disse Envy sbuffando.
Lei sollevò un braccio, e insieme ad esso
si alzò anche qualcos’altro.
-Cos’è quella cosa che hai in mano?- chiese
Envy guardando storto la creatura.
-oooooooh! Ma come? Non riconosci la tua
“amata” umana?- rispose sghignazzando Charming mentre accendeva la
luce.
-Dimmi una cos Charming. Perché lo fai?-
Lei invece di rispondere cominciò a menare
pugni nello stomaco di Karin, che nel frattempo si era
ripresa.
-Che cosa…?- sussurrò lei prima di venire
colpita dal forte pugno dell’homunculus.
Envy digrignò i denti. Ma perché lo faceva?
In fondo era solo una stupida umana.
-CHARMING ,DIMMI PERCHE’ LO FAI!- urlò Envy
contro l’homunculus che stava quasi uccidendo Karin a forza di
pugni.
-Oh. Così hai reagito piccolo mutaforma!
Beh, la verità è che sono invidiosa.- sorrise Charming. Non un sorriso dolce, ma
un sorrise maligno e beffardo.
-E di cosa sentiamo? Della mortalità?-
disse Envy con un ghignò.
-Sono gelosa di lei. Perché ha preso il tuo
cuore. E io lo voglio tutto per me.- Detto questo lanciò in aria Karin e la
colpì con un calciò in pieno stomaco.
Lei cominciò a sputare
sangue.
Envy non si trattenne più. Si lanciò contro
Charming e cominciò a colpirla con tutta la forza che
aveva.
-Ehi mutaforma, ma cosa ti…- ma non riuscì
a finire la frase, perché venne colpita in mezzo al viso da un calcio
fortissimo.
-Vattene di qui…- sussurrò Envy – se non
vuoi morire-
Lei fissò l’altra ragazza con odio e uscì
dalla finestra.
Lui fece per uscire, ma una mano lo
trattenne.
-Ehi.- mormorò- che cosa
fai?-
Lei lo guardò e sorrise, poi
sussurrò:
-Envy…- e ricominciò a
tossire.
Lui aspettò che
smettesse.
-Si?-
-Grazie per avermi aiutata.-
-Di nulla- e se ne andò. Ancora.