Serie TV > Dr. House - Medical Division
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Autore: LucreziaPo    01/01/2008    3 recensioni
“Cosa ami di me?”ripeté Greg.
“Sei arrogante, presuntuoso, cinico, egocentrico. Sei un manipolatore bastardo, come ti chiama Foreman, ti piace manipolare la gente ed essere crudele per ottenere quello che vuoi. E certe volte mi fai davvero impazzire.”
“In che senso?”
“Eh?”
“Impazzire nel senso che vorresti saltarmi addosso o nel senso che ti faccio…”
“Arrabbiare. Sì, quello. Sei un ottimo dottore ed ammiro la tua genialità, intelligenza, la tua perspicacia. Ma nonostante i tuoi mille e più difetti, e ce ne sono, credimi, sono il tuo migliore amico e non sono mai riuscito a pensare alla mia vita senza la tua presenza. Mi viene da ridere se penso ad un qualsiasi momento senza di te.”
“Quindi mi ami anche se non mi sopporti?”
“Certe volte non ti sopporto. Comunque, sì. Ti odio e ti amo allo stesso modo.”
mi raccomando, commentate in molti!!!!!!!!
baciotti Lily Black 90
Genere: Romantico, Commedia, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Greg House, James Wilson
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Un giro in moto, un paio di birre ed il mattino dopo House arrivò al lavoro più assonnato che mai.

Non aveva dormito granché e per svegliarlo ci voleva ben più di una tazza di caffè caldo.

Fortunatamente la giornata volò tra casi da risolvere, diagnosi da fare e team da prendere in giro e schiacciare con la sua mente geniale, come faceva di solito.

Adorava fare nuove diagnosi, sentire le baggianate che dicevano Chase, Cameron e Foreman e bocciarle tutte dalla prima all’ultima.

Lo divertiva.

“Che ha Cameron?”chiese Wilson, vedendo uscire la ragazza, a testa china e con le lacrime agli occhi quando entrò nel suo ufficio, alla fine del lavoro.

“Niente. È solo sconvolta.”

“Perché? Che lei hai fatto?”

“Perché deve essere sempre mia la colpa?”

“Perché la maggior parte delle volte è così?”rispose lui, ridendo.

“Non ritiene giusto un destino di una paziente, contagiata dall’HIV.”

“E tu le dai torto?”

Wilson era stupito.

“Diciamo che non riesco a provare compassione per tutte le persone che soffrono.

Non ho lo spirito da crocerossina, come lei.”

Wilson sospirò.

“Devi umanizzarti un po’, House.”

“E come intendi fare, sentiamo? Conosci qualche magia o farmaco che io ignoro che mi faccia diventare la copia maschile di Cameron?”

Al cenno di dissenso dell’amico, House rise.

“Lo immaginavo.”e zoppicò via.

Wilson lo rincorse.

“Dove diamine vai così di fretta?”

“Ho da fare. Ci vediamo domani.

Notte, Wilson.”

“Notte, House.”rispose l’oncologo.

Lo vide allontanarsi da lui e non sapendo il perché sentì una stretta al cuore.

Aveva una brutta sensazione che non lo lasciava mai, quando pensava ad House.

Gli stava nascondendo qualcosa, se lo sentiva.

Non gli era sfuggito il sorriso triste dell’amico quando aveva detto “Ho da fare”.

 

“In che senso, non sta dando frutti?”chiese al medico.

“Credo sia colpa dei suoi antidolorifici.

Deve smetterla di prenderli se vuole stare meglio.”

“Non posso smetterla. Non ci riesco.”

“Lei è un drogato, Dr House e se non vuole morire, deve fare come le ho detto.”

“Se lo scordi.”disse e balzò giù dal lettino dell’ospedale.

“Se fa così, morirà.”

“Almeno lo farò senza soffrire.”rispose lui, andandosene.

 

 

Era stato uno stupido a rifiutare di continuare la cura.

Lo sapeva ed ora i medici che lo curavano non facevano altro che chiamarlo ed incitarlo a tornare.

Non ci riusciva ed aveva bisogno di dirlo a qualcuno, ma ogni volta che l’idea lo sfiorava, lui trovava il modo per allontanarla, una volta con un nuovo caso, un’altra con una diagnosi, o una cena….

Erano passati tre giorni da quando aveva sospeso la cura ed ora la situazione era peggiorata.

Ora il mal di testa che prima era solo passeggero nei primi giorni, ora era continuo e fortissimo e la debolezza non lo lasciava mai.

Se ci aggiungeva anche la nausea, sembrava una in gravidanza.

Era ormai sera, quando se ne andò.

“Mi dai un passaggio?”

Era la voce di Wilson.

“Credevo che odiassi venire con me in moto.”rispose lui.

“Infatti, è così. Perché sei un pazzo spericolato, drogato e zoppo.”

“Grazie mille, Wilson.”

“Geena ha preso l’auto e se non voglio tornare a casa a piedi con questo freddo, dovrò venirmene con te.”

“Monta su, dai! Mi sa che ti avvicini sul serio al tuo terzo divorzio, sai?”

“Mi sa anche a me. È diventata troppo gelosa, appiccicosa ed assillante.

Mi chiama minimo tre volte al giorno per sapere che faccio. È peggio di mia madre!”

House scoppiò a ridere ed accese la moto.

“Fai la strada più lunga, House. Non voglio arrivare a casa presto.”fece Wilson.

“Va bene. Però dopo ti chiedo l’extra.”rispose l’amico, iniziando a correre.

Wilson si dovette aggrappare alla sua vita per non cadere all’indietro.

Lo sentì ridere e non potè fare a meno si schiudersi in un sorriso anche lui.

Sapeva che House non gli avrebbe mai fatto rischiare la vita.

Nulla gli dava quella certezza, ma lo sapeva e basta, se lo sentiva.

Come sentiva che desiderava passare il suo tempo con lui e non a casa.

Come sapeva che gli voleva bene e che anche lui gliene voleva anche se non l’avrebbe ammesso mai, orgoglioso com’era.

House si concentrò sulla strada, strizzando gli occhi.

La testa gli pulsava e la vista gli si stava annebbiando.

Accidenti! Strinse la presa attorno alla moto e tentò di concentrarsi il più possibile sulla strada.

Ma ormai non vedeva che luci ed ombre.

“HOUSE!”sentì Wilson dietro di lui gridare.

Vide una luce di fronte a lui e virò appena prima di schiantarsi contro quell’auto.

Wilson era dietro di lui. Se fosse morto a causa sua non se lo sarebbe mai perdonato! Ed ora cosa avrebbe fatto?

“House! Ma cosa diamine di è saltato in mente?

Non sbandare così, rischi di farci cadere dalla moto!”

Wilson strinse la presa attorno alla vita dell’amico. Stava iniziando a spaventarsi.

Era da House fare certe cazzate, ma  prima per poco non si erano schiantati contro un auto.

Cosa diamine gli stava succedendo?

Vide una forte luce, qualcuno suonò il clacson ed House sterzò velocemente, così velocemente che la moto si inclinò ed entrambi rotolarono giù, fortunatamente non in mezzo alla strada, ma sul ciglio.

“MA COSA DIAMINE TI E’ SALTATO IN MENTE?”urlò Wilson, rialzandosi lentamente e correndo verso l’amico che giaceva riverso a terra, la moto buttata metri più in là.

Non c’era nessuno attorno a loro, solo macchine che schizzavano a tutta velocità.

Nessuno a cui chiedere aiuto.

“House!”

Wilson si chinò sull’amico e lo aiutò a rimettersi seduto.

Si accorse che tremava, gli occhi chiusi.

Aveva una ferita alla tempia da cui il sangue usciva copiosamente.

“Oddio, House!”

“Stai bene?”chiese lui, sempre tenendo gli occhi chiusi.

“Io…sì…ma tu sei ferito! Dobbiamo andare all’ospedale!”

Wilson lo costrinse a rimettersi in piedi ed insieme rimisero in piedi anche la moto.

“Stavolta, guido io. Tu reggiti.”

House obbedì. Era troppo frastornato e confuso per reagire e controbattere.

Nessuna battuta sarcastica, nulla di nulla.

Montò dietro all’amico e sospirò.

Accidenti! A causa della sua malattia per poco lui e Wilson non morivano in un incidente!

Aveva perso il controllo della moto, aveva la vista annebbiata…

Che stesse peggiorando?

Probabilmente svenne durante il tragitto verso l’ospedale, perché, quando si risvegliò, si trovò adagiato su un letto e collegato ad un respiratore.

Accanto a lui profondamente addormentato su una poltrona, c’era Wilson, i capelli castani che gli ricoprivano gli occhi.

E, seduta accanto al letto, c’era…

“Bene! Ti sei svegliato?”disse Lisa Cuddy, posando la rivista che stava leggendo.

Si avvicinò a lui e gli tolse il respiratore dal volto.

“Capisco che non hai un marito, ma ti sei accampata nell’ospedale?”chiese, cinico.

“Molto divertente. E tu hai pensato che, dato che non sei soddisfatto della tua vita, la cosa ideale era tentare il suicidio?”rispose lei.

“Io non ho tentato il suicidio. Non ancora, almeno.”

“Wilson mi ha riferito che stavi per schiantarti contro un auto perché avevi perso il controllo della moto.

Quanto eri fatto?”

“Non ero fatto! Almeno, non più del solito.”

“Ed allora come hai perso il controllo? Potevate morire tutti e due!”

“E saresti rimasta molto dispiaciuta, eh? Due primari in un solo colpo! Che tragedia per te! O forse dovrei dire, per l’ospedale? Non credo ti sarebbe importato di noi in quanto persone, ma in quanto medici.

O sbaglio, Cuddy?”

Lei tacque, stringendo i pugni.

“Io non sono come te, House, anche se pensi il contrario.

Io non sono misantropa, né opportunista, né cinica, come te. Se mi preoccupo per voi non lo faccio per l’ospedale, ma perché ci tengo.

Anche se credo che il verbo “tenere a qualcuno” non rientri nel tuo vocabolario.”

Detto ciò se ne andò, sbattendo la porta e facendo sobbalzare House.

“Forse ho un po’ esagerato.”si ritrovò a pensare lui.

Di colpo una leggera musichetta si diffuse nell’aria.

Era la suoneria del cellulare di Wilson, House l’aveva sentita tante di quelle volte!

Si liberò delle coperte e lo estrasse dalla giacca dell’amico che, nonostante il rumore, continuava a dormire.

“Dormiglione!”sussurrò, con un mezzo sorriso sul volto, poi rispose.

“Pronto?”

“Pronto! Sono Geena, la moglie di Wilson.

Con chi parlo?”

“Sono il Dr House.”

“E che ci fa con il cellulare di mio marito? Lui dov’è?”

“E’ occupato al momento.”rispose House, con un ghigno.

“Siete soli?”

“No, dopo ci raggiunge anche la Cuddy.

Stiamo facendo una cosa a tre, ma se vuole ve…”

“Dà qua!”

Wilson, che probabilmente si era svegliato durante la chiamata, gli strappò il cellulare di mano.

“Geena? Sono Wilson.”

Le urla della moglie le sentì anche House, che trattenne a stento le risate.

Quando Wilson chiuse il cellulare, si voltò verso l’amico ed annunciò:

“Sei un vero idiota, lo sai?”

House potè ridere, finalmente.

“Sì, me lo dicono in tanti!”

“Bravo! Complimenti! Ora pensa che io al lavoro faccia sesso con te e con la Cuddy!”

House rise ancora più forte.

“E’ lei che non si fida di te! Che colpa ho io?”

Wilson lo guardò, scettico.

“Ok, forse un po’ di colpa ce l’ho! Ma era solo uno scherzo!

Te le trovi sempre tu le donne appiccicose e che non sanno stare allo scherzo.”

“Ai tuoi di scherzi, vorrai dire.”

“Sì, ai miei.”

House si mise seduto sulla poltrona e Wilson gli sedette accanto.

“Era preoccupata. Ed anche io lo sono stato ieri sera. House, tu non hai mai perso il controllo della tua moto e ieri stavano per morire!

Che diamine sta succedendo? E sei strano in questi giorni!

Sei sempre di più scontroso e distaccato, sempre con la testa tra le nuvole.

E Cameron mi ha detto che spesso ti chiama un tizio all’ufficio.

Ha detto che una volta ha sentito la tua conversazione e l’è parso di capire che era dell’ospedale poco lontano da qui, un oncologo.”

House sbiancò.

“Mi stai nascondendo qualcosa, House.

Tutti mentono, anche tu. Che cosa mi stai nascondendo?”

House chinò lo sguardo.

“Non ti sto nascondendo nulla, Wilson.”

“Non sai mentire e poi ti conosco troppo bene per non capire che qualcosa ti turba.

Se c’è qualch…”

“NON HO NULLA!”esclamò House, più forte di quanto avesse voluto.

“Non ho bisogno del tuo aiuto, sto benissimo e so cavarmela egregiamente da solo, grazie.”disse gelido.

Lo vide chinare lo sguardo e provò una stretta al cuore.

Wilson tentava solo di aiutarlo e lui che faceva? Se la prendeva con lui come se fosse colpa sua.

“Scusami…Io non volevo prendermela con te.”ammise.

“Stai mentendo, non è così?”

“Non sono mai stato più serio di così, credimi.”

Wilson lo guardò negli occhi.

Occhi castani dell’oncologo contro gli occhi azzurri del bel diagnosta.

“Sono qui, se hai bisogno.”disse Wilson, senza distogliere lo sguardo.

“Lo so. Tu ci sei sempre per me. Grazie.”rispose House.

 

 

 

 

Ecco a voi un altro chappy della mia fan fiction sul mio amato Dr House.

Volevo ringraziare di cuore Nike87, Lady House e AshleySnape per aver commentato la mia storia e Selvy per aver inserito questa storia nei preferiti!!!

Siete grandi, raga!!!!

Sono contenta di aver avuto un po’ di recensioni, specialmente da voi che siete bravissime nello scrivere!!!

Grazie, grazie, grazie!!!

So che vi sto tenendo sulle spine con la faccenda del dottore e del dialogo di House con quell’altro medico, ma non preoccupatevi che ben presto saprete la verità!!!

E per quanto riguarda il pairing, penso che sia proprio House/Wilson, che adoro come coppia!!!

Attendo vostre recensioni e consigli, che ne ho bisogno, sono un po’ alle prime armi con le long-fic di House!!!!

Un bacione a tutti voi e buon inizio anno 2008!!!!!!!!!!

Lily Black 90

  
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