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Autore: Twin Lance    17/06/2013    0 recensioni
Lei è la sua strega. Lui è il suo cavaliere. Squall cerca una guida in Cid, mentre cerca di accettare tutti i cambiamenti della sua vita, destreggiandosi tra l'essere Comandante e diventare il Cavaliere di una Strega rispettabile.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rinoa Heartilly, Squall Leonheart
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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TO BE HER KNIGHT
scritta da Twin-Lance, tradotta da Alessia Heartilly
Capitolo II

Dire che Squall era irritato nello scoprire che la riunione di quella mattina con gli ufficiali e gli azionisti del Garden era stata uno stratagemma sarebbe stato un eufemismo. Non che non vedesse l'ora di avere a che fare con loro; se voleva essere del tutto sincero con se stesso, era intimidito dal pensiero di dover fissare gli azionisti dall'altra parte del tavolo. Era che aveva capito di essere stato incastrato non appena era arrivato. Cid lo aspettava con una nuova divisa da Comandante. Era un po' diversa dalle divise che indossavano i presidi negli altri Garden, ma non di molto. Dopo essersela messa, si era trovato vittima delle attenzioni della Madre, che aveva fatto alcuni aggiustamenti e poi lo aveva pettinato. Sembrava molto orgogliosa nell'assicurarsi che lui fosse presentabile, costringendolo persino a stare seduto immobile mentre apriva una trousse da trucco per renderlo ancora più presentabile. Non discuteva, però, dopo tutto era la Madre, e gli piaceva ricevere le sue attenzioni. Era abbastanza sicuro che Cid non fosse mai stato sistemato come una bambola per una riunione con gli investitori, ma Squall non riusciva a costringersi a dirle no. Voleva farlo, ma non riusciva a formare le parole. La Madre aveva un modo tutto suo di dimostrare autorità e obbedienza con un semplice tocco della mano e quel suo dolce sorriso umile. Era questo che significava avere una madre? Non ne era sicuro, ma non gli dava fastidio fingere che lo fosse.

Rimase seduto in silenzio e la assecondò in tutto, soprattutto perché non voleva essere cattivo con la Madre. Dato che non sapeva dove si tenevano le riunioni, seguì Cid lungo il corridoio ed entrò in una stanza piuttosto grande sulla sinistra. Ciò che lo accolse gli fece attorcigliare lo stomaco. "No," riuscì a dire.

Cid sorrise, dandogli una leggera pacca sulla spalla. "Sono solo alcune fotografie promozionali. Sai, volantini, poster, immagini a figura intera... abbiamo un Garden che non riesce a mantenersi da solo. Anche se sarebbe bello se ci riuscisse," disse Cid. "Immagina e basta," gli disse.

"Non mi farò fare delle fotografie," gli disse Squall, girando sui tacchi e iniziando ad andarsene. L'unica cosa a cui era riuscito a pensare mentre la Madre lo truccava come una bambola era che almeno nessuno l'aveva visto. Ora Cid voleva che posasse davanti a una macchina fotografica con il resto del gruppo per foto promozionali? Per niente.

"Squall," disse Cid con voce dolce ma severa. "Tu sei il Comandante," gli ricordò. "E hai guidato la squadra alla vittoria contro Artemisia. Sei importante, anche se non vuoi ammetterlo. Il Garden di Balamb è in una posizione grandiosa, adesso. La gente ci considera eroi e fautori della pace, invece che mercenari da assumere. Squall, devi capirlo e aiutarmi a continuare a formare e sviluppare quell'immagine."

Squall tacque, permettendosi di comprendere le parole. Aveva davvero bisogno del Garden. Non riusciva a immaginare la sua vita senza, figurarsi immaginare un posto più sicuro in cui tenere Rinoa. "Va bene," disse, bagnandosi le labbra.

Cid sorrise mentre faceva voltare Squall e lo portava dove lo stavano aspettando gli altri.

"Come sei sciccoso," disse Irvine, agitandosi leggermente, chiaramente a disagio per il fatto di essere l'unico con la divisa da matricola.

"Signor pantaloni decorati," disse Selphie facendo scherzosamente l'occhiolino. "Guarda la sua maglia. Quanto è figa?" chiese, saltellando avanti e passando le dita sulle decorazioni del suo colletto. Squall fece un passo indietro, a disagio.

"Che tipo di fotografie vogliono?" domandò, temendo la risposta.

"Soprattutto di gruppo," rispose un allegro e giovane fotografo mentre sistemava le luci. "Ho già abbastanza fotografie individuali di lui da riempire un catalogo," continuò indicando Zell. "Queste foto saranno grandiose. Fidatevi di me e basta," rassicurò Squall, e indicò a tutti di seguirlo. "Ok, tu ti metti qui," disse a Selphie mettendola sulla destra. "E tu quaggiù," disse spostando Zell. Squall cercò di nascondere l'irritazione mentre veniva messo davanti. Ovviamente era davanti. Il fotografo lo fissò per un momento. "Puoi rilassare un po' le braccia? Devi lasciarti andare," gli disse.

Dietro di lui, Irvine grugnì e poi ridacchiò.

"...Va bene. Solo, tieni le braccia incrociate," disse il fotografo a Squall mentre spingeva indietro Irvine. "Ti fa sembrare più... intimidatorio," disse sottovoce.

Due ore dopo, Squall desiderava di essere ancora a farsi fotografare. La riunione andava avanti da quasi quindici minuti, e lui era abbastanza sicuro che fossero i quindici minuti più lunghi della sua vita. Questo diceva davvero qualcosa, perché aveva avuto a che fare con la compressione temporale e l'orribile vuoto che ne era seguito. Faceva del suo meglio per restare sveglio, ascoltando Cid che discuteva di cambiamenti di politica e riparazioni. Era tremendo. Non sapeva quanto pagassero Cid, ma di certo non bastava a gestire tutta la rigidezza di quella stanza. Era il suo Garden, perché doveva parlarne con loro?

Quando un giovane magnate immobiliare di nome Sean Lancaster prese la parola, Squall lo notò. La sua famiglia era una delle più facoltose sull'isola. Di solito sponsorizzavano parchi e ogni tanto una ricerca all'Ospedale Generale di Balamb. Il fatto che l'erede della fortuna di famiglia si fosse inserito nelle politiche del Garden era sorprendente, a dir poco, soprattutto... soprattutto visto che sapeva che i membri più anziani della famiglia Lancaster avevano protestato contro la creazione del Garden di Balamb. Squall lo conosceva grazie alla pubblicità: era difficile il contrario. Il suo viso sorridente era ovunque. Non era sicuro che fosse tanto più vecchio di lui. Lancaster sembrava un bambino accanto agli altri azionisti, con i capelli biondi che incorniciavano un viso molto giovane. Squall ascoltò attentamente quando parlò per lamentarsi delle posizioni contrattuali all'interno del Garden con membri esterni alla SeeD. Sean parlò con calma e quasi con cautela, come se temesse di incitare una qualche forma di risposta immediata.

"A dire il vero," disse Squall, intervenendo per la prima volta. Tutti smisero di parlare per voltarsi a guardarlo. Persino Cid sembrava un po' sorpreso. Squall ricambiò tutti gli sguardi. Doveva dire qualcosa; se qualcuno non spalleggiava Sean, la possibilità di liberare il Garden dagli amministratori esterni poteva andare persa. Inoltre, Cid aveva detto che voleva che lui lo aiutasse a formare il futuro del Garden, giusto? "Sono d'accordo con Lancaster," disse appoggiandosi allo schienale della sedia, incrociando le braccia. "Il personale esterno alla SeeD non dovrebbe poter lavorare nel Garden di Balamb."

"Si tengono bassi i costi di operatività," disse un azionista basso e tarchiato.

"Non mi interessa," disse Squall, guardando Shu per avere conferma. Lei lo fissava sorpresa e in silenzio. Aprì la bocca, ma all'inizio non disse nulla.

"Ci costerebbe un po' di più se riempissimo da soli i posti vacanti. Ci vorrà più amministrazione," disse poi. "Ma stiamo parlando dei settori sicurezza, medico, clericale e pulizie. Per non parlare dello staff della mensa," lo informò. "Ma darebbe a più SeeD dei compiti relativi alle loro specializzazioni," offrì.

Squall sentiva che tutti lo fissavano... e forse con un po' di odio. "Non possiamo fidarci degli esterni," disse, sicuro di aver appena offeso un paio di azionisti. "Dopo l'ultimo fallimento con lo staff che avevamo assunto, sarebbe irresponsabile da parte nostra ripetere lo stesso errore, dato che abbiamo le nostre forze di sicurezza." Nessuno parlò per un lungo momento.

"La mia compagnia ha addestrato persone per rimpiazzare la sicurezza negli ultimi quattro mesi," intervenne l'azionista basso. "Hai idea di quanto costi?"

Squall fissò appena oltre la spalla dell'uomo, cercando di decifrare il sottile linguaggio del corpo che Cid stava usando per indicargli come rispondere. Imitò lentamente il cenno d'assenso di Cid, felice almeno che tutti gli altri al tavolo si fossero dimenticati che Cid era ancora lì a lato, davanti a un diagramma del budget previsto con una bacchetta tra le mani. "Lo so eccome," mentì Squall. "Ma so anche quanto costa avere un'entità esterna che vaga per i corridoi durante una situazione d'emergenza," rispose. "Il numero è settantuno," aggiunse. Squall si fece l'appunto mentale di ringraziare Shu e Quistis per averlo informato così bene. "Sessanta SeeD feriti, otto matricole ferite, due SeeD morti e un addetto alle pulizie morto," affermò. Nonostante sentisse di aver portato una solida argomentazione, Squall non era pronto alla risposta dell'azionista.

*~*~*~*~*

Shu fece un largo sorriso mentre raccontava la storia a chiunque non ci fosse a vederlo. "Quindi il signor Leech esplode," sorrise. "Ha cominciato a sfidare l'autorità di Squall a prendere decisioni, perché non era il Preside. Se l'è persino presa con il Preside Cid dopo che Squall lo ha informato che sarebbe stato Comandante del Garden in futuro."

Quistis sbatté le palpebre, con la bustina per condire l'insalata tra le dita. "...Non l'ha fatto davvero," rispose.

"L'ha fatto," la rassicurò Shu, spezzando a metà il pane. "E poi Squall fondamentalmente gli ha detto che se non riusciva a rispettare i desideri e le preoccupazioni del comando del Garden, poteva prendersi i suoi guil e andarsene.

"Aspetta... cosa mi sono perso?" domandò Irvine, sedendosi con il vassoio suo e di Selphie.

"Squall ha fatto perdere un azionista al Garden," disse Quistis, condendo la sua insalata.

"Eh, non è tanto male come prima riunione da Comandante," disse Irvine sorridendo.

"Solo uno?" domandò Nida, aggiungendo senape al suo panino. "Non sembra male. Vern del reparto finanze diceva che c'è la fila di persone che vuole investire sul Garden di Balamb. Tutti vogliono essere associati alla forza militare che ha salvato il mondo."

"Come lo sai?" domandò Shu.

"Passo molto tempo sul ponte," rispose Nida scrollando le spalle. "E la voce di Vern mi arriva molto bene," sorrise poi.

Shu ci rifletté un attimo prima di annuire. "Mi sembra giusto," sorrise. Nida ricambiò il sorriso, continuando a guardarla finché Zell si lasciò cadere al tavolo con un vassoio su un braccio e una bracciata di riviste sull'altro.

"Oh no," disse piano Quistis, scuotendo la testa.

"...Cosa?" domandò Nida, guardando oltre il vassoio di Quistis per vedere cos'aveva Zell.

"La nostra dose settimanale di follia giornalistica," affermò lei, infilzando un crostino con la forchetta.

Zell fece una smorfia. "Seriamente, chi preferisce un piatto di foglie ai panini?"

"Seriamente, chi compra ogni giornale scandalistico non appena arriva in edicola?" controbatté lei.

"Questo tipo," si indicò lui con entrambi i pollici, rivolgendole uno dei suoi sorrisi più luminosi. Lei ridacchiò, scuotendo la testa. Si mise a sedere accanto a lei e allargò i giornali su qualsiasi parte del tavolo fosse libera. "Mi piace leggere come vivono i nostri alter ego nel dopoguerra," la informò.

Quistis sorrise. "Devo ammettere che sono un po' delusa dall'altra me. Secondo il News Tide, aveva una relazione con Almasy durante la guerra, ed era per questo che era così impegnata a dargli la caccia. Sembra però che in amore abbia perso, perché lui ha scelto l'ipnotica e affascinante maga bianca come sua padrona. Ha combattuto con Squall solo per avere la vendetta che il suo cuore spezzato desiderava così profondamente." L'insegnante si asciugò una finta lacrima e poi si portò una mano al petto. "Non so come sopravviveremo a questo rifiuto," disse sobriamente, chiudendo gli occhi.

Selphie scoppiò a ridere per prima, seguita da tutti gli altri poco dopo. Quistis sorrise, riprendendo la forchetta. "Questa mi piace," disse Selphie, prendendo un giornale mentre si metteva in bocca una carota. Lo voltò così che tutti potessero vederlo. "Dobbiamo organizzare un'intervention," disse seria guardando Zell. "Perché non ci hai mai detto di essere bulimico?" domandò.

Zell alzò gli occhi, con un mezzo panino in bocca. Per metà ridacchiò e per metà tossì. Invece di aiutarlo, Quistis si avvicinò di più a Nida. Non poteva evitarlo... Zell faceva un gran casino mangiando. "Stavo tossendo e ho vomitato!" si difese lui prendendo il giornale. "Quella giornalista ha abusato del privilegio di poter partecipare a quella festa. Invece di aiutarmi si stava scrivendo la sua storia inventata. Fidatevi, non spreco il cibo. Io amo il cibo e il cibo ama me," proclamò.

"È vero," disse Irvine sottovoce. "Può sopportare tutto quello che gli metti nel piatto."

"Come quel Lesmathor che ha fatto a cubetti e che ha arrostito sul fuoco nella piana-"

"Non ricordarcelo, Selphie," disse Rinoa fermandosi in fondo al tavolo con una smorfia. "Posso sedermi qui?"

"Certo!" Selphie fece un largo sorriso e picchiettò sulla panca. Spinse Irvine con il fianco perché si spostasse. "Ecco! Ho fatto spazio per due," sorrise, dando lo spazio per sedersi sia a Rinoa che a Squall.

"Grazie," disse piano Squall sedendosi.

"Hey," si difese Zell. "Voi dite disgustoso, io dico pieno di risorse," affermò. "Non mi interessa dove mi mollate, non mi tengo la fame. Caccio e mangio qualsiasi cosa." Sorrise con orgoglio.

"Stiamo parlando di quel Lesmathor, vero?" Squall fece una smorfia.

Rinoa arricciò il naso e ridacchiò. "Penso di sì." Lui sorrise debolmente, guardandola mentre rideva.

"Ooh ooh!" Shu sorrise. Si schiarì la gola, guardando di striscio Irvine. "Cecchino donnaiolo beccato fuori da un bar per gay." Sorrise. "Indossa sovrapantaloni fantastici," terminò cercando di non ridere. Persino Squall dovette ridacchiare un poco.

"Era Esthar!" si difese Irvine. "Mi ero perso e chiedevo indicazioni! Mi hanno indicato la strada! Sono stati davvero amichevoli," aggiunse.

Selphie dovette annuire. "Ci hanno anche aiutato molto," ammise. "Ci teniamo in contatto," aggiunse con un sorriso.

"Davvero?" domandò Quistis.

"Siamo tutti amici di penna adesso," ammise Selphie scrollando con fare innocente le spalle.

"Va bene così, Squall è amico di uno squalo delle carte a FH," disse Rinoa. Tutti si voltarono a fissare Squall. "Come si chiamava?"

"Ranny," rispose Squall, senza lasciarsi scomporre dagli sguardi mentre mangiava il suo panino.

"Giusto," sorrise Rinoa. "Ranny. Hanno tutti e due una certa irritazione per Zell."

"Cosa?!" esclamò Zell. "Pensavo che fossimo amici!"

Squall sorrise debolmente e continuò a mangiare.

"Allora Squall, da quel che abbiamo sentito hai mollato una bomba su un azionista," intervenne Nida.

Squall si fermò, alzando gli occhi dal cibo dato che tutti lo fissavano. "Ho soltanto detto che pensavo dovessimo essere più responsabili della nostra sicurezza e non assumere degli esterni per lavori che siamo più che in grado di fare." Ci fu un coro d'assenso da parte di tutti.

"A dire il vero," disse Nida, "il mio lavoro da pilota è un po' inutile se non intendi portare in giro il Garden per un po'. Le mie capacità come ingegnere sono sprecate finché rimango a contare gli uccellini dal ponte."

"...Davvero lo fai?" domandò Shu. "Perché ti ho già sentito borbottare dei numeri. Ma pensavo che stessi solo facendo dei calcoli a mente."

Nida sorrise. "No, conto gli uccellini."

Squall tacque. "Gli uomini di FH ti hanno insegnato molto quando hanno fatto le riparazioni?"

"Mi hanno insegnato tutto quello che dovevo sapere per la manutenzione di base," rispose Nida. "Ho preso un sacco di appunti."

"Ma sei l'unico che può pilotare il Garden," osservò Squall.

"Speravo di poterlo insegnare a qualcuno," ammise Nida. "Come sostituto," aggiunse. "E ho provato a insegnare a Mitch, il tizio del magazzino, un po' di manutenzione generale e qualcosa sui motori. C'è bisogno che più persone sappiano quello che so io."

"E a me non darebbe fastidio fare un po' di sicurezza base che toccava ai membri dello staff," intervenne Zell. "Potrei fare molto di meglio, e potrei farlo senza essere stronzo."

"Anche io," si offrì Irvine. "Beh, una volta superato l'esame pratico," aggiunse.

Squall sorrise. Era abbastanza contento che lo spalleggiassero. Aveva causato una piccola rivoluzione nella sala riunioni.

"Wow." Selphie cambiò argomento, prendendo uno dei giornali. "Sei mai uscito con una rossa?" domandò a Irvine.

"Oh, questa è proprio una domanda trabocchetto," disse Zell sottovoce.

Irvine esitò, fermandosi con il cucchiaio a metà strada. "Io... forse," rispose poi. "Perché?"

"Il Cecchino Eroe è un padre da quattro soldi," lesse Selphie, allungandogli il giornale. Irvine lo prese, fece una smorfia vedendo la copertina e lo lasciò cadere sul tavolo.

"Sono solo cazzate scandalistiche, tesoro," la rassicurò.

"La conosci, vero?" disse lei.

Irvine sembrò valutare le opzioni prima di posare il cucchiaio e spingere via il vassoio. "Nikki Grey," rispose. "Siamo cresciuti insieme a Blue Gales. Beh, sai, dopo che sono stato adottato." Stava cercando di essere sincero, ma Selphie sembrava più che a disagio. "Prometto che non è possibile che quel figlio sia mio," le disse. Si guardò intorno; tutti lo stavano fissando. Nessuno gli credeva. "Eddai, ragazzi. Posso flirtare, ma non sono uno che va con tutte," borbottò.

Squall fu l'unico a rispondergli. "Beh, per dirla tutta, hai passato tutta la missione a costruirti la reputazione, come se fossi una specie di playboy." Tutti tornarono a guardare Irvine.

Irvine si bagnò le labbra. "Beh," disse, e poi si fermò. "Ad essere sinceri, tu hai passato la missione a cercare di fingere che non ti piacesse nessuno di noi e che non volessi altro che sparissimo tutti. Eppure eccoti con noi a pranzo, con una ragazza con cui, la prima volta che ci siamo incontrati, ti comportavi come se avesse la peste." Squall alzò una mano; non voleva che si ricominciasse. Non era stata sua intenzione. "Ma dato che si parla di ragazze con la peste." Irvine sorrise. "Questo adorabile uccellino giallo mi ha detto che ieri sera non solo hai professato il tuo eterno amore, ma anche la tua eterna lealtà a una certa Principessa galbadiana."

Squall si sentì sbiancare.

"Com'era esattamente?" domandò Irvine guardando Selphie. "Giuro la mia eterna lealtà..."

"Eterno amore e-" lo corresse Selphie.

"Giusto," sorrise Irvine. "Giuro il mio eterno amore e fedeltà, così che nessuno ti possa mai fare del male, e la mia incrollabile fedeltà così che tu non debba mai affrontare da sola questo mondo."

"Wow," sorrise Zell. "Chi sapeva che Squall era così romantico?"

Squall voleva alzarsi, ma Rinoa gli agganciò le dita in due cinture, evitando che si alzasse. Dire che era imbarazzato era un eufemismo.

"Chiaramente prende molto sul serio questa cosa del cavaliere della strega," sorrise Irvine.

Squall si imbronciò. "È una cosa seria," disse in tono piatto. "Chiaramente tu non capisci il legame tra le streghe e i loro cavalieri. È molto intimo," disse sottovoce. "E parla piano," lo avvertì poi. "Sta cercando di tenere segreti i suoi poteri." Si rimise a posto alcune ciocche di capelli che gli erano cadute sul viso.

Irvine guardò Rinoa. "Scusa," le disse.

Lei sorrise debolmente. "Va tutto bene."

Quistis tacque per un attimo. "Non per sminuire in alcun modo la dichiarazione sentita di Squall, ma finché avrai noi ci assicureremo che tu non sia mai sola. Ci saremo tutti per te."

Rinoa fece un largo sorriso. "Grazie, Quisty."

Qualunque tensione fossa scesa sul tavolo era evaporata in fretta. Rinoa si appoggiò un poco a Squall, mentre lui prendeva qualche patatina. La guardò, ma non disse niente. Lei sorrise. Gli aveva lasciato le cinture poco prima, e lui non aveva nemmeno mosso un muscolo a dar l'idea che volesse andarsene.

"Vorrei proprio ringraziare Squall," disse ad alta voce Nida, "per aver detto una frase così romantica e sincera che nessuno di noi riuscirà mai a inventarsi qualcosa che regga il paragone." Sorrise.

Irvine rise. "Sì, tutte le mie battute sembrano un po' sceme adesso."

"Lo sono sempre sembrate," ammise Selphie con un sorriso. Una risata leggera eruppe dal gruppo. Era bello potersi rilassare lentamente dopo quella che era stata letteralmente l'avventura della loro vita.

Quistis bevve un po' d'acqua, persa nei suoi pensieri. "Parlando di legami, comunque, cosa succede a un cavaliere che perde la sua strega?" domandò piano. Tutti intorno a lei tacquero e guardarono Squall.

Squall li fissò e basta. Come doveva fare a saperlo? "Credo che sia solo e basta," rispose. A essere onesti, non era sicuro di volerlo sapere.

Quistis si accigliò appena.

*****
Nota della traduttrice: come sempre, grazie a Little Rinoa per il betareading e ogni commento sarà tradotto e inoltrato all'autrice. Eventuali risposte alle recensioni saranno tradotte e inserite dove possibile come risposta nei vari siti.
Inoltre, piccolo momento di "promozione" personale: ho aperto anche una pagina Facebook mia, dove segnalo gli aggiornamenti delle traduzioni - tutte, anche di altri fandom - e delle mie storie (i cui aggiornamenti sono più rari, ma vabbè...): la pagina è questa :)
E... pochi giorni fa è stato aperto un archivio dedicato esclusivamente a Final Fantasy, Kingdom Hearts e Dissidia! Non è ancora del tutto completato e mancano i personaggi delle ultime categorie, ma intanto potete cominciare a iscrivervi e postare! Lo trovare qui: FF Archive.
Alla prossima! - Alessia Heartilly

   
 
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