Premessa: E dopo il mio primo tentativo torno a rovinare questo meraviglioso fandom, perdonatemi fin da ora!
Vorrei solo far notare che questo mio racconto non ha una trama ben specifica, ma descrive solo una giornata a casa Kinney. Inoltre, so già che qualcuno troverà i personaggi un tantino OOC, ma ribadisco che il risultato è frutto della mia fantasia e che per tale motivo, non deve necessariamente rispecchiare i caratteri dei personaggi della serie.
Speriando che vi piaccia, buona lettura!!
Un tipico
lunedì sera a casa Kinney.
Infatti il
lunedì, è il giorno di
chiusura del Babylon … beh ce l’avrà un
giorno di chiusura il Babylon no?
(Povero Brian, poter uscire solo 6 sere su 7)
“Brian
ti va di fare un gioco?”
“Certo!
Dove
vuoi farlo stavolta.. sulla lounge, contro il palo, oppure addosso al
frigorifero come l’ultima volta?” Chiese Brian con un sorriso
pieno di
aspettative.
“Non
quel tipo di gioco … non adesso almeno
…”
Brian
alzò il sopracciglio destro con l’aria desolata
… eppure a lui quel
gioco piaceva tanto.
“Dimmi
Sunshine, basta che non si tratti di cazzate come mangiare sul
parquet …”
La risposta
del biondino non si fece
attendere “Stronzo!! E comunque ora
so
perché non ti piacciono i pic-nic .. alla tua età
poi fai fatica a rialzarti”
Brian
mostrò la faccia più incazzata che
riuscì a fare, pronto a fulminare il suo raggio di sole
all’istante. “Lascia che
ti mostri come un trentenne ..”
“trentatreenne” aggiunse
Justin con perfidia.
Il moro
chiuse gli occhi, facendo finta
di non cogliere l’ennesima puntualizzazione del biondino e
continuò il suo
discorso “.. può piegare
uno della tua
età! Poi vedremo chi avrà problemi a
rialzarsi”.
Justin
sorrise un po’ teso, sapeva di
essere bravissimo a far innervosire Brian, riusciva sempre a portarlo
al limite
della furia.. beh da qualche parte lui e Michael si sono dovuti
ispirare per
creare Furore .
Poi
cercò di addolcire l’atmosfera, si
avvicinò al suo uomo e gli strinse le braccia attorno alla
vita e prese a
morderlo sul mento. Una cosa che era permessa solo a lui, come quando
lo
baciava. Nessuno poteva fare effusioni a Brian Kinney, nessuno dei suoi
innumerevoli amanti, solo Justin.
Solo quando
sentì che Brian si stava
rilassando, a differenza di una parte bassa del suo corpo che si stava
animando
proprio in quel momento, decise di interrompere le coccole …
giusto per
riportare l’attenzione di Brian sul gioco.
Justin si
scansò con fatica e Brian ,ancora
più riluttante a lasciarlo andare, se lo ritirò
addosso.
“Facciamo
il gioco Kinney, tu resti zitto diciamo per … una ventina di
minuti ed io ti userò come mio bambolotto
giocattolo”.
“Mhmm
.. è l’unico gioco che conosci”
“Ma
sono il migliore!! Invece tu, com’è che vorresti
perdere tempo?”
“Ah
sì… è un gioco che si chiama: Obbligo,
verità, giudizio, differenza e
salvataggio”
“Un
gioco con un nome più corto non ce
l’avevi?” disse
Brian con aria seccata.
Justin lo
squadrò con uno sguardo
deciso, riluttante a voler lasciar perdere. Sempre cocciuto, come
quando aveva
17 anni ed era entrato prepotentemente nella sua vita, pensò
Brian.
“Ok,
però inizierai tu con l’obbligo di
…” Intanto
Brian con aria assorta rifletté, portandosi una mano ad
accarezzarsi il mento, mentre il suo sorriso prometteva già
qualcosa di
libidinoso.
Justin lo
guardò con l’aria
sconsolata poi aggiunse “Sei
sicuro?
Guarda che poi non potrai più cambiare idea. Ad essere
sincero da te mi sarei
aspettato qualcosa di più originale … insomma,
quello non è proprio una
forzatura per me.. voglio dire sai quanto mi piace
fart…”. Justin cominciò
a balbettare mentre il suo viso arrossiva sempre di più.
Ancora una volta stava
parlando troppo.
Brian ci pensò su, in effetti Raggio di sole non aveva torto
… Doveva pensare a
qualcosa che voleva davvero da Justin, qualcosa che solitamente non era
disposto a dargli, non scopate stratosferiche o pompini megagalattici
(la sua
parte di Furore stava prendendo sopravvento, adesso parlava come lui),
tutte
cose che Sunshine avrebbe fatto di sua iniziativa. Non
perché obbligato.
Forse
poteva imporgli di stare muto per
un intera giornata, non avrebbe salvato il mondo, ma la sua testa lo
avrebbe
ringraziato per l’improvvisa pace .. oppure .. poteva finalmente
dirgli
di andar via....
Sì..
Ecco!! Poteva finalmente cacciarlo dalla sua vita, non era mai
riuscito a liberarsi di lui, ma poi si soffermò a guardarlo,
e capì che era
troppo tardi, ormai aveva capito che gli piaceva averlo sempre attorno,
quel
rompiscatole era diventato indispensabile.. l’aveva fregato.
Se ne era
innamorato.
Ma guardalo
quant’è delizioso così rosso come un
pomodoro, tutto trafelato e vergognoso …
chissà perché si imbarazzava solo a parlare di
certe cose, ma quando passava ai
fatti la sua timidezza spariva.
La voce di
Brian riprese “Senti che dici se
l’Obbligo lo lasciamo per
dopo? Del resto penso che sia la parte più interssante del
gioco”.
Justin ci
pensò su e ammise che Brian
avesse ragione. “Ok, allora
proseguiamo
con Verità e lasciamo l’obbligo alla fine del
gioco. Inizio io”.
E Brian
all'improvviso sentì il bisogno
di farsi una doccia... o di andare a pisciare... qualsiasi cosa pur di
scappare.
Justin
gli chiese con dolcezza “Faresti
mai una pazzia per me?”
Ecco per
l'appunto,
pensò Brian.
“La
verità
Brian… so che ne hai fatte tante, ma
c’è qualcosa di cui io non ho mai
saputo?” Chiese
Justin timidamente. Sembrava aspettarsi qualche imprecazione da
Brian, per quella sua sdolcineria. Sapeva che il moro lo riteneva
pateticamente
romantico.
A Brian
parve di sentire qualcosa di
fastidioso nello stomaco … questo gioco sembrava alquanto
scomodo per lui, non
voleva rivelare troppo di se a Justin. Ma lo guardò e vide
che il biondino era
alquanto ostinato nel sapere la risposta.
“Beh
sì, c’è una cosa che ho fatto un
po’ di tempo fa, e tengo a precisare
che è stata l’unica volta, mai più
ripetuta! Probabilmente quella sera Tommy
deve avermi passato qualche droga di merda …
mhm..”. Brian
cominciava ad innervosirsi.. “Una
volta ho .. ho pagato 300 dollari una marchetta che ti somigliava ..
sì
insomma, tu non c’eri e il tizio sul sito sembrava che ti
somigliasse di più,
invece .. lasciatelo dire, non era per niente così
rassomigliante … anzi quelli
sono stati 300 dollari buttati nel cesso. Il tizio non li valeva, non
solo era
insignificante, ma non ci sapeva neppure fare …”
poi si girò a guardare
Justin che a sua volta lo guardava con gli occhi spalancati e la bocca
aperta,
tutto della sua espressione traspariva costernazione.
“C-cioè..
f-fammi capire, hai pagato un tizio per fare sesso pensando di
farlo con me?? Cioè Brian Kinney ha dovuto pagare qualcuno
per portarselo a
letto???? Chi è quell’idiota che solo guardandoti,
non l’ha voluto fare gratis?
E poi .. voglio dire, ma io dove cazzo stavo? Perché non mi
hai chiamato?”.
Ma bastò guardare l’espressione di Brian per
capire tutta la situazione. C’era
un filo di tristezza sul viso del suo uomo, e capì che
doveva essere stato il
periodo in cui lo aveva lasciato per stare con Ethan.
Cazzo, ma
quanto dolore gli aveva
procurato? Si sarebbe sentito sempre un verme per averlo lasciato.
Eppure Brian
lo aveva ripreso con se, dicendogli che non aveva nulla da perdonargli
vista la
sua giovane età, aveva pieno diritto di fare un esperienza
sbagliata.
E mentre
lui si lasciava intortare da un
amore finto, Brian pagava un suo sosia per fingere, a sua volta, di
averlo
ancora nella sua vita. Gli sembrava impossibile a pensarci. Brian
all’epoca non
faceva mai trasparire i suoi sentimenti, anzi sembrava quasi che non
gli
fregasse nulla di lui, tanto da lasciarlo libero di andarsene con un
altro.
Mentre
l’idea si faceva spazio nella
testolina bionda di Justin, il suo viso si addolcì con un
sorriso dandogli un
aria un po’ tonta. Ma
come poteva sentirsi
offeso o arrabbiato nei confronti di Brian… Cazzo aveva
pagato un suo sosia,
scadente a quanto pare, ma sempre un suo sosia, quel gesto era
così chiaro. Ah!
Se lo avesse saputo a quel tempo, avrebbe buttato quel giorno stesso il
violinista giù dal tetto.
Voleva dire
tante cose, ma non riusciva
a parlare e soprattutto a togliersi quel sorriso idiota dalla faccia, e
sapeva
di averlo, perche Brian lo stava guardando come per dire
“Justin, non mi
guardare con quell’aria così patetica, un
po’ di controllo, sei un frocio, mica
una lesbica”. Quindi l’unica cosa che fece fu
quella di abbracciarlo e
nascondere la sua faccia nel suo ampio petto, sia per la vergogna sia
per il
senso di colpa che ancora provava per quel tradimento.
Brian se lo
strinse forte, era così
bello sentire il suo corpo spalmato addosso. E poi,
l’abbraccio gli permetteva
di nascondersi a sua volta, per quella verità appena
svelata. Praticamente gli
aveva detto quanto gli era mancato.
Rimasero
così per diversi minuti, poi
Brian lo scostò per guardarlo in viso… Che bello
che era, era ancora tutto
rosso e con l’aria commossa. Comunque, adesso spettava Brian
a condurre il
gioco. C’era qualcosa che voleva sapere da tempo …
“Ti
ricordi quella volta che ho trovato te e Michael addormentati sul mio
letto?”
“Come
dimenticare.. (E Justin
cambiò espressione in un
attimo) quando hai fatto quella scenata
buttando all’aria tutto il nostro lavoro di una settimana ..
addirittura
pisciando sui bozzetti stampati di Furore!! Neanche con
l’ipnosi riuscirei a
dimenticarlo Brian. Sei stato veramente uno stronzo!
Solo
perché io e Michael avevamo trovato una cosa in comune.. Una
dico.
Furore! Ti dava fastidio che quel semplice fumetto stava prendendo
molto del
nostro tempo, togliendo la nostra attenzione da te. Nostra
musa”.
Brian si
succhiò le labbra all’interno
della bocca, a disagio.. sapeva che quello che stava dicendo Justin era
vero,
ma non era tutta la verità.
“Si
si, lo so … per la prima volta avevate trovato una cosa che
vi
accomunava, a parte me ovvio, e sembravate impazziti con tutto
quell’entusiasmo.. neanche fosse il witheparty .. comunque
contenti voi che vi
eccitate per così poco”.
Justin
prese a fissarlo malamente, però
voleva vedere dove il moro andasse a parare.
“C’è
una cosa che non mi hai mai detto di quella sera…
sì insomma, tu e
Michy .. avete scopato? Almeno vi siete lasciati suggestionare del
fatto che
eravate nell’alcova di Kinney?” disse
tutto
ciò con aria fintamente ironica, ma in realtà
stava trepidando per la risposta
di Justin… Cazzo, non aveva mai voluto sapere niente di
quella sera, perché
chiederglielo proprio ora? Già aveva coinvolto Justin ad
incontri promiscui in
passato, anche se ultimamente il suo raggio di sole lo teneva un
po’ in
disparte, ma sapere che era stato con Michael lo faceva incazzare di
brutto.
Chissà poi perché? O forse proprio
perché tutti quelli che avevano condiviso le
loro scopate, alla fine erano solo corpi senza facce e senza nomi,
mentre Michy
era uno di loro. Il suo migliore amico.
Sapere che
era stato con il suo Justin
lo faceva infuriare. Per molto tempo era stato ossessionato da loro.
Parlando
con Debbie, aveva capito che l’unica cosa che condividevano
quei due, era
proprio l’amore che provavano per lui, tanto da trasformarlo
in un eroe da fumetto.
Quindi aveva chiesto scusa, a suo modo, aiutandoli nella ristampa e
organizzando una festa per il lancio del loro fumetto. Si comportava
benissimo,
come se nulla fosse.
Però
ogni tanto si ricordava la scena in
cui li aveva trovati. In realtà nulla di compromettente,
perche sia Justin che
Michael si erano addormentati vestiti sul suo letto, ognuno sulla
propria parte
del materasso, l’unico particolare che lo tormentava era
quella mano di Michy
appoggiata sul fianco di Justin. Sopra i pantaloni. Non sembrava una
toccata
vera ma come solo appoggiata. Eppure allora gli aveva dato molto
fastidio. Non
gli piaceva l’idea di tutta
quell’intimità tra loro. E lui neanche
c’era.
Va beh che
con Michael non avrebbe mai
scopato, ma almeno, se fosse stato al centro del letto, li avrebbe
tenuti a
distanza, con Michy a tenere quella cazzo di mano appoggiata sul Suo di
fianco
e le mani di Brian nei pantaloni di Justin.. a fare chissà
che…
Justin lo
fissava sempre più
sconcertato, quel gioco si stava trasformando in qualcosa di torbido.
“Ma
come ti viene in mente?? Cazzo Brian è di Michael che stiamo
parlando
…. Non me lo farebbe diventare duro neanche se
…”
Brian
sentì la morsa sciogliersi dentro
di lui, gli bastarono le prime parole dello sproloquio di
Justin… finalmente si
poteva mettere l’anima in pace. Justin non aveva scopato
Michael e Michael non
ci aveva neanche provato .. che bello, Justin era illibato…
sì insomma, illibato solo con Michael, ma la cosa
bastò
per Brian, che adesso sorrideva come un deficiente.
Intanto
Justin continuava a parlare a
mitraglietta … oh la sua testa stava protestando “… ma come cazzo ti
è venuta in mente una stronzata del genere? Solo
perché siamo crollati per la stanchezza, dopo tutto quel
lavoro, eravamo
talmente fatti di sonno, che abbiamo cominciato a toccarci convinti di
essere
io con te e Michael con Ben … ovviamente quando abbiamo
aperto gli occhi ci
siamo svegliati del tutto …” e mentre
parlava veracemente si girò a
guardare Brian.
Brian lo
fissava con un espressione
furiosa, cazzo quanto somigliava a Furore in quel momento, se avesse
avuto
tempo ne avrebbe approfittato per farne un bozzetto.. o forse era
meglio
darsela a gambe, perché la faccia di Brian stava diventando
qualcosa di spaventoso…
non lo aveva mai visto così.
Brian
urlando “Chi cazzo ha toccato
chi????? Ti sei fatto toccare da Michael?? Come
cazzo si è permesso quel figlio di puttana?” Intanto
Brian, per la prima
volta si mise ad inseguire Justin per il loft, con intenzioni diverse
dal
solito. E poi era anche la prima volta che Justin gli scappava
… correva pure
il biondino .. cazzo forse è vero che i
trent’anni si facevano sentire… Ma
giocò di astuzia, nell'inseguimento spostò delle
sedie sparse per
il loft, e appena Justin provò a saltarne una
inciampò su questa,
ruzzolando a terra, così si
ritrovò braccato sul pavimento dal corpo
possente di Brian. Questi gli aveva paralizzato le braccia e le gambe
con le
proprie e il suo viso ad un centimetro dal proprio. La cosa poteva
anche essere
eccitante se non fosse per le urla di Brian.
“Fottuto
Sunshine, adesso mi racconti esattamente cosa avete fatto… o
… o …
ti violento in questo istante”.
Justin
sorrise eccitato da quell’idea,
forse le cose non stavano andando così male.
“Non
ti dico più nulla, da adesso non uscirà neanche
più una parola dalla
mia bocca …”
“Ah
sì? L’hai voluto tu”
In
realtà Justin parlò, e anche tanto…
tra una spinta e l’altra, anche perché Brian
minacciava di fermarsi ogni volta,
e lo fece così lentamente che a Justin sembrò di
impazzire … Così gli raccontò
di Michael che aveva provato ad aprirgli la zip dei pantaloni, pensando
di
dormire accanto al suo compagno Ben, e Justin iniziò a
gemere pensando che
quella carezza venisse dal suo amore, Brian.
Ma
quando si girò e aprì gli occhi si
spaventò nel riconoscere Michael a
posto di Brian. Lo stesso accadde a Michael, e così
terrorizzati si
allontanarono ognuno dalla propria parte del letto.
Intanto
Brian continuava con la sua tortura.