Anime & Manga > Suzumiya Haruhi no yūutsu
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Autore: DistantJohn    16/06/2013    1 recensioni
Per evitare di doversi trasferire, Kyon ottiene la possibilità di abitare a casa di Haruhi. Sapendo che questo significherebbe dover conoscere i suoi genitori, Kyon scopre velocemente che la mela non cade lontano dall'albero. KyonXHaruhi
Scritta in origine dall'autore americano JonBob0008, la fiction è ora tradotta completamente in italiano!
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Non vedevo l'ora di pubblicare questo capitolo. Sono anche molto soddisfatto che la storia abbia raggiunto le cento recensioni! Yay!!!!! ^^
Qualcuno di voi è stato molto più perspicace di quanto pensassi. Oh, be', è per quello che si nascondono anticipazioni, immagino. Però non mi pento di non aver reso la
cosa più nascosta. Spero che questo capitolo raggiunga o superi le vostre aspettative. Mi sono divertito nello scriverlo!

Capitolo 9
Devo ammettere che quella notte dormii meglio della precedente. Intendo, sicuramente il sonno non era la risorsa più abbondante che avevo da quanto mi ero trasferito alla residenza dei Suzumiya, ma cercavo di riposarmi quando potevo.
E come nel novanta percento delle mie mattine non potei godermi la sensazione dell'alzarmi lentamente dal letto. Ad un certo punto durante la mattina, iniziai a sentire una qualche sensazione bruciante all'interno della bocca. La sensazione diventò man mano sempre più dolorosa finché non riuscii più a restare nei limiti dell'incoscenza. Venni espulso dal mio sonno e capii immediatamente che avevo qualcosa in bocca. Tra la paura e il panico, sputai qualunque cosa fosse. Rimasi costernato nel notare che lo straziante dolore non se ne andava, e ora sul pavimento c'era uno strano... qualcosa arancione.
A quel punto notai Haruhi in piedi davanti alla porta, che stava ridendo come una matta. Che diavolo mi avevi fatto!? Finirà male se non me lo dici! Tenne quindi in mano davanti a me quello che sembrava essere un peperoncino arancione che era stato tagliato a metà. «Habanero.»
Era un altro tentativo di Haruhi di trovare un modo interessante per svegliarmi. Dopo aver infine capito che stava succedendo, le corsi oltre per lanciarmi direttamente in bagno. Misi la bocca sotto il getto getto d'acqua e cercai di berne che potei. Sfortunatamente, non appena ne mandai giù un po', il dolore risorse ancora più forte di prima.
Haruhi mi seguì in bango con uno sguardo infastidito. «La pianti, Kyon? Stai facendo il bambino!»
«Allora mettitelo in bocca tu!» le urlai con la bocca piena d'acqua.
Credendo che la stessi sfidando, Haruhi guardò il peperoncino, che tenne per un attimo davanti ai suoi occhi, per poi compiere la sfida. Lo morse con vigore e masticò furiosamente prima di ingoiarlo. «Visto? ...non è così male...»
Non appena ebbe finito di dirlo, vidi il suo viso arrossarsi a vista d'occhio mentre lacrime iniziarono a scendere dai suoi occhi. Le ci volle poco per provare quell'immenso dolore. Era quindi il mio turno di spassarmela. Le risi in faccia, sempre con la boccia piena d'acqua.
«Sta' zitto...» disse Haruhi con un'ingente quantità di saliva che le usciva dalla bocca. Mi spostò a lato per tentare di lenire il dolore con l'acqua. Nonostante il dolore che provavo anch'io, non riuscivo a non ridere. Poetica giustizia ai suoi massimi.
Dopo un po' divenne ovvio che l'acqua non ci arebbe aiutato. Ricordai che pane e latte erano ottimi rimedi contro il dolore causato dai peperoni. Ci lanciammo giù dalle scale andando direttamente in cucina. Presi per primo il latte mentre Haruhi afferrò il pane. Presi un largo bicchiere e lo riempii fino all'orlo prima di mandarlo giù. Questo diminuì il dolore solo di poco, e dovetti versarmi un altro bicchiere.
Intanto, Haruhi si stava ficcando furiosamente pezzi di pane giù per la gola, al punto che le sue guance erano dilatate. Risi di nuovo, facendomi arrivare il latte nel naso. Era tutto ciò che riuscii a fare per evitare di sputarlo.
«Ssa sitto, Kon! No è divettente!1»
Non ero d'accordo. Vederla in questo stato era uno dei migliori momenti della mia vita. Cosa avrei dato per avere una telecamera in quel momento!
Però Haruhi si voltò emettendo un verso di dissenso, decisamente infastidita del fatto che stavo ridendo di lei. Quindi presi anche io alcune fette di pane. «Guarda, lo farò anch'io se ti fa sentire meglio.»
«Non mi sentiò meio pecché non è diettente!1» disse Haruhi, ancora con la bocca impastata.
Iniziai a riempirmi la bocca di pane fino a che anche io non avevo le guance gonfie. «Ecco, cofì va bene??1»
Haruhi tenne duro per rimanere seria, ma poco dopo perse la battaglia e iniziò a ridere un po'. Si dovette tenere la bocca con le mani per evitare di sputacchiare il pane in giro. Poi ingoiò quel pane e prese delle altre fette. «Okay, un po' fa ridere.»
Fu a quel punto che nella cucina entrò Oruki. «Perché voi due non riuscite a fare silenzio il mattino!?»
Poi vide che io e Haruhi lo stavamo guardando a nostra volta, con le bocche ripiene di pane. Dopo averci fissato per alcuni secondi, si colpì la fronte con la mano. «Sapete cosa? Lasciate perdere. Non voglio nemmeno saperlo.» Poi si voltò e se ne andò.
Per quanto mi riguardava il dolore aveva iniziato ad andarsene, quindi decisi di darmi una lavata per primo. Haruhi non era così fortunata, dato che lei aveva perfino masticato e ingoiato la sua metà del peperoncino. Per quando ebbi finito e fui pronto ad andarmene, Haruhi si era appena liberata del dolore. Si era presa del tempo per preparare il pranzo mentre mi aspettava, quindi decisi di fare lo stesso. Dato che in due avevamo finito un intera pagnotta poco prima, non ci preoccupammo di fare colazione.
Haruhi ed io uscimmo abbastanza presto per poter evitare di andare di fretta. Nonostante il fastidioso incidente di quella mattina, Haruhi era proprio di buonumore, e in tutta onestà, lo ero anch'io. Penso che per la maggiore fosse semplicemente l'umore di Haruhi ad essere contagioso. Doveva essere su di giri per l'annuncio che stava per fare alla Brigata, ovvero che saremmo andati tutti a Kyoto entro di tre settimane...
Perché dovevo ricordarmelo? Sarebbe stato un disastro, ne ero sicuro...
Quando arrivammo a scuola, aprendo il mio armadietto incontrai Taniguchi.
«Ehi, Kyon! Come ti tratta la vita?»
«Bene...» dissi con meno entusiasmo possibile. C'erano poche cose che potevano rovinarmi la giornata più dell'incontrare Taniguchi prima delle lezioni.
«Cosa? Non ti stai divertendo a casa di Suzumiya-san?»
Divertendo? No, divertirmi non era ciò che stavo facendo a casa sua, a meno che tu non consideri il lavoro spaccaschiena e gli scherzi di cattivo gusto divertenti, cosa che io non faccio!
«Non può essere così male, no?»
No, non era così male. C'era Naru-san, che era un oasi in quello che sembrava un deserto di disperazione. Okay, anche Haruhi aveva alcuni momenti in cui era tollerabile, perfino... piacevole? Ma c'erano un sacco di altri momenti in cui mi trattava come un sacco di patate. E poi c'era Oruki che, a parte quei pochi e brevi momenti in cui mostrava un briciolo di umanità, era un completo incubo. E questa era più o meno un riassunto della mia prima settimana in cui avevo vissuto con Haruhi...
Poi Taniguchi incurvò lo sguardo verso di me. «Te ne sei ricordato?»
«Di che cosa?» Poi capii. «Ah, già!» Frugai nella borsa e tirai fuori quel giornale. Ero davvero felice di sbarazzarmene.
«Finalmente!» disse Taniguchi afferrandola. Poi analizzò i lievi danni riportati, la maggior parte dei quali causati da Haruhi. Poi mi fece uno strano sorriso. «Ah, vedo che ti sei divertito nel guardarlo!»
«Ne ho guardato solo metà.»
«Certo...»
Dannazione, perché nessuno mi credeva mai quando si parlava di quella stupida rivista? Diavolo, Haruhi l'aveva letta perfino più di me!
«Oh, quindi Suzumiya-san l'ha vista, eh? Dev'essersi arrabbiata. O magari le è piaciuta più che a te!» Iniziò a picchiettarmi con il gomito, segno d'intesa. Dio, questo tizio era un idiota!
Infine arrivammo all'aula dopo esserci cambiati le scarpe. Haruhi mi aveva preceduto, probabilmente perché non era stato rallentato da un idiota sessualmente represso. Stava guardando fuori dalla finestra con un'espressione neutrale. Ebbi la sensazione che conoscesse meglio di chiunque altro ciò che accadeva nei giardini fuori dalla scuola.
«Ansiosa per la riunione della Brigata?» chiesi.
Gli occhi di Haruhi si voltarono per affrontarmi. Sorrise lievemente. «Già, devo ancora annunciare i nostri piani per Kyoto.»
«Vorrei quasi non sapere già tutto. Mi rende l'incontro di oggi meno divertente.»
Haruhi incurvò un po' lo sguardo. «Be', in quel caso, non ti darò più notizie in anticipo.» A quel punto doveva aver sentito qualcosa darle fastidio all'occhio, perché se lo strofinò con il dito. L'occhio si chiuse involontariamente e lei emise un lamento. «Ow!» Continuò a strofinarsi l'occhio con la manica. Iniziò a lacrimare copiosamente, e diventò rosso.
«Che è successo?»
Continuava a sbattere le palpebre di continuo mentre le lacrime uscivano solo da quell'occhio. Doveva farle male qualcosa. «Credo che ci fossero ancora un po' di tracce peperoncino sulle mie dita.»
A quel punto iniziai a ridere a crepapelle, come quando l'avevo vista con la bocca piena di pane.
Haruhi mi colpì la schiena con un pugno più forte che poté. «Sta' zitto, Kyon! Non è divertente!»
Nonostante il colpo, continuai a ridere per circa dieci secondi ancora. Mi guardai intorno e vidi Kunikida, Taniguchi e altri compagni di classe che ci guardavano sorridendo divertiti. Trattenevano a stento le risate, ma presto divennero anche loro vittime dell'ira di Haruhi. In ogni caso, ero davvero contento di aver visto non una ma ben due momenti classici di Haruhi in un giorno, tutto perché aveva sottovalutato la potenza dell'habanero.
Sembrava che quel giorno sarebbe stato un grande giorno...
Haruhi aveva il turno di pulizia quel giorno, quindi andai all'aula del club da solo. Meglio così, pensai. In questo modo l'annuncio sarebbe stato ancora più enfatico. Dopo essermi assicurato di bussare, entrai per trovare il mitico trio ognuno al proprio posto. «Ciao, ragazzi.»
«Buongiorno, Kyon-kun,» disse Koizumi nel mezzo della preparazione degli scacchi. «Sembri essere di buonumore.»
«Non posso lamentarmi troppo. Ho potuto ridere di Haruhi ben due volte oggi. Inizia a sembrarmi il giorno migliore di queste due settimane.»
«E a lei non ha dato fastidio?»
«Be', all'esterno sembrava parecchio infastidita, ma sono sicuro che stia bene. Non ha da biasimare se non la sua stessa stupidità.»
«E che ha fatto con esattezza?» chiese Koizumi, con il sorriso di plastica che aumentò leggermente.
Spiegai gli eventi accaduti nella giornata a chi si importò di ascoltare. Koizumi ridacchiò leggermente quando ebbi finito. «Devo ammettere che avrei proprio voluto vederlo. Capsaicina... ne hai mai sentito parlare?» chiese Koizumi.
Sì, la conosco molto bene. È la sostanza che rende i peperoni piccanti. Ne avevo la bocca piena proprio quella mattina.
Koizumi continuò con quello che sarebbe ovviamente stato un altro monologo. «Sì, esatto. Posso farti una domanda? Lo sapevi che gli uccelli non subiscono gli effetti della capsaicina?» Dopo avermi visto scuotere la testa in segno di negazione continuò. «Sai, quando gli uccelli mangiano i frutti delle differenti varietà di peperone, mangiano anche i semi. Espellono poi questi semi durante volo, facendo in modo che si diffondano. Però, se un mammifero mangiasse il seme, questo morirebbe. Quindi capisci, l'essere piccante del seme è solo un meccanismo creato per evitare che i mammiferi mangino il frutto lasciando che gli uccelli possano invece mangiarli liberamente.»
«E dove vorresti arrivare con questo?»
«Sto solo dicendo che è un incredibile artificio della natura. In effetti, qualcuno potrebbe affermare che il suo funzionamento non sia il risultato dell'evoluzione, ma con il risoluto intento di essere una potente forza.»
«Non è questo ciò che voi esper credete che l'universo sia?»
Il sorriso di Koizumi diventò perfino più grande. Personalmente, trovavo che la cosa davvero interessante era l'ironia del fatto che il meccanismo che dovrebbe impedire ai mammiferi di mangiare peperoncini è proprio la ragione per cui il presunto mammifero più intelligente del mondo decide di mangiarli.
Asahina-san iniziò a servire il tè. «Ecco qua, Kyon-kun!»
Ah, assaggiare il tè di Asahina-san dopo un così lungo fine settimana, la mia giornata era completa. Vederla mi fece ricordare qualcosa, in ogni caso. «Comunque, Asahina-san. Vorrei solo farti sapere che ora so cosa si prova a essere te!»
Asahina-san sbatté le palpebre confusa. «Che intendi dire?»
«Sai, quando Haruhi ti spoglia forzatamente, ti riveste e roba del genere? Be'... il padre di Haruhi...» Non riuscii a finire la frase.
Asahina-san sorrise nervosamente, probabilmente non sicura su cosa dire. «Be'... che brutta cosa... credo...»
Sospirai profondamente. Magari avrei dovuto tenere la bocca chiusa. Sorseggiando il mio tè, mi assicurai di notare che Nagato stava attualmente leggendo quella che sembrava essere una copia de I Racconti di Canterbury. Quindi conosceva anche l'inglese antico? Quali altre lingue antiche conosceva? Avrei riso se avesse conosciuto anche l'egiziano antico...
Koizumi ed io iniziammo una partita a scacchi poco dopo, e non ci volle molto perché stessi avendo la meglio su di lui. Il gioco fece passare il tempo velocemente e poco dopo sentii la porta aprirsi con violenza. Oh diamine, era il momento del grande annuncio. Era meglio fingersi sorpresi... o forse no...
«Yahoo! Saluti, Brigata!» Si spostò in modo da essere di fronte a tutti noi. Posò la borsa sul tavolo e la aprì. Poi tirò fuori ciò che sembrava essere un sacco di fogli di carta. Molto velocemente prese del nastro adesivo e attaccò alcuni pezzi insieme. Fu subito ovvio che si trattava di una mappa che era stata stampata su carta normale A4 da stampante. Poi attaccò con il nastro la mappa sulla lavagna cosicché tutti potesimo vederla.
«Chi sa dirmi di che città è questa mappa? E tu non puoi rispondere, Kyon!»
Non l'avrei fatto comunque, grazie.
Dopo qualche secondo, Koizumi parlò. «Credo proprio che sia una mappa di Kyoto.»
«Corretto! Mille punti per te, Koizumi!»
A che diavolo servivano questi punti, comunque?
«Come ha detto Koizumi, questa è una mappa di Kyoto. E qualcuno sa dirmi perché abbiamo una mappa di Kyoto appesa qua?»
Tutti stettero in silenzio per un po' fino a che Asahina-san non parlò nervosamente. «Stiamo per andare a Kyoto?»
«Corretto, Mikuru-chan!» urlò Haruhi prima di muoversi da dove si trovava per andare ad abbracciarla da dietro. «Ma sapete dirmi perché?» Haruhi la abbracciò più stretta e iniziò ad ondeggiare avanti e indietro ritmicamente. «Non siate timidi. Provateci.»
«Non lo so...» disse Asahina-san, spaventata dalle conseguenze di questa sua ignoranza.
Alzai la mano per rispondere. Haruhi sospirò infastidita quando la vide. «Vai pure, Kyon.»
«Stiamo per affrontare James Randi, là.»
«Zero punti perché sapevi già la risposta!»
Oh, andiamo. Perché non posso avere un po' di questi punti immaginari e completamente arbitrari? Koizumi mi aveva stracciato in questi.
Haruhi lasciò andare Asahina-san e tornò alla mappa. «Come ha detto Kyon, stiamo per affrontare James Randi a Kyoto.» Indicò quindi su un punto in particolare. «Qui si terrà una convention nella quale il programma prevede che James Randi stesso parli, fra tre settimane a partire da ieri!» Poi afferrò un pennarello e iniziò a scrivere piccoli numeri in ognuno dei fogli di carta che erano stati attaccati. «Partiremo Venerdì di quella settimana, e inizieremo a fare ricerche immediatamente dopo l'arrivo! Ognuno di questi numeri è una zona designata della città dove dovrete effettuare le ricerche!»
«Ricerche su cosa?» chiese Asahina-san.
Haruhi si mise in posa trionfante, nel pieno del suo sorriso da un milione di watt. «La stessa cosa che cerchiamo sempre! Alieni, viaggiatori del tempo, esper o qualunque cosa di soprannaturale! Spenderemo il resto del Venerdì e tutto il Sabato a cercare! E quando troveremo qualcosa, noi...» Corse quindi verso l'armadio per prendere la videocamera che avevamo usato per girare il film. «Useremo questa per registrare qualunque cosa troveremo come prova! Ci mostreremo quindi alla convention per sbatterlo in faccia a James Randi! Lo umilieremo pubblicamente e diventeremo famosi a livello mondiale!»
«Sembra un'idea incredibilmente ambiziosa,» disse Koizumi, sembrando particolarmente colpito.
Personalmente, pensai che l'idea di passare al setaccio un'intera città da cima a fondo in un giorno e mezzo fosse fuori di testa, ma sapevo che dirlo ad alta voce sarebbe risultato nel venire ignorato. Comunque, la confidenza di sé stessa era da ammirare.
«Sono sicura che vinceremo quel premio della sua stupida fondazione. Direi che la mia parte dovrebbe essere del quaranta percento, e voi quattro potete dividervi il resto!»
«Perché la tua quota dovrebbe essere così grande?» chiesi.
Haruhi mi guardò infastidita. «Perché è una mia idea, e io sono il capo!» Dopo esserci fissati a vicenda per qualche secondo, finì per cedere. «Va bene, divideremo equamente. I soldi non sono importanti per me comunque!»
E con questo, tutto era sistemato per quello che stava per essere un titanico scontro tra la Brigata SOS e la JREF. Potei anche notare che Nagato-san era lievemente interessata... forse. Potevi sentire l'eccitazione?
Yay...
Poco dopo che Haruhi ebbe finito l'annuncio, decise di lasciar finire le attività del club un po' prima. Questo significa che ora Haruhi ed io eravamo sulla via del ritorno a casa sua. Non ero troppo contento di tornare, dato che sapevo che Oruki mi avrebbe dato qualche compito orribile, uno magari anche peggiore del precedente.
Haruhi si fermò all'improvviso e si voltò verso di me. «Non mi va di tornare a casa subito. Troviamoci qualcosa da fare.»
«Del tipo?» chiesi, più che felice di ritardare le mie faccende di casa. Eravamo usciti dal club prima del solito, quindi se avessimo passato del tempo a fare qualcosa, Oruki probabilmente non avrebbe mai saputo che non eravamo a scuola e non mi avrebbe dato una strigliata.
«Non so. Che vuoi fare?»
Pensai per un po' alla domanda. «Magari un film?»
«Non sono dell'umore per quello. Non ci sono molti film interessanti al momento.»
Rimanemmo in silenzio per un altro minuto. Ero completamente al buio sul cosa potevamo fare... ehi, fermi un minuto. Perché Haruhi voleva così tanto fare qualcosa con me? Ora che ci pensavo, credo fosse la prima volta che mi aveva chiesto di uscire in questo modo. Iniziai ad innervosirmi un po'. Fui ricordato del fatto che Haruhi provava quasi in segreto qualcosa per me. Era questo il suo modo di avere un appuntamento insieme a me?
Dopo un po', Haruhi diventò impaziente. «Andiamo! Non ti viene in mente nulla?»
«Sei tu che hai avuto l'idea. Perché non puoi pensarci tu?» Proprio quando Haruhi stava per perdere l'interesse, feci una proposta. «Passeggiamo per la città. Magari troveremo qualcosa lungo la strada.»
Anche se non sembrava colpita dall'idea, accettò comunque. «Va bene, andiamo.»
Ci dirigemmo in città. Mi assicurai di tenere sott'occhio l'orologio mentre eravamo in giro perché davvero non volevo rimanere via tutto il tempo. Ero sicuro che mi avrebbero fatto una bella ramanzina se non fossimo tornati ad un'ora decente. La maggior parte dei posti che trovammo erano inadeguati. La biblioteca? No, quello è il posto preferito di Nagato. Il parco? No, Haruhi si annoierebbe a morte. Il supermercato? Be', sapevo che ogni tanto ad Haruhi piaceva guardare le vetrine. Eppure, io mi sarei annoiato a morte, con quello.
A quel punto trovammo un centro d'intrattenimento. Ricordai che il posto aveva un sacco di cose da fare. Ci ero già stato altre volte con mia sorella. Non ero sicuro che avrebbe soddisfatto Haruhi, ma pensai che valeva la pena fare un tentativo. «Che ne dici di quello?»
Haruhi scrollò le spalle. «Perché no...» Sicuramente non si stava comportando come se fosse un appuntamento. Magari dovevo smetterla di preoccupari tanto. Eravamo solo amici che escono a divertirsi, giusto? Certo...
Il centro d'intrattenimento sembrava essere pieno di gente, e molti erano della nostra stessa scuola. Iniziai a pentirmi di aver scelto questo posto, sospettando che qualcuno vrebbe potuto vederci e trarre la conclusione sbagliata.
«Ehi, Kyon! Come va!?»
Incluso persone come lui... Mi voltai verso la voce e vidi Taniguchi e Kunikida avvicinarci.
«Curioso vedervi qui,» disse Taniguchi.
Mi colpii immaginariamente la fronte con la mano. «Come va?»
«Siamo qui per rimorchiare qualche tipa!» disse Taniguchi, cercando disperatamemnte di sembrare un duro.
«Be', lui ci sta provando,» disse Kunikida. «Io sono qui solo per passare del tempo.»
Ci avrei scommesso. Non è che aveste potuto trovarvi una fidanzata in un posto del genere, in ogni caso.
Poi Taniguchi si avvicinò a me un po' troppo. «Siete qui per un appuntamento, eh? Lo sapevo.»
Perché non mi lasciate stare un attimo? Davvero, vorrei passare almeno una settimana senza che qualcuno interpreti nel modo sbagliato ciò che sto facendo. Era chiedere troppo?
«Be', vi lasceremo da soli. Non vorremmo rovinarvi il divertimento.»
Prima che quei due potessero andarsene, li afferrai entrambi per il colletto. «Rimanete pure. Non è un appuntamento.» Almeno, se continuavano a stare con noi, sarei riuscito a convicermi che non lo fosse.
Haruhi ignorava tutti e tre e stava cercando qualcosa che fosse di suo interesse. Il posto vantava il bowling, mini-golf, camere di tiro a baseball, un arcade, e una battaglia laser. Ma c'era una sola cosa che sembrava interessare Haruhi. Un secondo dopo aveva già afferrato la mia cravatta e iniziò quindi a trascinarmi verso ciò che aveva attirato la sua attenzione.
«Ehi, dove stiamo andando?»
«So cosa voglio fare! Laggiù!»
Alcuni secondi dopo eravamo davanti ad una pista go-kart. Sembrava che Haruhi avesse voglia di correre. Pensai che sarebbe andato bene. Era divertente e competitivo abbastanza per assicurarmi che Haruhi ne sarebbe rimasta contenta almeno per un po'. Taniguchi e Kunikida decisero di seguirci e mettersi in coda.
Taniguchi sorrise con malignità. «Corse go-kart, eh? Spero che sappiate come si fa a guidare. Sono fantastico in questo!»
L'idea che Taniguchi potesse essere fantastico in qualcosa era molto sospetta. Non prendei affatto seriamente il suo assalto.
Qualche minuto dopo, il nostro per salire sui go-kart arrivò. C'era un lieve problema.
«Non posso pagare la mia corsa,» dissi, dato che dovevo ancora sfruttare i pochi soldi che avevo per trovarmi un posto dove vivere, un giorno.
«Ci penso io,» disse Haruhi mentre pagava.
«Non voglio essere ancora in debito con te.»
Haruhi sorrise mentre si metteva il casco. «Sai che cosa, Kyon? Se riesci a battermi, siamo a posto. Se ti batto io, mi dovrai il doppio!»
Doverti il doppio? Cosa significava? Signicava che avrei dovuto svolgere il doppio delle tue faccende al posto tuo? Faccio già le tue faccende quando tuo padre non era intorno. Ripensandoci meglio, non volevo saperlo.
Dirò questo. Sentire Taniguchi prendermi in giro dietro di me per aver lasciato Haruhi pagare al posto mio era terribilmente fastidioso. Che sia dannato...
Alla fine tutti e quattro entrammo nei nostri kart e ci preparammo per gareggiare. Qualcuno era riuscito a prendere entrambi i kart in prima fila, cosa che fece arrabbiare Haruhi. Ero sicuro che gliel'avrebbe fatta pagare più avanti durante la corsa. Io ne presi uno vicino al fondo, senza dare importanza alla scelta. Taniguchi prese quello affianco al mio e Kunikida quello dietro al mio. Questo significa che Haruhi partiva come terza, Taniguchi come quinto, io nel sesto, e Kunikida come ultimo. Dopo che ci ebbero spiegato come funzionavano i kart, eravamo pronti per la corsa.
Mi ci volle circa un giro per capire come funzionava il kart. Speravo che la mia esperienza nell'andare in bicicletta si sarebbe trasferita nel saper guidare un kart, ma proprio non fu così. La pista era in qualche modo stretta, rendendo difficile superare qualcuno. Taniguchi fu il primo dei quattro a finire fuori strada. Una magnifica dimostrazione del suo talento di guida. Va bene, ad essere onesti non fu colpa sua. Uno degli altri era finito fuori strada e finì per trascinarselo dietro prima che potesse reagire. Con Taniguchi e quell'altro tipo fuori dai giochi, ora ero quarto.
Realizzai presto che ero proprio dietro ad Haruhi...
Le tenevano testa due corridori che si stavano sfidando per il primo posto. Con quei tre a superarsi l'un l'altro di continuo, guadagnarono velocemente terreno su di me. Cercai di essere paziente e fare la mia corsa, cercando disperatamente di fare affidamento alla mia limitata esperienza con i videogiochi di guida per farcela. Dopo un po', raggiunsi Haruhi. Fortunamente sembrava troppo occupata con i kart davanti a lei per notarmi. Arrivammo ad una curva stretta. I due kart in testa decisero di rallentare, ma Haruhi non fece così. Decise di scontrarsi con il kart al secondo posto, sperando che questo l'avrebbe ostacolato dandole la possibilità di cui aveva bisogno per superarlo. Per sua sfortuna, questo non funzionò come aveva pensato e ottenne semplicemnte che entrambi furono costretti a prendere la curva più larga di quanto avessero voluto. Lì vidi la mia possibilità. Manovrai il mio veicolo con molta attenzione verso l'interno e li superai entrambi. Sentii Haruhi urlarmi contro da dietro.
Ce l'avevo fatta! Avevo superato Haruhi! Forse avrei anche potuto batterla! Non vedevo l'ora di finire questa corsa per sbatterle la mia vincita in faccia!
Parlai troppo presto...
Poco dopo averla sorpassata arrivammo ad una curva a forcina. Preso dalla felicità del momento, avevo accelerato troppo e non riuscii a passare la curva. Uscii fuori strada contro il muro di gomma piuma, che assorbì solo parte dell'impatto. Ancora tremante, pochi secondi dopo notai che Haruhi era riuscita a superarmi di nuovo. Ebbe perfino il coraggio di abbassarsi la palpebra inferiore con il dito e farmi la linguaccia. Questo da solo fu un duro colpo per il mio orgoglio, ma fu peggio quando vidi anche Kunikida superarmi. Dopo riuscii a ritornare in gioco, ma era troppo tardi. Non riuscii a riprenderli.
Alla fine, Haruhi arrivò prima, Kunikida fu terzo, io quarto, e Taniguchi ultimo. Si poteva dire che Haruhi fosse più che soddisfatta di sé stessa.
«Già, devo ammettere che ho spaccatO!»
«Avrei potuto batterti,» dissi.
«Solo perché te l'ho permesso,» disse Haruhi compiaciuta. «Sapevo che ci avresti creduto!»
Taniguchi provò per l'ennesima volta di essere il re delle scuse. «Proprio non è stata colpa mia. Mi ha buttato fuori quel pessimo pilota davanti a me e poi dopo quello il mio kart non ha più funzionato bene. Non importava cosa facessi, non riuscivo a controllarlo bene!»
Sono sicuro che è stata colpa del kart e non della tua completa mancanza di abilità o fortuna, Taniguchi. Ti credo completamente.
Dopo aver finito di discutere della gara, Haruhi decise che era ora di tornare a casa prima che i suoi genitori si arrabbiassero. Controllai l'orologio ed erano quasi le cinque. Già, meglio sbrigarsi. Non vorrei essere in ritardo per qualunque compito Oruki avesse in serbo per me.
Tornando indietro, Haruhi parlò con entusiasmo dell'idea di guidare per davvero. «Magari dovrei farmi la patente non appena posso. Potrei portare l'intera Brigata ovunque vorrei!» Finse di guidare mentre stavamo camminnando. «Magari riuscirò a ottenere una serie di macchine sportive e sfidare persone in gare di strada!»
Oh, per favore, lascia perdere tutto. Non voglio nemmeno sapere cosa avresti fatto per ottenere una macchina. Rapire una famiglia di qualche venditore d'auto e chiederne una come riscatto? Non ero così sicuro che non l'avrebbe fatto. E non parliamo nemmeno dei problemi che sorgerebbero se iniziasse a guidare. Il mondo sarà un posto migliore fino a che Haruhi non ottiene il suo set di ruote.
Haruhi si voltò verso di me con un sorriso malizioso. «In ogni caso, Kyon. Non pensare che mi sia dimenticata di ciò che mi devi per aver perso contro di me.»
«Come ti aspetti che possa pagarti? Sto già svolgendo le tue faccende di casa e non posso darti dei soldi.»
«Non preoccuparti, penserò a qualcosa!» Mi fece l'occhiolino e tornò a guardare in avanti. Temevo ciò che avrebbe pensato. Ero sicuro che sarebbe stato qualcosa di di orribile, come al solito.
Eppure, non riuscii a non sorridere. Era stata una bella giornata, dopotutto. Avrei potuto dire che era stata la giornata migliore da settimane. Sembrava decisemente improbabile che qualcosa sarebbe andato storto, adesso.
Una volta tornati a casa di Haruhi, fui sorpreso di trovare Oruki ad aspettarci davanti alla porta. Aveva le braccia incrociate e sembrava poco contento. Indicò la cucina. «Entrambi, in cucina. Adesso!»
Che diavolo stava succedendo? Era arrabbiato per l'orario con cui eravamo tornati? Non era molto dopo il solito orario. O forse... forse aveva scoperto che Haruhi ed io eravamo andati al centro ricreazione insieme. Non era un appuntamento, lo giuro! No... non poteva essere questo. Non poteva averlo scoperto. Allora perché diavolo era arrabbiato?
Haruhi ed io ci sedemmo in cucina. Notai Naru-san in piedi nell'angolo della stanza molto preoccupata. Questo era un brutto segno. Pensai che era la seconda volta da quando la conoscevo che la vedevo senza sorriso, la prima volta era quando rimase delusa dal fatto che i talismani di carta non avevano attirato fantasmi.
Oruki ci seguì presto in cucina trasportando una piccola scatola. Posò la scatola sul tavolo prima di iniziare a parlare. «C'è qualcosa di cui volevo discutere con voi due. Sapete, c'era qualcosa che non mi convinceva da quando Kyon-kun qui si è trasferito da noi. All'inizio ho cercato di non pensarci troppo, ma alla fine ho notato che qualcosa non tornava.»
Ora ero proprio confuso. Di che diavolo stava parlando? Cosa poteva sembrargli strano da quando mi ero trasferito da loro? Perché non ne ha parlato prima? E cosa c'entrava la scatola?
Oruki continuò. «Poi, ieri, realizzai qualcosa. Avevo capito finalmente che voi due mi state nascondendo qualcosa.»
Nascondendo? Nascondendo che cosa? Non ho nascosto nulla ai genitori di Haruhi. Okay, forse stavo nascondendo la faccenda del dio, gli alieni, viaggiatori del tempo ed esper, ma quello lo stavo nascondendo a tutti, perfino ad Haruhi. Non poteva assolutamente star sospettando di quello.
«Non credo che siate stati onesti riguardo il vostro club.»
Cosa? Il club? Che c'era con il club? A quel punto guardai verso Haruhi e notai che il suo viso era diventato alcune gradazioni più chiaro. E poi capii. Ricordai di quando il giorno prima Haruhi mi aveva sgridato per non aver fatto i compiti. Disse la parola "brigata" molto bassa, come se non volesse che i suoi genitori sentissero quella parola. Guardai Haruhi ad occhi spalancati.
Non gliel'avevi mai detto, vero? Non avevi mai parlato con loro della Brigata!
Oruki si sedette davanti a noi e appoggiò la testa fra le mani sorridendo con cattiveria. «Quindi, Kyon-kun. Dimmi cosa sai di questo vostro club.»
Haruhi cercò di rispondere. «Papà, il nostro...»
Fu presto interrotto da suo padre. «No, no, no! Voglio che mi risponda Kyon-kun.»
Vosa avrei dovuto dire? Ovviamente non aveva detto loro la verità. Che cosa aveva raccontato ai genitori, allora? Quindi mi ricordai qualcos'altro del giorno prima. Ricordai Naru-san chiedermi se bevevamo il tè mentre leggevamo e Oruki chiedermi qualcosa sugli ultimi libri che avevo letto. Avevo capito! Deve aver raccontato di essere entrata nel Club di Letteratura! Fantastico, mi sarei inventatò qualcosa sul Club di Letteratura e saremo stati in salvo.
«Il nostro club è quello di letteratura. Ogni giorno...»
Fui interrotto presto, però. «Piantala di rifilarmi balle!» Oruki cercò qualcosa dentro la scatola. «Mi sono preso la libertà di cercare fra la tua roba. Spero non ti dia fastidio.»
Bastardo! Che diritto hai di frugare fra la mie propiretà? Quella roba è mia, dannazione!
Tirò fuori un libro e lo gettò davanti a me sul tavolo. Era lo stesso libro che Nagato mi aveva regalato durante la festa. «Di tutte le cose che hai, questo è l'unico libro vero e proprio che possiedi.» Lo prese in mano e lo aprì. «Ed è abbastanza ovvio che è un regalo di qualcuno e non qualcosa che avresti comprato da solo.» Indicò un messaggio all'interno della copertina scritto da Nagato stessa. «Per non parlare del fatto che il libro è in condizioni quasi perfette, a significare che nemmeno l'hai letto! Tutto questo e in più il fatto che mi hai detto che raramente leggi un vero libro mi dicono che decisamente non sei il tipo che si unirebbe al Club di Letteratura!»
Mi aveva in pugno. se avessi potuto scegliere, non mi sarei mai unito al Club di Letteratura. Diamine, il fatto che Nagato era l'unico membro di quel club da due anni diceva molto sulla popolarità di quel club. Però, dovevo provare. Sapevo di non potergli dire la verità.
«Sì, hai ragione. Non sono uno che legge molto. Non mi sono unito al club per i libri.» Accennai una risata nervosa mentre cercavo un motivo per cui mi sarei unito al club. «Io... uh... mi sono unito al club per... per... le ragazze! Già...»
A quel punto sentii Naru-san ridacchiare. «Oh, ne dubito, Kyon-kun. Sei troppo dolce.»
Sono stato chiamato in tanti modi, in passato, ma dolce? Sì, come no... In ogni caso, Naru-san, non sei d'aiuto. Ma ripensandoci, non sei dalla mia parte in questa partita, eh?
«Devo dare ragione a mia moglie su questo,» disse Oruki. «Nel poco tempo in cui ti ho conosciuto, Kyon-kun, sono riuscito a capirti un po'. E se c'è qualcosa che so è che non sei un playboy.»
Già, avevi ragione. Non potevo nemmeno dire che volevo esserlo come Taniguchi. Era una brutta situazione. Dovevo tornare indietro e trovare una spiegazione più plausibile. Guardai verso Haruhi. Abbassò la testa leggermente, e smise di guardare avanti. Potevo solo immaginare ciò che le era passato per la testa durante questo momento. I suoi genitori mi avevano messo all'angolo, e lei non poteva fare nulla per fermarli.
Eppure non mi arresi. «Okay... la verità è che... al club mancavano membri. Per poterlo mantenere, Haruhi mi ha costretto ad unirmi.» In un certo era comunque vero.
Oruki annuì dopo averlo sentito. «Capisco... la cosa divertente è che avrei anche potuto crederci se non fosse stato per qualcos'altro...» Mise di nuovo la mano dentro la scatola e tirò fuori qualcos'altro. Una fascetta rossa. La stessa che Haruhi mi aveva regalato alla festa. Le parole "Membro della Brigata #1" erano ancora chiaramente leggibili. Lo gettò sul tavolino. «Ricordo anche di aver sentito la parola "Brigata" uscire dalla bocca di mia figlia più di una volta nell'ultimo anno. Non ci avevo prestato troppa attenzione fino a che non ho trovato questo.»
Guardai di nuovo Haruhi. I suoi occhi erano ancora più spalancati e il suo viso ancora più bianco. Percepii un enorme terrore quando sentì della scoperta di suo padre. «Papà, ascolta...»
«Silenzio!» Urlò Oruki prima di appoggiare un'altra volta la testa sulle mani. Non stava più ridendo, però. «Quindi dimmi, Kyon-kun. Cos'è questa Brigata?»
Ero completamente spiazzato su cosa dire. Questa era l'enorme bugia che Haruhi stava portando avanti da un anno, e se non fosse stato per me, se la sarebbe cavata.
Cercai di fare quello che potevo per spiegare la fascetta. «Be'... io... uh... la cosa della brigata è una specie di scherzo fra noi. Sai, abbiamo letto questo libro che parlava di... delle disavventure di questa stramba brigata piena di idioti, e l'abbiamo trovato così divertente che abbiamo soprannominato il club così.»
Oruki mi guardò minacciosamente. Iniziai ad avere la sensazione che non mi stesse credendo. «Capisco, quindi mi stai dicendo che questa cosa della brigata viene da un libro che voi avete letto. Vi ha ispirati talmente tanto che avete chiamato così il club. È divertente, perché apparentemente questo libro è talmente ispirante che nemmeno uno di voi due ne possiede una copia. E non cercare di sparare altre balle dicendo che il libro è nella stanza di Haruhi! Ho cercato anche tra le sue cose! Ho trovato oggetti parecchio interessanti anche lì!» Mise ancora la mano nella scatola e tirò fuori alcune altre cose. Una era la copia originale de Le Avventure di Mikuru Asahina. Un altro era il megafono che Haruhi ha usato durante le riprese del film. Infine l'ultimo era un'altra fascetta con scritto sopra "Ultra Direttore". «Ti va di spiegare questo?»
Mi aveva completamente messo all'angolo. Era come un famoso avvocato che stava per far confessare l'omicidio al testimone. Il suo istinto e il suo senso comune erano sottili tanto quanto quelli di sua figlia. Mi chiesi quasi se aveva perso la sua chiamata, durante la vita. Ciononostante, stavo sudando come non mai. Il mio cure batteva fuori dal petto, e la mia bocca era secca. Non riuscivo a pensare qualcosa da dire. Ero cotto, fatto e finito. Scusa Haruhi... ci ho provato...
Oruki stava mostrando ovvi segni di rabbia sul suo viso. Non stava più facendo giochetti mentali con me. Voleva la verità, e la voleva subito. Si alzò per venire verso di me e mi afferrò per la maglietta. Riuscivo perfino a vedere i capillari dei suoi occhi gonfiarsi mentre parlava. «Dimmi la verità! Che diavolo è questa Brigata!?»
Ingoiai la saliva a fatica e cercai di pensare a come rispondergli. Iniziavo a temere per la mia salvezza, e non avevo gambe su cui appoggiarmi. «Be'... hai ragione... non siamo nel Club di Letteratura...»
«E!?»
Continuai a pensare a cosa dirgli. Se gli avessi detto che il club si occupava di cercare alieni, viaggiatori del tempo ed esper, il club sarebbe stato condannato. Cercai con ogni forza a pensare sul come dirgli la verità sul club in modo da farla sembrare una cosa che ci avrebbe permesso di continuare le nostre attività. La scuola aveva rifiutato la proposta, ma pensai che sarebbe valsa la pena di fare un tentativo.
«Il nostro club è la Brigata SOS. Sta per "Spargere felicità e Ordine nel corpo Studentesco" Brigata. È un miscuglio dei club di consulenza. Cerchiamo di fare il nostro meglio per risolvere i problemi di alcuni dei nostri studenti. Li aiutiamo anche a risolvere i loro misteri e cose del genere...»
«Oh, questo sembra divertente!» esclamò Naru-san con innocenza. Questo non era proprio il momento per comportarsi in quel modo, davvero.
Oruki lasciò andare la mia maglietta e alzo un sopracciglio. «Brigata SOS?» Dopo avermi visto annuire, tornò a prendere la custodia che conteneva la copia del nostro film. «E come me lo spieghi questo?»
«Quello è un film che abbiamo girato per il Festival Culturale dell'anno scorso per promuovere la Brigata. Giuro!»
Oruki sembrò molto confuso. «Festival Culturale?» Si voltò verso Haruhi e la fissò con rabbia. «Non mi avevi detto che il Festival Culturale dell'anno scorso è stato cancellato?»
Questo spiegherebbe perché i genitori di Haruhi non si sono mai visti al Festival Culturale della nostra scuola, l'anno scorso. Haruhi aveva mentito loro per evitare che scoprissero della Brigata. A quel punto guardai verso Haruhi un'altra volta. La testa era così abbassata che le ciocche di capelli le coprivano gli occhi. Sembrava completamente sconfitta e senza energie. Avevo deluso lei e la Brigata.
«Ciononostante,» disse Oruki mentre passava intorno al tavolo per fermarsi davanti ad Haruhi. «Devo dire che questa Brigata SOS è molto differente da ciò che mi avevi raccontato, assumendo che mi abbiate detto la verità. Club di Letteratura, ovviamente.» Mi fissò con uno sguardo pieno di punte. «Sei congedato, Kyon-kun. Io e mia figlia abbiamo cose di cui discutere.»
Mi alzai lentamente dalla sedia e presi le mie cose con attenzione. Mentre me ne andavo, cercai di guardare Haruhi un'ultima volta. La sua espressione non era cambiata. Dannazione, avevo combinato un casino. Potevo solo sperare che non sarebbe finita troppo male.
Tornai alla mia stanza, ma mi fermai nel corridoio per cercare di ascoltare ciò che sarebbe stato detto. Ci volle poco perché le urla e gli insulti iniziarono. Rabbrividii ascotando l'enorme guerra di urli nata tra Haruhi e suo padre. Sentii molte imprecazioni durante la discussione. Però, ci fu una cosa che fece quasi fermare il mio cuore.
«Puoi dare al tuo stupido club un bacio d'addio! Sparito! Dimenticatelo!»
Ero abbastanza intelligente per capire cosa avrebbe significato. La Brigata SOS, la cosa più importante in assoluto da quando l'aveva creata, era sparita. Nell'ultimo anno aveva messo tutto il suo cuore e tutta la sua sua anima nella Brigata, e suo padre gliela stava strappando via. Diavolo, perfino io ci avevo messo molto di me stesso lì dentro. Tutti lo avevamo fatto. Anche a me sarebbe mancato terribilmente non avere più la Brigata nella mia vita.
Ma poi ci pensai meglio, e un enorme quantità di terrore iniziò a crescermi dentro. Non era una semplice questione riguardo un semplice club. No, era molto più grande! Grande quanto l'intero universo! Non serviva troppa immaginazione per capire che portarle via la Brigata SOS era uno dei modi più facile per causarle abbastanza turbolenza emozionale da farle attivare i suoi poteri e farle ricostruire il mondo.
Poco dopo aver avuto questa realizzazione la discussione finì. Sentii i passi di Haruhi che salivano per le scale. Superò con velocità la mia porta con le lacrime che iniziavano a scenderle per le guancie. Non si è nemmeno preoccupata di guardarmi.
Era arrabbiata con me? Se lo era, sarebbe stato un problema. Un grande problema! Nel passato, fin dalla prima ricostruzione2 del mondo, ho sempre pensato che c'era un'alta probabilità che se mai avesse deciso di ricostruire di nuovo il mondo io sarei stato la persona che avrebbe portato con sé. In quel momento, non ne ero così sicuro.
Pochi secondi dopo il mio cellulare squillò. Risposi immediatamente, sapendo benissimo chi era. «Come va, Koizumi?»
«Kyon-kun! Che sta succedendo!?» chiese Koizumi, con la voce che conteneva a stento il suo terrore.
Chiusi la porta e abbassai la voce prima di rispondere. «I genitori di Haruhi hanno appena scoperto della Brigata SOS per la prima volta. Suo padre le ha detto che non le è più permesso andarci.»
«Capisco. Non stai scherzando, vero?»
«Mi sarebbe piaciuto,» dissi prima di fare io una domanda. «Quanto è grave?»
Koizumi andò dritto al punto. «Se chiedi riguardo allo spazio chiuso, lasciami solo dire questo. È il più largo e il più veloce nel crescere che abbiamo mai visto. Anche più di quello della partita a baseball3. Non c'è assolutamente nulla che possiamo fare per fermarlo.»
Ingoiai a fatica la saliva vedendo le mie peggiori paure divenire realtà. «Quanto tempo abbiamo?»
«Meno di un ora. Entro questo tempo, il mondo finirà. Sta crescendo troppo in fretta perché l'Organizzazione possa gestirlo, e quelli dei piani alti sono nel panico più completo. Devi fare qualcosa tu per questo.»
«Cosa diavolo t'aspetti che faccia?»
«Non lo so. Ma al momento, se l'unica persona di tutto il mondo, anzi, dell'intero universo, che può fermarlo. So che puoi farcela.» Poi riattaccò.
Salvare l'universo di nuovo, eh? Nessun problema. È quello che i normali esseri umani sanno fare meglio. Controllai l'orologio della mia stanza. Meno di un'ora, eh? Non era molto tempo. E non avevo la più minima idea di come fare a rimettere le cose a posto. Dovevo parlare con Haruhi? No, dubitavo che avrebbe funzionato. Con l'umore che aveva in quel momento, dubitavo che avrebbe voluto parlare con chiunque, compreso me. Quindi cosa mi rimaneva? Mi lasciava davvero una sola possibilità.
Dovevo affrontare il padre di Haruhi, e in qualche modo fargli cambiare idea.
Farlo era come un suicidio. Dopotutto, ero sicuro che Oruki fosse parecchio arrabbiato anche con me. Se il confronto fosse diventato fisico, sarei stato decimato senza nemmeno che si fosse impegnato. Avrei dovuto cercare di evitarlo, ma non ero sicuro di poterci riuscire. Non avevo la minima idea di cosa avrei potuto dire per fargli cambiare idea. Ma nulla di questo importava, in realtà. Avrei dovuto farlo comunque. La mia vita era meno importante del destino dell'universo. Nel caso peggiore, verrei ucciso e dopodiché il resto dell'universo mi avrebbe seguito pochi minuti dopo. Almeno nessuno avrebbe potuto dire che non ci avevo provato.
Quindi aprii la porta e lentamente, con il nervosismo alle stelle, uscii dalla mia stanza e scesi le scale...
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Cavoli! Questo tiene sospesi, vero? Spero che possiate apprezzare la lettura di questo capitolo tanto quanto mi è piaciuto scriverlo. Scopriremo presto cosa accadrà a Kyon quando affronterà Oruki! Yay!

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N D T
1. Come avrete capito, Haruhi e Kyon non riescono a pronunciare le parole perché hanno la bocca piena di pane...
2. Riferimento alla Malinconia: Kyon evita la ricostruzione baciando Haruhi.
3. Episodio sette della prima stagione, volume tre della serue manga.

Imperdonabile. Sono in ritardo di più di quindici giorni, credo. Ma sapete, vado a scuola, e avevo un disperato bisogno di recuperare delle materie.... tentativo che ho comunuque fallito... oh, be', tenterò con il debito. Ehm, non parliamo del fatto che finalmente sono arrivate le copie del numero 15 e 16 del manga di Haruhi, e il mio romanzo di Toradora con circa quattro mesi di ritardo... Spero solo che non abbiate deciso di andare a seguire la fic in inglese per non dovermi aspettare!
Tornando al capitolo, ho intenzione di farvi un "regalo di scuse". Come? Molto semplice: questo capitolo vi tiene proprio col fiato sospeso, vero? Ebbene, il capitolo successivo, che contiene lo "scontro" fra Kyon e Oruki, uscirà poche ore dopo questo! Quando starete leggendo sarà già lì che vi aspetta! Spero che mi possiate perdonare... Ora basta parlare, passiamo al prossimo capitolo!
  
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