Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: _Eleuthera_    01/01/2008    8 recensioni
"...Prima o poi, si diceva, prima o poi tutto ciò sarebbe finito. Prima o poi avrebbe smesso di pensarci e avrebbe recuperato il sonno perduto. Prima o poi tutto sarebbe diventato lontano e impossibile da ricordare. Pensava.
Matsuri aveva sedici anni, ma credeva di essersi innamorata di Gaara molto tempo prima."
Quattro brevi capitoli per l'intreccio che vede il trio di Suna cinque anni dopo lo Shippuden. L'amore di Matsuri per Gaara è sospeso su di un baratro. Alcune cose sono cambiate, altre andranno in modo diverso da come penseremo.
La commedia degli equivoci sta per iniziare.
[MatsurixGaara] [KankuroxIno] [ShikamaruxTemari / TemarixShikamaru] [GaaraxSakura] [Dedicata a bambi88]
Genere: Commedia, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kankuro, Sabaku no Gaara , Temari, Shikamaru Nara, Sorpresa
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

SLEEP, AND THEN WAKE UP


Secondo Atto


Everyone says, "I’m getting down too low"
[Tutti dicono, "sto cadendo troppo in basso".]
Everyone says, "You just gotta let it go".
[Tutti dicono, "Devi solo lasciarlo andare."]
You just gotta let it go
[Devi solo lasciarlo andare]
You just gotta let it go...
[Devi solo lasciarlo andare...]
Eels - I need some sleep

La fine di una battaglia lascia nell’aria quello strano silenzio, come l’eco troppo sottile di un grido. Sembra ci sia qualcosa da udire, qualcosa da ascoltare ancora. Ma in realtà non c’è nessuno che parli, ed è silenzio, bianco e denso, come un sudario.

Kankuro si riunì ai sopravvissuti. Con l’intervento degli alleati della Sabbia, la vittoria era stata schiacciante. Una settimana di combattimenti, certo, e molto sangue era stato versato, e adesso macchiava il terreno scuro. Ma era finita.

Si passò una mano sulla fronte. Il tessuto scuro della manica si colorò di rosso.

Socchiuse gli occhi, rendendosi conto che era messo peggio di quanto avesse pensato.

Fece mente locale, registrando le ferite. Qualche graffio, una brutta escoriazione al braccio, ma quel taglio alla fronte era decisamente la cosa peggiore.

Si sedette a terra, sfiorandosi ancora la ferita. Poi una luce azzurrina. Fu quella ad attirare la sua attenzione intorpidita.

«Non sei messo per niente bene.»

E si ricordava quella voce.

Sollevò appena gli occhi. Ino Yamanaka era davanti a lui, lo sguardo ceruleo concentrato nel curare il taglio alla fronte.

«Davvero per niente.» proseguì la kunoichi, senza lasciare il tempo a Kankuro di proferir parola «Chi te l’ha procurata usava del veleno. Credo che arrivati a Konoha dovrai andare subito in ospedale.»

Del veleno... Allora è una persecuzione... «Merda.» mormorò, mentre il dolore alla fronte si faceva un po’ più intenso.

Seduto davanti a lei, osservò Ino. Aveva qualche graffio ed era un po’ pallida, ma ciò che risaltava di più era il taglio al labbro inferiore. Il sangue le imbrattava il volto, ma lei sembrava non farci caso. Probabilmente non ne aveva avuto il tempo.

Kankuro avvertì quello strano nodo allo stomaco che aveva provato anche quella notte che l’aveva vista.

«Ecco, più di così non posso fare.» disse Ino, portandosi le mani sui fianchi.

Kankuro alzò gli occhi, incontrando il suo sguardo.

«Arigato.»

Ebbe un attimo di smarrimento, poi si alzò e si unì ai chunin della Sabbia.

--

«Come sarebbe a dire “non ne sapevo niente”?»

Temari poteva essere spaventosa.

Molto spaventosa.

E Gaara, il temibile Kazekage di Suna, lo sapeva molto bene.

Deglutì, rispondendo con lo sguardo color ghiaccio.

«Vuol dire quello che ho detto: non ne sapevo niente. Nessuno mi ha detto che eri tornata.»

Temari tacque, placando la propria ira.

«Che strano...» disse fra sé e sé. Gettò uno sguardo a Shikamaru, impegnato a squadrare il Kazekage.

Peccato che il suo ragazzo avesse rapporti così pessimi con i suoi fratelli.

«Be’, bentornata.» aggiunse Gaara, spostando lo sguardo su Shikamaru. «Bentornato anche te, Nara.» proseguì, come se gli costasse una fatica immensa.

Shikamaru mugugnò qualcosa di poco comprensibile.

«Bene.» fece Temari, aggrappandosi al braccio del fidanzato nel vano tentativo di distoglierlo da Gaara «Adesso devo andare.»

«Dove?» chiese il fratello, sedendosi sulla sua poltrona.

«Da Matsuri. Vado a trovarla.» Temari, già sulla soglia dell’ufficio, si voltò verso di lui.

Gaara assunse uno strano colorito rosso che faceva a pugni con i propri capelli. Temari alzò un sopracciglio.

«Va bene, a dopo allora.» concluse il Kazekage, tornando ad occuparsi dei documenti sparsi sulla scrivania, fingendo un esagerato quanto improbabile interesse.

Ma Temari aveva imparato da un pezzo a non dare retta a quella voce controllata. Lo guardò di sottecchi, poi lei e Shikamaru uscirono.

--

Il giorno stesso in cui aveva sorpreso Gaara con Sakura, Matsuri si era ammalata.

Solo una febbre, niente di più. Aveva sottovalutato la ferita al braccio che si era procurata in missione. Aveva fatto di testa sua, aveva rimosso prima il bendaggio, e adesso era costretta a quel maledetto riposo.

Odiava il riposo perché le permetteva di pensare. E i pensieri riconducevano ad una sola cosa, al ricordo tremendo di quelle due mani strette, degli occhi di Gaara che fissavano fermamente quelli di Sakura.

Non era la prima volta. Li aveva già intravisti in passato, e le erano giunte molte voci a riguardo. Ma stavolta loro avevano visto lei. Due realtà faccia a faccia, e la sua illusione d’oblio si era sgretolata. [...una miriade di granelli di s a b b i a...]

Le domande più banali attraversavano la sua testa – era da un pezzo che quelle domande la pugnalavano. Cos’ha lei che io non ho, ad esempio. Ma sapeva di non poter indagare oltre il rapporto che univa Sakura a Gaara. Sakura lo aveva salvato, Gaara, quando l’Akatsuki lo aveva rapito. Aveva combattuto per lui.

Matsuri era solo stata capace di farsi salvare. Il suo sensei aveva rischiato la morte per portarla indietro.
E lei? Lei all’epoca era solo un genin. Inesperta, spaventata dalle armi.

Avrebbe capito troppo tardi quanto era importante per lei passare le giornate ad allenarsi con Gaara.

Adesso lo aveva capito. Adesso che non poteva più.

--

In fin dei conti, l’aria di Konoha non era poi così male. Molto più fresca rispetto a Suna. La gente sembrava più rilassata.

Kankuro aveva avuto modo di osservare bene quelle piccole differenze fra i due villaggi.

Per colpa di quella dannatissima ferita era dovuto restare ben una settimana all’ospedale di Konoha. Adesso ne era uscito, finalmente, e sarebbe partito per Suna il giorno dopo.

S’era quindi concesso di passare quel breve tempo che gli restava semplicemente in giro. Come se non fosse un ninja, per una volta. Come una persona normale.

Si era imbucato nelle strade di Konoha, invidiando un po’ quella sorta di calma apparente che sembrava circondare la vita dei cittadini della Foglia.

Finché, ancora una volta, non aveva sentito quella voce.

«Allora sei uscito dall’ospedale!»

Si voltò, già certo che avrebbe incontrato quello sguardo azzurro che ricordava bene.

--

Da quando era stata male, Temari era venuta a trovarla tutti i giorni.

A Matsuri la cosa non dispiaceva affatto. Dopo essere stata l’allieva di Gaara per anni, aveva preso a considerare Temari la sorella maggiore che non aveva mai avuto. Inoltre la kunoichi si trascinava quasi sempre dietro il fidanzato, e quel chunin con cui capelli assurdi le metteva addosso un’allegria terribile, con quell’atteggiamento svogliato che Temari guardava di sottecchi, ma con un’ombra di tenerezza nello sguardo chiaro.

Matsuri invidiava enormemente quella rete dei sguardi che i due tessevano, forse inconsapevolmente, ogni volta che si guardavano.

La stessa rete che, sapeva, tessevano anche Gaara e Sakura.

[Faceva dannatamente m a l e.]

Quella mattina, dopo tre giorni di insopportabile febbre, s’era finalmente accorta che la fronte scottava meno del solito. Aveva colto al volo l’occasione, così si era fatta una doccia e aveva indossato un kimono leggero – il caldo torrido di Suna non s’era ancora placato.

Aveva appena finito di asciugarsi i capelli bagnati quando aveva sentito la voce di Temari oltrepassare la barriera della porta.

«Matsuri-chan, posso entrare?»

Matsuri aveva appoggiato l’asciugamano, scotendo i capelli umidi.

«Arrivo subito!»

Aveva corso verso la porta, un po’ più allegra del solito. L’acqua sembrava essersi portata via anche quell’orrenda depressione degli ultimi giorni.

Effimera, nota illusione.

Matsuri stava girando la chiave nella toppa quando Temari pronunciò quella frase.

«Ti ho portato qualcuno, Matsuri!»

Matsuri si era irrigidita per un istante. Nell’arco dello stesso momento, un’idea si insinuò rapida e veloce nella sua mente.

Ma quando giunse alla conclusione di chi doveva essere quel “qualcuno”, la porta era già spalancata.

Dietro a Temari c’era Gaara, con l’inquieto sguardo freddo fisso su di lei.

--

«Tutto bene, Kankuro-kun?»

«Sì, solo una tremenda sensazione di deja vu...»

Sollevò il bicchiere e lo vuotò tutto d’un fiato.

Ino Yamanaka e Sabaku no Kankuro erano seduti ad un piccolo chiosco a bere saké.

Pensare che Kankuro non aveva la minima idea che sarebbe andata a finire in quel modo. Inizialmente erano state solo domande per informarsi sul reciproco stato di salute, tutto molto formale. Camminavano, nel frattempo.

Aveva un che di strano, camminare e parlare con Ino. Non riusciva a smettere di guardarla, e si chiedeva se fosse il caso di darsi dello stupido o di preoccuparsi seriamente di quanto gli stesse succedendo.

Alla fine si erano trovati davanti a quel chiosco, e Kankuro aveva pensato di invitarla a bere qualcosa. Ino l’aveva guardato severamente, con un’ombra di divertimento negli occhi azzurri.

«Non dovresti bere. Sei appena uscito dall’ospedale.»

«Anche tu.»

Ino era avvampata. Non se l’era cavata solo con il labbro gonfio e tumefatto, un’ampia fasciatura le copriva la spalla e l’avambraccio destro.

Fatto sta che erano finiti a bere saké. Era già il secondo bicchiere, ma nessuno dei due sembrava preoccuparsene tanto.

Ma più la guardava, più Kankuro era convinto che ci fosse qualcosa che non andava. Ino aveva un che di dolorosamente sopito dentro di sé, non sapeva dire esattamente cosa. Né osava indagare quale fosse il motivo di quell’ombra nei suoi occhi.

Bevevano, e lui sentiva ancora quella stretta allo stomaco.

Parlavano, le parole venivano facili. Così presto aveva saputo molto su Ino.

Gli aveva detto di come s’era sentita sola, quando Shikamaru era andato a Suna. Restava sempre Choji, ma Choji non sarebbe mai potuto essere ciò che Shikamaru era stato per lei, per quanto fosse un buon amico.
Sorprendentemente, Ino era una persona estremamente sola.

E Kankuro, lentamente, con diffidenza, aveva iniziato a parlare anche lui. Il doloroso rapporto che era stato con suo fratello. La solitudine, la peggiore.

S’erano ritrovati a sospirare insieme. A riderne, poi.

«Strano che tu sia sola, Ino-chan.» aveva detto Kankuro, dopo aver bevuto qualche bicchiere di troppo.
«Sei una ragazza così bella.»

Si morsicò il labbro non appena si rese conto delle parole che gli erano sfuggite.

Ino però aveva semplicemente sorriso. Anche lei, forse, aveva bevuto un po’ troppo.

«Bella... i ragazzi li faccio fuggire per via del mio carattere. Sono acida e vanitosa.»

«Non mi sembra.»

Ino era stata zitta, sfiorandosi con un dito la ferita al labbro.

«Con te non lo sono.»

Kankuro non s’era sentito di chiederle il perché.

--

Cazzo, Temari, questa non me la dovevi fare!

Impietrita, Matsuri spostava lo sguardo attonito da Temari a Gaara e viceversa, mentre il suo cuore batteva freneticamente.

«Gaara voleva venire a trovarti, e quindi ho pensato di andare insieme!» disse Temari mentre un’ombra di soddisfazione passava sul suo volto.

Gaara e Matsuri la fulminarono con lo sguardo, ma prima che potessero dire qualcosa l’altra proseguì.

«Bene, vi lascio un po’ da soli, allora. Mata ne!»

Aveva letteralmente spinto dentro il fratello, poi si era chiusa la porta alle spalle. Nel lungo istante di silenzio che seguì, si sentì nitida la voce di Shikamaru, fuori dalla porta.

C’era anche lui, quindi.

Fantastico. Matsuri si stupì di riuscire ancora a pensare.

Terrorizzata, fissava gli occhi freddi di Gaara senza riuscire a muovere un muscolo.

Aveva paura di quel confronto, non voleva affrontarlo, non dopo che l’aveva visto...!

Fu nell’istante in cui distolse di scatto lo sguardo che Gaara parlò.

«Come stai, Matsuri?»

Matsuri sussultò. Si maledisse, mentalmente, poi fece appello alla propria forza di volontà.

Sollevò gli occhi fieri cercando quella dignità che le serviva.

«Meglio, grazie, sensei.»

Ricadde il silenzio. Quell’orrendo, imbarazzante silenzio.
Sorprendentemente fu di nuovo Gaara a parlare.

«Ascolta, Matsuri, quello che hai visto...»

Il battito del cuore raggiunse le orecchie. Matsuri sentì l’impulso di retrocedere.
Strinse i pugni.

«Non c’è bisogno che dici niente, Gaara.»

Dirmi cosa? Tu sei innamorato di Sakura Haruno.

Gaara era stato zitto per un istante. I suoi occhi cercavano il volto dell’allieva, come a studiare un modo per fare breccia in quel muro invalicabile che s’era costruita attorno a sé.

Strano. Una volta era stato il contrario.

«Matsuri, credo che tu abbia frainteso quello che...»

«Cosa c’è da fraintendere?» la voce di lei tremava appena. Era irta, pungente di rabbia «Vi ho visti insieme, è vero, ma non è solo quello. È un pezzo che girano voci, Gaara, tu e Sakura-»

Gli occhi del Kazekage si strinsero pericolosamente.

«Queste sono sciocchezze e...»

«I vostri sguardi, Gaara, io li ho visti. Ho visto come vi guardavate.» Da dove veniva tutto quel coraggio? Non le sapeva, ma importava poco. «Mi ricordo bene. Prima che andassi in missione vi ho visti un sacco di volte insieme, e la rete di sguardi fra di voi, certe cose non mi sfuggono, Gaara! Ma era così palese, anche se lo neghi so che è vero!»

Sentiva nitida la paura di sembrare ridicola, ma c’era quella rabbia immensa che la soffocava. Quella tristezza infinita, e la sensazione di calore pulsante che premeva in mezzo ai polmoni. La conosceva, la conosceva bene, anche se si era illusa di poterla dimenticare.

«Non... non ti riguardano queste cose, Matsuri!» la voce di Gaara si era fatta bassa, incontrollata, spaventosa, quasi. Matsuri tremò.

«Lo credi, sensei? Invece mi riguarda più di chiunque altro!» non se ne accorgeva, ma stava gridando. «Perché io per tutti questi anni ti sono stata vicina, e quando nessuno voleva essere tuo allievo perché aveva paura io ho trovato il coraggio di fidarmi di te, sensei, per anni ho creduto in te, ho guardato al di là di quella fama e delle voci che giravano sul tuo conto! Io ci sono sempre stata, e adesso arriva questa Sakura Haruno e rovina... ogni cosa...»

Adesso c’era un nodo di lacrime che correva inesorabile verso le labbra. Ma Matsuri era come gettata in una corsa irrefrenabile, non riusciva a fermarsi.

«Ed io ci ho provato a fare finta di niente! Ho provato davvero a dimenticare! Ma come faccio, Gaara, come faccio? Non ne sono capace, ormai è troppo tempo e... mi dispiace...»

Lentamente la voce era diventata un sussurro. Inghiottita da quel vortice, Matsuri aveva serrato gli occhi. Ormai era fatta, era finita. Se prima aveva una speranza, dopo quella scenata non le restava pure quella.

Una lacrima, poi due, iniziarono a solcarle il volto.

Davanti a lei Gaara, allibito, l’osservava come se non fosse lì veramente.

«Matsuri?» Temari aprì la porta con forza, avanzando a grandi passi verso la ragazza.

Gaara si fece da parte, attonito, gli occhi persi in qualche baratro. Pensava.

«Temari, io-»

«Taci, Gaara!» Temari lo fulminò con lo sguardo. I singhiozzi di Matsuri aumentavano lentamente di volume.

«Cazzo, fammi parlare, Temari!» Gaara, gli occhi stravolti in cui aleggiava un’ombra d’ira, fece per avvicinarsi a Matsuri. Neanche il tempo di sfiorarle la spalla che Temari gli si parò davanti.

«Adesso basta, fuori!»

«Si può sapere che cavolo succede?» Shikamaru fece capolino dalla porta, le mani in tasca e l’espressione quasi preoccupata.

Temari gli indirizzò lo stesso sguardo assassino che aveva riservato a Gaara.

«Ho detto FUORI!»

Il rumore di una porta che sbatteva.

Shikamaru e Gaara, scaraventati entrambi fuori, si scambiarono un’occhiata ostile.

--

Temari si richiuse la porta alle spalle, girando il chiavistello nella serratura.

Matsuri era scivolata lentamente a terra, seguendo il profilo del muro. Guardava fisso il pavimento davanti a sé, i denti stretti, ma non piangeva più.

L’altra si avvicinò, la solita aria determinata.

«Matsuri...»

«Questa veramente non dovevi farmela, Temari.» mormorò Matsuri con rabbia, passandosi una mano sugli occhi bagnati.

Temari si sedette di fronte a lei, ignorando il rimprovero. Sentiva il silenzio intenso filtrare dalla porta chiusa.
Immaginava gli sguardi puramente d’odio che in quel momento si scambiavano suo fratello e Shikamaru, ma non ne sorrise.

Forse il suo fidanzato lo avrebbe capito, ma dubitava che Gaara ci riuscisse. C’era un motivo se li aveva sbattuti fuori così di malagrazia.

Matsuri aveva spezzato il proprio autocontrollo e si era lasciata andare. Anche se non l’aveva pronunciata a parole chiare, ciò che aveva detto era niente di più che una palese dichiarazione a Gaara, il suo maestro, il Kazekage di Suna o qualsiasi altro titolo c’era da attribuirgli.

Non poteva affrontare subito un altro confronto. Prima di tutto doveva realizzare la cosa, doveva prendere respiro.

Mordicchiandosi il labbro inferiore, Matsuri voltò la testa verso Temari. Aveva lo sguardo sconvolto.

«Cosa... cosa ho fatto?»

Temari sospirò.

«Matsuri, prima o poi avresti dovuto dirglielo comunque. Se ne sarebbe accorto-»

«Finora no.»

Temari si passò una mano sulla nuca. «Be’, Gaara non è proprio esperto di queste cose...»

«Chiedilo a Sakura...»

Ancora una volta, Matsuri si era chiusa nella sua barriera di spine. Temari sospirò.

«Non credo che ci sia ancora quel rapporto tra Gaara e Sakura.»

Matsuri sollevò il capo, piano, ma gli occhi erano spalancati.

«Come lo sai?»

«Domani Sakura torna a Konoha. Lei e Shikamaru hanno deciso di alternarsi nel ruolo di rappresentanti della Foglia a Suna. Credo che quello di qualche giorno fa fosse un addio.»

Matsuri sentì il cuore mancare di un battito.

«Impossibile...»

«Anche se non te l’ho mai detto, so molto più di te su questa storia... ho le mie ragioni per credere che il legame tra te e Gaara sia di natura ancora più forte di quello con Sakura.»

L’altra si morse ancora il labbro, mentre lo sguardo vagava verso la finestra.

«Cosa sai che io non so?»

Temari sorrise, ma non rispose.












.................corner A
Buon anno! Il secondo atto, la mia prima pubblicazione del 2008 su EFP - speriamo la prima di una lunga serie!
Spero che abbiate passato tutti un buon ultimo dell'anno! Sinceramente io sono rimasta un po' malinconica. Gridando gli ultimi numeri del conto alla rovescia, mi sono sentita un po'... svuotata... come se sentissi l'anno che svaniva. Sensazione tremenda, ragazzi. Non so se l'avete mai provata.

Allora, che ne dite di questo secondo atto? Commenti e critiche sono sempre ben accetti. Piccolo appello a chi ha inserito la storia tra i preferiti senza commentare... sarebbe bene che mi lasciaste una piccola recensione, d'altronde se avete inserito la storia tra i preferiti vuol dire che la seguite e che l'apprezzate^^

spigola: grazie per i complimenti per quanto riguarda la scrittura ^^ Credo che rispecchiarsi in Matsuri venga un po' spontaneo a tutte, d'altronde per descrivere i suoi sentimenti mi sono basata in parte su un'esperienza personale che ho vissuto molto intensamente... nonostante io sia ben lontana da rendere i protagonisti delle mie fan fictions degli specchi di me stessa, molto spesso aiuta e serve ispirarsi ai propri sentimenti per descrivere situazioni con la maggiore realisticità possibile. Secondo me è veramente utile^^ Ancora grazie, a presto!

Zakuriota: personalmente la coppia Sakura/Gaara mi ispira abbastanza. Diciamo che potrebbe esserci, e nel prossimo capitolo spiegherò anche il perché (non sarà una parte allegra). Ma la Matsuri/Gaara la antepongo decisamente alla coppia precedente. Il tipico amore dell'allieva verso il suo maestro, e di questo ne ho già parlato abbondantemente^^ Grazie mille per i complimenti, spero di leggere presto il tuo parere sul nuovo capitolo!

bambi88: ammetto che attendevo la sua recensione, sempai! Sono veramente felicissima che apprezzi questa mia fan fiction, significa tanto per me ricevere questi complimenti dall'imperatrice delle shikatema ^^ inoltre, veramente, senza l'ispirazione che ho colto dalle tue fan fiction sui fratelli del deserto, probabilmente questo lavoro non esisterebbe... Grazie mille ancora, sono curiosa di sapere che ne pensi del nuovo capitolo! La conclusione si sta rapidamente avvicinando... ma c'è ancora molto da dire^^ Sayonara!

stefy90 una new entry fra la gente che conosco che mi recensisce e adora le stesse coppie che piacciono a me! Benvenuta! Ne sono veramente felice. Gaara e Sakura... è un rapporto molto particolare, lo spiegherò meglio nel prossimo capitolo. Triste, anche. Ah, non voglio anticipare nulla! Per quanto riguarda la coppia KankuroxIno, invece, se ti piace ti consiglio di leggere anche "Nine scenes of the play", una mia fan fiction dove appare questo paring. Ma la prima ad averlo utilizzato è stata bambi88, e anche lei lo ha messo in alcune sue bellissime fictions. (Ecco, mi sono permessa di fare un po' di pubblicità!) Grazie per i complimenti, a presto!

xari-chan: anche io adoro le KankuIno! Come ho detto a stefy90, esistono altre fan fictions con questa coppia: la mia "Nine scenes of the play", "Love Pool" e "Just my sensei?" di bambi88. Non so se ci sono altri autori che hanno utilizzato questo paring... che io sappia appare solo nelle fan fictions che ti ho elencato. Grazie per i complimenti, spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto^^ Mata ne!

arwen5786: ma io ti conosco^^ è bello risentirti! Prima di tutto ti ringrazio per i complimenti, e anche per il sostegno che mi hai dato quando ho scritto "Nine scenes of the play": sei stata fra gli utenti fedeli che mi hanno sempre commentata^^ Arigato! Dunque, lieta che le coppie ti piacciono. Ah, vedrai come si evolverà la GaaraxSakura! Niente di molto allegro, ahimé. Invece Kankuro, con Ino... gh gh gh! Non vedo l'ora di pubblicare quella parte! Sono certa ti piacera! ^_- Grazie ancora, e per il "sensei" - sono veramente lusingata! Ma non mi sembra il caso, qui ci sono solo "sempai" e "chan", io sono abituata a considerare "sensei" dei grandi come Shakespeare, Omero, Joyce... agh, non devo mettermi a divagare! A presto! ^^

sammy4ever: grazie per la recensione^^ E il paring MatsurixGaara non ti piace? Be', tanto ce ne sono parecchi altri^^ A presto!

Queen_of_Sharingan_91: Ludo! Riusciremo mai a sentirci su messenger, noi due? ç_ç sono assolutamente d'accordo con te, Matsuri è troppo trascurata per essere praticamente l'unico personaggio filler decente di tutta la serie. In genere io tralascio l'anime e mi occupo del manga, ma a mia detta Matsuri è l'unica veramente perfetta per Gaara. Anche se c'è Sakura... e ho i miei motivi per credere che anche Sakura starebbe molto bene con il nostro Kazekage. Un lieto fine? ...pensa che devo ancora scriverla la fine. Ci sto pensando. Per ora la sorte di matsuri è un mistero anche per me... Grazie ancora per i complimenti, spero di riuscire a farti apprezzare un po' di più almeno il KankuIno durante la fan fiction^^ Intanto ti ringrazio per la recensione. Sayonara!

Ragazzi (...o ragazze? Ancora una volta, mi sa che tutte le mie commentatrici sono donne!), sto prendendo seriamente in considerazione di aggiungere un Ultimo Atto. Temo che i capitoli siano un po' troppo lunghi - inizialmente volevo postare tutta la fan fiction in un colpo solo, ma so per esperienza personale che, per quanto appassionanti possano essere, le fan fiction molto lunghe sono odiose da leggere a computer. Ti va insieme la vista. Ecco il perché della decisione degli "Atti". Comunque, annuncio solo che c'è la possibilità di un quarto e ultimo atto... vedremo.

Sayonara!
Ele.
   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: _Eleuthera_