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Autore: Low_Armstrong    16/06/2013    0 recensioni
Mini long in sei brevi capitoli dedicata all’aborto spontaneo che Gwyneth Paltrow ha vissuto qualche mese fa. Lo spunto per la storia nasce da un’intervista nella quale Gwyneth ha confessato di essere riuscita a superare la cosa solo grazie al marito Chris.
Niente di tanto romantico o sentimentale, ma spero questa mia storia vi lasci dentro qualcosa… e che voi mi lasciate invece una recensioncina, anche striminzita, anche per dirmi che faccio schifo!
Enjoy.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I KNOW THE SUN MUST SET TO RISE



I had to find you, tell you I need you

Una svolta netta, capisci. Vuoi solo correre, e lo fai, con il tuo borsone colorato in spalla, e due bodyguard di cui non ti importa niente che ti affiancano. Chirurgia d’urgenza, chirurgia d’urgenza, i cartelli si susseguono, corri più in fretta che puoi tra le persone che ti riconoscono di sfuggita, altra cosa che non ti importa. Un uomo vestito di nero è in piedi in una sala d’attesa, ti dà dapprima le spalle, ma come sente qualcuno arrivare si volta. Con lui, altri due uomini della piccola scorta di Gwyneth aspettano in una stanza bianca, asettica. L’hanno fatta sgomberare, ti rendi conto solo ora di essere in una piccola area dove hai privacy. Ti indicano la direzione in cui si trova la sala operatoria. Lasci cadere a terra il borsone che stringevi forte in mano, le nocche sbiancate, i segni profondi dei manici di cuoio sul palmo. Cammini, piano, tremando, verso quella porta che blocca l’accesso alla zona vietata a… te. Appoggi la mano sinistra contro il piano freddo, vicino alla piccola finestrella rettangolare che si trova all’altezza del tuo viso. Guardi dall’altra parte, guardi il corridoio su cui si affaccia, a destra, la porta della stanza operatoria di Gwyneth. Il tuo sguardo si sposta, poi, veloce, inconsapevole. L’anello d’oro che porti all’anulare. È solo un segno, un segno e basta. Perché niente può rappresentare ciò che hai dentro. In quel momento e sempre.

La mano sudata scivola appena su quella porta che vi divide, la traccia umida che le tue dita vi hanno disegnato svanisce in un battito di ciglia. Non ti muovi da quasi un’ora, sei immobile, appoggiato a quel confine, incapace di compiere un singolo movimento, i muscoli indolenziti di cui non sembri curarti nemmeno inconsciamente. Di tanto in tanto ripensi alle parole di Keath, riprendi coscienza del fatto che devi aiutarla, e che forse è vero che proprio il pensare di sopravvivere ci permette di sopravvivere davvero. Lei sopravviverà, sopravviverà, sopravviverà. Lo ripeti come uno stupido, cantilenante mantra nel tuo cervello, giusto una tacca più razionale del tuo cuore. Sopravviveremo. Lo supereremo. Ma a volte nella disperazione non c’è posto per il futuro.


Il cellulare continua a vibrare nella tasca del borsoncino da ore, senza che tu lo senta. No, in realtà lo senti una volta o due, solo che non lo ascolti. Non lo vuoi ascoltare. Percepisci Keath allontanarsi per parlare al suo di cellulare. Quello di Gwyneth, in realtà. I tuoi amici sono all’altro capo, lo sai. Solo loro hanno quel numero, oltre a te. E sai anche che le chiamate perse sullo schermo del tuo telefono sono tutte loro. Ma un’altra cosa che sai è che ce ne saranno tre o quattro al massimo, loro sanno quando non romperti le palle. E che se non rispondi, la maggior parte delle volte è perché non vuoi, non perché non senti la vibrazione.

«I suoi colleghi saranno qui stasera, intorno alle dieci. Le sono vicini, ma immagino che questo lo sappia già». Keath ti dà una piccola pacca sulla spalla, una di quelle che ci si permette di dare quando la situazione è tanto drammatica, triste e snervante da mandare completamente a puttane ruoli e rapporti professionali. Ti è amico, quel Keath. Ha mandato via al posto tuo gli altri due uomini che erano con Gwyneth, sa che non vuoi gente non strettamente necessaria in giro quando… beh, quando la situazione è drammatica, triste e snervante.










ANGOLO DELL’AUTRICE
Aspetto i vostri commenti/insulti/consigli/tutto quello che vi va di scrivermi!

A presto,
Lally_Weasley
  
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