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Autore: OneWhiteRogue    16/06/2013    10 recensioni
'Anonimo91 si è appena connesso.'
[Larry Stylinson]
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter thirteen.

 

 
Harry's pov:
 
Anabella era la figlia di Phil, nonchè la sorellastra di Louis. L'avevo incontrata durante il mio periodo di permanenza a casa Tomlinson, nel momento sbagliato.
Louis era diventato una parte di me, quella migliore. Eppure il mio lato razionale continuava a ripetermi quanto fosse sbagliato pensare a lui, e quanto mio padre mi avrebbe odiato sapendo di avere un figlio 'frocio'.
Ma non lo ero, non lo ero mai stato. Le ragazze erano la mia passione, come lo sono tutt'ora. Louis era la mia eccezione, il mio segreto più oscuro. 
Il mio sogno proibito, il miracolo arrivato nel momento giusto a portare luce nella mia vita.
Non so a cosa pensai quando accettai di uscire con Anabella, la proposta di Zayn non sembrava entusiasmante, ma accettai.
Dovevo dimenticare Louis, anche se questo comportava uscire con la sua sorella acquisita.
Anabella era una ragazza particolare, ma non era Louis.
Nessuno era lui.
E nessuno poteva rimpiazzarlo.
Quel giorno mi trovavo a Doncaster, avevo preso il treno delle sette e alle nove ero lì, alla stazione che aspettavo Anabella.
Cosa provavo per lei? Niente.
Continuavo ad uscirci sperando di dimenticare Louis, continuavo ad illuderla perché sapevo che anche lei provava ad illudermi.
Afferrai una sigaretta dal pacchetto che mi aveva prestato Zayn, l'ansia mi stava uccidendo.
Prima di conoscere Louis non avevo mai fumato.
L'accesi portandomela alla bocca, guardandomi intorno.
"Harry!" Gridò una voce femminile e squillante.
Gettai a terra la sigaretta, spegnendola con la scarpa.
Mi costrinsi a sorridere, lasciando che la ragazza mi cingesse il collo con le braccia e mi baciasse. Ricambiai il bacio e mi staccai annoiato.
"Hai fumato?" Chiese seria.
"Forse." Dissi sorpassandola. 
Volevo uscire da quella stazione il più presto possibile, per evitare di ricordare la mia partenza. Ma lì, ogni cosa mi ricordava lui. Mi voltai verso Anabella, infilando le mani in tasca.
"E Louis? Come sta?" Chiesi.
Era la prima volta che io e lei parlavamo di Louis, ma non potevo farne a meno. Mi finsi disinteressato, guardando altrove.
"Credo che abbia smesso di mangiare, non lo so, passa le giornate in camera sua. Quando ha saputo che saresti venuto qui, credo abbia sperato fosse per lui." Disse facendo spallucce.
Annuì distratto, mentre i pensieri mi offuscavano la mente.
"Non pensiamo a lui, starà meglio, che ne dici di andare a prendere un gelato?" Chiese Anabella afferrandomi la mano. 
Annuii, seguendola annoiato.
Per quanto avrei dovuto mentire a quella ragazza? Non era il mio tipo, non mi era simpatica, eppure nessuna ragazza meritava di soffrire. Nessuno lo meritava.
Neppure il mio Louis. O meglio, Neppure Louis.

Un rumore mi distrasse dai miei pensieri. Avrei riconosciuto quel rumore ovunque.
Afferrai l'iphone, una notifica si fece spazio sullo schermo. 

Anonimo91: Addio.

Rilessi quella parola un paio di volte, confuso. Addio. Perché mai Louis mi aveva scritto addio?
Approfittai dell'assenza di Anabella, che era andata a prendere due gelati. Mi alzai dalla sedia, infilando l'iphone in tasca. 
E corsi. Cominciai a correre, come le mie gambe non avevano mai fatto. Avevo il fiatone, sentivo le gambe cedermi. Riconobbi il pub in cui ero capitato la prima volta che arrivai a Doncaster e seguii la strada che avevo percorso quel giorno.
L'appartamento dei Tomlinson era all'ultimo piano ed era collegato al tetto da una scala che si trovava in camera di Louis. Mi aveva raccontato che era il suo posto preferito, quello in cui si rifugiava quando era solo. Ed io sapevo come raggiungerlo.
Percorsi tutte le scale fino a trovarmi di fronte alla porta di casa sua. Feci un respiro profondo, per poi bussare.
"Harry!" Disse Phoebe abbracciandomi.
"Hey piccola, dov'è Louis?" Chiesi.
"In camera sua." La piccola fece spallucce, e mi lasciò entrare.
La porta era socchiusa, entrai silenzioso e mi guardai intorno. Raggiunsi la finestra aperta e salii la scala che mi portò sul tetto.
"Louis?" Gridai più forte possibile. Il vento mi spostava i ricci, portandomeli sul viso. 
Un singhiozzo, un altro. Qualcuno piangeva. Mi voltai, Louis era in piedi di fronte a me, distante di qualche metro.


On top of the roof 
The air is so cold and so calm 


"Louis." Sussurrai.
Tremava, si voltò, affacciandosi di sotto. Tornò a guardarmi, con i suoi occhi da cerbiatto spaventato.


I say your name in silence,
You don't want to hear it right now.


"Non aver paura di me." Sussurrai di nuovo, stavolta più piano.

The eyes of the city
Are counting the tears falling down


"Sono qui per te." Dissi porgendogli una mano. 

Each one a promise of everything
You never found


"Mi ami ancora?" Chiesi. Cercai di cacciare le lacrime, senza successo.

I scream into the night for you
Don't make it true


"Non ho mai smesso." Disse balbettando.

Don't jump 

Si voltò, dandomi le spalle. Allungai una mano, spaventato.
"Non saltare." Dissi lasciando le lacrime percorrere il mio viso.

"I'll jump for you."

"LOUIS!" Un grido strozzato e caddi sulle ginocchia...



Spazio autrice: 

okay, non odiatemi per questo capitolo. All'inizio della storia non credevo che prendesse una piega del genere, ma da qualche capitolo a questo ci ho pensato, ci ho messo qualcosa come tre ore per scrivere questo, e non sono nemmeno soddisfatta. Questo è il penultimo capitolo di Chat Line, spero davvero che vi piaccia.
twitter: @
unionthorne


  
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